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Frullato banana e mirtilli

Frullato banana e mirtilli

Frullato banana e mirtilli…

Cosa succede quando apri il frigo e vedi che c’è uno yogurt senza lattosio in scadenza, hai delle banane mature da consumare, fuori ci son 40°C all’ombra e tu, nonostante tutto, hai una fame come se non mangiassi da giorni?

Perché, diciamocela tutta, detesto il caldo e l’estate africana, sudo come un maiale ma la fame non accenna minimamente a placarsi o almeno diminuire un po’. ?

E allora non potevo non prepararmi un frullato, giusto? E per renderlo più buono ho grattugiato sopra del cioccolato fondente perché…

Quando ingrasso lo faccio con stile io! Mica roba da poco. ?

E allora frullato sia! ?

Ho utilizzato uno yogurt senza lattosio già aromatizzato ai mirtilli che non dovrebbe dare problemi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me. Avrei preferito uno yogurt bianco e i mirtilli freschi ma il convento passava quello e ci dobbiamo accontentare. Anche la banana era lì che mi guardava triste perché da consumare. Alcuni preferiscono utilizzare la banana dopo averla congelata: ammetto che questo frullato è stato preparato così in estemporanea senza pianificare quindi la banana l’ho utilizzata come l’avevo a disposizione.
Di sicuro l’avrei congelata prima di utilizzarla per un gelato o un sorbetto ma per un semplice frullato che io preferisco non troppo freddo, per me va bene così, però voi la potete sempre congelare prima. O utilizzare quella congelata se ce l’avete già pronta.

Devo ammettere che il frullato banana e mirtilli, pur preparato così all’ultimo minuto, è venuto davvero buono e lo rifarò presto, soprattutto per colazione o merenda, e magari utilizzando yogurt senza lattosio bianco e mirtilli freschi. ?

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 1 vasetto di yogurt senza lattosio con mirtilli (circa 125 – 150 gr)
  • 1/2 banana
  • Cioccolato fondente senza lattosio q.b.

PREPARAZIONE:

Sbucciare la banana e tagliarla a rondelle. Aggiungere lo yogurt senza lattosio e frullare bene. Mettere nel bicchiere e grattugiare sopra il cioccolato fondente senza lattosio

Servire subito.

CONSIGLI:

  • Banana: come già detto prima, potete scegliere se congelarla prima o no. Nel primo caso il frullato viene più fresco e, secondo alcuni, più gustoso. Io che non amo le cose troppo fredde e ho improvvisato, ho utilizzato la banana a temperatura ambiente.
  • Yogurt bianco e frutta fresca: questa è la versione che preferisco io. Però mi son stati donati degli yogurt senza lattosio alla frutta e li ho utilizzati senza problemi.
  • Yogurt senza lattosio alla frutta: se preferite preparare il frullato utilizzando questo tipo di yogurt allora vi potete sbizzarrire a cambiare gusto. 

Spaghetti cozze e bottarga

Spaghetti cozze e bottarga

Spaghetti cozze e bottarga…

Venerdì ero a casa che lavoravo quando son arrivati i miei genitori stile Re Magi con i doni che io amo di più… Bustoni di pesce fresco! ??? C’erano tranci di tonno e di pesce spada e due confezioni enormi di cozze, che in questo periodo son divine. Eh il bello di vivere in un’isola! ? Potevo non farci una bella spaghettata? ???

Ho utilizzato le cozze fresche insieme con la bottarga ed è venuta fuori una ricetta buonissima. Poi è semplice, veloce da preparare e completamente senza lattosio. Non potete non provarla. 

Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 2 kg circa di cozze fresche
  • 300 gr di spaghetti
  • 2 spicchi d’aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo fresco
  • Bottarga q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Peperoncino q.b.

 

PREPARAZIONE:

Pulire bene le cozze e metterle in un tegame capiente e con coperchio. Cuocere a fiamma vivace e, ogni tanto, mescolare con una schiumarola in modo che le cozze, col calore, si aprano. Quando son tutte aperte, spegnere il fuoco. Filtrare l’acqua che hanno rilasciato le cozze e metterla da una parte.

Nel frattempo mettere a bollire l’acqua per cuocere gli spaghetti e aggiungere il sale.

Sgusciare le cozze e soffriggerle con l’olio extravergine di oliva, gli spicchi d’aglio (tagliati a metà e a cui è stata tolta la parte centrale) e un pizzico di sale fino

Scolare gli spaghetti al dente e farli saltare nel soffritto di cozze, aggiungendo anche parte o tutta l’acqua filtrata delle cozze. Spegnere, aggiungere il prezzemolo tritato, il peperoncino e la bottarga grattugiata. Mescolare un’ultima volta e servire subito.

