Archivio annuale: 2019

Dulce de leche de coco

Dulce de leche de coco

Dulce de leche de coco…

Con le mie amiche Nunzia, Arianna e Francesca curiamo una rubrica online chiamata “Luoghi cuntati” dove ogni mese scegliamo una nazione e ognuna di noi la racconta da un punto di vista diverso: culinario, musicale, letterario o con delle curiosità. Per il mese di marzo le ho convinte a partire (ahimè solo virtualmente purtroppo???) per la calda, accogliente e assolata Cuba. Hanno accolto con gioia e curiosità questo mio suggerimento e abbiamo iniziato a chiacchierare di usi e costumi, cultura e soprattutto di musica cubana, che io amo tantissimo. ❤❤❤ Presa da tutto questo entusiasmo non mi son resa conto che io che dovevo presentare la cucina cubana, in realtà non ne sapevo praticamente nulla. ???

E allora ho iniziato a curiosare in giro per capire quale ricetta potesse rappresentare Cuba e soprattutto dovevo cercare una ricetta senza lattosio che potessi assaggiare anche io. E’ stata una ricerca davvero interessante che mi ha permesso di conoscere meglio questo bellissimo paese. La cucina cubana è un misto tra cucina spagnola, caraibica e africana (soprattutto per l’utilizzo delle spezie). Le materie prime son quelle caraibiche: avocado, banane, mango, lime, ananas, tapioca, cocco e riso. Comune è anche il consumo di carne di maiale e di pollo.

Ho scartato i piatti più comuni, troppo scontati e con il lattosio e, tra i dolci, mi son imbattuta quasi per caso in quello che è la versione cubana di un budino di riso: il dulce de leche de coco. E’ un dessert semplice da preparare a base di riso e di latte di cocco ed è completamente senza lattosio (e senza glutine). Aromatizzato con vaniglia e cannella, ha un sapore delicato e particolare che qua è piaciuto tanto.

Per il dulce de leche de coco ho utilizzato la parte liquida del latte di cocco venduto in lattina: è comunque più grassa del latte di cocco venduto nei brick. Basta mettere la lattina di latte di cocco in frigo per una notte: il giorno dopo si possono separare la parte grassa (che ho utilizzato per preparare il pollo al curry) da quella liquida che invece ho utilizzato per il dulce de leche de coco.

Il dulce de leche de coco è completamente senza lattosio (adatto a tutti gli intolleranti al lattosio); utilizzando cacao amaro e cocco disidratato con la scritta senza glutine (o con il simbolo della spiga sbarrata), può esser consumato anche da chi soffre di celiachia.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 250 ml di latte di cocco
  • 200 ml di acqua
  • 60 gr di zucchero
  • 50 gr di riso
  • 50 gr di cocco disidratato*
  • 1/2 stecca di vaniglia
  • 1 limone (scorza)
  • Cannella q.b. (per guarnire)
  • Cacao amaro* q.b. (per guarnire)
  • Sale fino q.b.

*per una ricetta senza glutine utilizzare prodotti adatti (scritta senza glutine nella confezione o simbolo con spiga sbarrata).

PREPARAZIONE:

Cucinare il riso in 200 ml di acqua bollente aggiungendo la scorza di limone e un pizzico di sale fino. Il riso deve esser ben cotto e deve aver assorbito tutta l’acqua.

Togliere il riso dal fuoco, aggiungere il latte di cocco, il cocco disidratato e la vaniglia. Rimettere al fuoco e cuocere per altri 10 – 15 minuti mescolando sempre.

Suddividere il riso nelle ciotole di vetro e lasciar raffreddare. Mettere in frigo per almeno quattro ore.

Prima di servire, guarnire la superficie con un po’ di cannella e spolverare con cacao amaro.

CONSIGLI:

  • Latte di cocco: mi raccomando utilizzate la parte liquida del latte di cocco in lattina. Il dulce de leche de coco così avrà una consistenza più cremosa e un sapore più deciso.
  • Gelato: il dulce de leche de coco si può mettere a congelare e servire come semifreddo. Basta toglierlo dal freezer un po’ prima di servire.
  • Senza glutine: questo dessert è preparato con latte di cocco e riso che non hanno glutine. Scegliendo il cocco disidratato e il cacao amaro tra quelli senza glutine, può esser consumato anche dai celiaci.

