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Pasta all’uovo violata

Pasta all’uovo violata…

La pasta all’uovo violata è una pasta all’uovo particolare che si prepara qua in Sardegna e viene utilizzata per le sevadas e per la preparazione di alcuni dolci tipici (lorighettas). L’impasto è quello della pasta all’uovo ma successivamente si “viola” la pasta aggiungendo strutto o olio extravergine d’oliva.

Ci tengo a precisare che questa non è la pasta all’uovo tradizionale che si prepara in Emilia Romagna, ma una variante propria della Sardegna. Differisce sia per gli ingredienti che per la lavorazione.

INGREDIENTI:

  • 1 kg di semola
  • 4 uova
  • 100 gr circa di strutto o olio di oliva
  • Sale q.b.
  • 300 – 400 ml circa di acqua a temperatura ambiente

PREPARAZIONE:

La preparazione è quella tipica della pasta all’uovo: si versa la semola nell’impastatrice e si aggiungono gli altri ingredienti (uova, acqua e sale) e si fa impastare per circa dieci minuti. E’ importante aggiungere l’acqua a poco a poco in modo da “misurare” la durezza della pasta. A volte ne bastano 300 ml, a volte qualcosa in più. Dipende dalla semola che viene utilizzata.

Successivamente si aggiunge lo strutto o l’olio extravergine di oliva e si impasta per circa altri 15 – 20 minuti.

Con l’ausilio della “nonna Papera” o di una qualsiasi sfogliatrice stendere la pasta in sfoglie sottili pronte per le diverse ricette.

Pan brioche allo yogurt

Pan brioche allo yogurt…

Stavolta non è una mia ricetta ma ho adattato in versione a ridotto contenuto di lattosio una ricetta della bravissima blogger Federica Giuliani di “Una blogger in cucina“. La seguo da poco anche su Instagram e devo dire che, insieme a Benedetta di “Fatto in casa da Benedetta“, è una delle mie Muse ispiratrici in cucina.

Ecco la ricetta originale del pan brioche allo yogurt utilizzato per la treccia allo yogurt con Nutella. Qua sotto trovate la mia versione.

Ho utilizzato lo yogurt greco a ridotto contenuto di lattosio della linea Amo Essere (0,1% di lattosio). La ricetta così dovrebbe andare bene per la maggior parte degli intolleranti al lattosio. Potete però sostituire lo yogurt greco con uno yogurt con ancora meno lattosio (0,01%) o con lo yogurt di soia o di riso (soprattutto se siete in disintossicazione).

E ora… Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 250 gr di farina Manitoba
  • 250 gr di farina 00
  • 25 gr di lievito di birra fresco (o 7 gr di lievito di birra secco)
  • 120 gr di zucchero semolato
  • 220 gr di yogurt senza lattosio (lattosio < 0,01%)
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di miele
  • 30 gr di olio extravergine di oliva
  • 1/2 bacca di vaniglia
  • 1 limone non trattato (scorza grattugiata)
  • 1 pizzico di sale
  • 2 cucchiai di bevanda di riso (per sciogliere il lievito).

PREPARAZIONE:

Sciogliere il lievito di birra con 2 cucchiai di bevanda di riso (tiepido).

In una planetaria mescolare la farina Manitoba e la farina 00. Aggiungere il lievito di birra e azionare la planetaria a velocità bassa. Aggiungere l’uovo sbattuto e lo zucchero. Successivamente la scorza grattugiata del limone e i semi della bacca di vaniglia. Infine aggiungere lo yogurt senza lattosio e, sempre mescolando, l’olio extravergine di oliva a filo. Impastare energicamente per circa 10 minuti e lasciar lievitare dentro il forno chiuso con la luce accesa per circa 2 ore.

CONSIGLI:

Il pan brioche allo yogurt può essere utilizzato per tantissime ricette. Io l’ho utilizzato per preparare dei croissant allo yogurt e la treccia con yogurt e Nutella.

Mezzelune alle melanzane

Mezzelune alle melanzane…

È stata la mia risposta alle sevadas preparate ieri! L’ intolleranza al lattosio non mi crea molti problemi: ormai abbiamo tantissime alternative ai prodotti con lattosio. La maggior parte di yogurt e formaggi si trovano anche a ridotto contenuto di lattosio, c’è una buona scelta di bevande vegetali (riso, farro, avena, soia, cocco, mandorle, nocciole, etc) e alcune alternative senza lattosio come la nocciolata Rigoni di Asiago son più buone della Nutella originale. Io preferisco preparare da me o dolci anche se ammetto che in commercio si trovano facilmente frollini, biscotti e brioche senza lattosio. Direi che non mi posso lamentare… Anche se la cosa che manca di più son i nostri pizzudi. È un tipo di sevadas che si fa praticamente solo da noi. A differenza delle sevadas tradizionali (che son dolci ed è preparate con formaggio fresco e limone), i nostri pizzudi son preparati con formaggio fresco e patate e si mangiano fritti come secondo piatto. Una delizia… Non vi dico la sofferenza tutte le volte che li vedo o li preparo insieme a mia mamma e so di non poterli mangiare! Sigh! ??? Quindi ieri ho deciso di “consolarmi” preparando le mezzelune alle melanzane. Il ripieno è totalmente diverso ma ho potuto utilizzare almeno la pasta originale dei pizzudi (pasta all’uovo violata) e il risultato è stato ottimo, anche migliore di quello che immaginavo.

