Archivio annuale: 2018

Papassinos

Papassinos…

Rispetto alla americana Halloween, in Sardegna la ricorrenza dei Santi è più sobria: niente maschere o travestimenti; i bambini vanno nelle case chiedendo “prugadoriu” (in alcune zone si dice “su mortu mortu”) e il loro “bottino” è costituito da melograni, frutta secca e papassinos. La zucca da noi è quella verde gigante e si chiama “Maria Tosta” e in passato il 31 sera prima di andare a dormire si apparecchiava la tavola per i defunti che in quella notte sarebbero tornati in visita nelle proprie case.

Sos papassinos”, dolci tradizionali sardi preparati per Ognissanti, son a base di uva passa (papassa) e frutta secca. Noi li facciamo ancora in casa con la ricetta originale di mia nonna e, visto che la ricorrenza dei Santi è alle porte, ieri con mia mamma ne abbiamo preparato una cesta piena.  😉

Ora non ci resta che preparare gli ultimi ravioli (anche loro tradizionali per Ognissanti e per le altre feste sarde), aspettare l’arrivo dei parenti e approfittare del giorno festivo (1 novembre) per stare insieme in famiglia e ricordare chi non c’è più.

INGREDIENTI:

(per circa 160 papassinos)

  • 1,5 kg di farina 00
  • 500 gr di noci tagliate a pezzetti
  • 500 gr di nocciole tostate e macinate
  • 500 gr di uva passa
  • 500 gr di zucchero semolato
  • 7 uova
  • 250 ml di latte senza lattosio
  • 200 gr di strutto
  • 150 ml di anice
  • 30 gr di ammoniaca per alimenti
  • 2 bustine di lievito per dolci
  • 3 arance (buccia grattugiata)
  • 2 limoni (buccia grattugiata)
  • 20 gr di buccia di arancia secca tritata
  • 10 gr di semi di anice tritati
  • Zucchero a velo q.b. (per decorare)
  • Diavolini di zucchero colorato q.b. (per decorare)
  • Cacao amaro q.b. (per decorare)

 

PREPARAZIONE:

Lavare bene l’uva passa e lasciarla in ammollo nell’acqua per circa 10 minuti e poi scolare l’acqua in eccesso.

Lavorare bene le uova con lo zucchero.

In un tegame alto sciogliere lo strutto nel latte senza lattosio. Aggiungere l’ammoniaca alimentare e il lievito per dolci e mescolare bene in modo che il composto si gonfi e formi delle bolle. Sempre mescolando, aggiungere questo composto alle uova con lo zucchero.

Successivamente aggiungere l’anice, i semi di finocchio, la buccia d’arancia, la buccia di limone, la buccia secca d’arancia e mescolare bene. Aggiungere le noci tagliate a piccoli pezzi, le nocciole tritate, l’uva passa e mescolare ancora una volta.

Ora non resta che aggiungere la farina 00. La particolarità dei papassinos è che la farina va incorporata al resto dell’impasto poco alla volta sempre mescolando. Bisogna aggiungere il tanto di farina (di solito 1 kg) in modo che l’impasto risulti solido ma un po’ colloso e appiccicaticcio. Il resto della farina (circa 500 gr) va aggiunto nel momento in cui si stende l’impasto.

In un tavolo da lavoro (noi utilizziamo “su tazzeli” che è un tagliere gigante in legno utilizzato anche per stendere e infornare il pane carasau) mettere un po’ di farina 00 e poi, con un cucchiaio o una paletta, prendere un po’ di impasto. Aggiungere un po’ di farina 00 e stendere l’impasto che dovrà avere una altezza di circa mezzo centimetro. Con una formina (o con l’aiuto di un coltello) ricavare dei rombi che vanno sistemati in una teglia da forno ricoperta da carta da forno. Infornare a 180°C ventilato con forno preriscaldato per circa 15 – 20 minuti o finché i papassinos son dorati.

Nel frattempo unire i ritagli di impasto già utilizzati con un altro cucchiaio di impasto e stendere nel tavolo da lavoro già ricoperto di farina 00 e ricavare dei rombi. Mettere in una teglia da forno e infornare. Continuare così sino ad esaurire tutto l’impasto che avete preparato.

Quando i papassinos son freddi, guarnire con una glassa preparata con acqua zucchero a velo e completare con dei diavolini di zucchero colorato. Io stavolta ho fatto una eccezione alla tradizione e, aggiungendo un po’ di cacao amaro alla glassa bianca, ne ho decorati alcuni al cacao. Lasciar asciugare la glassa per un paio d’ore (o tutta la notte) e poi conservare in un recipiente con chiusura ermetica.

