Archivio annuale: 2019

Insalata cavolo viola, arance, mele e noci

Insalata cavolo viola, arance, mele e noci

Insalata cavolo viola, arance, mele e noci…

In questo periodo di transizione tra una festa e l’altra (Natale e Santo Stefano appena passati e Capodanno ormai alle porte) mi stanno ispirando le insalate fresche e un po’ insolite; nei giorni scorsi ho pubblicato (e soprattutto mangiato ???) l’insalata salmone, arancia e finocchi e oggi ho preparato e assaggiato l’insalata cavolo viola, arance, mele e noci. 

La prima ha un gusto molto fresco e delicato, l’insalata cavolo viola, arance, mele e noci ha un gusto più particolare e deciso e devo ammettere che mi è piaciuta un sacco. Io poi vado matta per tutti i tipi di cavolo (verza, cappuccio, broccoli) e li utilizzo spesso in cucina, quindi ero sicura che questa insalata fosse perfetta per me. A parte il sapore (che io trovo delizioso), questa insalata è un concentrato di vitamine, sali minerali, calcio e può solo farmi bene visti i bagordi, i pasticci e gli stravizi culinari di questi giorni. Ed è completamente senza lattosio, adatta a tutti gli intolleranti al lattosio come me. ?

Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 100 gr di cavolo cappuccio viola
  • 1 arancia
  • 1/2 mela
  • 20 gr di noci sgusciate
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:

Lavare bene il cavolo viola, asciugarlo e tagliarlo molto sottile.

Lavare l’arancia, asciugarla, dividerla in due parti e poi togliere la buccia e la parte bianca. Tagliarla a quadratini piccoli e unirla al cavolo viola.

Lavare e asciugare una mela. Tagliarla a metà, togliere i semi e la buccia e ridurre la metà della mela a cubetti. Aggiungere agli altri ingredienti.

Tritare grossolanamente le noci e unirle all’insalata.

Condire l’insalata cavolo viola, arance, mele e noci con olio extravergine di oliva, sale fino e pepe nero e mescolare bene.

Lasciar riposare per qualche ora in frigo dentro un tegame con chiusura ermetica.

CONSIGLI:

  • Conservazione: si conserva per un paio di giorni in frigo in un tegame con chiusura ermetica.
  • Pepe rosa: può esser utilizzato al posto del pepe nero. Gli conferisce un sapore più delicato.

 

Lenticchie in umido

Lenticchie in umido

Lenticchie in umido…

E’ un piatto che ho imparato ad apprezzare solo quando ero già grande. Non è un legume tipico della mia zona come le fave e i fagioli e qua si usa cucinarle solo la notte di Capodanno, anche se sospetto che pure tale tradizione in realtà non sia originaria di qua. ?

Eppure son buone e son un’ottima alternativa alla carne e al pesce. Contengono proteine, magnesio, potassio, ferro, sono antiossidanti e aiutano memoria e concentrazione. Per favorire l’assorbimento del ferro, di cui son molto ricche, andrebbero consumate insieme ai cereali (la zuppa di cereali con l’aggiunta di lenticchie è la soluzione migliore ?).

Ma l’altra sera, arrivata tardissimo a casa, non avevo tempo di preparare la zuppa di cereali e ho preparato un semplice piatto di lenticchie in umido, ricetta semplice e veloce ma davvero buona.

Piccola premessa: io non consumo le lenticchie in scatola o quelle precotte. Non mi piace il loro sapore, preferisco acquistare quelle secche e metterle in ammollo. Esistono le lenticchie verdi, marroni e quelle rosse e arancioni. Le mie preferite son quelle verdi e al secondo posto ci metto quelle rosse. Le arancioni son quelle senza buccia e, visto che me le hanno regalate e le devo consumare, le sto utilizzando nelle zuppe di cereali. ?

Per la cottura il metodo migliore per me resta sempre la pentola di coccio con una cottura lenta che gli conferisce un sapore e un profumo particolari. Se proprio son di fretta, allora utilizzo anche la pentola a pressione. Vengono meno saporite ma cucinano molto più in fretta. In ogni caso le lenticchie vanno messe in ammollo per almeno un paio d’ore perché così i tempi di cottura si dimezzano.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 60 gr di lenticchie verdi secche
  • 1 dadino di misto per soffritto
  • 2 cucchiaini di dado vegetale
  • 2 stimmi di zafferano
  • 1 pomodoro maturo
  • 2 foglie d’alloro
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Un pizzico di peperoncino.