Per il ripieno ho utilizzato il formaggio fresco Dolce Sardo HD con lattosio <0,1. È l’unico formaggio che ho trovato a disposizione. Suddiviso in circa 15 mezzelune alle melanzane in effetti a me non ha dato problemi, però se trovate un formaggio fresco con una percentuale inferiore di lattosio è molto meglio, anzi lasciatemi un commento qua sotto così la prossima volta lo utilizzo pure io. Direi che questa ricetta va bene per gli intolleranti al lattosio ma non per chi è in disintossicazione almeno che non si sostituisca il formaggio fresco con qualche alternativa vegetale.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

(Per la pasta)

  • 500 gr di semola
  • 2 uova
  • circa 100 ml acqua
  • 1 cucchiaio di strutto (o olio evo)
  • Sale fino q.b.

(Per il ripieno)

  • 2 melanzane medie
  • 150 gr di formaggio fresco Dolce Sardo HD (lattosio <0,1)
  • 5 fette di prosciutto cotto
  • 4 foglie di basilico fresco
  • Sale q.b.
  • Peperoncino q.b.

PREPARAZIONE:

Impastare la semola con le uova, l’acqua e un pizzico di sale fino. Successivamente aggiungere lo strutto e continuare a impastare.

Melanzane

Lavare bene le melanzane, tagliarle a dadini e metterle in uno scolapasta con abbondante sale fino così perdono la loro acqua che è amara. Poi sciacquarle (per togliere il sale in eccesso) e asciugarle con uno strofinaccio da cucina. Infine friggere le melanzane e farle raffreddare sopra la carta da pane (che serve per assorbire l’olio in eccesso).

Formaggio a ridotto contenuto di lattosio

Macinare il formaggio Dolce Sardo a ridotto contenuto di lattosio e metterlo in un recipiente capiente.

Ripieno

Ora bisogna preparare il ripieno. Al formaggio grattugiato a ridotto contenuto di lattosio aggiungere il prosciutto cotto ridotto a pezzetti sottili, le melanzane fritte che devono essere tiepide, il basilico fresco tagliato a pezzetti sottili, il sale fino e il peperoncino. Mescolare bene tutti gli ingredienti.

Preparazione della pasta

Stendere la pasta molto sottile e, con l’aiuto di una formina per dolci tonda e di circa 10 cm di diametro, ricavare dei dischi tondi.

Preparazione delle mezzelune

Mettere un cucchiaio colmo al centro e poi chiudere le mezzelune stando attenti a non lasciare aria all’interno e sigillando bene il tutto. Se la pasta dovesse asciugarsi, prima di chiudere ammorbidire i bordi con un pennello bagnato nell’acqua.

Sigillare bene i bordi con i rebbi di una forchetta e tagliare le estremità con s’orrossonita (rondella da cucina tagliapasta). Ora le mezzelune alle melanzane son pronte per essere fritte. E qua niente crisp o cotture ipocaloriche. Vanno fritte, così si può apprezzare e gustare anche la croccantezza e la friabilità della pasta all’uovo.

CONSIGLI:

Ripieno: si può variare. Mi ispira anche zucchine, besciamella e gorgonzola o peperoni e tonno o anche prosciutto cotto, besciamella e funghi.

Crostata alle fragole

Crostata alle fragole

E’ un po’ di tempo che cerco di sostituire anche i prodotti delattosati con prodotti completamente senza lattosio. DI solito tollero bene uno o due delattosati ma a volte (forse per l’accumulo o quando utilizzo più delattosati nella stessa ricetta) mi creano problemi. L’idea mi è venuta quando ho visto le fragole dal fruttivendolo; volevo fare una crostata alle fragole ma senza preoccuparmi del lattosio. Era arrivato il momento giusto per testare la pasta frolla con olio evo e la crema pasticcera con latte di riso, tutti e due preparati con prodotti completamente senza lattosio. La mia amica Valentina si è offerta di farmi da cavia per assaggiarla e quindi mi son messa felicemente ad impastare.
Vi dirò che era ottima e a casa è durata nemmeno due giorni. Un’unica accortezza, la pasta frolla con olio evo resta meno morbida della frolla tradizionale, quindi va inzuppata molto bene con succhi di frutta e/o limoncello. La crostata alle fragole in questa versione, essendo completamente senza lattosio, va benissimo per noi intolleranti.

Qua sotto vi lascio anche le ricette alternative:
Crema pasticcera tradizionale (con prodotti a ridotto contenuto di lattosio)
Pasta frolla tradizionale (con strutto o burro delattosato)
A voi la scelta! 😉

Ecco la ricetta!

 

INGREDIENTI:
(per una crostata di circa 22 cm di diametro)

  • 1 dose di pasta frolla con olio evo
  • 1/2 dose di crema pasticcera con latte di riso (dose per 250 ml di latte di riso)
  • 2 vaschette di fragole fresche
  • 1 confezione di gelatina per dolci (per ricoprire la crostata)
  • 1/2 bicchiere di limoncello (per inzuppare la torta)
  • 1 goccio di olio evo (per ungere lo stampo)
  • 1 cucchiaio circa di farina 00 (per infarinare lo stampo)
  • qualche fogliolina di menta fresca (per guarnire)

 

PREPARAZIONE:

Preparare la pasta frolla seguendo le istruzioni riportate nella ricetta.