 

 

 

 

Tabbouleh

Tabbouleh…

Non avete mai sentito parlare del tabbouleh??? Ma davvero? Sinceramente nemmeno io sino ad un paio di giorni fa quando una ragazza marocchina di nome Maryam ne ha parlato in un gruppo di cucina che seguo sui social. È una insalata preparata nei paesi mediorientali a base di bulgur, prezzemolo, pomodori, cipolle e spezie e condita con olio extravergine di oliva, succo di limone e succo di melograno. Maryam vive in Libano e la versione di cui mi ha parlato e che ho preparato è proprio la versione libanese. Nella ricetta originale son previste sette spezie: io ne ho omesso qualcuna perché non l’avevo a disposizione o perché non mi piace ( dei chiodi di garofano detesto anche l’odore! ?).

Il bulgur (o bulgul) usato in tante ricette della cucina mediorientale, è costituito da grano duro germogliato cotto a vapore, fatto essiccare e poi macinato a piccoli pezzi. Viene utilizzato per preparare minestre o insalate o in sostituzione del cuscus.

Il tabbouleh è col suo sapore fresco e particolare è perfetto da portare dietro per una gita fuori porta, una giornata al mare (ormai solo un vago ricordo ?) o per le pause pranzo in ufficio.

È completamente senza lattosio quindi adatto a tutti gli intolleranti (al lattosio).

Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 80 gr di bulgur
  • 150 gr circa di acqua bollente
  • 1 rametto di prezzemolo fresco
  • 1 rametto di menta fresca
  • 3 – 4 pomodori
  • 1/2 cipolla fresca
  • Succo di 1 limone
  • Succo di 1 melograno
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • Spezie (curcuma, cumino, paprika, pepe nero e peperoncino)
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Lavare bene il bulgur e metterlo in una pentola dove va aggiunta acqua bollente e un pizzico di sale. Tappare e lasciare a riposo per almeno due o tre ore in modo che il bulgur assorba l’acqua e si gonfi (io di solito lo faccio la notte prima e la mattina ho il bulgur già pronto).

Lavare e tritare finemente il prezzemolo e la menta fresca. Sbucciare, lavare e tritare bene la cipolla. Lavare e tagliare a cubetti i pomodori. Preparare il succo di limone e il succo di melograno.

In un recipiente capiente mettere il bulgur, aggiungere prezzemolo, menta e pomodori. Successivamente aggiungere il succo di limone, l’olio extravergine di oliva, il succo di melograno, le spezie e un pizzico di sale fino. Mescolare bene e lasciar riposare per circa mezzora prima di servire.

Ravioli mela e noci

Ravioli mela e noci…

Oggi 25 ottobre di celebra la giornata della pasta, una giornata dedicata a questa meravigliosa invenzione che è il simbolo dell’Italia nel mondo.

Era già conosciuta ai tempi degli etruschi ma la vera evoluzione, soprattutto con i metodi di cottura (con l’introduzione della bollitura) si ha nel Medioevo con la nascita delle prime botteghe della pasta. Con la nascita delle Corporazioni dei Mastri Pastai poi, si scopre l’importanza della essicatura e allora la pasta si è diffusa in tutta Europa e nel resto del mondo.

Ma la pasta non è solo questo… La pasta è la prima cosa che un italiano vi offre se siete suo ospite, davanti ad un piatto di pasta ci si siede per stare insieme e per socializzare, per parlare di lavoro o della vita privata, si fanno o si disfano accordi… La pasta è il simbolo della cultura e della vita italiana e ci accompagna in ogni momento della nostra vita, bello o brutto che sia.

Oggi in onore della pasta vi voglio presentare una ricetta un po’ particolare ma davvero molto buona: i ravioli mela e noci. Per realizzare questa ricetta mi son ispirata ai piatti della mia simpaticissima amica Silvia; con lei condivido una buona dose di sana pazzia e allegria, la passione per le birre e per le ciccionate in cucina e anche l’intolleranza al lattosio (che in effetti non è che limiti granché il nostro modo di ingrassare! ?). Tempo fa aveva realizzato una pasta buonissima utilizzando le mele come condimento e io, seguendo la sua idea, ho messo le mele nel ripieno dei ravioli. Il risultato è stato decisamente buono: i ravioli mela e noci hanno un sapore piacevole e delicato. Unico rammarico è non averne preparati di più ma su questo rimedierò a breve. ?

Nel ripieno dei ravioli mela e noci ho aggiunto 20 gr di grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) che non dovrebbe dare fastidi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio. Se volete lo potete omettere tranquillamente o sostituire con una alternativa vegetale.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Per la pasta:

  • 500 gr di semola
  • 2 uova
  • 150 ml circa di acqua a temperatura ambiente
  • Sale q.b.