Il 16 novembre 2019 partirà l’ottava edizione di Gluten Free Expo, (da quest’anno si chiama FoodNova) la fiera internazionale dedicata al mercato e ai prodotti senza glutine e la terza di Lactose Free Expo, salone dedicato al mercato e ai prodotti senza lattosio. Da quest’anno ci saranno due nuove sezioni: una dedicata alla cucina vegana e una alla cucina etnica.
Vi lascio il link ufficiale dove potete trovare info e news e il link alla mia pagina dedicata alla manifestazione.
FoodNova 2019 – pagina ufficiale
FoodNova 2019 – articolo nel mio blog

Cuscus

Cuscus

Cuscus…

Ebbene sì! Domenica scorsa mi son cimentata nella sua preparazione casalinga. ??? Ci son volute ben tre ore ma vi dico che ne è valsa la pena. Sapore e consistenza non son nemmeno paragonabili con il cuscus acquistato già precotto e, tutto sommato, devo ammettere che pensavo che il procedimento fosse molto più complicato. Preparare piatti marocchini o nord africani come tajine o cuscus mi serve per apprendere un po’ di quella dote a me quasi sconosciuta: la pazienza! ? Il segreto per la buona riuscita di questi piatti infatti è la cottura lenta e a vapore, unica in grado di conferire quei sapori e profumi così intensi e caratteristici. E devo ammettere che è stata una mattina davvero piacevole e rilassante… Sole fuori, mente sgombra e in cucina un tripudio di profumi e di colori, una meraviglia! ❤️❤️❤️ Che poi dopo la cucina sembrasse terremotata e implorasse di esser riordinata e ripulita è tutta un’altra storia! ??? Anche voi siete del club delle creative diversamente ordinate come me o fate parte della categoria ordinate sempre e comunque? E nel secondo caso, qual è il vostro segreto? Lo dite anche a noi? ?

E ora smetto di annoiarvi con le mie chiacchiere e vi lascio la ricetta! ? Solo due considerazioni veloci. La prima è sulla ricetta: questa è la ricetta base per preparare il cuscus. Per la cottura ho utilizzato un brodo esclusivamente di verdure, però esistono alcune varianti con carne o pesce, tutte e due da provare. ? Ultima considerazione: il cuscus è completamente senza lattosio, adatto a tutti gli intolleranti al lattosio come me. ?

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Per il cuscus

  • 250 gr di semola di grano duro
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 2 bicchieri circa di acqua a temperatura ambiente
  • 1/2 cucchiaino di sale fino

Per il brodo di verdure

  • 1 carota
  • 1 rametto di sedano
  • 1/4 cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • 3 foglioline di alloro
  • 3/4 stami di zafferano
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 1 pomodoro
  • 1 pomodoro secco
  • 1 fogliolina di salvia
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:

Per preparare il cuscus si dovrebbe usare la cuscussiera che è l’apposita pentola ma, se come me non l’avete a disposizione, potete utilizzare le pentole della batteria da cucina per la cucina a vapore. Vi serve una pentola capiente dove far cucinare il brodo di verdure, l’inserto per la cottura al vapore (o il pezzo scolapasta che incastri sopra la pentola) e un coperchio.

Sbucciare, lavare e tagliare le verdure a pezzetti; metterle nella pentola insieme alle spezie e al sale fino, coprire bene con acqua e mettere sul fuoco.

In un recipiente largo di terracotta mettere la semola, aggiungere il sale fino e successivamente l’olio extravergine di oliva. Sgranare bene con l’ausilio di una forchetta (o aiutandovi con le mani) e poi aggiungere circa mezzo bicchiere d’acqua. Lavorare la semola con le mani con movimento circolare in modo da sgranare bene il cuscus.

È importante mettere l’olio extravergine di oliva in questa fase perché aiuterà la semola a formare i piccoli grani di cuscus.

Bagnare uno strofinaccio da cucina e posizionarlo nei bordi della pentola, mettere sopra lo scolapasta (o inserto per il vapore) e mettere il cuscus a cuocere, lasciando qualche spazio al centro in modo che il vapore possa fuoriuscire durante la cottura. Tappare con coperchio e far cuocere a fiamma media.

Lo strofinaccio da cucina serve per sigillare le pentole durante la cottura e non disperdere il vapore. Molti preparano un po’ di pasta con semola e acqua e la utilizzano per sigillare le pentole; io preferisco lo strofinaccio perché posso rimuoverlo e controllare il brodo di verdure e, se fosse necessario, aggiungere dell’acqua.

Dopo circa trenta o quaranta minuti, togliere il cuscus dal fuoco e versarlo sul tegame di terracotta (attenzione a non bruciarvi perché è bollente), aggiungere circa mezzo bicchiere di acqua e mescolare bene in modo che il cuscus si idrati. Sgranare bene e rimettere a cuocere ricordando di lasciare sempre qualche buco libero nel tegame in modo che il vapore possa fuoriuscire. Controllare anche il brodo di verdure e, se fosse necessario, aggiungere un po’ di acqua.

