Archivio mensile: Novembre 2018

Risotto topinanbur e bottarga

Risotto topinanbur e bottarga…

Una cosa delle cose più belle e rilassanti della cucina è quella di poter liberare la propria fantasia e la propria creatività e sperimentare nuovi piatti o accostamenti diversi o insoliti. Non potendo sfogare la mia creatività in ambito lavorativo (credetemi! Se lo facessi rischierei l’arresto o di diventare ministro ma, penso sia molto più probabile la prima opzione! 🙂 ) mi diverto un sacco a farlo in cucina. Ripensando a tutti gli esperimenti assurdi che ho fatto e ai risultati non sempre perfetti o presentabili, mi viene da ridere o da mettermi le mani nei capelli. A volte però ci azzecco e il risultato finale è sorprendente. Ed è quello che è successo con il risotto topinanbur e bottarga. 

Il topinambur è un tubero commestibile che ha un sapore simile al carciofo. La bottarga è una delle preparazioni sarde più tradizionali: son uova di muggine fatte essiccare e vengono consumate grattugiate sulla pasta o servite come antipasto, spesso insieme ai carciofi crudi. Il mio ragionamento è molto semplice: se la bottarga sta bene coi carciofi, vuoi vedere che è buona pure insieme al topinambur? E infatti così è stato: il risotto topinambur e bottarga ha un sapore particolare, delicato. E’ completamente senza lattosio (adatto per gli intolleranti al lattosio come me) ed è pure molto semplice e veloce da preparare.  😉 Non ci credete? E allora leggete la ricetta qua sotto!

INGREDIENTI:

  • 80 gr di riso
  • 100 gr di topinambur
  • 1 cucchiaio di bottarga grattugiata
  • 1 porro selvatico
  • 1 rametto di prezzemolo fresco
  • 1 cucchiaino di dado vegetale
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:

Sbucciare. lavare il porro selvatico e tritarlo molto fine. Soffriggere il porro selvatico con l’olio extravergine di oliva e poi aggiungere il topinambur precedentemente lavato, sbucciato e tagliato a cubetti piccoli. Rosolare aggiungendo un pizzico di sale fino pepe nero e successivamente aggiungere il riso. Tostare leggermente il riso e poi aggiungere il dado vegetaleacqua calda in modo da coprire il riso. Cucinare il risotto mescolando e aggiungendo l’acqua a poco a poco (solo quando è stata assorbita quella aggiunta precedentemente). a 2/3 della cottura spegnere e lasciar riposare con tappo sulla pentola per un paio di minuti.

Aggiungere il prezzemolo (precedentemente lavato, asciugato e tritato sottile) e la bottarga e mescolare bene.

CONSIGLI:

  • vi consiglio di cercare il topinambur perché è davvero delizioso. Se non lo trovate, sostituite con carciofi che vanno sbucciati, lavati e tagliati a fette sottili. La procedura è la stessa del risotto topinambur e bottarga. Io però con i carciofi preferisco utilizzare l’aglio al posto del porro selvatico o della cipolla.

Chips di zucca

Chips di zucca…

Le chips di zucca si possono servire come antipasto, durante un aperitivo o son comode da portare in ufficio in pausa pranzo. E poi son completamente senza lattosio!

Unica pecca… Non le faccio mai troppo spesso! Mannaggia!

Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 200 gr di zucca già sbucciata e pulita
  • 1 rametto di rosmarino
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Paprika q.b.
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Tagliare la zucca a pezzetti sottili. Preparare una salsetta con sale fino, olio extravergine di oliva, paprika e rosmarino. Se preferite, potete aggiungere il rosmarino già tritato. Spennellare la zucca da ambo le parti.

Infornare a 175°C per circa 20 minuti o finché saranno belle croccanti.

Pasta funghi, pomodori secchi e gorgonzola

Pasta funghi, pomodori secchi e gorgonzola…

Mi sto accorgendo che in questi giorni son più stanca e fusa che mai… Son arrivata pure a impostare la sveglietta per ricordarmi di mettere in ammollo i ceci! ??????

Saranno gli anta appena arrivati o sarò sempre stata così??? ??? A questa domanda non potrei rispondere con obiettività e dovrei chiedere a chi mi sta intorno. Pensandoci bene non son sicura di voler sapere la risposta… ??? Quindi per il momento preferisco tenermi ‘sto dubbio. ?