PREPARAZIONE:

Mettere in ammollo le lenticchie in una ciotola piena di acqua a temperatura ambiente.

Mettere gli stimmi di zafferano in una tazzina di caffè e aggiungere acqua a temperatura ambiente.

Dopo qualche ora lavare bene le lenticchie togliendo quelle che son rimaste a galleggiare nell’acqua.

Far appassire il misto per soffritto nell’olio extravergine di oliva e aggiungere le lenticchie facendole tostare leggermente.

Lavare il pomodoro, tagliarlo a cubetti e aggiungerlo alle lenticchie. Successivamente aggiungere il dado vegetale e poi l’acqua calda. Tappare la pentola e cuocere a fiamma bassa mescolando ogni tanto e, se fosse necessario, aggiungendo altra acqua calda.

A metà cottura aggiungere l’acqua con lo zafferano, le foglie di alloro, un pizzico di peperoncino e aggiustare di sale fino.

Servire caldo come contorno.

CONSIGLI:

  • Tempi di cottura: dipende da che tipo di pentola utilizzate. Con la pentola in coccio io di solito spengo dopo 30 – 35 e lascio tappato in modo che continui a cuocere lentamente. Se utilizzo la pentola a pressione bastano 15 – 20 minuti al massimo.
  • Spezie: si possono condire con tante spezie anche se secondo me il connubio zafferano/alloro è il migliore.
  • Misto per soffritto: se non lo avete pronto, basta tritare molto fini un po’ di cipolla, sedano e carota e 1/2 spicchio d’aglio. A volte io utilizzo anche solo dei porri selvatici tritati ed è buonissimo.

Insalata salmone, arancia e finocchi

Insalata salmone, arancia e finocchi

Insalata salmone, arancia e finocchi…

Son state delle vacanze di Natale davvero belle… Passate in compagnia della mia famiglia. ??? Eppoi è il primo Natale del mio nipotino Lorenzo… Quel bimbetto è gioia pura! ??? Solo per il suo arrivo il 2019 merita di esser salvato. ?

Ma come ogni tradizione e in quasi ogni famiglia italiana, Natale e Santo Stefano son sinonimi di pranzi e/o cene buonissime e infinite dove si mangia di tutto o di più come se non vi fosse un domani (come dico sempre io???). Ma il problema è sempre lo stesso… Un domani c’è sempre e io avevo bisogno di mangiare qualcosa di buono e fresco, semplice e diverso. Ho pensato alla mia insalata di finocchi e arance, quella che preparo sempre per stare leggera, e ho deciso di aggiungere del salmone e un pochino di pepe rosa. 

Ne è venuta fuori una cena fresca, deliziosa e semplice da preparare. L’insalata salmone, arancia e finocchi non contiene lattosio ed è adatta a tutti gli intolleranti al lattosio come me.

Ecco la ricetta!?

INGREDIENTI:

  • 100 gr di  carpaccio di salmone (o salmone affumicato)
  • 1 arancia
  • 1 finocchio
  • pepe rosa q.b.
  • Sale fino q.b
  • Olio extravergine di oliva q.b.

PREPARAZIONE:

Togliere la parte esterna del finocchio, tagliarlo in quattro parti, lavarlo bene e tagliarlo e striscioline molto sottili.

Lavare l’arancia, dividerla in due parti e, con l’ausilio di un coltello, levare la buccia e tutta la parte bianca. Tagliarla a cubetti.

Tagliare il salmone a listarelle.

In un recipiente unire il salmone, l’arancia e il finocchio e condire con olio extravergine di oliva, sale fino e pepe rosa.

Sigillare il recipiente e mettere a riposare in frigo per qualche ora.

CONSIGLI: 

  • Salmone: si può utilizzare sia quello affumicato che il carpaccio di salmone. Io preferisco quest’ultimo. Però, essendo crudo, è molto importante comprarlo da qualcuno di fiducia e accertarsi che chi ve lo vende abbia seguito tutte le regole per poterlo vendere in totale sicurezza.
  • Noci: ci stanno bene. Io stavolta non le ho aggiunte perché l’ho preferito più leggero.

Rose di pan brioche

Rose di pan brioche integrale

Rose di pan brioche…

Nei giorni scorsi rimuginavo sulla preparazione di una ricetta calda, profumata e natalizia che fosse una buona alternativa al pandoro e al panettone. Tra i due non saprei quale scegliere… I problema per me è il poco tempo a disposizione per poterli realizzare. ???

