Archivio mensile: Gennaio 2019

Pan di mele

Pan di mele

Pan di mele…

Il pan di mele è quella torta che non ti aspetti, che fai all’ultimo momento per aver qualcosa di buono da mangiare a colazione e invece ti sorprende per la sua sofficità e la sua bontà. ?

È un dolce dall’aspetto ambrato e un po’ rustico (ho utilizzato la farina di grano tenero 1 e la farina integrale di segale de Il Raccolto di Merea) e la confettura di mele preparata da me con le mele trovate qua in loco (un giorno vi scriverò la ricetta, promesso) ed è completamente senza lattosio, adatto a tutti gli intolleranti al lattosio come me. E poi è davvero semplice e veloce da preparare. ?

Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 3 uova
  • 170 gr di farina di grano tenero tipo 1
  • 40 gr di farina integrale di segale
  • 100 gr di zucchero
  • 100 gr di confettura di mele più q.b. per guarnire
  • 100 ml di latte di riso
  • 55 gr di olio extravergine di oliva
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1/4 baccello di vaniglia

PREPARAZIONE:

In una ciotola capiente lavorare le uova con lo zucchero. Aggiungere piano piano la farina 1 setacciata e mescolare incorporandola all’impasto. Fare la stessa cosa con la farina integrale di segale.

Aggiungere a poco a poco il latte di riso e mescolare sempre e successivamente aggiungere l’olio extravergine di oliva continuando a mescolare e assicurandosi che venga incorporato bene nell’impasto.

Infine aggiungere il lievito per dolci setacciato, la vaniglia (io ho usato il baccello che ho aperto e ho raschiato con un cucchiaino per ottenere i semi) e mescolare bene. Per ultima aggiungere la confettura di mele e dare l’ultima mescolata.

Foderare uno stampo da plumcake e versare l’impasto. Con un cucchiaino guarnire un po’ di confettura di mele la superficie dell’impasto; in questo modo durante la cottura, la confettura verrà incorporata nella torta e renderà tutto più buono e più ciccioso. ??

Cuocere in forno statico a 175°C per circa mezzora (fare la prova stecchino).

CONSIGLI:

  • Confettura: io stavolta avevo voglia di mele e ho utilizzato quella ma vi potete divertire con qualsiasi confettura o marmellata (arancia, limoni, pesca, albicocca, etc) magari abbinando anche diverse spezie (cannella con arancia e mela o vaniglia con pesche e albicocche e così via).
  • Vaniglia: cerco di usare sempre quella originale perché conferisce ai dolci un sapore più buono e delicato; se proprio non l’avete a disposizione, potete sostituire con la vanillina anche se il sapore cambia un bel po’. ?

Pane dolce di segale

Pane dolce di segale

Pane dolce di segale…

L’idea di preparare il pane dolce di segale mi è venuta quando son andata a visitare Il Raccolto di Merea, un mulino di tipo artigianale con macina a pietra che si trova a pochi chilometri da casa mia. Le farine prodotte da questo mulino son artigianali e di buona qualità (l’azienda segue tutta la filiera produttiva dalla semina sino alla produzione delle farine) e devo dire che ho trovato una buona scelta a prezzi molto interessanti. Ne ho fatto una bella scorta e, tra le altre, ho acquistato anche la farina di segale con l’idea di preparare il pane. Il pane di segale, chiamato anche pane nero, si presenta di colore più scuro e di consistenza compatta; ha un sapore particolare che a me piace molto e che associo alla colazione (mi ricorda le mie colazioni tedesche e svedesi); ecco perché ho preparato una versione dolce (ma non troppo) da gustare tostata con marmellata, confettura o nocciolata insieme ad una tazza di buon the o di latte di riso. E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 350 gr di farina di segale integrale
  • 250 gr di farina di grano tenero 1
  • 350 – 400 ml circa di acqua tiepida
  • 10 gr di sale fino
  • 10 gr di sapa (o miele) più 2 – 3 cucchiai per guarnire
  • 8 gr di lievito di birra fresco
  • 60 gr di noci
  • 60 gr di fichi secchi
  • Olio extravergine di oliva q.b.