 

Stampo furbo

 

 

 

 

 

 

 

Vi presento lo “stampo furbo“.  E’ qualcosa di davvero geniale! La crostata viene cucinata capovolta e quella scanalatura che c’è al centro serve per livellare la crema pasticcera. La crostata alle fragole così è semplice da guarnire ed è molto carina da vedere. Guardate sotto e capirete! E’ più difficile da spiegare che da fare! Tornando a noi, bisogna ungere lo stampo con un goccio di olio evo e un tovagliolo di carta; successivamente mettere un po’ di farina 00 e farla ruotare in tutto lo stampo in modo che sia coperto. Eliminare la farina in eccesso capovolgendo lo stampo.

 

 

Pasta frolla con olio evo

Prendere la pasta frolla con olio evo e creare un cerchio. Adagiarla nello stampo (precedentemente unto e infarinato) e livellarla bene utilizzando tutti i pezzi di pasta frolla. Non preoccupatevi se non è perfettamente omogenea o bella da vedere; con lo stampo furbo, la crostata cuoce al contrario. Quello che state vedendo è il fondo della crostata alle fragole! 😉
Ora va infornata a 175°C con forno statico per circa 40 minuti (o quando è leggermente dorata).

 

 

Ecco la frolla pronta per esser guarnita

Ora bisogna preparare la crema pasticcera con latte di riso secondo le istruzioni della ricetta (trovate il link  tra gli ingredienti). Per questo stampo furbo basta metà dose (che corrisponde a 250 ml di latte di riso). Mentre la crema pasticcera raffredda, inzuppare molto bene la frolla (anche nei bordi che tutti dimenticano!). Io di solito utilizzo limoncello e succo di frutta (quando preparo la crostata di frutta mista); stavolta però non volevo che si sentisse soprattutto il sapore delle fragole quindi ho optato per limoncello più acqua.

 

 

Crema pasticcera

Mettere la crema pasticcera sulla pasta frolla. Vorrei farvi notare due cose; quanto è semplice aggiungere la crema e come è carina la crostata. La seconda è la consistenza solida della crema pasticcera con latte di riso, alla faccia di tutti quelli che mi dicevano che il latte di riso, essendo troppo liquido e vegetale, non era adatto per le creme!

 

Fragole

Lavare bene le fragole e tagliarle a fette sottili. Adagiarle sopra la crema pasticcera.

 

 

Eccola qua! :)))

Lavare e aggiungere le foglioline di menta fresca. Preparare la gelatina per dolci secondo le istruzioni della confezione e aggiungerla alla crostata alle fragole. Far riposare in frigo un paio d’ore prima di servire.

 

 

CONSIGLI:

  • Inzuppare bene la pasta frolla: la pasta frolla con olio evo è friabile ma meno morbida rispetto a quella tradizionale preparata con il burro, quindi necessita di un quantitativo superiore di succo di frutta (o acqua e limoncello). Ricordatevi anche dei bordi!
  • Fragole: io le ho utilizzate perché di stagione e mi hanno ispirato quando le ho viste. Però potete preparare la crostata con qualsiasi tipo di frutta o utilizzare frutta mista (kiwi, banana, ananas, pesche, ciliege, melograno, arance, etc)

 

Pasta frolla con olio evo

Pasta frolla con olio evo

E’ da un po’ di tempo che sto cercando di eliminare del tutto il lattosio dalla mia dieta sostituendo i prodotti a ridotto contenuto di lattosio (es. burro delattosato) con quelli completamente senza lattosio (es olio extravergine di oliva). Di solito tollero bene uno o due delattosati ma, quando esagero o quando in un piatto ce ne sono più di uno, allora devo stare attenta. Vi faccio un esempio semplice: la crostata di frutta. Ha il burro a ridotto contenuto di lattosio nella frolla e il latte a ridotto contenuto di lattosio nella crema. Son già due prodotti delattosati… Potrei stare bene come potrei aver problemi. Allora ho pensato che si poteva fare la crema pasticcera col latte di riso e, prova che riprova, ho trovato la giusta proporzione tra gli ingredienti. Vi lascio la ricetta qua sotto:

Crema pasticcera con latte di riso (totalmente senza lattosio)

Poi ho iniziato a pensare che anche la frolla poteva essere senza lattosio e un po’ più leggera. Ho già la ricetta della pasta frolla di mia mamma che è buonissima! Io metto lo strutto al posto del burro ed è perfetta! Però volevo provare a farla utilizzando l’olio extravergine di oliva così resta più leggera e più genuina (noi l’olio evo lo produciamo in casa). Ho preso spunto dalla videoricetta della pastiera napoletana di “Fatto in casa da Benedetta” e ho modificato la sua frolla a modo mio. Qua sotto vi lascio la ricetta originale:

PASTIERA NAPOLETANA DI BENEDETTA – RICETTA DI PASQUA

E qua sotto c’è la mia ricetta spiegata passo per passo. Vi ricordo che la pasta frolla con olio evo è preparata con ingredienti totalmente senza lattosio, quindi va bene per tutti gli intolleranti al lattosio, anche per chi non tollera i prodotti delattosati.