E allora ho deciso di rispolverare la mia vecchia ricetta del pan brioche allo yogurt utilizzando le farine integrali de Il Raccolto di Merea, davvero buone e genuine e ho guarnito il tutto con quelli che per me son i sapori e i profumi dell’inverno, del Natale e di “casa”: cioccolato, zenzero e cannella e la marmellata di pompìa che è una cosa tutta sarda. ??? Ma se non ce l’avete a disposizione non preoccupatevi… Una marmellata di arance amare va bene lo stesso. ?

Nella ricetta delle rose di pan brioche ho utilizzato uno yogurt con lattosio residuo <0,01% che non dovrebbe dare problemi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me. 

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

(per il pan brioche)

  • 250 gr di farina 1
  • 250 gr di farina 0
  • 25 gr di lievito di birra fresco (o 7 gr di lievito di birra secco)
  • 120 gr di zucchero semolato
  • 250 gr di yogurt senza lattosio (lattosio < 0,01%)
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di miele
  • 30 gr di olio extravergine di oliva
  • 1/2 bacca di vaniglia
  • 1 limone non trattato (scorza grattugiata)
  • 1 pizzico di sale
  • 2 cucchiai di bevanda di riso (per sciogliere il lievito)

(Per guarnire)

  • 500 gr di marmellata di pompìa
  • Cioccolato fondente in scaglie
  • Cannella q.b.
  • Zenzero q.b
  • 1 tuorlo d’uovo.

PREPARAZIONE:

Sciogliere il lievito di birra con 2 cucchiai di bevanda di riso (tiepido).

In una planetaria mescolare la farina Manitoba e la farina 00. Aggiungere il lievito di birra e azionare la planetaria a velocità bassa. Aggiungere l’uovo sbattuto e lo zucchero. Successivamente la scorza grattugiata del limone e i semi della bacca di vaniglia. Infine aggiungere lo yogurt senza lattosio e, sempre mescolando, l’olio extravergine di oliva a filo. Impastare energicamente per circa 10 minuti e lasciar lievitare dentro il forno chiuso con la luce accesa per circa 2 ore.

Stendere l’impasto in forma rettangolare con una altezza di circa mezzo cm. Guarnire con la marmellata di arance, il cioccolato fondente in scaglie (in alternativa si può grattugiare), cannella a piacere e un pizzico di zenzero fresco grattugiato. Arrotolare e tagliare con spessore di circa 2 cm. 

Mettere in una tortiera rivestita con carta da forno e lasciar lievitare per circa un’altra ora. Spennellare la superficie con un tuorlo d’uovo sbattuto e infornare con forno statico a 175°C per circa 40 minuti o finché non risulta ben dorato.

CONSIGLI:

  • Cioccolato in scaglie: se non lo avete, potete grattugiare un pezzetto di cioccolato fondente.
  • Marmellata di pompìa: la pompìa è un agrume autoctono che cresce solo in Sardegna, più precisamente nel territorio del comune di Siniscola. E’ molto amaro e viene utilizzato candito o come marmellata. A me piace tantissimo ma è difficile da reperire. Potete sostituire con una marmellata di arance amare.

 

Pandoro senza lattosio Dolci per Intolleranti

Pandoro senza lattosio Dolci per Intolleranti

 Pandoro senza lattosio Dolci per Intolleranti…

Dopo la mia esperienza di assaggio del Panettone senza lattosio di Dolci per Intolleranti oggi vi parlerò del loro buonissimo Pandoro senza lattosio.

Dolci per Intolleranti e Dolci Artigianali son i due siti Internet della Pasticceria Fragasso di Trani che negli anni si è specializzata nella preparazione e commercializzazione di prodotti per chi ha problemi con il lattosio o col glutine o per chi ha fatto una scelta di vita vegana. 

E’ una azienda seria, nei loro siti le spiegazioni e gli ingredienti son molto dettagliati e, cosa non da poco, ci son diversi prodotti in base alle diverse esigenze. Chi è intollerante al lattosio trova prodotti senza lattosio ma con gli altri ingredienti e stessa cosa capita per il glutine. Una sezione a parte è dedicata alle ricette vegane.

Se cliccate su Dolci per Intolleranti e Dolci Artigianali trovate la mia recensione sull’azienda.

Io invece vado subito a parlarvi del loro Pandoro senza lattosio.