Spaghetti cozze e bottarga

CONSIGLI:

Potete lasciare qualche cozza col guscio per guarnire. Io stavolta per la fretta non l’ho fatto.

Variante del 21.07.2019 (foto principale)

Ho preparato un trito con aglio, prezzemolo e pomodori secchi e l’ho utilizzato per soffriggere le cozze. Poi ho fatto saltare la pasta con le cozze e ho aggiunto l’acqua di cottura delle cozze già filtrata. Spolverata di bottarga e servita subito. E’ piaciuta tantissimo! ?

 

 

Crescione e piadina

Crescione

Crescione e piadina…

Un paio di settimane fa ho avuto la fortuna di avere ospiti Silvia e Marco che, con la loro simpatia, dolcezza e allegria, hanno portato nella mia casa una ventata di Romagna (regione che io adoro da sempre! ?).

Tra un piatto di culurzones e il proheddu, mi hanno raccontato della loro terra e dei suoi piatti tipici e mi hanno svelato la ricetta tradizionale del crescione (e la piadina). 

Mi hanno spiegato che il  crescione è un tipo di piadina farcita (ha una forma a mezzaluna simile al calzone) e deve il suo nome proprio al crescione, erba che si usava per farcirla. Oggi però viene condito in tantissimi modi e qua rinnovo la promessa di provare tutti i modi suggeriti da loro.

E li devo ringraziare anche per tutti i regali che mi hanno portato… Uno più carino dell’altro. Davvero grazie di cuore ragazzi! ??? E guardate cosa ho trovato in mezzo agli altri regali?

Ricetta crescione

 

Uno strofinaccio da cucina (che non userò mai come tale ma terrò come ricordo? ) dove è scritta la ricetta della piada (o piadina) ed è quella che ho utilizzato per preparare il crescione e la piadina.  

Mi hanno regalato anche il sale di Cervia, più dolce del sale normale e molto rinomato, nella versione rossa Sale dei Papi, più grossa e granulosa che ovviamente ho utilizzato per questa ricetta. ?

Il crescione o la piadina (hanno lo stesso impasto ?) non contengono lattosio e son adatti a tutti gli intolleranti al lattosio come me. Per farcire ho utilizzato il parmigiano reggiano stagionato che contiene lattosio solo in tracce e che, volendo, si può omettere senza problemi. 

Per il ripieno ho scelto due versioni: una con le bietole e l’altra con verdure arrosto. Buone tutte e due. Le prossime volte che li farò (perché li farò più volte ovviamente), proverò gli altri gusti suggeriti da Marco e Silvia. 

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Ingredienti

Impasto

  • 500 gr di farina 00
  • 170 g di acqua temperatura ambiente
  • 125 gr di strutto
  • 15 gr di sale fino (io ho utilizzato quello di Cervia)
  • 3 gr di bicarbonato di sodio

Per farcire:

  • 1 mazzo di bietole
  • 1 spicchio d’aglio
  • Verdure arrosto tagliate a cubetti (peperoni, zucchine, melanzane, cipolle)
  • Erbette aromatiche tritate molto fini (alloro, salvia, rosmarino, menta, timo, maggiorana)
  • Sale fino q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Parmigiano reggiano q.b. (eventuale).

 

PREPARAZIONE:

Lavare bene le bietole e lessarle.

Setacciare la farina 00 e unirla al sale fino e al  bicarbonato di sodio

Aggiungere lo strutto che prima va lasciato ad ammorbidire a temperatura ambiente e iniziare a lavorare l’impasto. Lo strutto si scioglierà piano piano durante la lavorazione. 

Successivamente aggiungere l’acqua a poco a poco e continuare a lavorare l’impasto per almeno altri 5 – 10 minuti (vi consiglio di farlo in un piano di lavoro così vi viene più semplice.

Impasto

Avvolgere l’impasto con la pellicola e lasciar riposare per circa mezzora.

Nel frattempo scolare e strizzare le bietole. Tagliarle a pezzetti piccoli e soffriggerle velocemente con olio extravergine di oliva,uno spicchio d’aglio tagliato a metà (che poi andrà tolto), un pizzico di sale fino e di pepe nero.

Stesura impasto

Riprendere l’impasto e dividerlo in sei pezzi uguali. Deve risultare tondo e alto circa 3 – 5 mm. 

Farcitura

Farcire solo in una metà con le verdure arrosto e con le bietole. Aggiungere il trito di erbe aromatiche e il parmigiano reggiano stagionato a scaglie.