La verità è che tra lavoro, palestra e uno straccio di vita privata che mi sto ostinando a tenere, mi resta davvero poco tempo per organizzarmi e far coincidere tutto. Anche cucinare purtroppo, lo sto riservando solo alla sera, quando preparo la cena e il pranzo che il giorno dopo porterò in ufficio. Ecco perché sto sperimentando delle ricette veloci ma che siano saporite, bilanciate e nutrienti. La settimana scorsa ho preparato la pasta zucchine e pomodori secchi e questa settimana è la volta della pasta funghi, pomodori secchi e gorgonzola.

Funghi e gorgonzola erano dentro il frigo e i pomodori secchi non mancano mai nella mia dispensa. E allora voilà! In un quarto d’ora la ricetta era pronta. ?

Per condire ho utilizzato un formaggio simil grana naturalmente privo di lattosio (lattosio residuo inferiore a 0,01%) e il gorgonzola certificato dalla Aili col marchio Lactose Free. Non dovrebbero creare problemi alla maggior parte di noi intolleranti al lattosio.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 80 gr di pasta
  • 150 gr di funghi
  • 1 e 1/2 pomodori secchi
  • 20 gr di formaggio grattugiato simil grana naturalmente privo di lattosio (lattosio residuo <0,01%)
  • 15 gr di gorgonzola naturalmente privo di lattosio
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 rametto di prezzemolo
  • Sale q.b.
  • Peperoncino q.b.

PREPARAZIONE:

Sbucciare, lavare e tagliare in due lo spicchio d’aglio. Soffriggere insieme all’olio extravergine di oliva.

Aggiungere i funghi precedentemente lavati e tagliati a cubetti. Far rosolare bene e cuocere con coperchio a fiamma media per circa dieci o quindici minuti (dipende dal tipo di funghi). In cottura aggiungere anche pochissimo sale fino (i pomodori secchi son già salati), peperoncino e i pomodori secchi sciacquati e tritati.

Nel frattempo in una pentola capiente portare ad ebollizione l’acqua salata e cuocere la pasta.

Scolare la pasta al dente e farla saltare insieme ai funghi. Spegnere il fuoco e condire con il formaggio simil grana naturalmente privo di lattosio e con il gorgonzola naturalmente privo di lattosio. Mescolare bene, aggiungere il prezzemolo fresco tritato e servire caldo.

CONSIGLI:

  • Gorgonzola: se non vi piace potete ometterlo anche se il suo sapore particolare sta molto bene col resto degli ingredienti.

Macarons

Macarons…

I macarons son dei dolcetti preparati con farina di mandorle, zucchero a velo e meringa tipici della pasticceria francese. Se mi seguite da un po’, ormai avrete capito che io e la mandorla non andiamo molto d’accordo. Non mi piace particolarmente il sapore né l’odore, motivo per cui non avevo mai preparato questo dolce.

Ma ma ma… Come mi è stato detto un po’ di tempo fa “c’è una prima volta per tutto!” e per i macarons è stato proprio così! ? Sto partecipando ad una rubrica scritta a otto mani dove ogni mese presentiamo un paese diverso attraverso una ricetta (io), un film, una canzone o un libro. Il mese scorso mi è andata alla grande con la Svezia e i suoi kanelbullar (cinnamon rolls) e questo mese invece è il turno della Francia. Le ragazze erano entusiaste della scelta e mi hanno chiesto di fare la ricetta dei macarons. ??? Alla fine devo ammettere che, pur non amando la mandorla, i macarons non son niente male! Mi aspettavo un sapore più strong e invece restano molto delicati; la possibilità di poterli colorare a piacere è un altro punto a loro vantaggio come lo è la farcitura (qua ci si può sbizzarrire con creme pasticcere, nocciolata o cioccolato).

La preparazione dei macarons non è difficile ma è molto delicata. Bisogna rispettare delle semplici regole in modo che l’impasto risulti omogeneo o non si “sgonfi”. Ho letto diverse ricette ma poi mi son ispirata a quella della Pâtisserie Traditionelle perché era molto dettagliata e semplice da seguire. Se cliccate sul link trovate tutto il procedimento spiegato nel dettaglio e un sacco di informazioni e suggerimenti interessanti.

La preparazione dei macarons si divide in cinque punti fondamentali.