Per il ripieno:

  • 100 gr di polpa di mele grattugiata
  • 100 gr di patate bollite macinate
  • 50 gr di noci tritate
  • 20 gr di grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%)
  • 1 pizzico di cannella
  • Pepe nero q.b.
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Pasta all’uovo.

Nella impastatrice versare la semola, le uova, il sale e l’acqua e lasciare impastare per circa un quarto d’ora o finché la pasta non si compatta. Per l’acqua vi consiglio di iniziare con 100 ml e poi aggiungere successivamente se la pasta vi sembra troppo asciutta o se non lega bene. Quando la pasta all’uovo è pronta, coprirla bene in modo che non si asciughi.

Ripieno.

In un tegame mettere la polpa di mela macinata, le patate bollite macinate, le noci tritate e il grana naturalmente privo di lattosio. Aggiungere la cannella, il sale fino, il pepe nero e mescolare bene.

Stendere la pasta all’uovo in sfoglie molto sottili, distribuire il ripieno formando delle palline. Coprire con un’altra sfoglia e chiudere pressando molto bene e in modo che non resti aria all’interno del raviolo. Sistemare i ravioli mela e noci in un vassoio a strati, coprendo con un telo da cucina. Tenere in frigo se vanno cotti in giornata o congelare se verranno cotti nei giorni successivi.

CONSIGLI:

  • Condimento: i ravioli mela e noci hanno un sapore particolare e non andrebbero conditi con sugo o pesto perché tendono a coprire il sapore dei ravioli. A me piacciono semplici con un filo d’olio e poco grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) oppure il classico burro (senza lattosio) e salvia.
  • Grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%): non ne abuso ma lo utilizzo ogni tanto perché non mi crea fastidi. Se volete lo potete omettere tranquillamente nel ripieno o sostituire con una alternativa vegetale.
  • Patate: vanno bollite con la buccia e poi sbucciate, così assorbono meno acqua. Ricordatevi di macinarle quando son ancora calde! 😉

Yogurt senza lattosio

Yogurt senza lattosio…

Da intollerante al lattosio devo ammettere che, tra i latticini, lo yogurt è quello che mi manca di meno. Non che non mi piaccia ma in passato i tentativi di inserirlo nella mia dieta quotidiana non son andati a buon fine. Quelli cosiddetti “senza lattosio” all’epoca avevano troppo lattosio residuo (0,1% e 0,5%) che mi creava problemi e quelli preparati col latte di soia mi davano gli stessi fastidi di quelli con il lattosio. Quindi avevo rinunciato.

La settimana scorsa riordinando in dispensa, ho ritrovato la yogurtiera regalatami anni fa e mai utilizzata. Allora per curiosità ho voluto sperimentare lo yogurt fatto in casa. Volevo capire se utilizzando come starter uno yogurt con lattosio <0,01% e un latte con lattosio <0,01% riuscivo ad ottenere uno yogurt finale che avesse ancor meno lattosio di quelli che trovo in commercio. E a giudicare dal mio intestino, è proprio così. Peccato non possa effettuare la misurazione.

Ecco i vantaggi di produrre lo yogurt senza lattosio a casa:

  1. Normalmente si parte da uno yogurt con lattosio per ottenerne uno con lattosio residuo pari o inferiore a 0,01%. Io son partita già da un latte e uno yogurt con lattosio residuo pari o inferiore allo 0,01% quindi ho ottenuto uno yogurt con lattosio ancora più basso e, almeno per me, finalmente digeribile.
  2. Il sapore dello yogurt è quello autentico e leggermente acidulo. A volte i prodotti delattosati hanno un retrogusto leggermente più dolce dovuto alla scissione del lattosio in glucosio e galattosio.
  3. Lo yogurt prodotto in casa è preparato solo con yogurt e latte, senza l’aggiunta di panna o altri tipi di latticini che, se è vero che lo rendono più cremoso, d’altro canto lo rendono ancora meno digeribile (almeno per me).

L’esperimento è riuscito! Lo yogurt è venuto buono e cremoso. Il mio intestino per ora lo regge però sto sempre attenta a non abusarne e non lo prendo tutti i giorni. Lo alterno alla bevanda di riso. ?

Qua sotto vi lascio la ricetta e il procedimento. La mia yogurtiera ha sette vasetti della capienza di circa 150 ml cadauno: perfetta per le dosi che ho indicato nella ricetta! ?

La prima volta che ho preparato lo yogurt usando come starter lo yogurt senza lattosio che ho trovato in commercio, ho messo due cucchiaini di yogurt senza lattosio in ogni vasetto; nelle preparazioni successive dove ho utilizzato il “mio” yogurt, basta un cucchiaino colmo di yogurt per ogni vasetto.