Dopo altri cinquanta minuti circa, ripetere l’ultimo passaggio. Lasciar cucinare per altri venti minuti (in tutto ci vogliono circa due ore di cottura) e poi spegnere.

Condire il cuscus con po’ di brodo di verdure e servire caldo accompagnato da verdure, carne o pesce.

CONSIGLI:

  • Semola: deve essere quella un po’ grossa. No al rimacinato o al semolino.
  • Brodo vegetale: stavolta ho preparato la ricetta base. Potete aggiungere al brodo vegetale merluzzo o altro pesce: il cuscus cucina nel fumetto e il pesce, una volta cotto e sfilettato, può esser servito insieme al cuscus (come si fa nel cuscus alla siciliana o alla trapanese).

Il 16 novembre 2019 partirà l’ottava edizione di Gluten Free Expo, (da quest’anno si chiama FoodNova) la fiera internazionale dedicata al mercato e ai prodotti senza glutine e la terza di Lactose Free Expo, salone dedicato al mercato e ai prodotti senza lattosio. Da quest’anno ci saranno due nuove sezioni: una dedicata alla cucina vegana e una alla cucina etnica.
Vi lascio il link ufficiale dove potete trovare info e news e il link alla mia pagina dedicata alla manifestazione.
FoodNova 2019 – pagina ufficiale
FoodNova 2019 – articolo nel mio blog

Muffin con marmellata

Muffin con marmellata

Continua la mia sperimentazione con le farine cosiddette “alternative” alla più comune farina 00. Stavolta non ho inventato nulla di nuovo: son partita dalla ricetta del pan di mele e ho deciso di utilizzarla per preparare dei semplici muffin da consumare per colazione (li trovo più semplici da conservare e mangiare… La mattina son sempre di corsa: anziché star lì a tagliare la torta a fette, ne arraffo un paio al volo e li mangio mentre corro a prendere la macchina! ?). Ho utilizzato la farina integrale di segale e la farina di tipo 1, stavolta però ho optato per la marmellata di pompìa che è un agrume autoctono sardo molto amaro ma con cui si preparano delle marmellate favolose. ?

I muffin con marmellata son completamente senza lattosio e latticini: adatti a tutti gli intolleranti al lattosio.

E ora… Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Muffin con marmellata
Ingredienti
  • 3 uova
  • 170 gr di farina di grano tenero tipo 1
  • 40 gr di farina integrale di segale
  • 100 gr di zucchero
  • 100 gr di marmellata di pompía più q.b. per guarnire
  • 100 ml di “latte” di riso
  • 60 gr di olio extravergine di oliva
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1/4 baccello di vaniglia

PREPARAZIONE:

In una ciotola capiente lavorare le uova con lo zucchero. Aggiungere piano piano la farina 1 setacciata e mescolare incorporandola all’impasto. Fare la stessa cosa con la farina integrale di segale.

Aggiungere a poco a poco il latte di riso e mescolare sempre e successivamente aggiungere l’olio extravergine di oliva continuando a mescolare e assicurandosi che venga incorporato bene nell’impasto.

Infine aggiungere il lievito per dolci setacciato, la vaniglia (io ho usato il baccello che ho aperto e ho raschiato con un cucchiaino per ottenere i semi) e mescolare bene. Per ultima aggiungere la marmellata di pompía e dare l’ultima mescolata.

Muffin con marmellata
Pronti da infornare

Riempire gli stampini per muffin per 3/4 e aggiungere un cucchiaino di marmellata di pompía in ogni muffin. Infornare a 175°C con forno statico per circa 20 minuti o quando son ben dorati (fare la prova stecchino).

CONSIGLI:

  • Pompía: è un agrume autoctono della Sardegna dal gusto molto amaro; lo si usa candito o per fare marmellate. Potete sostituire con la marmellata o la confettura che preferite.
  • Conservazione: in un tegame con chiusura ermetica per circa due o tre giorni.

Pasta gamberi e asparagi

Pasta gamberi e asparagi

La pasta gamberi e asparagi è un primo piatto che io preparo spesso quando ho ospiti a pranzo. Adoro i gamberi e trovo che con gli asparagi siano veramente buoni. E poi devo ammettere che questo piatto ha una difficoltà medio/bassa e si prepara nel giro di venti minuti o una mezzora al massimo. Altro vantaggio è che sul pesce di solito come condimento non vanno formaggi o altri latticini, quindi anche io intollerante al lattosio, posso mangiare la pasta gamberi e asparagi senza problemi.

Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:
(per 4 persone)

  • 400 gr di pasta (io trofie)
  • 10 gamberi
  • 1 mazzetto di asparagi selvatici
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1/2 bicchiere di brandy
  • 1 bustina di zafferano in polvere
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Peperoncino q.b.

PREPARAZIONE:

Riempire una pentola d’acqua calda e far bollire. Aggiungere il sale fino.

Lavare gli asparagi, tagliarli a pezzetti e metterli a soffriggere in poco olio extravergine di oliva aggiungendo anche un pizzico di sale fino. Tappare il tegame e, se fosse necessario, aggiungere anche un po’ di acqua calda.

Lavare i gamberi e tagliare le teste e poi tagliarli ancora in 2 o 3 parti (dipende dalla grandezza). Soffriggere con l’olio extravergine di oliva e sfumare con il mezzo bicchiere di brandy.

Sciogliere lo zafferano in mezzo bicchiere d’acqua e aggiungerlo ai gamberi. Aggiungere il peperoncino e regolare di sale. Nel frattempo buttare la pasta nell’acqua salata bollente.

Quando i gamberi son quasi cotti, schiacciare bene le teste e poi toglierle. Aggiungere gli asparagi cotti e mescolare bene.

Scolare la pasta al dente e farla saltare in padella con i gamberi e gli asparagi. Servire caldo.

CONSIGLI:

  • asparagi: secondo me conferiscono al piatto un sapore particolare, soprattutto quelli selvatici. Se non li trovate potete sostituire con un po’ di pesto: cambia il sapore ma è altrettanto buono.
  • gamberi: quando pulite i gamberi ricordatevi di tagliare le antenne, altrimenti poi risultano fastidiose in cottura e durante il pasto.

Stella di pan brioche

Stella di pan brioche

L’idea di preparare la stella di pan brioche mi è venuta in mente mentre, con un cucchiaino, assaporavo le buonissime creme spalmabili completamente senza lattosio che mi ha donato Oggi Gelato (una azienda artigiana molto seria e competente che sceglie solo ingredienti di qualità e che pensa anche a noi intolleranti al lattosio ?). Le ho provate tutte: adoro quella al pistacchio, la Paolina (preparata con le arachidi), la spalmabile alle nocciole… Ma la mia preferita resta sempre l’Amarissima, preparata con pregiato cioccolato fondente ed è quella che ho utilizzato per farcire la stella di pan brioche. 

In data 5 febbraio si festeggia il World Nutella Day, una giornata interamente dedicata alla crema spalmabile più famosa e amata nel mondo che, ahimè, noi intolleranti al lattosio non possiamo assolutamente mangiare. ?Dobbiamo andare alla ricerca di alternative senza lattosio che, spesso, risultano essere altrettanto valide o addirittura superiori (io una volta scoperta l’Amarissima di Oggi Gelato, non la cambierei con nessun’altra spalmabile ?). Il bello è che oggi, grazie ad alcune aziende che propongono creme spalmabili artigianali o nocciolate senza lattosio, anche noi intolleranti possiamo ingrassare e festeggiare degnamente questa ricorrenza senza precluderci un buon dolce o un paio di cucchiaiate (alla sarda che son di più ?) di questa meraviglia che, anche se non è proprio la Nutella originale, è altrettanto buona e cicciosa.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 450 gr di farina 0
  • 25 gr di lievito di birra fresco
  • 75 gr di burro senza lattosio (lattosio <0,01%)
  • 250 ml di latte senza lattosio (lattosio <0,01%)
  • 100 gr di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaino da tea di cannella
  • 1 cucchiaino da tea di scorza d’arancia secca tritata
  • 1 pizzico di sale fino
  • 1 uovo sbattuto per spennellare
  • Codette di zucchero al cacao per decorare
  • Crema spalmabile senza lattosio q.b. per guarnire

PREPARAZIONE:

Tagliare il burro senza lattosio a fette sottili e aspettare che si ammorbidisca a temperatura ambiente. Va aggiunto a piccole dosi all’impasto senza riscaldarlo, così il pan brioche verrà più soffice. Sbriciolare il lievito di birra in una terrina e aggiungere un po’ di latte senza lattosio che deve essere a temperatura ambiente (circa 37 gradi). Aggiungere il resto del latte e poi il burro a piccoli pezzi. Aggiungere il sale fino, lo zucchero e la cannella, la scorza d’arancia e mescolare con una forchetta. Aggiungere la farina 0 lentamente in modo da ottenere un impasto morbido e liscio che va lavorato prima con la forchetta e successivamente con le mani. L’impasto va lavorato con le mani in un piano di lavoro e deve avere la consistenza morbida e liscia. Attenti a non aggiungere troppa farina! 
Fare lievitare l’impasto per circa due ore o fino al raddoppio; all’aria aperta se c’è abbastanza caldo o nel forno con luce accesa se c’è freddo.