Chiusura

Chiudere il crescione e sigillare bene facendo pressione con le dita delle mani. Successivamente schiacciare con i rebbi della forchetta.

Crescione 2

Riscaldare molto bene una padella antiaderente e cuocere il crescione girandolo spesso. prima di togliere metterlo un attimo in verticale in modo che cucini anche di fianco.

Servire caldo.

 

CONSIGLI:

Io devo davvero ringraziare Silvia e Marco per avermi fatto conoscere questa delizia. Sarà davvero il mio must per l’estate e non vedo l’ora di rifarli. Qua sotto trovate i modi di farcire il crescione, direttamente consigliati dagli esperti:

  • salsiccia sfilacciata e cipolla già cotta;
  • 75 % patate lesse e 25% zucca già cotta con l’aggiunta di salsiccia sfilacciata;
  • bietole saltate in padella con aglio e erbe aromatiche più gorgonzola;
  • pomodoro, mozzarella, prosciutto cotto e funghi. 

CRESCIONE SECONDA VERSIONE:

  • 200 g di farina 0
  • 70 ml di acqua a temperatura ambiente
  • 50 g di olio extravergine di oliva
  • 6 g di sale
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio

Insalata di grano saraceno, pomodori e rucola

Insalata di grano saraceno, pomodori e rucola

Insalata di grano saraceno, pomodori e rucola…

Ho scoperto il grano saraceno grazie ad una dieta datami dalla mia nutrizionista. Non mi interessava dimagrire ma soprattutto imparare a mangiare in maniera più responsabile e più varia possibile e, quando, tra gli alimenti ho visto il grano saraceno, confesso che mi ha incuriosito molto e son andata a vedere cos’era e quali fossero le sue proprietà.

Grano saraceno

Eccolo qua! E’ chiamato pseudocereale perché viene utilizzato e si “comporta” come un cereale anche se è privo di glutine, cosa davvero importante soprattutto per chi soffre di celiachia. 

E’ un alimento ricco di proteine, sali minerali e vitamine e contiene la rutina, flavonoide antiossidante e rafforza i capillari. Ma soprattutto è un alimento molto versatile che io utilizzo spesso per preparare le zuppe invernali o per le insalate fredde in estate. 

E’ davvero buono e si cucina velocemente: vanno messe due parti di acqua per ogni parte di grano saraceno o, se vi viene più semplice, l’acqua deve essere il doppio del peso del grano saraceno. Va lavato molto bene e a me piace tostarlo prima di aggiungere l’acqua.

L’insalata di grano saraceno, pomodori e rucola è un primo piatto estivo che preparo spesso e che mi porto come pranzo in ufficio; è semplice e veloce da preparare, completamente senza lattosio ed è buono e rinfrescante. ? Perfetto per questi giorni di caldo.

E ora ecco la ricetta! ?

 

INGREDIENTI:

  • 90 gr di grano saraceno
  • 180 gr di acqua bollente
  • 1 cucchiaino di dado vegetale granulare (eventuale)
  • 1 rametto di rucola
  • 2 pomodori da insalata
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

 

PREPARAZIONE:

Lavare molto bene il grano saraceno e farlo tostare in una pentola antiaderente, aggiungere l’acqua bollente, il dado vegetale granulare e far cuocere a fuoco basso e col tappo per circa 15 – 20 minuti. 

Nel frattempo lavare i pomodori e la rucola. Tagliare i pomodori a dadini e la rucola a pezzetti. 

lavare il grano saraceno per raffreddarlo e aggiungere ai pomodori e alla rucola. Condire con sale fino e olio extravergine di oliva. 

 

CONSIGLI:

  • Tonno: si può aggiungere. Io preferisco quello al naturale.
  • Parmigiano reggiano: quello molto stagionato contiene lattosio solo in tracce. E’ buono aggiunto in scaglie.

Il 17 novembre 2018 partirà la settima edizione di Gluten Free Expo, la fiera internazionale dedicata al mercato e ai prodotti senza glutine e la seconda di Lactose Free Expo, salone dedicato al mercato e ai prodotti senza lattosio. Vi lascio il link ufficiale dove potete trovare info e news e il link alla mia pagina dedicata dove c’è uno sconto riservato a voi!