PREPARAZIONE:

Mettere i fichi secchi in ammollo in un po’ d’acqua calda. Privare le noci del guscio e tritarle grossolanamente.

Setacciare le farine, aggiungere il sale fino e metterle nella planetaria. Sciogliere la sapa e il lievito di birra in 350 ml di acqua tiepida e aggiungere piano piano all’impasto. Tenere pronti i restanti 50 ml di acqua tiepida da aggiungere piano piano se l’impasto dovesse risultare troppo duro. Impastare per circa un quarto d’ora e poi aggiungere le noci tritate e i fichi strizzati e tagliati a pezzetti piccoli. Continuare ad impastare per altri cinque minuti circa e poi mettere l’impasto in una ciotola spennellata di olio extravergine di oliva e coprire con un canovaccio da cucina.

Lasciar lievitare dentro il forno spento con la luce accesa per circa 3 – 4 ore o fino al raddoppio. Mettere accanto all’impasto una ciotola di acqua tiepida in modo che l’impasto non si asciughi.

Foderare uno stampo da plumcake con carta da forno. Con le dita stendere e sgonfiare l’impasto e metterlo nello stampo da plumcake. Procedere con la seconda lievitazione (sempre a forno spento e con la luce accesa) per circa 2 ore o finché non l’impasto non è arrivato al bordo.

Spennellare la superficie con la sapa e infornare a 200°C con forno ventilato per circa 25 – 30 minuti (finché la superficie non appare ben dorata).

Avvolgere il pane dolce di segale in un canovaccio da cucina pulito e lasciar raffreddare sopra la griglia della cucina.

CONSIGLI:

  • Sapa: detta anche “miele d’uva” o “vino cotto, si ottiene dalla cottura lenta del mosto, ha un sapore dolce e qua in Sardegna si utilizza nella preparazione dei dolci tradizionali. A me piace il suo sapore particolare e la consistenza che dà ai dolci e la uso spesso. Se non l’avete a disposizione potete sostituire con 10 gr di miele nell’impasto e con una emulsione di miele e acqua per spennellare.
  • Conservazione: il pane dolce di segale si conserva per circa 3 – 4 giorni dentro un contenitore a chiusura ermetica.
  • Usi: a me piace tostato e con un filo di marmellata, da consumare a colazione insieme ad una tazza di the o di latte di riso. Mi ricorda le mie colazioni svedesi e tedesche. ?
  • Varianti: non amo le cose troppo dolci e, consumando il pane dolce di segale con marmellate, confetture o nocciolata, ho preferito non eccedere troppo con gli zuccheri; se preferite una versione più dolce, aumentate la dose di miele o di sapa nell’impasto.

Pollo all’arancia in vasocottura

Pollo all'arancia in vasocottura

Pollo all’arancia in vasocottura…
Era da un bel po’ che non pubblicavo qualche ricetta preparata con la tecnica della vasocottura, tecnica che io adoro e che mi permette di cucinare in modo sano, buono e soprattutto in pochissimo tempo (cosa per me fondamentale visto che tra lavoro e palestra, ho davvero poco tempo a disposizione ?). Quando torno a casa (ormai stremata e distrutta) non solo devo preparare la cena, ma organizzare anche il pranzo che porterò in ufficio il giorno dopo.

La vasocottura è un metodo innovativo che in soli sei minuti di cottura al microonde (più 15 minuti di riposo) permette di preparare tantissimi piatti. Io lo trovo assolutamente geniale e, nel giro di un’oretta o poco più, mi permette di organizzarmi quasi tutti i pasti della settimana (mangio fuori casa tutti i giorni e odio vivere di panini).
IMPORTANTE. La tecnica della vasocottura è molto bella e interessante ma deve esser seguita in sicurezza, rispettando tutte le regole contenute nel Blog “Nel tegame sul fuoco” e studiando bene la tecnica originale così come spiegata da Rosella Errante. Mi raccomando, non sperimentate senza aver studiato bene il tutto.
E’ importante seguire tutte le indicazioni e utilizzare SOLAMENTE i vasetti appositi per la vasocottura.