  1. Tant pour tant: viene chiamata così la miscela tra farina di mandorle e zucchero a velo che deve essere fatta rigorosamente a dosi pari. Per 400 gr di tant pour tant son necessari 200 gr di farina di mandorle e 200 gr di zucchero a velo. La consistenza delle due polveri poi dev’essere molto fine, impalpabile; in questo modo i macarons verranno belli lisci. Un altro consiglio è quello di non macinare le mandorle a casa perché sprigionerebbero l’olio e renderebbero la farina inutilizzabile.
  2. Meringa: ho realizzato la meringa all’italiana aggiungendo uno sciroppo bollente (preparato con acqua e zucchero) mentre montavo gli albumi nella planetaria. Si ottiene così una meringa cotta che è più sicura della meringa francese (gli albumi vanno montati crudi).
  3. Albumi: qua ci son diverse scuole di pensiero. C’è chi li usa vecchi di due settimane e chi li lascia riposare due giorni in frigo e addirittura chi usa quelli pastorizzati in brick. Alla fine, per motivi di tempo, io ho utilizzato quelli delle uova appena aperte.
  4. Sciroppo: lo zucchero con l’acqua devono esser portati ad una temperatura di 118°C e versati a filo agli albumi mentre montano a neve. E’ necessario quindi munirsi di termometro da cucina e non spegnere la planetaria finché la meringa non è montata bene e si è raffreddata.
  5. Colorante alimentare: anche qua ci son diverse scuole di pensiero. C’è chi lo aggiunge agli albumi e chi, per averli più scuri, lo aggiunge allo sciroppo. Alcuni lo aggiungono alla farina di mandorle. Io volevo farli di più colori e quindi l’ho aggiunto alla fine.

E ora, senza dilungarmi troppo, ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Tant pour tant:

  • 200 gr di farina di mandorle
  • 200 gr di zucchero a velo

Sciroppo:

  • 200 gr di zucchero
  • 65 gr di acqua

Altri ingredienti:

  • 150 gr di albumi (circa 4 uova)
  • coloranti alimentari in polvere

PREPARAZIONE:

Setacciare bene la farina di mandorle e lo zucchero a velo e mescolarli insieme.

Mettere 75 gr di albumi nella planetaria e iniziare a montarli a neve ad una velocità non troppo alta. Nel frattempo preparare lo sciroppo con lo zucchero e l’acqua e portarlo ad una temperatura di 118°C. Versare lo sciroppo a filo mentre gli albumi montano a neve aumentando progressivamente la velocità. Continuare a montare gli albumi finché il composto non si è raffreddato. E’ molto importante non spegnere la planetaria finché la meringa italiana non è pronta.

Aggiungere la metà restante degli albumi alla miscela di zucchero a velo e farina di mandorle e mescolare bene. Prendere un cucchiaio di meringa e aggiungere sempre mescolando. A questo punto incorporare la meringa al composto di farina di mandorle, zucchero a velo e albumi mescolando dal basso verso l’alto in modo che il composto non si sgonfi. L’impasto è pronto quando è “liscio e lucido. Il composto deve cadere dalla spatola in maniera fluida e continua formando un nastro che tende ad appiattirsi sul resto del composto.”

Dividere l’impasto in due (o più parti) e aggiungere il colorante alimentare in polvere.

Preparare le teglie con la carta da forno e formare i macarons con l’aiuto di un sac-à-poche che va riempito a 1/3 o massimo a metà in modo da premere con delicatezza e non sgonfiare l’impasto. Esistono delle teglie in silicone con la forma dei macarons già pronta oppure si possono disegnare dei cerchi di circa 4 cm di diametro e posizionare il foglio sotto la carta da forno (io ho fatto così). Formare i macarons lasciando una distanza di uno o due cm tra l’uno e l’altro in modo che non si attacchino. Battere con la mano sotto la teglia in modo che i macarons si assestino e perdano il ciuffo centrale.

Croutage: è necessario lasciar asciugare i macarons per circa mezzora in modo che si asciughi in superficie e si evitino le crepe.

Infornare i macarons a 150°C per circa 15 – 20 minuti. Lasciar raffreddare nella teglia e staccare solo quando son freddi.

CONSIGLI:

I macarons si possono farcire in tantissimi modi: con crema pasticcera, crema pasticcera al cacao o al caffè o con una ganache di cioccolato fondente. Qualcuno li guarnisce pure con una crema di mela e cannella (questa la devo provare!).