Pandoro confezione

Iniziamo dalla confezione. E’ arrivato a casa così! ? L’ho trovata molto carina e ve la condivido. Il pacco era ben confezionato, chiuso ed è arrivato in soli tre giorni (e io vivo in Sardegna quindi ci mette un po’ di più). Anche un packaging perfetto è una spedizione veloce son importanti, soprattutto per prodotti alimentari o deteriorabili.

Pandoro intero

Ed ecco qua il Pandoro senza lattosio! Pronto per esser assaggiato. ? Ma prima vi dico giusto due cose sugli ingredienti. Ecco cosa c’è scritto nel loro sito:

  • Il Pandoro non contiene proteine del latte, è fatto solo con margarina vegetale certificata vegana
  • Prodotto Artigianalmente a lievitazione naturale, non contiene conservanti
  • Durata circa 40 gg

Vuol dire che questo Pandoro non contiene nessun latticino ed è adatto a tutti gli intolleranti al lattosio e anche chi è allergico alle proteine del latte. Nel loro sito è presente la lista degli ingredienti che vi riporto qua sotto:

FARINA DI GRANO TENERO tipo ’00’(28.08%), Farina di frumento manitoba(28.08%),  Acqua (15.73%), Uova di gallina, intero(7.86%), Zucchero Semolato(6.74%),tuorlo d’uovo pastorizzato(6.74%), ESSENZA FROLLA (OLI E GRASSI VEGETALI [80%] (GRASSI(PALMA, COCCO E PALMISTI IN PROPORZIONE VARIABILE) OLI (GIRASOLE ALTO OLEICO)), ACQUA, EMULSIONANTE (E471), SALE (0, 3%), SUCCO DI LIMONE CONCENTRATO, AROMI.) (5.62%), Miele(1.12%), Burro di cacao (0.02%), Lievito di birra,compresso(0.01%), IL PRODOTTO E’ CONFORME AI LIMITI CE PER I PRODOTTI ALIMENTARI . PER GLI ALLERGENI VEDI INGREDIENTI IN GRASSETTO.

Pandoro senza lattosio Dolci per Intolleranti

E ora l’assaggio! La parte che mi piace di più. ? 

Il Pandoro senza lattosio pur non contenendo nessun latticino, è davvero buono e profumato. Morbido e ben lievitato. Ok non contiene il burro che invece è presente nella ricetta originale ma io lo trovo un buon compromesso per chi, essendo intollerante al lattosio, non può consumare nemmeno prodotti delattosati o per chi è allergico alle proteine del latte. A me è piaciuto e penso lo ricomprerò a breve. ?

E ora vi lascio tutti i riferimenti dell’azienda così se siete interessati o solo curiosi, li potete contattare direttamente. 

PASTICCERIA FRAGRASSO
Via M. Pagano, 198, 76125 Trani BT
Telefono: 0883 481016
Sito Internet: Dolci per Intolleranti
Facebook: Dolci per Intolleranti
Instagram: Dolci per Intolleranti

 

Quinoa con topinambur

Quinoa con topinambur

Quinoa con topinambur…

E dulcis in fundo ho ripreso la mia dieta! Che non vuol dire che per forza debba dimagrire ma solo che ho ripreso a mangiare meglio, in maniera più variegata e alternando diversi alimenti. Tra i primi piatti alterno pasta, riso, altri cereali e utilizzo anche i pseudocereali: quinoa, amaranto e grano saraceno. Mi piacciono i loro sapori particolari, la versatilità in cucina e il fatto che siano veloci e semplici da cucinare. ? E poi hanno anche un sacco di proprietà buone: ricchi di minerali e vitamine son invece poveri di glutine, adatti anche a chi è celiaco.

La quinoa si può cuocere in acqua salata (che deve essere il doppio del peso della quinoa) o come un risotto, aggiungendo acqua calda a poco a poco mentre cuoce. Io di solito in cottura insaporisco con un pochino di dado vegetale granulare preparato da me.

Lo strato superficiale della quinoa è ricco di saponine: son quelle sostanze che danno un sapore amaro ma che servono per proteggere lo pseudocereale dall’attacco di insetti e parassiti. È necessario quindi lavare molto bene la quinoa prima dell’utilizzo.

E stavolta ho voluto provare la quinoa con il topinambur, un tubero commestibile che ha un sapore simile al carciofo. E vi dico che era buonissima. Ho utilizzato la curcuma e il peperoncino per insaporire e colorare il piatto e devo dire che il risultato è stato davvero interessante. Mi è piaciuta e la rifarò a breve.