LACTOSE FREE EXPO

Gavinedda – Lactose Free Expo

Frittata con farina di ceci

Frittata con farina di ceci

Frittata con farina di ceci…

Cerco di fare una dieta più varia possibile e di consumare tutti gli alimenti (tranne quelli proibiti per intolleranza al lattosio ed altre mie piccole allergie ovviamente ?) e, almeno una volta alla settimana, cerco di mangiare i legumi al posto di carne e pesce. Tra i legumi non mi piacciono e quelli che non posso mangiare, alla fine mi son rimasti solo lenticchie e ceci. Le prime, non so perché, le associo all’inverno (sarà perché si mangiano a capodanno??? ?) e i ceci li ho provati in tutti i modi: vellutata con zucca e ceci, ceci ad insalata, falafel e così via. 

Volevo provare qualche nuova ricetta e mi son venute in soccorso le mie due amiche (ahimè per ora solo virtuali ?) Nunzia e Maria. La prima mi ha suggerito la ricetta della frittata con farina di ceci e Maria mi ha dato le idee per guarnire la frittata. Ed è così che è nata questa ricetta estiva, semplice da fare e perfetta come antipasto (o come secondo piatto).

La frittata con farina di ceci è inserita anche nel Menù Estivo dell’Aili (Associazione Italiana Latto – Intolleranti)

Per guarnire ho utilizzato un formaggio spalmabile senza lattosio (lattosio residuo <0,01%) che non dovrebbe dare problemi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio. Si può sostituire con una alternativa vegetale.

E ora ecco la ricetta! ?

 

INGREDIENTI:

Per la frittata

  • 60 gr di farina di ceci
  • 120 ml di acqua a temperatura ambiente
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

Per guarnire

  • 8 – 10 fette di zucchine grigliate
  • 1 confezione di formaggio spalmabile senza lattosio (lattosio <0,01%)
  • 2 – 4 fette di prosciutto cotto
  • Erba cipollina q.b.

 

PREPARAZIONE:

Setacciare la farina di ceci e aggiungere sale fino e pepe nero. Aggiungere l’acqua e mescolare con l’ausilio di una frusta in modo che non si formino grumi. Coprire e lasciar riposare in frigo per circa mezzora.

In una padella antiaderente riscaldare un po’ di olio extravergine di oliva e aggiungere uno o due cucchiai di pastella. Cuocere per circa 2 – 3 minuti e poi girare la frittata di farina di ceci e cucinarla nell’altro lato (è la stessa procedura che si utilizza per cucinare le altre frittate o le crêpes). Lasciar raffreddare.

Mettere le fette di zucchine grigliate sulle frittate. Spalmare con il formaggio spalmabile senza lattosio e aggiungere il prosciutto cotto e l’erba cipollina tagliata a pezzetti piccoli. Arrotolare la frittata su se stessa e avvolgerla con la carta da forno in modo che sia ben stretta. Mettere in frigo a riposare per circa un’ora.

Dopo un’ora togliere dal frigo, tagliare a fettine e servire.

 

CONSIGLI:

  • Versione vegana: la frittata con farina di ceci è la versione vegana della frittata tradizionale. Per una versione completamente vegana della ricetta, togliere il prosciutto cotto e utilizzare un simil formaggio di origine vegetale.
  • Varianti: la frittata con farina di ceci può esser guarnita in tantissimi modi. Si potrebbe fare una versione caprese (con mozzarella senza lattosio per noi intolleranti al lattosio) oppure condirla con spinaci e ricotta senza lattosio o ancora con funghi e speck.

 

 

 

 

 

Insalata gamberetti e avocado

Insalata gamberetti e avocado

Insalata gamberetti e avocado…

Non detestatemi troppo ma io sto odiando questo inizio di estate troppo caldo e afoso. ?

Odio questa estate con caldo umido e appiccicaticcio, aria talmente pesante che stai già sudando quando esci dalla doccia, pressione sotto i piedi e niente sole… Solo cielo grigio e nuvoloso! E se piove serve solo a creare umidità e a sporcare la mia macchina di fango arancione. Se ci aggiungete pure l’invasione di locuste arrivate dall’Africa tipo piaga d’Egitto, capite già che il mio livello di sopportazione è al limite e siamo solo a giugno. ???

Amo invece la nostra vecchia cara estate… ? Quella dell’anticiclone delle Azzorre con cielo azzurro, sole che spacca le pietre, caldo asciutto, le cicale che friniscono e i momenti di relax. Dove puoi stare al mare perché c’é il sole e trovi refrigerio nell’acqua. Ora sarà la vecchiaia dietro l’angolo ma pure l’acqua del mare mi sembra più calda? oppure la vecchiaia incombe perché inizio con il “prima si stava meglio“. Chi lo sa?

Penso proprio che dovrei rassegnarmi a questa nuova estate, sarebbe meglio, anche se mi viene molto difficile farlo! ?