Un’ultima raccomandazione: quando preparate lo yogurt, ricordate di lasciarne un po’ da parte perché va usato come starter per la preparazione successiva.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 1 vasetto di yogurt senza lattosio (lattosio residuo <0,01%)
  • 1 litro di latte senza lattosio (lattosio residuo <0,01%)
  • Yogurtiera

PREPARAZIONE:

Per prima cosa assicurarsi che i vasetti siano puliti, non abbiano nessun odore e siano perfettamente asciutti. Produrre lo yogurt non è difficile ma è un procedimento molto delicato.

Posizionare i vasetti nella yogurtiera senza tappare. Mettere un cucchiaino colmo di yogurt senza lattosio (2 cucchiaini se è la prima preparazione) in ciascun vasetto. Aggiungere il latte senza lattosio dividendolo nei vari vasetti. Mescolare bene e chiudere la yogurtiera con l’apposito coperchio (i vasetti devono essere stappati).

Accendere la yogurtiera e impostare il timer. Nella mia yogurtiera ho sperimentato che il tempo giusto è di sette ore. Più tempo lo si lascia, più lo yogurt acquisirà acidità. Qua dovete sperimentare voi.

Quando son passate sette ore (o il tempo che è stato impostato) togliere delicatamente il coperchio della yogurtiera stando attenti che l’acqua della condensa non vada a finire dentro i vasetti di yogurt. Lasciare i vasetti stappati in modo che raffreddino, poi tappare e mettere in frigo.

CONSERVAZIONE:

Lo yogurt senza lattosio si conserva per un massimo di una settimana. Ricordate di segnare la data di scadenza da qualche parte. I vasetti della mia yogurtiera hanno inserito un datario: guardate che idea carina! Ed è davvero molto utile.

CONSIGLI:

  • Yogurt senza lattosio alla frutta: scegliete la frutta che più vi piace e fatela caramellare al fuoco insieme ad un cucchiaino di miele per circa 10 minuti. Potete aggiungere la frutta a pezzetti o frullarla e aggiungerla dopo.
  • Yogurt troppo acido: dovete diminuire il tempo di preparazione.
  • Yogurt troppo liquido: dipende da diversi fattori. Provate a lasciarlo in incubazione più tempo. Se si dovesse ripresentare anche la volta successiva, cambiate lo starter.

Ravioli zucca e noci

Ravioli zucca e noci…

Ma vi ho già detto che amo l’autunno e che è la mia stagione preferita??? ? Penso di averlo detto e scritto almeno un centinaio di volte. Temperature piacevoli, niente zanzare o insetti strani in giro e ottima frutta e verdura di stagione che ho la fortuna di avere a km zero. Quest’anno poi per la prima volta abbiamo provato a piantare le zucche; guardate che meraviglia!

E come potevo non utilizzare la zucca per fare i ravioli? Ho aggiunto le noci dell’albero di casa, un po’ di patate per legare, qualche spezia et voilà! Il ripieno era pronto! Come pasta ho utilizzato la pasta all’uovo secondo la ricetta di mia nonna (che è sempre una garanzia) e in un’oretta i ravioli zucca e noci erano pronti.

Nel ripieno ho aggiunto 10 gr di grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) che non dovrebbe dare fastidi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio. Se volete lo potete omettere tranquillamente o sostituire con una alternativa vegetale.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Per la pasta:

  • 500 gr di semola
  • 2 uova
  • 150 ml circa di acqua a temperatura ambiente
  • Sale q.b.

Per il ripieno:

  • 250 gr di polpa di zucca cotta e macinata
  • 100 gr di patate bollite macinate
  • 70 gr di noci tritate
  • 10 gr di grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%)
  • 1 pizzico di noce moscata
  • Pepe nero q.b.
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Pasta all’uovo.

Nella impastatrice versare la semola, le uova, il sale e l’acqua e lasciare impastare per circa un quarto d’ora o finché la pasta non si compatta. Per l’acqua vi consiglio di iniziare con 100 ml e poi aggiungere successivamente se la pasta vi sembra troppo asciutta o se non lega bene. Quando la pasta all’uovo è pronta, coprirla bene in modo che non si asciughi.

Ripieno.

In un tegame mettere la polpa di zucca macinata, le patate bollite macinate, le noci tritate e il grana naturalmente privo di lattosio. Aggiungere la noce moscata, il sale fino, il pepe nero e mescolare bene.

Stendere la pasta all’uovo in sfoglie molto sottili, distribuire il ripieno formando delle palline. Coprire con un’altra sfoglia e chiudere pressando molto bene e in modo che non resti aria all’interno del raviolo. Sistemare i ravioli zucca e noci in un vassoio a strati, coprendo con un telo da cucina. Tenere in frigo se vanno cotti in giornata o congelare se verranno cotti nei giorni successivi.