Cliccate su questo link e trovate tutte le indicazioni e le regole da seguire per una VASOCOTTURA in sicurezza e senza rischi.

Il pollo all’arancia in vasocottura è completamente senza lattosio, adatto agli intolleranti (al lattosio) e a chi sta seguendo un periodo di disintossicazione (da lattosio).

INGREDIENTI:

(per un vasetto di 500 ml)

  • 150 gr di petto di pollo ruspante
  • 1 dado di misto per soffritto
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 2 fette d’arancia
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:

Tagliare il petto di pollo a cubetti. In un barattolo adatto per la vasocottura (io ho utilizzato il Korken di Ikea) da 500 ml mettere il cucchiaio di olio extravergine d’oliva, il dado del misto per soffritto, i pezzetti di pollo e le fette d’arancia. Condire con sale fino e pepe nero. Pulire bene i bordi e tappare il vasetto.

Cuocere alla potenza testata per 6 minuti e lasciar riposare per un quarto d’ora circa in modo che si formi il sottovuoto e che il pollo all’arancia in vasocottura finisca di cuocere. .

Al momento di consumare il pollo all’arancia, stappare il vasetto e mettere a riscaldare nel microonde finché il vasetto non si apre. Servire caldo.

CONSIGLI:

  • Misto per soffritto: io ne preparo sempre una bella scorta perché lo trovo molto utile e veloce. Ci metto un’oretta e poi son tranquilla per tutto l’inverno; devo solo togliere dal freezer e utilizzare. Se non ce l’avete a disposizione potete prepararlo al momento facendo un trito di cipolla, sedano, carota e aglio.

Stelle di brisée con formaggio speziato

Stelle di brisée con formaggio speziato

Stelle di brisée con formaggio speziato…

Le stelle di brisée con formaggio speziato son perfette per un antipasto diverso che potete preparare anche all’ultimo momento; io ho preparato da me la brisée ma se non avete voglia o tempo, potete utilizzare quella già pronta che trovate al banco frigo.

Questa ricetta contiene formaggio e burro senza lattosio (entrambi con lattosio <0,01%) che non dovrebbero dare fastidio alla maggior parte degli intolleranti al lattosio; potete sostituire il formaggio con le alternative vegetali e prendere la brisée già pronta scegliendola tra quelle che non hanno lattosio. ?

Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 1 dose di pasta brisée
  • 175 gr di formaggio spalmabile senza lattosio (lattosio <0,01%)
  • Curcuma q.b.
  • Cumino q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Paprica q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Capperi q.b. (per guarnire)

PREPARAZIONE:

Preparare la pasta brisée e stenderla sottile (trovate la ricetta cliccando su questo link) o utilizzare una confezione di pasta brisée già pronta. Con una formina per dolci dare alla pasta la forma di stella (o quella che preferite voi).

Adagiare le stelline su una teglia ricoperta di carta da forno, aggiungere un po’ di sale fino e infornare a 175°C con forno statico per un quarto d’ora circa (le stelline devono essere leggermente dorate). Lasciar raffreddare.

Nel frattempo preparare il formaggio speziato aggiungendo al formaggio spalmabile senza lattosio le spezie e mescolando bene. Quando le stelle di brisée son fredde, guarnire con il formaggio speziato (io ho utilizzato un sac à poche) e aggiungere un cappero in cima.

Il raccolto di Merea

Il raccolto di Merea

Chi mi segue da un po’ avrà ormai capito che prediligo i prodotti di stagione e quelli a km zero.