Per preparare la quinoa con topinambur ho utilizzato un formaggio stagionato grattugiato (lattosio residuo in tracce) adatto alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me. ?

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 80 gr di quinoa
  • 160 gr di acqua
  • 100 gr di topinambur
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 rametto di prezzemolo
  • 1 cucchiaino di dado vegetale granulare
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Curcuma q.b.
  • Peperoncino q.b.
  • Formaggio stagionato grattugiato (lattosio residuo in tracce)

PREPARAZIONE:

Sbucciare e lavare bene il topinambur. Asciugarlo con uno strofinaccio da cucina e tagliarlo a cubetti piccoli. Sbucciare e lavare lo spicchio d’aglio, tagliarlo in due parti, levare la parte centrale e farlo soffriggere in un tegame con l’olio extravergine di oliva. Aggiungere il topinambur e soffriggere bene. Aggiungere la curcuma, il sale fino e un po’ di acqua bollente e cuocere a fiamma media mescolando ogni tanto e aggiungendo acqua se fosse necessario. A fine cottura ricordarsi di togliere lo spicchio d’aglio.

Mettere a bollire 160 gr di acqua, aggiungere un cucchiaino di dado vegetale granulare e, appena l’acqua inizia a bollire, aggiungere la quinoa. Far bollire a fiamma bassa con coperchio per circa 10 – 15 mescolando ogni tanto e aggiungendo altra acqua (se fosse necessario). Lasciar riposare con tappo per circa 5 minuti.

Versare la quinoa dentro il tegame con il topinambur e ultimare la cottura, sempre mescolando. Aggiustare di sale fino e peperoncino e condire con prezzemolo fresco tritato e formaggio stagionato grattugiato.

Servire caldo.

CONSIGLI:

  • Pseudocereali: al posto della quinoa si possono utilizzare l’amaranto o il grano saraceno. Ottimi entrambi.
  • Bottarga: si può utilizzare al posto del formaggio stagionato grattugiato. Vi assicuro che ci sta benissimo. ?

Panettone senza lattosio Dolci per Intolleranti

Panettone

Panettone senza lattosio – Dolci per Intolleranti

Continua la mia collaborazione con la Pasticceria Fragasso di Trani, una pasticceria artigianale che si è specializzata nella produzione di dolci senza lattosio, senza glutine e vegani, per venire incontro alle ormai numerose richieste di chi ha intolleranze e allergie alimentari o ha fatto scelte di vita vegane. E’ una pasticceria tradizionale a conduzione familiare ma che si è innovata, spedisce i suoi prodotti in tutta italia e ha due siti web: Dolci per intolleranti e Dolci artigianali. I siti son ben curati e le descrizioni dei prodotti e degli ingredienti ben dettagliate; un’altra cosa che ho apprezzato è la vasta gamma di prodotti offerti e l’attenzione verso ogni tipo di intolleranza o allergia o scelta alimentare. A volte per far prima si levano lattosio, glutine e uova dalla stessa ricetta e in questo modo la si stravolge. La Pasticceria Fragasso non lo fa: i prodotti senza lattosio son davvero studiati per noi intolleranti al lattosio e contengono le uova e tutti gli altri ingredienti, quelli senza glutine hanno gli ingredienti appositi per chi ha quel tipo di problemi e i prodotti vegani hanno ancora ingredienti diversi. Anche questo è un aspetto che denota la serietà di questa azienda e vi consiglio di visitare i loro siti.

Se cliccate su questi link trovate la mia recensione alla loro azienda: Dolci per intolleranti e Dolci artigianali.

Oggi invece volevo parlarvi del loro panettone che ho avuto modo di assaggiare e gustare in questi giorni. Non essendo “nordica” non entro nel merito dell’annosa discussione tra pandoro e panettone, sul quale sia più buono e rappresenti meglio il Natale. A me piacciono tutti e due e sì! Mi piace anche l’uvetta! Non odiatemi per questo. ??? E i canditi? Se non ci sono meglio ma se ci son me ne faccio una ragione e li mangio. Non li sputo! ? Quello che è importante per me è che siano senza lattosio e io li possa mangiare senza problemi. E’ vero che potrei prepararli da me ma son grandi lievitati che richiedono giorni di preparazione e non riesco a conciliare con il mio lavoro.  E quindi li compro, anche perché sono una golosona e ho passato già troppi anni a guardare gli altri mangiare i dolci di Natale senza poterne assaggiare nemmeno una fetta. Che trishtezza ragazzi! ???