 

INGREDIENTI:

  • 2 uova
  • 100 gr di zucchero
  • 100 ml di olio extravergine di oliva
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  • 350 gr di farina 00
  • scorza grattugiata di un limone
  • 1 pizzico di sale fino

 

LAVORAZIONE:

In un recipiente tagliare le uova e aggiungere lo zucchero e un pizzico di sale fino. Lavorare velocemente e aggiungere l’olio extravergine di oliva. A poco a poco aggiungere la farina 00 setacciata e la mezza bustina di lievito per dolci. Aggiungere la scorza di limone e impastare sino a che la pasta frolla non ha una consistenza morbida e compatta.

 

Eccola qua!

CONSIGLI:

  • Utilizzi: la pasta frolla con olio evo può essere utilizzata per preparare le crostate di frutta fresca, la pastiera napoletana e tutti i tipi di crostate con marmellata. Nella pagina Cucina del mio blog, nella sezione dolci, trovate un sacco di ricette interessanti.
  • Come inzuppare la frolla: la frolla con olio evo risulta meno morbida rispetto alla frolla tradizionale; quando la utilizzate, ricordarvi di inzupparla molto bene con i succhi di frutta o il limoncello (o tutti e due).
  • Olio extravergine di oliva: io a casa utilizzo solo quello (dolci compresi). Lo produciamo noi, è sano, genuino e mi piace molto. Capisco però che a molti il sapore troppo deciso potrebbe creare problemi; si può sostituire tranquillamente con un qualsiasi altro tipo di olio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Impasto base per pizza con farina integrale

Impasto base per pizza con farina integrale…

Questa è una ricetta un po’ vecchia… La ricetta originale è datata 2016 ma nel frattempo ho studiato, provato e sperimentato e son arrivata alla versione che ho pubblicato oggi nel 2020. E’ proprio vero che non si finisce mai di imparare!  ?

La versione che trovate qua sotto prevede l’utilizzo di un mix di farine: la farina 0, la farina 1 e il cruschello. Eccole qua in tutti i loro colori! Peccato non possiate sentirne il profumo!

Quello che vi consiglio è di usare prodotti di qualità, genuini e buoni. La differenza nel sapore sta proprio in quello. Io utilizzo le farine de Il Raccolto di Merea, un mulino artigianale che si trova qua a pochi km da casa e mi trovo molto bene.

IDRATAZIONE DELL’IMPASTO:

Prima di passare alla ricetta, devo fare una precisazione importante sulla idratazione dell’impasto che è data dal rapporto che c’è tra il quantitativo d’acqua e di farina utilizzati. Con una idratazione maggiore si hanno prodotti più alveolati e leggeri anche se son di gestione più delicata nella fase di impasto e pieghe. L’idratazione dell’impasto dipende anche dai tipi di farine utilizzate, soprattutto per la loro capacità di assorbire l’acqua. Solitamente una pizza al piatto ha un livello di idratazione che oscilla tra il 55% e 65% mentre la pizza in teglia può arrivare a idratazioni più alte, 70 – 80% o anche maggiori.
Ad esempio:

  • utilizzando 300 ml di acqua avrete un impasto circa al 55%, bello sodo e facile da lavorare;
  • con 350 ml avrete un impasto con idratazione al 63%, più morbido
  • e con 400 ml l’idratazione sale al 72%. L’impasto si presenta appiccicoso e più difficile da lavorare (ma è quello che mi ha dato le soddisfazioni maggiori ?)

Io vi consiglio di impastare a mano e di aggiungere l’acqua piano piano. Potete dosare 300 ml di acqua e poi, da parte, altri 50 o 100 ml e aggiungerla a poco a poco così riuscite a rendervi conto della consistenza dell’impasto. Un altro consiglio che vi posso dare, soprattutto se siete alle prime armi, è quello di partire con impasti poco idratati che son i più facili da gestire e poi aumentare gradualmente l’idratazione. Io son partita così e, ancora adesso, son in fase sperimentazione. Più impasti provo, migliore è il risultato. Son molto soddisfatta degli ultimi ma devo ancora capire e imparare parecchie cose. E continuo a sperimentare. ?

UTILIZZO DI DIVERSI TIPI DI LIEVITO:

Nella preparazione dell’impasto base per pizza con farina integrale possiamo scegliere tra diversi tipi di lievito: lievito di birra fresco, lievito di birra secco e lievito madre. Vi lascio qua sotto la tabella di conversione dei lieviti. Vi ricordo che se utilizzate il lievito madre, dovete parametrare e modificare sia il quantitativo della farina che quello dei liquidi che son entrambi compresi nel peso della pasta madre: se ad esempio si utilizzano 150 g di pasta madre dobbiamo togliere 150 g dal totale della farina e 75 ml di acqua. Questa è la regola generale, anche se molto dipende dal tipo di farina utilizzata, dall’umidità dell’aria e dal grado di idratazione dell’impasto. Io tendo sempre a utilizzare un quantitativo d’acqua superiore o leggermente superiore (vedi sopra IDRATAZIONE DELL’IMPASTO), come tendo ad impastare a mano; solo così mi rendo effettivamente conto dell’acqua necessaria. Se cliccate sul link lievito madre, trovate la spiegazione dettagliata sull’utilizzo della pasta madre e sulla conversione delle ricette in base all’utilizzo dei diversi lieviti. E sotto, tra i CONSIGLI, la prossima volta che preparo l’impasto base per pizza con farina integrale e con l’utilizzo del lievito madre, vi riporto le quantità che uso io.