Una cosa che salvo di qualsiasi tipo di estate son i suoi prodotti. ???
È il periodo di massimo splendore per orto e giardino e verdure e frutta son le migliori di tutto l’anno. Col caldo non ho voglia di accendere forno o cucinare in maniera complicata e mi piace consumare piatti semplici, rinfrescanti e molto colorati, come l’insalata gamberetti e avocado.

Ci ho messo davvero poco a prepararla ed era squisita. Mi ha salvato la cena di ieri, dopo che son arrivata letteralmente distrutta dalla palestra. Eh sì! Anche andare ad allenarsi con questo caldo sta diventando un vero atto di coraggio, credetemi! ?

Ma ora la smetto con queste mie elucubrazioni e vi lascio la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 250 gr di gamberetti sgusciati
  • 1/2 avocado piccolo (o 1/4 di avocado grande)
  • 1/2 peperone rosso
  • 5 pomodori ciliegina
  • 4 – 5 foglie di radicchio
  • Succo di 1/2 limone
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

 

PREPARAZIONE:

Sbollentare i gamberetti seguendo le istruzioni riportate sulla confezione. 

Lavare bene le verdure (peperone, avocado, pomodori e radicchio). Tagliare il radicchio a striscioline sottili e il resto delle verdure a cubetti. 

Metterle in una ciotola, aggiungere i gamberetti e condire con succo di limone, olio extravergine di oliva, sale fino e pepe nero.

Lasciar riposare in frigo per mezzora e poi servire.

 

CONSIGLI:

L’insalata gamberetti e avocado può esser servita da sola o su dei cestini preparati con la pasta sfoglia, con il pane carasau o con il pan carré. Se non avete tempo, vanno benissimo anche dei semplici crostini di pane.

 

Ciambelline al limone

Ciambelline al limone

Ciambelline al limone…

Non c’è niente di meglio di cucinare per gli altri o di avere in casa degli ospiti piacevolissimi con cui condividere i pasti, le ricette e un pezzetto della propria vita quotidiana. Per me questa settimana è stato così! ?

Son passati a salutarmi due amici romagnoli, Silvia e Marco, con cui abbiamo trascorso delle giornate piacevoli, in relax e con cui abbiamo riso molto. Oggi mi sembra quasi strano alzarmi e fare colazione senza di loro!???

Tra i dolcetti per la colazione preparati per la loro visita, c’erano anche queste semplicissime ciambelle al limone. Ho preso ispirazione dalla ricetta delle angulas (o pardulas) sarde e ho modificato il ripieno utilizzando il limoncello per accentuare il profumo di limone. Ho aggiunto anche una glassa leggerissima con limoncello e zucchero a velo che le ha rese più profumate. 

Per le ciambelle al limone ho utilizzato una ricotta a ridotto contenuto di lattosio (lattosio residuo inferiore allo 0,01%) che non dovrebbe dare problemi alla maggior parte degli intolleranti come me. Stavolta non posso suggerirvi nessuna alternativa alla ricotta perché è quella che conferisce consistenza e sapore a tutto il dolce.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

Per il ripieno:

  • 200 gr di ricotta senza lattosio (lattosio residuo inferiore allo 0,01%)
  • 1 tuorlo d’uovo
  • 75 gr di farina 00
  • 75 gr di zucchero
  • 8 gr di lievito per dolci (1/2 bustina)
  • Scorza grattugiata di 1 limoni
  • 20 ml di limoncello
  • 1/4 baccello di vaniglia
  • Un pizzico di sale fino

Per la glassa

  • Zucchero a velo q.b.
  • Limoncello q.b.
  • Diavolini di zucchero colorato

 

PREPARAZIONE:

Scolare bene la ricotta senza lattosio (deve perdere tutto il siero) e strizzarla dopo averla messa dentro un canovaccio da cucina. Metterla in un recipiente e mescolarla bene con lo zucchero in modo che si formi una crema. Aggiungere il tuorlo e continuare a mescolare bene. Aggiungere la scorza grattugiata del limone e i semi del baccello di vaniglia. Incorporare piano piano la farina 00 senza smettere di mescolare (setacciare la farina) e successivamente il lievito per dolci setacciato. Infine aggiungere il limoncello e amalgamare bene il tutto.

Distribuire l’impasto nelle formine e infornare in forno statico preriscaldato a 175°C per circa 20 minuti (o finché la superficie non risulta dorata).

Lasciar raffreddare e poi guarnire con una glassa preparata con limoncello e zucchero a velo e, per finire, con i diavolini di zucchero colorati.