Quando l’impasto è raddoppiato stenderlo e ricavare tre cerchi della stessa grandezza; posizionare il primo cerchio sulla teglia da forno foderata con carta da forno e versare sopra in centro la crema spalmabile senza lattosio. Con l’ausilio di una spatola, spalmarla sulla superficie lasciando libero circa 1 cm dal bordo; procedere posizionando il secondo cerchio di impasto sopra il primo e spalmando nuovamente uno strato di crema spalmabile senza lattosio. Coprire con il terzo cerchio di pasta e sigillare bene i bordi.

Posizionare una formina per dolci tonda al centro e tagliare il cerchio formando prima 4 spicchi, poi 8 e infine 16. Arrotolare gli spicchi su se stessi per due volte e a due a due unendo le punte in modo da dare forma di stella.

Lasciar lievitare coperto da un canovaccio da cucina per circa un’ora o ora e mezza. Spennellare la parte di pan brioche senza spalmabile con un tuorlo d’uovo sbattuto e infornare con forno ventilato a 175°C per 20 – 30 minuti o finché la stella di pan brioche non è ben dorata.

CONSIGLI:

  • Crema spalmabile/Nocciolata/Nutella: scegliete voi quella che vi piace di più in base a gusti personali, allergie o intolleranze. Si può sostituire anche con la confettura o la marmellata. ?
  • Scorza d’arancia secca tritata: se non l’avete a disposizione, potete sostituire con la scorza d’arancia fresca o con la scorza di limone.

Pan di mele

Pan di mele

Pan di mele…

Il pan di mele è quella torta che non ti aspetti, che fai all’ultimo momento per aver qualcosa di buono da mangiare a colazione e invece ti sorprende per la sua sofficità e la sua bontà. ?

È un dolce dall’aspetto ambrato e un po’ rustico (ho utilizzato la farina di grano tenero 1 e la farina integrale di segale de Il Raccolto di Merea) e la confettura di mele preparata da me con le mele trovate qua in loco (un giorno vi scriverò la ricetta, promesso) ed è completamente senza lattosio, adatto a tutti gli intolleranti al lattosio come me. E poi è davvero semplice e veloce da preparare. ?

Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 3 uova
  • 170 gr di farina di grano tenero tipo 1
  • 40 gr di farina integrale di segale
  • 100 gr di zucchero
  • 100 gr di confettura di mele più q.b. per guarnire
  • 100 ml di latte di riso
  • 55 gr di olio extravergine di oliva
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1/4 baccello di vaniglia

PREPARAZIONE:

In una ciotola capiente lavorare le uova con lo zucchero. Aggiungere piano piano la farina 1 setacciata e mescolare incorporandola all’impasto. Fare la stessa cosa con la farina integrale di segale.

Aggiungere a poco a poco il latte di riso e mescolare sempre e successivamente aggiungere l’olio extravergine di oliva continuando a mescolare e assicurandosi che venga incorporato bene nell’impasto.

Infine aggiungere il lievito per dolci setacciato, la vaniglia (io ho usato il baccello che ho aperto e ho raschiato con un cucchiaino per ottenere i semi) e mescolare bene. Per ultima aggiungere la confettura di mele e dare l’ultima mescolata.

Foderare uno stampo da plumcake e versare l’impasto. Con un cucchiaino guarnire un po’ di confettura di mele la superficie dell’impasto; in questo modo durante la cottura, la confettura verrà incorporata nella torta e renderà tutto più buono e più ciccioso. ??

Cuocere in forno statico a 175°C per circa mezzora (fare la prova stecchino).

CONSIGLI:

  • Confettura: io stavolta avevo voglia di mele e ho utilizzato quella ma vi potete divertire con qualsiasi confettura o marmellata (arancia, limoni, pesca, albicocca, etc) magari abbinando anche diverse spezie (cannella con arancia e mela o vaniglia con pesche e albicocche e così via).
  • Vaniglia: cerco di usare sempre quella originale perché conferisce ai dolci un sapore più buono e delicato; se proprio non l’avete a disposizione, potete sostituire con la vanillina anche se il sapore cambia un bel po’. ?