Tabella conversione lieviti

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 200 gr di farina 0
  • 200 gr di farina 1
  • 100 gr di cruschello di grano
  • 350 – 400 ml circa di acqua tiepida
  • 50 gr di olio extravergine di oliva
  • 15 gr di sale fino
  • 10 gr di lievito di birra fresco (o 3 gr di lievito di birra secco)

PREPARAZIONE:

Setacciare le tre farine e metterle in una ciotola. Aggiungere un pochino di acqua e iniziare a mescolare. Aggiungere il lievito di birra sciolto in 2 cucchiai di acqua e impastare aggiungendo l’acqua a poco a poco.

Impastare aggiungendo poco per volta l’olio extravergine di oliva. Io lo aggiungo sotto l’impasto e prima di aggiungerlo nuovamente, aspetto che l’impasto abbia assorbito tutto l’olio. Per ultimo aggiungere il sale fino e continuare ad impastare.  Lasciar riposare l’impasto in un recipiente coperto con pellicola da cucina per circa mezzora.9

PIEGHE DI RINFORZO:

Servono per dare più consistenza e rinforzare la maglia glutinica degli impasti di pane, pizza e focaccia. Una volta impastato, lascio riposare circa mezzora e poi procedo con cinque pieghe di rinforzo con intervalli di 20 minuti tra l’una e l’altra piegatura. Stendere la pasta con i polpastrelli dando forma rettangolare. Ripiegare a libro la parte superiore e la parte inferiore. Fare la stessa cosa con la parte destra e la parte sinistra e poi capovolgere l’impasto dando una forma tonda e lasciar riposare venti minuti coperto da pellicola alimentare (così l’impasto non si secca né si forma la crosticina in superficie).

Per la ricetta della pizza, la sua lavorazione e le pieghe, mi son ispirata alla ricetta della pizza in teglia della bravissima Federica del Blog Mambo Kitchen. Lei è fantastica! Non ho mai trovato difficoltà o “sorprese”: i dosaggi son esatti e le spiegazioni, accurate e dettagliate, rendono l’esecuzione delle sue ricette semplice e alla portata di tutti. Andate a visitare il suo Blog! ?

Negli impasti con maggiore idratazione, è più difficile fare le pieghe come descritto sopra. Ho trovato un metodo alternativo che permette di effettuare le pieghe di rinforzo direttamente nella ciotola: inumidisco le dita con poca acqua a temperatura ambiente e, prendendo l’impasto dai bordi, lo rovescio verso l’interno ruotando sempre la ciotola e facendo due volte il giro. Lascio riposare venti minuti coperto da pellicola e poi rinizio (Il numero di pieghe è sempre pari a cinque e l’intervallo è sempre di venti minuti).

PRIMA LIEVITAZIONE:

Ora l’impasto deve lievitare sino al suo raddoppio. I tempi di lievitazione variano in base alla stagione, all’umidità e alla temperatura che abbiamo in casa. Per accelerare la lievitazione mettere la ciotola con l’impasto nel forno da cucina con la sola luce accesa e una ciotola di acqua calda di fianco (serve per anche per tenere la giusta umidità mentre l’impasto lievita). Per rallentare la lievitazione ed avere una lievitazione più lunga, attendere mezzora e poi mettere la ciotola sigillata dentro il frigo per circa 24 ore o tutta la notte. Togliere l’impasto dal frigo e lasciarlo acclimatare per tre o quattro ore e comunque fino al raddoppio.

PREPARAZIONE DELLA PIZZA:

Una volta raddoppiato l’impasto, ungere le teglie da forno, suddividere l’impasto in panetti e stenderli nelle teglie con i polpastrelli (se l’impasto fa resistenza, vuol dire che non è ancora pronto). Coprire con pellicola alimentare e lasciar lievitare ancora un pochino. Stendere nuovamente l’impasto e coprire con la pellicola alimentare.

SECONDA LIEVITAZIONE:

Lasciar lievitare, coperto da pellicola da cucina, per altri 40 minuti o 1 ora.

COTTURA DELLA PIZZA:

Condire con passata di pomodoro e origano e infornare alla temperatura massima per circa 10 – 15 minuti (dipende dal tipo di forno). Condire a piacere, infornare per altri 5 minuti circa finché gli ingredienti son cotti o sciolti e servire calda.

RICETTA CON UTILIZZO DEL LIEVITO MADRE:

Per la versione dell’impasto per pizza con farina e semola rimacinata ho utilizzato questi ingredienti:

  • 200 g di farina 1
  • 100 g di cruschello (o farina 2)
  • 150 g di lievito madre rinfrescato
  • 50 g di farina 0
  • 280 – 300 ml di acqua tiepida
  • 50 g di olio
  • 15 g di sale fino

Sciogliere il lievito madre in un terzo dell’acqua. Aggiungere la farine e impastare aggiungendo l’acqua a poco a poco (per un impasto più idratato, aggiungere ancora acqua). Impastare per circa 10 – 15 minuti e poi aggiungere l’olio extravergine di oliva, continuando ad impastare finché non viene assorbito. Per ultimo aggiungere il sale fino e impastare. Per il resto, seguire la ricetta qua sopra.