Qua in Sardegna (ma vale per tutta l’Italia) abbiamo un patrimonio enorme di sapori e saperi che, purtroppo, stanno scomparendo o vengono sostituiti con preparazioni industriali.
Penso che aprire e tener su una piccola attività artigiana sia una vera scommessa e un atto di coraggio:
– parlo della burocrazia (montagne e montagne di documenti prodotti, i giri come trottole impazzite da un ufficio all’altro, tempi di evasione pratiche talmente assurdi che potremo arrivare direttamente alla pensione nel frattempo che attendiamo l’esito della nostra pratica);
– dei costi altissimi (a livello di imposte e di tasse locali; mi sembra assurda anche la questione degli acconti… Perché devo pagare anticipo imposte per l’anno prossimo in base agli incassi di quest’anno se ancora non so quanto incasserò l’anno prossimo? ?);
– della mancanza di infrastrutture e di servizi (vivo in un bellissimo e sperduto paese di montagna; tralasciando il discorso strade che vi potete immaginare come siano, qua ci dobbiamo accontentare di un ufficio postale che apre a singhiozzo e di una rete Internet scassata e molto lenta che, spesso, non ci permette nemmeno di lavorare).

Ma nonostante queste difficoltà c’è ancora chi ha il coraggio e la follia per investire nel nostro territorio; le piccole aziende artigiane, spina dorsale dell’Italia continuano a nascere e a sopravvivere e per questo motivo vanno sostenute, protette e ed aiutate.

Tra quelle presenti nelle vicinanze di casa mia, mi ha colpito (in senso positivo) Il raccolto di Merea.  Ho scoperto questo mulino un po’ per caso… Tramite passaparola e assaggiando del pane prodotto con le sue farine. Mi hanno incuriosita il colore più ambrato e il sapore più intenso rispetto al pane preparato con le farine industriali e allora ho deciso di andare a curiosare direttamente al mulino. ?

Quando son entrata son stata avvolta dal profumo inebriante della farina e catapultata indietro nel tempo quando, da bambina, andavo al mulino a prendere la farina per mia nonna. Stessi colori, stessi profumi e stesse sensazioni: di pane caldo, di tradizione, di famiglia.

E poi ho visto chi c’era dietro il bancone. Sono sincera! Mi aspettavo una signora paffuta di mezza età e invece ho conosciuto una ragazza giovane, mora e con tanta voglia di fare e di imparare. Si chiama Francesca e, dopo esser partita per studiare fuori, ha deciso di tornare a casa e affiancare l’attività agricola di famiglia aprendo un mulino artigianale. Mentre lo racconta nei suoi occhi si legge l’entusiasmo, la gioia e l’orgoglio di esser tornata a casa voler provare a lavorare qua, nonostante le mille difficoltà che incontra tutti i giorni.

Il raccolto di Merea
Mulino

Il mulino è piccolo, artigianale e con la macinatura a pietra ed è tutto lì il segreto della bontà delle farine che produce.

All’interno del mulino è possibile trovare ed acquistare farine di grano duro, di farro e di segale. Tutte le farine provengono esclusivamente dalle coltivazioni dei cereali nel territori di Sorgono (dove si trova l’azienda) e Atzara (comune limitrofo) in terreni di proprietà dell’azienda. Il raccolto di Merea si occupa di tutta la filiera produttiva (coltivazione cereali, raccolta, macinatura, confezionamento e vendita).

Il raccolto di Merea
Prodotti

Ma Francesca ha una marcia in più! Oltre alle farine all’interno del mulino si possono acquistare la pasta di farro (la trovate in diversi formati), la fregola (sempre prodotta con la farina di farro) e il farro per le zuppe di cereali (io l’ho ricevuto in omaggio e l’ho già provato. Tutto un altro sapore. Non tornerei più indietro!? ).

Il raccolto di Merea
Packaging ecologico

Un’altra iniziativa de Il Raccolto di Merea che mi è piaciuta tanto è quella del packaging ecologico. All’interno del mulino si possono acquistare dei vasetti di vetro che verranno utilizzati per le farine e/o per i cereali (oppure ognuno si può portare da casa i propri vasetti da riempire). Il vantaggio è inquinare di meno e inoltre il vetro, essendo impermeabile all’umidità e agli insetti, permette alle farine di esser conservate nel migliore dei modi.