Panettone senza lattosio al moscato di Trani

Ho assaggiato il Panettone senza lattosio al moscato di Trani preparato senza latticini e quindi completamente senza lattosio. Ecco la descrizione che trovate nel loro sito:

I panettoni artigianali prodotti nella nostra pasticceria, non sono semplicemente senza lattosio ma non contengono proteine del latte

Il nostro panettone è senza burro fatto solo con margarine vegetali. Questo significa che non contiene affatto latte, neanche latte delattosato, ti garantisce quindi la totale assenza di latte.

Qua sotto vi riporto la foto degli ingredienti:

Ingredienti

Come potete leggere anche voi non ci sono latticini né tracce di latticini. Questo è davvero importante perché rende questo panettone adatto sia agli intolleranti al lattosio che agli allergici alle proteine del latte.

Panettone

Il profumo mentre aprivo la confezione era davvero intenso e la consistenza e l’alveolatura perfetti (ma si può vedere anche in foto o nel video). Il panettone è morbido, davvero buono e si scioglie in bocca. Ha quel gusto e consistenza del “fatto in casa” e delle produzioni artigianali che io prediligo rispetto a quelle industriali che di solito son asciutte, stoppose e piene di zuccheri. In questo panettone invece i sapori si amalgamano bene e non è eccessivamente dolce, proprio come piace a me. Ne prenderò sicuramente un altro per Natale.

Decorazioni

Concedetemi due righe per parlare del confezionamento. Carino e ben curato e questa carta è davvero molto bella, la terrò da parte di sicuro. ?

E ora vi lascio tutti i riferimenti dell’azienda così se siete interessati o solo curiosi, li potete contattare direttamente. 

PASTICCERIA FRAGRASSO
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Risotto porri e zafferano

Risotto porri e zafferano

Risotto porri e zafferano…

L’idea del risotto porri e zafferano mi è venuta quando ho ricevuto in dono un vasetto di stimmi di zafferano (così vengono detti i pistilli di questo fiore) prodotto in Sardegna. Potevo consumarli in tanti modi diversi ma volevo scegliere una ricetta che valorizzasse il profumo e il sapore particolare e delicato dello zafferano, che resta sempre una delle mie spezie preferite.

E così ho deciso di preparare il risotto porri e zafferano. Una ricetta semplice e veloce che per alcuni sembrerà pure troppo banale ma non è così. Anche le ricette che sembrano più semplici e scontate vanno preparate scegliendo con cura le materie prime (prima cosa non scontata) e c’è sempre qualche piccolo accorgimento o segreto che fa la differenza e rende la ricetta più buona e gustosa. In questo caso è lo zafferano. Lo trovate pure in polvere al supermercato ed è più facile da utilizzare ma se riuscite a trovare gli stimmi e li mettete tutta la notte in una ciotola con acqua vi garantisco che il profumo e il sapore del risotto cambierà radicalmente.

Secondo accorgimento: i porri selvatici. Certo si possono utilizzare le cipolle ma io li preferisco; li trovo più digeribili e il loro sapore leggermente amaro è ottimo in contrasto col sapore dello zafferano.

Terzo accorgimento: la cottura. Non mi piace il riso scotto e lo preferisco al dente. Allo stesso modo non mi piacciono i risotti troppo asciutti ma li preferisco cremosi, anche se di solito evito la mantecatura con il burro (anche se è senza lattosio). Basta spegnere il fuoco un po’ prima che il riso sia cotto e lasciare il tegame col tappo per circa 3 – 4 minuti, il tempo necessario perché il riso assorba quasi tutta l’ultima acqua e resti cremoso e non asciutto.

Quarto (e ultimo accorgimento): il dado vegetale. Teoricamente il risotto porri e zafferano andrebbe preparato utilizzando del buon brodo vegetale. Io non utilizzo brodi vegetali pronti e non sempre ho il tempo di prepararlo al momento. Però ogni fine estate, con le verdure dell’orto, preparo il dado vegetale che poi mi serve per tutte le ricette dell’anno, dado che mi è stato utile anche per preparare questa ricetta. ?

Con questi piccoli accorgimenti la mia ricetta del risotto porri e zafferano è venuta davvero buona e profumata e non contiene lattosio, adatta a tutti gli intolleranti al lattosio come me. ?