CONSIGLI:

Lievito madre

Lievito madre

Lievito madre…

Oggi nessuna ricetta… Ma vi voglio parlare di qualcosa di sano, genuino e antico: il lievito madre detto anche pasta madre o, in Sardegna. “sa madrighe” o “su framentu“.

Il nome mi riporta indietro nel tempo. Mi ricorda sapori e profumi di tempi antichi, dove la panificazione era un rito magico riservato alle donne e solo loro, in quanto portatrici di vita e di luce, sapevano come creare il pane partendo dalla farina. La tradizione della panificazione era tutta al femminile e a me piaceva tantissimo partecipare e ascoltare le voci, i racconti e i consigli delle donne riunite davanti al forno. Ricordo che noi bambine andavamo a casa di una donna “a faede sa missione” (fare la commissione) e ci veniva affidato questo panetto bianco sporco dall’odore acidulo; era un panetto magico che, unito alla farina e all’acqua, creava quell’impasto meraviglioso da cui poi veniva fatto il pane.

Ricordo ancora le donne sedute a semicerchio e con “su tazzeli” (tagliere di legno ovale molto grande che serve per fare il pane) e col mattarello in mano; partendo dalla palla di pasta lievitata, ognuna di loro stendeva l’impasto che arrivava già pronto e molto sottile all’ultima donna, quella vicina al forno che aveva il compito importantissimo di cuocere il pane. Poi c’erano altre due donne che, una volta cotto il pane, si occupavano di pulirlo dai residui di farina e di brace e di sistemarlo in una “hanistedda” (cesto enorme fatto di asfodelo usato per sistemare il pane e i dolci) e coprirlo con i teli rigorosamente in cotone per farlo raffreddare.


Noi bambine eravamo trattate come “piccole donne” e le “anziane” con pazienza ci spiegavano  i segreti del pane: come fare un buon impasto e come imparare a stendere la sfoglia a mano che doveva essere di forma rigorosamente tonda. Alle più grandi veniva riservato anche un posto speciale vicino al forno e si spiegavano i segreti per avere una buona cottura affinché il pane venisse saporito, bello rosso e “gonfiasse” bene. E poi ricordo l’odore ma soprattutto la fragranza e il sapore di questo pane appena cotto… Era davvero un pane magico che racchiudeva i misteri e le tradizioni di secoli di storia sarda. Che meraviglia aver conosciuto queste cose!  🙂

E poi come in ogni cosa c’è una fine… Oggi il lievito madre non si usa quasi più, sostituito quasi del tutto dal lievito di birra o peggio ancora dal lievito chimico istantaneo che son più semplici da utilizzare e, grazie a loro, il processo di lievitazione è molto più veloce, istantaneo. Badate bene, la mia non è una guerra contro il lievito di birra (che è comodo e uso in tante occasioni) però quando posso, preferisco utilizzare il lievito madre. Ha un tempo di lievitazione molto più lungo ma trovo che la pizza e gli altri lievitati impastati col lievito madre siano molto più leggeri e digeribili e quel sapore acidulo non mi dà fastidio, anzi! Mi piace di più.

Ecco perché quando la mia amica Natasha (una ragazza di origine russa ma ormai diventata una sarda doc) mi ha detto che aveva il lievito madre e me ne ha donato un po’, io ovviamente non ho detto di no. Ed ecco che è iniziata la mia avventura.

Qua sotto trovate dei consigli molto semplici per “rinfrescare” e utilizzare la pasta madre. Non posso aiutarvi nella creazione del lievito perché a me lo hanno donato già pronto per utilizzo ma, se cercate su internet, scoprirete un mondo tutto nuovo fatto di “spacciatori” di pasta madre e di scambio di informazioni e ricette!

CONSERVAZIONE:

Il lievito madre va tenuto in frigo in un contenitore ermetico. Io utilizzo dei barattoli di vetro medio grandi in modo che il lievito possa crescere ed espandersi. Il contenitore deve avere una chiusura ermetica per preservare il lievito dai sapori e dagli odori che gli altri alimenti lasciano nel frigo. Ricordatevi che i contenitori vanno cambiati dopo un certo totale di utilizzi (io lo cambio di media una volta al mese o dopo quattro o al massimo cinque utilizzi).

RINFRESCO:

Il processo di lievitazione è dovuto all’attività dei lieviti, dei microorganismi che trasformano la farina, l’acqua e il sale nell’impasto che conosciamo noi. Noi dobbiamo prenderci cura della pasta madre, dei lieviti che ne fanno parte e, per poterla mantenere viva e attiva, dobbiamo nutrirla, fare in modo che il processo di lievitazione non venga mai interrotto. Quindi una volta ogni 5 giorni o al massimo entro una settimana, l’impasto va nutrito con nuova farina e acqua.

Io di solito tengo il lievito in un barattolo di vetro grande (in modo che il lievito possa crescere ed espandersi) e prima di utilizzarlo, misuro la tara. Quando vado a rinfrescare il lievito per prima cosa lo peso e poi tolgo il peso della tara del barattolo; così ottengo il peso netto del lievito che mi serve come base di partenza per dosare la farina e l’acqua da aggiungere. Ad esempio se il peso totale del lievito madre è di 500 grammi e il peso del barattolo vuoto è di 300 gr, so già che devo rinfrescare circa 200 grammi di lievito madre.