Il raccolto di Merea

Il Raccolto di Merea si trova a Sorgono in provincia di Nuoro e, se vi fa piacere andare a visitare il mulino, vi lascio i recapiti e le pagine social. Essendo una azienda di nuovissima costituzione purtroppo per ora non ha un sito internet; appena sarà disponibile lo aggiungerò qua sotto.

Il RACCOLTO DI MEREA
Via Fratelli Costa, Loc. Perdaladedda (vicino IPSASR)
08020 Sorgono (NU)
Tel: +39 346 100 4832

Facebook: Il raccolto di Merea
Instagram: Il raccolto di Merea

Crema catalana

La crema catalana è un dessert tipico della Catalogna. E’ uno dei dolci più conosciuti della Spagna e viene servito spesso anche nei ristoranti italiani.
Ha una base simile alla crema pasticcera ricoperta da una pellicola croccante di zucchero di canna e cannella. E proprio questa pellicola croccante che rende la crema catalana così particolare e gli conferisce un sapore delizioso (almeno per me che adoro la cannella).

Era da un po’ che volevo provare a prepararla in casa (con ingredienti senza lattosio) ma avevo sempre rimandato perché mi mancava il “ferro per cremar”, l’attrezzo apposito per creare la pellicola croccante. L’altro giorno per caso ho scoperto che mia mamma possedeva un “caramellatore da cucina” (si, son appena andata a curiosare per capire come si chiama. W la mia ignoranza!✌), che non è altro che una fiamma ossidrica per cucina (ma chiamarlo caramellatore fa più chic! ?); quindi non avevo più scuse e, visto che avevo ospiti per pranzo e volevo preparare un dolce diverso, ho deciso di optare per la crema catalana.

Devo ammettere che come ricetta è davvero semplice e veloce; molto simile alla nostra crema pasticcera e poi con il caramellatore, formare la crosticina della crema catalana è davvero un gioco da ragazzi. ? Ho voluto seguire la ricetta originale e ho sostituito il latte con quello delattosato (lattosio residuo <0,01%), adatta alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me. Vi lascio la ricetta!
Prossimamente magari la testo con il latte di riso e vi metto gli ingredienti sotto tra i consigli finali. ?

INGREDIENTI:

  • 1 litro latte senza lattosio (lattosio < 0,01%)
  • 6 tuorli d’uovo
  • 150 gr zucchero di canna
  • 60 gr amido di mais
  • 1 bastoncino di cannella
  • Scorza di un limone
  • 1 pizzico di noce moscata
  • Cannella in polvere q.b. (per guarnire)
  • Zucchero di canna (per guarnire)

PREPARAZIONE:

Mettere l’amido di mais in una ciotola e scioglierlo con un po’ di latte senza lattosio. Versare il restante latte senza lattosio in una pentola, aggiungere il bastoncino di cannella, la scorza di limone, 50 gr di zucchero di canna e mettere a riscaldare (spegnere prima che inizi a bollire).

Separare i tuorli dagli albumi. In una pentola dal fondo grosso sbattere bene i tuorli con lo zucchero di canna rimanente (100 gr) aggiungere il latte senza lattosio aromatizzato a poco a poco (ricordarsi di filtrare il latte senza lattosio con l’ausilio di un colino) e mettere al fuoco sempre mescolando. Appena prima che inizi a bollire, aggiungere l’amido di mais sciolto nel latte senza lattosio e mescolare bene.

Spegnere il fuoco e versare la crema catalana nelle apposite ciotole e lasciar raffreddare a temperatura ambiente e, successivamente, in frigo.

Al momento di servire, togliere la crema catalana dal frigo, aggiungere pochissima noce moscata, spolverare con la cannella in polvere e poi ricoprire la superficie con lo zucchero di canna. Caramellare con l’ausilio del caramellatore a gas (o del ferro de tomar in ghisa) e servire subito.

CONSIGLI:

  • Conservazione: tenere in frigo ben coperta con la pellicola per alimenti o dentro un contenitore a chiusura ermetica per un massimo di 48 ore.