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 80 gr di riso
  • 4 stimmi di zafferano
  • 1 porro selvatico
  • 3 cucchiai di brandy
  • 2 – 3 cucchiai di formaggio stagionato grattugiato (lattosio in tracce)
  • 2 cucchiaini di dado vegetale 
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Un pizzico di peperoncino in polvere

PREPARAZIONE:

Dalla sera prima (o almeno 5 – 6 ore prima di preparare il risotto), mettere gli stimmi di zafferano in una ciotola piena d’acqua a temperatura ambiente, così rilasciano il loro colore e il loro sapore.

Soffriggere il porro selvatico tritato con l’olio extravergine di oliva e, una volta appassito, aggiungere il riso e farlo tostare per un paio di minuti.

Sfumare con il brandy e successivamente aggiungere il dado vegetale e un po’ d’acqua bollente. Cucinare il riso a fiamma medio – bassa aggiungendo l’acqua bollente a poco a poco e continuando a mescolare. A metà cottura aggiungere l’acqua con gli stimmi di zafferano. Continuare a mescolare e, quando il riso è quasi cotto, spegnere il fuoco, tappare la pentola e far riposare per 3 – 4 minuti, tempo necessario perché il riso assorba quasi tutta l’ultima acqua e resti cremoso e non asciutto.

Aggiustare di sale e condire con il formaggio stagionato grattugiato e un pizzico di peperoncino. Servire caldo.

CONSIGLI:

  • Ricetta originale: tengo a precisare che questa non è assolutamente la ricetta originale del riso allo zafferano ma semplicemente una mia versione. 
  • Brodo vegetale: in alternativa potete utilizzare il dado vegetale per preparare un brodo vegetale per condire il riso. Basta mettere 2 o 3 cucchiaini di dado vegetale nell’acqua bollente e lasciar bollire per circa 10 minuti. Io preferisco l’altra versione perché più veloce e non mi resta del brodo vegetale in più da consumare.
  • Brandy: lo preferisco al vino bianco ma è un mio gusto personale. Ovviamente potete sostituire con del buon vino bianco.

 

 

Succo di melograno

Succo di melograno

Succo di melograno…

Il melograno è uno dei miei alberi preferiti. ❤️ È presente nel giardino di casa mia ed è davvero bello. Foglie verdi, quasi verde smeraldo e fiori arancione vivo che colorano e portano allegria.

Melograno

E poi ci son i suoi frutti! Delle sfere magiche che contengono dei semini (chiamati arilli) di colore rosso intenso, ricchi di vitamine (soprattutto vitamina C), sali minerali (soprattutto potassio e fosforo), antiossidanti, ipocalorici e senza glutine, lattosio e istamina. ?

Come si fa a non amare i melograni o le melograne? Per chiamare il frutto scegliete il termine che più vi piace, (nel linguaggio comune vengono utilizzati entrambi i termini ?) ma mangiateli perché son buoni e fanno benissimo. ?

Si possono utilizzare in diversi modi anche se io preferisco consumare il melograno crudo, semplicemente sbucciandolo o estraendo il suo succo. Nessun ingrediente aggiuntivo né cottura, solo il succo di melograno, perfetto per il mio spuntino di metà mattina di oggi. ?

Per estrarre il succo di melograno potete utilizzare un estrattore oppure, cosa davvero più semplice e quasi scontata, il vecchio caro passaverdura della mamma o della nonna, un aggeggio che non manca quasi mai e che io ho rivalutato moltissimo. ? Dovrò decidermi anche a comprarlo perché mia mamma lo ha giustamente reclamato. ?

E ora vi dico come fare! ?

INGREDIENTI:

  • 1 melograno maturo
  • Estrattore o passaverdura

PREPARAZIONE:

Lavare e asciugare il melograno. Armarsi di pazienza e sbucciarlo estraendo tutti i suoi arilli.

Estrarre il succo con ausilio di un estrattore (o di un passaverdura).

Vi consiglio di bere subito il succo di melograno per evitare che si ossidi e perda parte delle sue proprietà. ?

CONSIGLI:

Di solito utilizzo il succo di melograno a crudo così da bere, ma mi è capitato anche di usarlo in sostituzione delle bevande vegetali nella preparazione di alcune torte: se cliccate sul link trovate la ricetta della torta di mele e melograno. ?