Procedo cosi:

  1. peso il lievito per vedere quanta farina e acqua aggiungere;
  2. peso l’acqua che deve essere la metà del peso del lievito (ad esempio a 100 gr di lievito madre devono essere aggiunti circa 50 grammi di acqua);
  3. metto l’acqua così pesata dentro il barattolo di vetro e mescolo molto bene in modo che il lievito si sciolga nell’acqua;
  4. peso la farina che deve avere lo stesso peso della pasta madre (a 100 grammi di lievito madre corrispondono circa 100 grammi di farina);
  5. aggiungo la farina dentro il barattolo di vetro e mescolo molto bene in modo da creare un impasto;
  6. aspetto mezzora in modo che i lieviti si attivino e continui il processo di lievitazione e poi tappo il barattolo e lo rimetto in frigo.

UTILIZZO:

La pasta madre deve essere utilizzata quando è al massimo della sua potenza. Il che significa che va tolta dal frigo e lasciata acclimatare; di solito ci vogliono circa 4 ore e dipende dalla temperatura esterna. Io ad esempio d’inverno la lascio fuori tutta la notte. Al mattino effettuo il rinfresco prelevando un pochino di lievito che tengo in frigo come scorta per le volte successive (aspetto almeno mezzora prima di rimettere in frigo) e il resto, una volta rinfrescato, lo lascio lievitare a temperatura ambiente sino al raddoppio. e poi lo utilizzo nelle mie ricette.

DIFFERENZA TRA ESUBERO E LIEVITO MADRE RINFRESCATO:

  • Lievito madre rinfrescato: è la pasta madre che, una volta rinfrescata e lasciata riposare (deve raddoppiare) ha raggiunto il suo massimo di potenza e può venire utilizzata per tutte le ricette che prevedono la lievitazione dell’impasto (pizze, focacce, pane, grandi lievitati, etc).
  • Esubero di lievito madre: è la parte di pasta madre che “avanza” prima di effettuare il rinfresco. Mi spiego meglio: non sempre si ha il tempo per impastare e panificare ma la pata madre va nutrita/rinfrescata con cadenza almeno settimanale. Di solito io rinfresco circa 50 g di pasta madre (tanto poi continua a crescere in frigo). Il resto non lo butto mai ma lo utilizzo per delle ricette che non hanno bisogno di lievitazione come i crackers o i grissini. ?

CONVERSIONE TRA I DIVERSI TIPI DI LIEVITO:

Tabella conversione lieviti

Questa tabella è molto utile per convertire i diversi tipi di lievito: lievito di birra secco, lievito di birra fresco e lievito madre. Ho riportato il peso in grammi che si utilizza di più.

LIEVITO DI BIRRA SECCO/LIEVITO MADRE:
Se volete passare da lievito di birra secco a lievito madre, basta moltiplicare i grammi del lievito di birra secco per 40: infatti ad ogni grammo di lievito di birra secco corrispondono 40 g di lievito madre. Se invece volete passare dal lievito madre al lievito di birra secco, basta dividere i grammi del lievito madre per 40.

LIEVITO DI BIRRA SECCO/LIEVITO DI BIRRA FRESCO:
Se volete passare da lievito di birra secco a lievito di birra fresco, basta moltiplicare i grammi del lievito secco per 3: infatti ad ogni grammo di lievito secco corrispondono 3 g di lievito di birra fresco. Se invece volete passare dal lievito di birra fresco al lievito di birra secco, basta dividere i grammi del lievito di birra fresco per 3.

LIEVITO DI BIRRA FRESCO/LIEVITO MADRE:
Se volete passare da lievito di birra fresco a lievito madre, basta moltiplicare i grammi del lievito di birra secco per 13: infatti ad ogni grammo di lievito di birra fresco corrispondono 13 g di lievito madre. Se invece volete passare dal lievito madre al lievito di birra fresco, basta dividere i grammi del lievito madre per 13.
(Per essere più precisi, il coefficiente esatto è 13,33 ma va bene pure arrotondare). ?

PRECISAZIONI PER QUANDO SI FA LA CONVERSIONE DELLE RICETTE PER UTILIZZARE IL LIEVITO MADRE:
Bisogna ricordarsi che la pasta madre contiene già il peso in farina e la metà del peso come acqua; quindi quando si convertono le ricette è necessario modificare anche il peso totale della farina e dei liquidi presenti nella ricetta originale. Ad esempio se in una ricetta son previsti 500 g di farina, 250 ml di acqua e 5 g di lievito di birra, utilizzando la pasta madre dobbiamo utilizzare la tabella considerando che:

  1. a 10 g di lievito di birra corrispondono 200 g di lievito madre
  2. il lievito madre contiene già 200 g di farina e 100 ml di acqua
  3. nella ricetta dovremo usare 300 g di farina (500 g meno i 200 g di farina contenuta nel lievito madre)
  4. nella ricetta dovremo usare 150 ml di acqua (250 ml di acqua – 100 ml di acqua già contenuta nel lievito madre)

Ovviamente poi la ricetta va “aggiustata” perché la consistenza dell’impasto dipende anche dal tipo di farina utilizzata, umidità dell’aria, etc. Queste son indicazioni utili a convertire al meglio le ricette. ?

CONSIGLI:

Quando preparate l’impasto, ricordatevi sempre che il sale (che agisce sul processo di lievitazione) va aggiunto sempre per ultimo.