 

CONSIGLI:

  • Limoncello: mi piace un sacco e conferisce alle ciambelline al limone un profumo e sapore particolari. Potete sostituire anche con un liquore all’arancia e, in tal caso, pure con la scorza d’arancia al posto del limone. Qua ci avrei sostituito la vaniglia con la cannella e avrei aggiunto le gocce di cioccolato fondente.
  • 2° variante: da buona sarda prima o poi le proverò sostituendo il limoncello col mirto sardo. Secondo me verrebbero buonissime! ?

Biscottini al limone

Biscottini

Biscottini al limone…

Piove… Piove incessantemente da giorni. Il sole non so più nemmeno che colore abbia. ???

Son appena tornata da un weekend al mare (si lo so che son stata una folle ad andarci) e ho voglia di caldo, di sole e di primavera. Guardo sconsolata la finestra e niente, solo acqua!

Che fare in questa domenica sera per scacciare la malinconia e questo freddo che si è impadronito di me?

Accendere il forno naturalmente! ?
E così ho fatto. Non c’è niente di meglio del profumo di limone e cannella per ritrovare calore e buon umore. La adoro! E poi avevo delle formine per biscotti che non avevo ancora avuto modo di provare… Son un omaggio alla mia vera isola: la Sardegna. Il cuore con scritto “ahiò” (carino e scherzoso), la pavoncella (simbolo della Sardegna e di cui non è rimasta traccia tra i biscotti cotti), la caratteristica forma di sandalo della mia isola e poi la mia preferita la pintadera.

La pintadera, simbolo di epoca nuragica,è fatta di argilla e di forma circolare con incisioni da un lato. Veniva utilizzata per decorare il pane (ci son dei bronzetti che lo testimoniano) che veniva offerto alla Dea Madre e le donne che panificavano avevano un ruolo importante all’interno della comunità. ❤️ (Saggi questi antichi eh! ?) Si presume fosse utilizzata anche per decorare i tessuti e qualcuno pensa sia un calendario lunare. Un sacco di ipotesi ma la sua reale natura è ancora avvolta nel mistero e questo la rende ancora più affascinante. Io la trovo bellissima! ❤️ Potevo non utilizzarla per decorare i miei biscotti? ???

I biscottini di questa ricetta son delle semplici frolle al burro aromatizzati con scorza di limone e cannella; son secchi e croccanti, si conservano per lungo tempo e son buonissimi bagnati nel the. Ho utilizzato un burro con lattosio residuo inferiore allo 0,01% che lo rende adatto alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me.

Per la preparazione dei biscottini al limone, l’impasto di presenta molto morbido. La farina va aggiunta piano piano mentre si stende nel piano di lavoro e si formano i biscotti, quindi non preoccupatevi. ?

E ora ecco la ricetta! 

INGREDIENTI:

Biscottini_ingredienti

  • 180 gr di farina 00 più quella necessaria per stendere l’impasto
  • 125 gr di burro senza lattosio (lattosio residuo inferiore allo 0,01%)
  • 80 gr di zucchero semolato
  • 20 gr di miele
  • 1 uovo
  • Scorza grattugiata di 1 limone
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere
  • 1 gr di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale fino

PREPARAZIONE:

Sciogliere il burro senza lattosio e lavorarlo con lo zucchero fino a creare una crema. Aggiungere il miele e continuare a mescolare.

Sbattere l’uovo con un pizzico di sale fino e aggiungere all’impasto di burro, zucchero e miele.

Setacciare la farina 00 e il lievito per dolci. Aggiungere la cannella e la scorza di limone e mescolare. Aggiungere all’impasto poco alla volta e mescolare bene.

Mettere la farina 00 in un piano da lavoro e rovesciare l’impasto. Lavorarlo leggermente aggiungendo ulteriore farina e creare un serpentone. 

Biscottini_forma 1

Prelevare 1/4 dell’impasto e, dopo aver aggiunto un po’ di farina 00, stenderlo con altezza pari a 2 – 3 cm. Formare i biscottini con le formine e adagiarli nella leccarda foderata con carta da forno.

Biscottini_forma 2

Unire i rimasugli di pasta con un nuovo pezzetto di impasto e stendere nuovamente sul piano di lavoro precedentemente cosparso di farina 00. Procedere in questo modo fino a terminare tutto l’impasto.

Cuocere i biscottini al limone in forno statico preriscaldato a 175°C per circa 10 – 15 minuti (dipende dal grado di doratura che preferite).