CONSIGLI:

  • Condimento: i ravioli zucca e noci hanno un sapore particolare e non andrebbero conditi con sugo o pesto perché tendono a coprire il sapore dei ravioli. A me piacciono semplici con un filo d’olio e poco grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) oppure il classico burro (senza lattosio) e salvia.
  • Grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%): non ne abuso ma lo utilizzo ogni tanto perché non mi crea fastidi. Se volete lo potete omettere tranquillamente nel ripieno o sostituire con una alternativa vegetale.
  • Zucca: sbucciate la zucca, togliete i semi, tagliatela a listarelle, condite con un filo d’olio e sale e cuocetela in forno ventilato a 200°C in modo che perda l’acqua.
  • Patate: vanno bollite con la buccia e poi sbucciate, così assorbono meno acqua. Ricordatevi di macinarle quando son ancora calde! ?

Il principe azzurro

Il principe azzurro…

Come ci hanno cresciute male ragazze! Tutte queste favole dove ci siamo noi, damigelle da salvare e quest’uomo perfetto che viene in nostro soccorso. L’uomo ideale… Il Principe Azzurro… Uomo bellissimo con occhi azzurri e capelli biondi e che racchiude dentro di se tutte le virtù… Carino, gentile, respira e vive per noi e c’è sempre “il vissero felici e contenti” dietro l’angolo.

Poi cresciamo e patapam! Veniamo catapultate nella realtà e capiamo che è tutto diverso.
Che poi figlie mie tra parentesi ‘sto uomo ideale, ‘sto Principe Azzurro NON ESISTE nemmeno!!! Facciamocene una ragione! Vi prego!

Analizziamo la figura tipica del principe azzurro. Fate come me. Provate ad immaginarlo. Capello fluente e biondo, faccia da bravo ragazzo e calzamaglia bianca… Stop! Fermate tutto e riavvolgete il mio film mentale. CALZAMAGLIA BIANCA! Avete capito bene! CALZAMAGLIA BIANCA! Ma come possono pensare che ci possa piacere uno che viene a salvarci con una calzamaglia bianca??? Se fossi in pericolo e mi trovassi davanti un tipo vestito così e che parla come i poeti del “Dolce Stil Novo” mi chiederei cosa ho fatto di male nella mie precedenti vite e perché il karma ha voluto punirmi in questo modo!!! ??? E dopo queste mie riflessioni, mi scenderebbero le lacrime a furia di ridere.

Che poi avere il Principe Azzurro al proprio fianco è pure difficile.

Uno… Dove lo nascondo un tipo in calzamaglia bianca quando vengono a trovarmi le mie amiche o mie zie? Vista la mia veneranda età da non sposata, son sicura che alle mie zie piacerebbe chiunque: dal tipo in calzamaglia a quello completamente tatuato! ?

Due… Ma davvero vorreste accanto l’uomo perfetto, gentile e che parla stile “Dolce Stil Novo”? Non vi farebbe sentire sempre goffe e inadeguate? Io parlo come uno scaricatore di porto: vi consiglio di non guardare mai una partita di calcio con me, soprattutto se Milan e la Nazionale stanno perdendo… Cosa che ultimamente sta capitando spesso! Come faccio a vedere le partite con il tipo in calzamaglia bianca di fianco? Dai siamo seri per favore…

Tre… Principe Azzurro e lieto fine. Una vita scontata, dove tutto è già scritto e senza nessuna suspense o sorpresa. Dai che noia… Nessuna sorpresa, nessun cambiamento. Mi vien da sbadigliare solo a scriverlo!

Quattro… Ma davvero vi ispira un tipo biondo e in calzamaglia bianca? Secondo me è l’antisesso per antonomasia ed è peggio del calzino bianco. Ammettetelo che è così!

Devo confessarvi che io nelle favole e nei film son la solita bastian contraria e mi piace sempre il cattivo. Bello, seducente, moro, egoista e abbastanza stronzo. Mi sembra più reale del biondo in calzamaglia. Solo non ho ancora capito se questa mia predilezione mi abbia salvato o danneggiato nella mia vita privata. Ci devo riflettere ancora un po’.

Seriamente… Ma non era meglio insegnarci ad essere autonome e a salvarci da sole senza aspettare nessuno? Saremo cresciute più realiste e da grandi ci saremo risparmiate un bel po’ di delusioni. Perché aspettare chiuse dentro al castello che qualcuno ci venga a salvare quando possiamo aprire la porta e provare a salvarci da sole? O uscire da sole e scoprire il mondo? E magari, se capita, incontrare qualcuno imperfetto, goffo e vestito normale come noi. O anche non incontrare nessuno e vivere bene lo stesso. Ma esiste una favola con un lieto fine così da qualche parte?