Io utilizzo la pasta madre per preparare focacce, pizze e panini. Molte ricette son state scritte con utilizzo del lievito di birra fresco. Per la conversione utilizzate il metodo che vi ho spiegato qua sopra. Cercherò di riscrivere le ricette con l’utilizzo del lievito madre sotto nella sezione CONSIGLI di ciascuna ricetta. Ecco un esempio di ricette preparate con utilizzo del lievito madre:

Focaccine allo yogurt

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Stavolta lo confesso! Questa ricetta non è farina del mio sacco! L’ho trovata per caso su Internet sul blog “CuciniAmo con Chicca” e mi ha incuriosito.
Ecco qua la ricetta originale: focaccine allo yogurt.

Ed ecco la mia versione! L’ho modificata e preparata con gli ingredienti senza lattosio, per chi come me, purtroppo è intollerante al lattosio. ?

INGREDIENTI:

  • 500 gr di farina 00
  • 250 gr di yogurt bianco senza lattosio
  • 20 ml di olio extra-vergine di oliva
  • 180 ml di acqua tiepida
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 1/2 cucchiaino di zucchero
  • 12 gr di lievito di birra fresco

PREPARAZIONE:
Sciogliere il lievito nell’acqua insieme allo zucchero.

In un recipiente mettere la farina, aggiungere olio, l’acqua con il lievito sciolto e mescolare. Aggiungere lo yogurt e impastare. Per ultimo aggiungere il sale fino.

Lasciar lievitare l’impasto sino al raddoppio.

Stendere la pasta in maniera uniforme con una altezza di circa 1 cm.

Tagliare la pasta in rettangoli o triangoli; adagiarla nelle teglie da forno foderare con la carta da forno, coprirla e farla lievitare nuovamente. Cucinare nel forno caldo alla temperatura massima oppure in una padella antiaderente per circa 3 minuti per lato.

CONSIGLI:

  • E’ possibile suddividere la pasta in palline prima di stenderla e dare alle focaccine una forma tonda; io ho preferito stendere la pasta e poi tagliarla perché così faccio prima-
  • Stavolta ho optato per delle focaccine semplici; però potete aromatizzarle con rosmarino, menta, origano o con quel che vi piace di più!

Pasta frolla

Crostata di frutta fresca preparata con crema pasticcera con latte di riso.

Ecco a voi la ricetta di mia mamma per la preparazione di una buonissima pasta frolla!
Io di solito la utilizzo per la preparazione di crostate che poi guarnisco con marmellate (la mia preferita resta quella preparata con le mele cotogne rigorosamente bio) o con frutta fresca.

Provatela anche voi! E’ davvero ottima! 😉

INGREDIENTI:

  • 500 gr di farina
  • 200 gr di burro senza lattosio (o margarina)
  • 250 gr di zucchero
  • scorza di un limone grattugiata
  • 2 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci Bertolini
  • 1 pizzico di sale

PREPARAZIONE:

In un tegame dovete setacciare la farina in modo da eliminare i grumi, aggiungere le uova e miscelare con un cucchiaio.

Ora aggiungete il burro fuso e lavorate la pasta il MENO POSSIBILE!!! Il segreto della frolla è tutto qua! Dovete semplicemente miscelare gli ingredienti e “creare” la pasta ma mi raccomando, lavoratela il minimo indispensabile!

Prendere dei piccoli pezzi di pasta e stenderli nella teglia precedentemente imburrata e ricoperta con carta da forno (qua trovate come imburrare la vostra teglia). Modellate la pasta con le mani e rendetela omogenea, soprattutto in altezza! 🙂
A questo punto potete farcirla come più vi piace!

Buon divertimento!!! 🙂

CONSIGLI:

  • lo ripeto ancora… Lavorate la pasta il meno possibile!
  • Idee per guarnirla: con marmellata di tutti i tipi; con crema e frutta fresca di stagione; con frutta fresca di stagione fatta sciroppare (a breve pubblico la mia ricetta della crostata di more! 😉 ottima!!!

Pasta brisée

 

 

Oggi vi presento un impasto base molto utilizzato in cucina: la pasta brisée. Come potete immaginare (visto il nome 😉 ) è una ricetta originaria della cucina francese e, rispetto alla sua sorella pasta sfoglia, è molto più semplice da preparare!

 

INGREDIENTI:

  • 100 gr di burro senza lattosio (lattosio <0,01%)

  • 200 gr di farina 00

  • 70 ml di acqua gelata

  • 1 pizzico di sale

 

PREPARAZIONE:

 

Mettere la farina 00 e il burro senza lattosio freddo nel contenitore del robot da cucina e azionare a velocità massima. Quando è pronto, il burro deve essere invisibile e impasto deve avere una consistenza “polverosa”. Versare il tutto in un recipiente in metallo (così impasto resta più freddo). Aggiungere l’acqua molto fredda e impastare finché si ottiene una pasta elastica.

Coprire la pasta con del cellophane da cucina o metterla dentro un sacchetto trasparente per alimenti (vanno benissimo quelli che si usano per congelare i cibi) e lasciarla riposare in frigo per almeno 40 minuti.

Et voilà! Votre pâte brisée est préte!!!

 

CONSIGLI:

Mi raccomando, l’acqua e il burro devono essere sempre molto freddi!