Pane dolce di segale

Pane dolce di segale

Pane dolce di segale…

L’idea di preparare il pane dolce di segale mi è venuta quando son andata a visitare Il Raccolto di Merea, un mulino di tipo artigianale con macina a pietra che si trova a pochi chilometri da casa mia. Le farine prodotte da questo mulino son artigianali e di buona qualità (l’azienda segue tutta la filiera produttiva dalla semina sino alla produzione delle farine) e devo dire che ho trovato una buona scelta a prezzi molto interessanti. Ne ho fatto una bella scorta e, tra le altre, ho acquistato anche la farina di segale con l’idea di preparare il pane. Il pane di segale, chiamato anche pane nero, si presenta di colore più scuro e di consistenza compatta; ha un sapore particolare che a me piace molto e che associo alla colazione (mi ricorda le mie colazioni tedesche e svedesi); ecco perché ho preparato una versione dolce (ma non troppo) da gustare tostata con marmellata, confettura o nocciolata insieme ad una tazza di buon the o di latte di riso. E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 350 gr di farina di segale integrale
  • 250 gr di farina di grano tenero 1
  • 350 – 400 ml circa di acqua tiepida
  • 10 gr di sale fino
  • 10 gr di sapa (o miele) più 2 – 3 cucchiai per guarnire
  • 8 gr di lievito di birra fresco
  • 60 gr di noci
  • 60 gr di fichi secchi
  • Olio extravergine di oliva q.b.

PREPARAZIONE:

Mettere i fichi secchi in ammollo in un po’ d’acqua calda. Privare le noci del guscio e tritarle grossolanamente.

Setacciare le farine, aggiungere il sale fino e metterle nella planetaria. Sciogliere la sapa e il lievito di birra in 350 ml di acqua tiepida e aggiungere piano piano all’impasto. Tenere pronti i restanti 50 ml di acqua tiepida da aggiungere piano piano se l’impasto dovesse risultare troppo duro. Impastare per circa un quarto d’ora e poi aggiungere le noci tritate e i fichi strizzati e tagliati a pezzetti piccoli. Continuare ad impastare per altri cinque minuti circa e poi mettere l’impasto in una ciotola spennellata di olio extravergine di oliva e coprire con un canovaccio da cucina.

Lasciar lievitare dentro il forno spento con la luce accesa per circa 3 – 4 ore o fino al raddoppio. Mettere accanto all’impasto una ciotola di acqua tiepida in modo che l’impasto non si asciughi.

Foderare uno stampo da plumcake con carta da forno. Con le dita stendere e sgonfiare l’impasto e metterlo nello stampo da plumcake. Procedere con la seconda lievitazione (sempre a forno spento e con la luce accesa) per circa 2 ore o finché non l’impasto non è arrivato al bordo.

Spennellare la superficie con la sapa e infornare a 200°C con forno ventilato per circa 25 – 30 minuti (finché la superficie non appare ben dorata).

Avvolgere il pane dolce di segale in un canovaccio da cucina pulito e lasciar raffreddare sopra la griglia della cucina.

CONSIGLI:

  • Sapa: detta anche “miele d’uva” o “vino cotto, si ottiene dalla cottura lenta del mosto, ha un sapore dolce e qua in Sardegna si utilizza nella preparazione dei dolci tradizionali. A me piace il suo sapore particolare e la consistenza che dà ai dolci e la uso spesso. Se non l’avete a disposizione potete sostituire con 10 gr di miele nell’impasto e con una emulsione di miele e acqua per spennellare.
  • Conservazione: il pane dolce di segale si conserva per circa 3 – 4 giorni dentro un contenitore a chiusura ermetica.
  • Usi: a me piace tostato e con un filo di marmellata, da consumare a colazione insieme ad una tazza di the o di latte di riso. Mi ricorda le mie colazioni svedesi e tedesche. ?
  • Varianti: non amo le cose troppo dolci e, consumando il pane dolce di segale con marmellate, confetture o nocciolata, ho preferito non eccedere troppo con gli zuccheri; se preferite una versione più dolce, aumentate la dose di miele o di sapa nell’impasto.

Pollo all’arancia in vasocottura

Pollo all'arancia in vasocottura

Pollo all’arancia in vasocottura…
Era da un bel po’ che non pubblicavo qualche ricetta preparata con la tecnica della vasocottura, tecnica che io adoro e che mi permette di cucinare in modo sano, buono e soprattutto in pochissimo tempo (cosa per me fondamentale visto che tra lavoro e palestra, ho davvero poco tempo a disposizione ?). Quando torno a casa (ormai stremata e distrutta) non solo devo preparare la cena, ma organizzare anche il pranzo che porterò in ufficio il giorno dopo.