P.s. Declino ogni responsabilità sul contenuto di questo articolo. L’ho scritto così di getto mentre son tappata a casa con un febbrone da cavallo. Se dovete dare la colpa a qualcuno, datela alla febbre e non a me! Io non c’ero o se c’ero dormivo! ???

P.s. 2. Avete riconosciuto l’immagine del principe azzurro? È quella di Shrek. E perché si sappia… Sceglierei Shrek per tutta la vita! ?

Dado vegetale granulare

Dado vegetale granulare

Dado vegetale granulare…

Dopo aver fatto la cicala in giro tutta l’estate, ora per l’autunno faccio la formicuzza e metto da parte le provviste! ?
Peccato non riesca ad applicare lo stesso principio sul mio conto in banca che resta sempre in rosso!!! ?? ?

A casa però mi son organizzata bene; in un pomeriggio ho preparato un bel po’ di dosi di misto per soffritto, il dado vegetale che faccio sempre (quello che va tenuto in vasetto) e poi mi è venuta voglia di sperimentare il dado vegetale in versione essiccata. Rispetto all’altro tipo di dado vegetale ha un sapore più deciso e conferisce ai cibi un profumo particolare, soprattutto ai secondi di carne e di pesce. Son buoni tutti e due, ho deciso di utilizzare una o l’altra versione in base alla singola ricetta.

Per preparare il dado vegetale granulare è molto importante rispettare il peso delle singole verdure: il peso che ho indicato è quello netto, effettivo quindi senza bucce, semi o parti non utilizzabili. A differenza dell’altro tipo di dado vegetale, qua le verdure tritate vanno strizzate con l’ausilio di un canovaccio e pesate solo dopo (il sale aggiunto deve essere 1/3 del peso effettivo delle verdure). Il succo delle verdure può essere raccolto, filtrato e congelato a dadini (io lo utilizzo per aromatizzare minestre, zuppe e vellutate).

Per quanto riguarda la preparazione, è facilissima, quasi banale… Non ci credete? Allora continuate a leggere la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 125 gr di pomodori
  • 125 gr di cipolle
  • 125 gr di carote
  • 50 gr di basilico
  • 50 gr di prezzemolo
  • 50 gr di sedano
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 foglia di alloro
  • 1 foglia di salvia
  • 1 rametto di rosmarino
  • 3 foglioline di menta
  • 1 rametto di timo
  • Sale 1/3 del peso delle verdure frullate e strizzate.

PREPARAZIONE:

Lavare bene e asciugare le verdure. Sbucciarle e solo successivamente vanno pesate. Il peso deve essere quello effettivo al netto degli scarti (bucce e semi). Metterle nel robot da cucina.

Lavare bene e asciugare le erbette. Togliere la parte legnosa e mettere nel robot da cucina (o frullatore o Bimby) insieme alle verdure. Frullare bene.

Mettere le verdure frullate in un canovaccio da cucina pulito e strizzare. Tenere da parte il succo (si può congelare a dadini e utilizzare per insaporire minestre o zuppe).

Pesare le verdure strizzate e aggiungere 1/3 del loro peso di sale fino. Mescolare bene.

Accendere il forno a 175°C ventilato e cuocere il dado vegetale nella leccarda foderata con carta da forno mescolando spesso. Dopo circa 25 minuti, abbassare il forno a 125°C ventilato e continuare a cuocere (sempre mescolando ogni tanto) per circa 3 ore o finché non è bello secco.

Lasciar raffreddare. Frullare nuovamente e poi conservare nei barattoli con chiusura ermetica.

CONSIGLI:

  • Peso delle verdure: bisogna sempre rispettarlo. Se diminuite il peso di una verdura, dovete aumentare dello stesso peso un’altra verdura. Ad esempio per 100 gr di cipolle ci dovranno essere 150 gr di pomodoro o per 75 gr di basilico dovranno esserci 25 gr di sedano.
  • Trito finale: vi permette di avere il dado vegetale granulare come polvere molto fine (e con consistenza simile a quello che si trova in negozio). Io preferisco le verdure a pezzetti più grandi e stavolta ho saltato questo ultimo passaggio ma vi lascio qua sotto la versione in polvere.

Dado vegetale granulare 2

Orzotto ai funghi

Orzotto ai funghi…

E continuo con la mia dieta. I propositi per questo mese sono: fare da brava, sgarrare il meno possibile e andare in palestra almeno tre volte alla settimana. Ok ok… I giorni scorsi avevo un battesimo e ho esagerato, ma ora dovrei aver finito con le cerimonie! ??? Prometto di impegnarmi seriamente! ?

Per il pranzo di oggi avevo diverse alternative: riso, orzo, miglio, cuscus o bulgur. Avendo dei funghi da consumare, ho deciso di prepare un orzotto ai funghi, buono, diverso dal solito risotto e comodo da portare in ufficio per la pausa pranzo.