CONSIGLI:

  • Limone/cannella: li adoro e li avevo a disposizione ma potete sostituire anche con arancia o zenzero o cardamomo o vaniglia.
  • Conservazione: son dei biscottini secchi che si posso conservare per un po’ di tempo dentro un tegame con chiusura ermetica o nelle scatole di latta apposite per biscotti. 

 

Pita greca

Pita greca

Pita greca…

La pita greca è un tipo di pane lievitato (nell’aspetto simile ad una piadina) tipica della Grecia e di tutto il Medioriente.

Ho scoperto la sua esistenza per caso su Instagram grazie alla foto di Eleni, una ragazza greca che vive qua in Sardegna e che gestisce un blog di cucina davvero carino che si chiama Apriti Sesamo. Il suo blog è stata una vera scoperta: presenta delle ricette originali della cucina greca (la vera cucina greca, quella fatta in casa) che vale davvero la pena provare e son spiegate in maniera dettagliata e accurata (e questo le rende davvero semplici da fare). Vi consiglio di andare a visitare il suo blog perché merita sul serio! ?

La ricetta della pita greca di Eleni è perfetta: la descrizione è accurata e le dosi degli ingredienti son esatte. L’impasto che ne viene fuori risulta elastico (né troppo duro né troppo umido). E’ davvero difficile commettere degli sbagli. Se cliccate sul link trovate la ricetta originale e Eleni spiega pure la differenza tra la pita e il pane arabo (cosa che nemmeno io sapevo).

La versione di pita greca che propongo io diverge leggermente dall’originale di Eleni perché ho utilizzato la bevanda di avena al posto del latte (così è perfetta per tutti gli intolleranti al lattosio come me) e ho impastato in maniera leggermente diversa. Ma il risultato non cambia di molto: ne è venuto fuori un pane sublime, saporito, di buona consistenza e ottimo da mangiare. Io l’ho portato in ufficio e l’ho farcito con prosciutto crudo, pomodorini e rucola. Se trovo lo yogurt greco senza lattosio la prossima volta provo anche lo tzatziki. ?

E ora ecco la ricetta! ?

 

INGREDIENTI:

Pita greca ingredienti

Ingredienti

 

  • 160 gr di farina 0
  • 160 gr di semola macinata fine
  • 40 gr di farina 0 
  • 160 ml di bevanda di avena tiepida
  • 80 ml di acqua tiepida
  • 3 gr di lievito di birra secco (o 10 gr di lievito di birra fresco)
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 cucchiaino di sale
  • Olio extravergine di oliva q.b.

 

PREPARAZIONE:

Setacciare i 160 gr di farina 0 e la semola e metterli in un contenitore capiente mescolandoli tra di loro.

In una ciotola mettere l’acqua, la bevanda di avena e poi aggiungere lo zucchero e il lievito di birra. Mescolare bene e lasciare a riposo per circa 10 minuti (si saranno formate delle bollicine minuscole in superficie).

Aggiungere il liquido alla farina e semola e iniziare ad impastare. Aggiungere il sale e continuare ad impastare finché non si otterrà un panetto compatto.

Versare i 40 gr di farina 0 su una spianatoia e mettere sopra l’impasto. Continuare ad impastare energicamente (incorporando la farina sempre da sotto l’impasto) finché tutta la farina non viene assorbita. 

Pita greca impasto

 

Mettere l’impasto in un recipiente oleato con olio extravergine di oliva e lasciar riposare l’impasto dentro il forno con luce accesa e con una ciotola di acqua sino al raddoppio.

Cospargere il piano di lavoro di olio extravergine di oliva e stendere la pasta in modo da formare un serpente. Tagliare in 6 o 8 parti uguali (dipende dalle dimensioni del tegame per cuocere la pita greca) e stendere in forma circolare dell’altezza di circa 2 mm.

Oleare un tegame antiaderente e cuocere ogni pita per un paio di minuti da ambo i lati.

Servire ancora calda e guarnire a piacere.

Eccola qua! ?

Pita greca 2

 

CONSIGLI:

  • Farcitura: può essere utilizzata come una piadina (o una spola sarda) e farcita con insaccati e/o verdura anche se nella versione greca con gyros, tzatziki e patate fritte.
  • Conservazione: la pita greca è buona se mangiata subito. Potete conservare dentro un contenitore con chiusura ermetica per un paio di giorni oppure congelare e scongelare al bisogno.

Limoncello, liquore di pompia, liquore di calamondino

Limoncello-liquore-di-pompia-liquore-di-calamondino

Limoncello, liquore di pompìa, liquore di calamondino…

Ebbene sì! Questo inverno ho trovato un po’ di agrumi “strani” o comunque più particolari e rari rispetto ai soliti arancia, limone, mandarini e allora, incuriosita, son andata a vedere cosa fossero e come utilizzarli in cucina.