La vasocottura è un metodo innovativo che in soli sei minuti di cottura al microonde (più 15 minuti di riposo) permette di preparare tantissimi piatti. Io lo trovo assolutamente geniale e, nel giro di un’oretta o poco più, mi permette di organizzarmi quasi tutti i pasti della settimana (mangio fuori casa tutti i giorni e odio vivere di panini).
IMPORTANTE. La tecnica della vasocottura è molto bella e interessante ma deve esser seguita in sicurezza, rispettando tutte le regole contenute nel Blog “Nel tegame sul fuoco” e studiando bene la tecnica originale così come spiegata da Rosella Errante. Mi raccomando, non sperimentate senza aver studiato bene il tutto.
E’ importante seguire tutte le indicazioni e utilizzare SOLAMENTE i vasetti appositi per la vasocottura.

Cliccate su questo link e trovate tutte le indicazioni e le regole da seguire per una VASOCOTTURA in sicurezza e senza rischi.

Il pollo all’arancia in vasocottura è completamente senza lattosio, adatto agli intolleranti (al lattosio) e a chi sta seguendo un periodo di disintossicazione (da lattosio).

INGREDIENTI:

(per un vasetto di 500 ml)

  • 150 gr di petto di pollo ruspante
  • 1 dado di misto per soffritto
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 2 fette d’arancia
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:

Tagliare il petto di pollo a cubetti. In un barattolo adatto per la vasocottura (io ho utilizzato il Korken di Ikea) da 500 ml mettere il cucchiaio di olio extravergine d’oliva, il dado del misto per soffritto, i pezzetti di pollo e le fette d’arancia. Condire con sale fino e pepe nero. Pulire bene i bordi e tappare il vasetto.

Cuocere alla potenza testata per 6 minuti e lasciar riposare per un quarto d’ora circa in modo che si formi il sottovuoto e che il pollo all’arancia in vasocottura finisca di cuocere. .

Al momento di consumare il pollo all’arancia, stappare il vasetto e mettere a riscaldare nel microonde finché il vasetto non si apre. Servire caldo.

CONSIGLI:

  • Misto per soffritto: io ne preparo sempre una bella scorta perché lo trovo molto utile e veloce. Ci metto un’oretta e poi son tranquilla per tutto l’inverno; devo solo togliere dal freezer e utilizzare. Se non ce l’avete a disposizione potete prepararlo al momento facendo un trito di cipolla, sedano, carota e aglio.

Stelle di brisée con formaggio speziato

Stelle di brisée con formaggio speziato

Stelle di brisée con formaggio speziato…

Le stelle di brisée con formaggio speziato son perfette per un antipasto diverso che potete preparare anche all’ultimo momento; io ho preparato da me la brisée ma se non avete voglia o tempo, potete utilizzare quella già pronta che trovate al banco frigo.

Questa ricetta contiene formaggio e burro senza lattosio (entrambi con lattosio <0,01%) che non dovrebbero dare fastidio alla maggior parte degli intolleranti al lattosio; potete sostituire il formaggio con le alternative vegetali e prendere la brisée già pronta scegliendola tra quelle che non hanno lattosio. ?

Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 1 dose di pasta brisée
  • 175 gr di formaggio spalmabile senza lattosio (lattosio <0,01%)
  • Curcuma q.b.
  • Cumino q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Paprica q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Capperi q.b. (per guarnire)

PREPARAZIONE:

Preparare la pasta brisée e stenderla sottile (trovate la ricetta cliccando su questo link) o utilizzare una confezione di pasta brisée già pronta. Con una formina per dolci dare alla pasta la forma di stella (o quella che preferite voi).

Adagiare le stelline su una teglia ricoperta di carta da forno, aggiungere un po’ di sale fino e infornare a 175°C con forno statico per un quarto d’ora circa (le stelline devono essere leggermente dorate). Lasciar raffreddare.

Nel frattempo preparare il formaggio speziato aggiungendo al formaggio spalmabile senza lattosio le spezie e mescolando bene. Quando le stelle di brisée son fredde, guarnire con il formaggio speziato (io ho utilizzato un sac à poche) e aggiungere un cappero in cima.

Il raccolto di Merea

Il raccolto di Merea

Chi mi segue da un po’ avrà ormai capito che prediligo i prodotti di stagione e quelli a km zero.