Per condire l’orzotto ai funghi ho utilizzato un formaggio grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) che non dovrebbe dare problemi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio. Se siete in disintossicazione potete sostituire con una alternativa vegetale.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 200 gr di funghi
  • 80 gr di orzo
  • 1 cucchiaio di Dado vegetale
  • 1 dadino di misto per soffritto
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 rametto di prezzemolo
  • Peperoncino q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Formaggio stagionato grattugiato q.b. (lattosio in tracce).

PREPARAZIONE:

Lavare bene i funghi e tagliarli a julienne. In un tegame mettere 1/2 spicchio d’aglio, un cucchiaio di olio extravergine di oliva e i funghi. Rosolare a fuoco medio alto e poi cuocere col tappo a fiamma medio – bassa per circa venti minuti (dipende dal tipo di funghi utilizzati). In cottura aggiungere anche un pizzico di sale fino. Una volta cotti, mettere da parte.

Nello stesso tegame dei funghi, tostare l’orzo precedentemente lavato. Aggiungere un cucchiaio di olio extravergine di oliva, un cucchiaio di dado vegetale, un dadino di misto per soffritto, l’altra metà dello spicchio d’aglio e poca acqua bollente. Cuocere a fiamma media mescolando spesso e aggiungendo l’acqua man mano che l’orzo se la assorbe. Quando l’orzo è quasi pronto aggiungere i funghi e continuare a cucinare. Lavare il prezzemolo e tritarlo grossolanamente. Aggiungete all’orzotto ai funghi insieme ad un pizzico di peperoncino. Mescolare e lasciare tappato a riposare per un paio di di minuti.

Condire con il formato stagionato grattugiato e servire caldo.

CONSIGLI:

  • Orzo: io lo adoro! Ma potete sostituire con riso o farro.
  • Tegami: il modo migliore per cucinare l’orzotto ai funghi (ma anche tutti gli stufati, i risotti e le zuppe) è utilizzare le pentole in coccio. La loro cottura lenta e uniforme conferisce dei sapori particolari. La preferisco quando ho un po’ di tempo a disposizione. Se invece avete i minuti contati, potete utilizzare la pentola a pressione. L’orzotto ai funghi avrà un sapore meno intenso ma sarà pronto entro 15 – 20 minuti e senza stare lì a mescolare. ?

Grano saraceno gamberi, zucchine e noci

Grano saraceno gamberi zucchine e noci…

L’autunno è arrivato e oggi è una giornata fresca e uggiosa. Fuori, mentre scrivo la ricetta, si è scatenato un bel temporale e io son sotto un caldo plaid. ??? Ho una voglia matta di accendere il termocamino e non è detto che domani non lo farò! ♥️

Oggi a pranzo nella mia dieta era previsto il grano saraceno che di solito preparo come insalata ma oggi, visto il tempo, volevo mangiare qualcosa di caldo e diverso. Potevo unire i gamberi e le zucchine e ho deciso di rivisitare una ricetta classica della cucina sarda: la fregola con gamberi e zucchine. Ho utilizzato il grano saraceno al posto della fregola sarda e ho variato leggermente la ricetta preparando un fumetto di pesce con le teste e i gusci dei gamberi.

Il grano saraceno gamberi, zucchine e noci è completamente senza lattosio.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 90 gr di grano saraceno
  • 1 zucchina media
  • 5 gamberi
  • 3 pomodori medi
  • 1 cucchiaio di brandy
  • 1 cucchiaino di dado vegetale
  • 2 foglie di alloro
  • 20 gr di noci sgusciate
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Peperoncino q.b.
  • Pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:

Lavare i gamberi, separare le teste e togliere il guscio. Mettere le teste e i gusci dei gamberi in una pentola, aggiungere il dado vegetale, le foglie di alloro, un pomodoro, un cucchiaio di olio extravergine di oliva e acqua in modo da coprire tutto e far bollire per circa venti minuti (io con la tecnica della vasocottura l’ho preparato in appena sei minuti).

Lavare la zucchina, tagliarla a rondelle e cuocerla con un po’ di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale fino. Lavare bene i restanti due pomodori, togliere la buccia, tagliarli a dadini e aggiungerli alla zucchina mentre cuoce. Se fosse necessario, aggiungere un po’ di acqua bollente.

Lavare il grano saraceno, farlo tostare leggermente e cuocerlo per circa 25 minuti utilizzando il fumetto di pesce (va aggiunto piano piano come quando si cucina il risotto). Se il fumetto non dovesse bastare, si può aggiungere un po’ di acqua bollente. Lasciar riposare per altri 5 minuti.

Tagliare a cubetti i gamberi sgusciati e soffriggere con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale fino e di pepe nero. Sfumare con il brandy, mescolare bene per un paio di minuti e spegnere.