Vita da food blogger

Vita da foodblogger

Vita da food blogger…

Avete mai bisogno o voglia di chiudere la vostra vita fuori e ritagliarvi dei momenti di relax solo per voi?
Io amo la mia incasinata e pazza vita ma son sempre di corsa, sempre ad incastrare appuntamenti, a far quadrare famiglia, lavoro, amici e cercare di inseguire i miei impegni; ci son tantissime cose che vorrei fare e sperimentare ma mi rendo conto che non ho mai abbastanza tempo e non sapere quanto mi costi rinunciare! ?E poi ci son momenti come questo in cui dico basta! Stop! E mi fermo per riprendere fiato. E lo faccio nel silenzio e nella tranquillità della mia casetta cucinando e, a volte, scrivendo.

Se venti (ok facciamo trenta dai, che oggi voglio essere sincera sino in fondo, anche con l’età!??? ) anni fa mi avessero detto che avrei aperto un blog e mi sarei messa a scrivere io gli avrei riso in faccia! Ero quella che non aveva nessun problema a risolvere esercizi di matematica, fisica o ragioneria ma entrava in panico quando vedeva il foglio bianco del compito di italiano. ??? Io che ero sempre “stringata”, rapida, essenziale nello scrivere i temi di italiano perché non mi piaceva, mi metteva a disagio, ora mi trovo qua davanti al PC e a un bicchiere di buon vino a scrivere un blog e a raccontare della mia vita. Vedo la Stefania di tantissimi anni fa che si sbellica dalle risate e mi fa l’occhiolino, incredula più della me di oggi. ?

Che poi dietro ad blog, ad un articolo, ricetta, foto c’è tutto un mondo. C’è chi immagina che sia semplice (forse anche scontato) ma non è così. Per me era, è e sarà sempre un hobby, un bel modo per ritagliarmi un po’ di spazio solo per me ma avere un blog è davvero qualcosa di più impegnativo.

Per ogni singola foto, articolo o ricetta c’è tanto tempo dietro… La ricetta va provata e riprovata più volte finché non si arriva ad un risultato buono. Non vi immaginate quante volte non va bene! A volte le idee o gli accostamenti deludono oppure il risultato non è quello sperato e si rinizia tutto daccapo (quando poi non si decide direttamente di cestinare quella ricetta perché proprio non va! ???).
Una volta che la ricetta è ok, bisogna renderla presentabile scattando delle foto consone e che mettano il risalto il piatto. Anche questa fase è delicata: spesso per pubblicare una singola foto si fanno anche 30 o 50 scatti e io che lavoro tutto il giorno devo accontentarmi di cucinare e fotografare la notte (immaginate con quale luce o luminosità! ?).
La ricetta poi va scritta e deve essere scritta bene. Per me è fondamentale cercare di avere un italiano il più possibile corretto (non vi dico quante volte leggo e rileggo il testo) e cerco di spiegare in modo più dettagliato possibile; non do per scontato nulla perché penso che ogni singolo passaggio sia fondamentale.
E infine va pubblicata e pubblicizzata attraverso i social e questo è il momento più bello perché si interagisce con gli altri. ❤️ E lì capisci se la tua ricetta piace o meno. E son sempre sorprese!
Ci son state delle ricette che mi hanno impegnato e appassionato tantissimo ma che poi una volta pubblicate hanno avuto poco seguito. Altre ricette che invece ero indecisa se pubblicare o no, hanno avuto un successo davvero insperato. ??? Ma non importa! Non sono e non sarò mai né una chef né una cuoca professionista… Ci tengo a precisarlo sempre perché non ho la preparazione né il tempo necessario per studiare e formarmi in quel senso.

Le mie ricette rappresentano il mio mondo e il mio modo di vivere che poi è quello della maggior parte delle persone che conosco… Frenetico, veloce e incasinato. Il tempo per stare a casa e cucinare diventa sempre meno e siamo costretti ad organizzarci in maniera diversa. ?
Ma non per questo dobbiamo rinunciare a mangiar bene, in maniera sana e varia, ed è proprio quello che cerco di fare io. E amo davvero tantissimo cucinare! È davvero il mio modo per riposare, star bene, riflettere e caricare le batterie.
E se col mio blog io riesco a trasmettere tutto ciò anche agli altri… Ecco questo mi rende felice! ❤️

E ora chiudiamo questa parentesi seria (non ci siete abituati vero? ???) e torno a essere la solita ironica, matta e incasinata Gavinedda di sempre con tante ricette da provare, scrivere, raccontare e soprattutto assaggiare! ??? Altrimenti che gusto ci sarebbe? ?