Qua in Sardegna (ma vale per tutta l’Italia) abbiamo un patrimonio enorme di sapori e saperi che, purtroppo, stanno scomparendo o vengono sostituiti con preparazioni industriali.
Penso che aprire e tener su una piccola attività artigiana sia una vera scommessa e un atto di coraggio:
– parlo della burocrazia (montagne e montagne di documenti prodotti, i giri come trottole impazzite da un ufficio all’altro, tempi di evasione pratiche talmente assurdi che potremo arrivare direttamente alla pensione nel frattempo che attendiamo l’esito della nostra pratica);
– dei costi altissimi (a livello di imposte e di tasse locali; mi sembra assurda anche la questione degli acconti… Perché devo pagare anticipo imposte per l’anno prossimo in base agli incassi di quest’anno se ancora non so quanto incasserò l’anno prossimo? ?);
– della mancanza di infrastrutture e di servizi (vivo in un bellissimo e sperduto paese di montagna; tralasciando il discorso strade che vi potete immaginare come siano, qua ci dobbiamo accontentare di un ufficio postale che apre a singhiozzo e di una rete Internet scassata e molto lenta che, spesso, non ci permette nemmeno di lavorare).

Ma nonostante queste difficoltà c’è ancora chi ha il coraggio e la follia per investire nel nostro territorio; le piccole aziende artigiane, spina dorsale dell’Italia continuano a nascere e a sopravvivere e per questo motivo vanno sostenute, protette e ed aiutate.

Tra quelle presenti nelle vicinanze di casa mia, mi ha colpito (in senso positivo) Il raccolto di Merea.  Ho scoperto questo mulino un po’ per caso… Tramite passaparola e assaggiando del pane prodotto con le sue farine. Mi hanno incuriosita il colore più ambrato e il sapore più intenso rispetto al pane preparato con le farine industriali e allora ho deciso di andare a curiosare direttamente al mulino. ?

Quando son entrata son stata avvolta dal profumo inebriante della farina e catapultata indietro nel tempo quando, da bambina, andavo al mulino a prendere la farina per mia nonna. Stessi colori, stessi profumi e stesse sensazioni: di pane caldo, di tradizione, di famiglia.

E poi ho visto chi c’era dietro il bancone. Sono sincera! Mi aspettavo una signora paffuta di mezza età e invece ho conosciuto una ragazza giovane, mora e con tanta voglia di fare e di imparare. Si chiama Francesca e, dopo esser partita per studiare fuori, ha deciso di tornare a casa e affiancare l’attività agricola di famiglia aprendo un mulino artigianale. Mentre lo racconta nei suoi occhi si legge l’entusiasmo, la gioia e l’orgoglio di esser tornata a casa voler provare a lavorare qua, nonostante le mille difficoltà che incontra tutti i giorni.

Il raccolto di Merea
Mulino

Il mulino è piccolo, artigianale e con la macinatura a pietra ed è tutto lì il segreto della bontà delle farine che produce.

All’interno del mulino è possibile trovare ed acquistare farine di grano duro, di farro e di segale. Tutte le farine provengono esclusivamente dalle coltivazioni dei cereali nel territori di Sorgono (dove si trova l’azienda) e Atzara (comune limitrofo) in terreni di proprietà dell’azienda. Il raccolto di Merea si occupa di tutta la filiera produttiva (coltivazione cereali, raccolta, macinatura, confezionamento e vendita).

Il raccolto di Merea
Prodotti

Ma Francesca ha una marcia in più! Oltre alle farine all’interno del mulino si possono acquistare la pasta di farro (la trovate in diversi formati), la fregola (sempre prodotta con la farina di farro) e il farro per le zuppe di cereali (io l’ho ricevuto in omaggio e l’ho già provato. Tutto un altro sapore. Non tornerei più indietro!? ).

Il raccolto di Merea
Packaging ecologico

Un’altra iniziativa de Il Raccolto di Merea che mi è piaciuta tanto è quella del packaging ecologico. All’interno del mulino si possono acquistare dei vasetti di vetro che verranno utilizzati per le farine e/o per i cereali (oppure ognuno si può portare da casa i propri vasetti da riempire). Il vantaggio è inquinare di meno e inoltre il vetro, essendo impermeabile all’umidità e agli insetti, permette alle farine di esser conservate nel migliore dei modi.

Il raccolto di Merea

Il Raccolto di Merea si trova a Sorgono in provincia di Nuoro e, se vi fa piacere andare a visitare il mulino, vi lascio i recapiti e le pagine social. Essendo una azienda di nuovissima costituzione purtroppo per ora non ha un sito internet; appena sarà disponibile lo aggiungerò qua sotto.

Il RACCOLTO DI MEREA
Via Fratelli Costa, Loc. Perdaladedda (vicino IPSASR)
08020 Sorgono (NU)
Tel: +39 346 100 4832

Facebook: Il raccolto di Merea
Instagram: Il raccolto di Merea