 

Pompìa:

Pompìa

E’ un agrume autoctono che cresce in Sardegna; per esser precisi nella zona costiera di Siniscola. Si presenta così! Ha le dimensioni di una arancia medio/grande, buccia ruvida e bitorzoluta e sapore amarissimo. Viene preparata candita oppure si prepara una marmellata dal sapore non troppo dolce e che io adoro. ?
Se cliccate sul link trovate la ricetta. ? Anche quest’anno ne ho preparato un bel po’. Solo dopo aver preparato la marmellata ho notato che ne era avanzata una ed era lì sola soletta che mi guardava. Visto che dovevo preparare il limoncello, perché non provare anche a preparare il liquore di pompìa? Sì, alla fine ho deciso saggiamente di chiamarlo così. Provate a fare assonanza con limoncello o nocino e vedrete che nome ne viene fuori! ??? 

 

Calamondino:

Calamondino

Chi di voi lo conosce? A me l’hanno regalato perché conoscevano la mia passione per gli agrumi amari. In realtà ci abbiamo messo un paio di giorni a capire cosa fosse e se si potesse utilizzare in cucina. ? Io vi confesso che non ne avevo mai sentito parlare. Si presenta come una via di mezzo tra arancia (la ricorda per la buccia liscia) e un mandarino (per le dimensioni). I suoi semi son enormi e numerosi, ha un profumo particolare e molto deciso e pure lui è amarissimo (ho avuto il coraggio di assaggiarlo).
Momento Quark: il calamondino è un ibrido tra il mandarino e il kumquat (mandarino cinese) ed è conosciuto come albero ornamentale. E’ molto comune nelle Filippine e in Asia e viene utilizzato per insaporire carni e pesce. Ha buccia dolce e polpa amara e viene utilizzato soprattutto per liquori e marmellate. (fine Momento Quark).  ???
Ed è l’uso che ne ho fatto io. A parte tagliarlo a cubetti e congelarlo per utilizzarlo in estate per aromatizzare l’acqua o preparare gelati o sorbetti. ? Anche qua per il nome del liquore non c’era molta scelta: calamondino è il nome del frutto e calamondinello è troppo lungo. E fu così che lo battezzai semplicemente liquore di calamondino.

Ho raggruppato i tre liquori in un’unica ricetta perché il procedimento è identico. Negli ingredienti vi riporto le varie dosi di ogni agrume, così non potete sbagliare. La preparazione non è complicata: bisogna solo aver un po’ di pazienza perché le scorze degli agrumi devono restare immerse nell’alcool per almeno 45 – 60 giorni. 

E ora ecco la ricetta! ?

 

INGREDIENTI:

  • Scorza di 3 limoni (o in alternativa scorza di 1 pompìa o scorza di 6 calamondini)
  • 500 ml di alcool puro per uso alimentare
  • 500 ml di acqua
  • 500 gr di zucchero semolato

 

PREPARAZIONE:

Tintura madre

Tintura madre

La “tintura madre” si ottiene lasciando macerare le scorze degli agrumi in alcool per circa 45 – 60 giorni. Lavare e asciugare accuratamente gli agrumi. Con l’ausilio di un pelapatate togliere la scorza. E’ importantissimo che la scorza non abbia anche la parte bianca perché darebbe al nostro liquore un sapore troppo amaro. Mettere la scorza dell’agrume in un barattolo di vetro e coprire con l’alcool. Lasciare in infusione per circa 45 – 60 giorni in un luogo buio e scuotendo il barattolo almeno una volta ogni due giorni.

Sciroppo

In un tegame mettere lo zucchero e aggiungere l’acqua. Mescolare bene e portare ad ebollizione. Abbassare la fiamma e cuocere per circa 10 minuti. Lasciar raffreddare.

Assemblaggio

Aggiungere lo sciroppo alla tintura madre, mescolare e lasciar riposare per qualche ora. Filtrare il liquido utilizzando un tovagliolo di cotone dalla trama molto sottile e lasciar riposare in una bottiglia di vetro per circa 2 – 3 mesi. Se fosse necessario filtrare nuovamente il liquore.

 

CONSIGLI:

I limoncello, liquore di pompìa e liquore di calamondino son ottimi come digestivi a fine pasto (soprattutto con pasti impegnativi. Io li utilizzo anche per la preparazione di dolci o per inzuppare la pasta frolla quando preparo la crostata di frutta. Ci stanno davvero bene anche nei gelati. ?