Aggiungere il grano saraceno e i gamberi sgusciati alle zucchine e mescolare bene. Lasciare qualche pezzetto di gambero da parte per guarnire. Tritare grossolanamente le noci sgusciate.

Impiattare il grano saraceno, guarnire con le noci sgusciate tritate e i pezzetti di gamberi e servire caldo.

CONSIGLI:

  • Grano saraceno: se non lo avete a disposizione, potete sostituire con orzo o riso.

Focaccia dolce autunnale

Focaccia dolce autunnale…

Insomma… Lo avete capito! Ho voglia di autunno e di fresco! Questa estate infinita mi distrugge… Basta caldo, basta afa! Ho bisogno del tepore autunnale, di un po’ di fresco, di relax, di serate davanti al camino con plaid e libro, di sorseggiare un buon the! E poi l’autunno è magnifico… Mi piace il colore del bosco e delle campagne, mi piacciono i suoi prodotti, i suoi profumi,i suoi sapori… Come si fa a non amare l’autunno? 😉 Nel frattempo che mi perdo nei miei sogni ad occhi aperti, mi evo organizzare anche per la prossima settimana.

Ero alla ricerca di un dolce particolare e che avesse ingredienti di stagione e mi son messa a fare esperimenti con la focaccia dolce. Ho impastato, messo a lievitare e son andata alla ricerca delle more selvatiche per replicare la mia focaccia alle more. Mi son armata di cestino e son andata tutta fiera a cercarle in campagna. Non vi dico la mia delusione quando, arrivata lì, ho scoperto che il caldo assurdo dell’ultima settimana le aveva seccate tutte! 😥 😥 😥 E allora che fare? Mi è arrivata in aiuto Vanessa, la bravissima blogger de La cucina della Sgrufetta che mi ha suggerito di farcire la mia focaccia dolce con un simil crumble preparato con ingredienti di stagione. Avevo a disposizione noci, miele e mele e così è nata l’idea della focaccia dolce autunnale. E’ venuta morbida, non dolcissima e molto molto profumata! Ed è completamente senza lattosio, adatta agli intolleranti al lattosio come me! Da rifare assolutamente!

E ora, ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Per l’impasto

  • 300 gr di semola rimacinata
  • 250 gr di farina manitoba
  • 300 ml di latte di riso
  • 60 gr di miele
  • 50 gr di zucchero
  • 30 ml di olio extravergine di oliva
  • 15 gr di sale fino
  • 4 gr di lievito di birra

Per guarnire

  • 60 gr di biscotti integrali avena e cioccolato
  • 60 gr di noci
  • 3 mele circa
  • miele q.b.
  • cannella q.b.

PREPARAZIONE:

Sciogliere il lievito di birra con poco poco di latte di riso tiepido.

Nella planetaria mettere la farina manitoba, la semola rimacinata, il sale fino, il lievito di birra e azionare a potenza bassa. Aggiungere il latte di riso a filo e impastare per circa 10 minuti. Aggiungere a filo l’olio extravergine di oliva e impastare ancora per 10 minuti. L’impasto deve risultare umido e appiccicaticcio. Ungere un tegame con poco olio extravergine di oliva e trasferire l’impasto. Coprire e lasciar lievitare per circa 5 o 6 ore o finché l’impasto raddoppia. SI può lasciare a lievitare l’impasto dentro il forno da cucina con la lampadina accesa.

Macinare i biscotti avena e cioccolato insieme alle noci. Lavare bene le mele, togliere la buccia e i semi e tagliarle a spicchi sottili.

Foderare una teglia con la carta da forno e aggiungere poco olio extravergine di oliva. Dividere l’impasto in due parti, stendere la prima metà dell’impasto e metterla nella teglia. Aggiungere il trito di noci e biscotti e successivamente il miele e la cannella e infine gli spicchi di mela.

Coprire con la seconda parte dell’impasto e guarnire nuovamente con il trito di noci e biscotti, il miele, la cannella e gli spicchi di mele. Aggiungere un po’ di miele e cannella e infornare a 230°C in modalità forno statico per circa mezzora.

Servire tiepida.

CONSIGLI:

  • Noci, miele e mele: li ho utilizzati perché di stagione. Si possono sostituire con uva o uva fragola (a me non piacciono) o more o mirtilli.
  • Olio extravergine di oliva: lo utilizzo da sempre e mi piace molto. Se trovate il suo sapore troppo “pesante”, si può sostituire con un qualsiasi olio di semi.
  • Latte di riso: la considero una delle bevande vegetali migliori per le ricette dolci perché rende torte e lievitati morbidi e ha un sapore più neutro rispetto al latte di soia o di mandorle. Potete comunque sostituire con una qualsiasi bevanda vegetale o con latte delattosato.