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Minestrone di insalata cruda

Minestrone di insalata cruda

Minestrone di insalata cruda è il nome dato da mio babbo a tutte quelle insalate miste che preparo d’estate.

Io adoro l’estate, il sole, il mare ma…Non tollero il caldo! Dopo i 33 gradi o quando si crea quell’aria pesante dovuta all’afa, ecco io sto male! Quindi immaginate oggi che voglia avevo di cucinare?

Meglio qualcosa di fresco e di leggero, non trovate? E allora vai con le insalate!

Io le invento al momento… In base all’ispirazione ma soprattutto in base a quello che trovo in frigo alle otto di sera o nell’orticello dei miei genitori!

Ecco il mo minestrone di insalata cruda di oggi! Per noi intolleranti al lattosio, ricordo che questa ricetta è totalmente senza lattosio!

INGREDIENTI:

  • Lattuga
  • Rucola
  • Peperone
  • Carote
  • Radicchio
  • Pomodori ciliegina
  • 1 uovo
  • Tonno al naturale
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale q.b
  • Misto di erbette (alloro, salvia, rosmarino, menta)

PREPARAZIONE:

Lavare bene l’uovo e metterlo in un recipiente con acqua fredda. Portare ad ebollizione e lasciar cuocere per 6 – 7 minuti.

Nel frattempo lavare le verdure (lattuga, rucola, carote, radicchio, pomodorini, peperone) e metterle in uno scolapasta a sgocciolare.

Tagliare il peperone a dadini, la lattuga, la rucola e il radicchio a striscioline. Grattugiare la carota. Tagliare i pomodori ciliegina.

Scolare l’uovo e coprirlo di acqua fredda in modo che raffreddi. Quando è  freddo, tagliarlo a cubetti sottili.

Mettere a sgocciolare il tonno.

Lavare bene le erbette, asciugarle e tritarle molto sottili.

Assemblare le verdure nel piatto, condire con olio extravergine di oliva, sale fino e il trito di erbette.

CONSIGLI:

  • Potete aggiungere anche altre verdure; io di solito utilizzo quelle di stagione. Per me la cosa più importante è che siano verdure genuine e, possibilmente, a km zero. Almeno in estate mangiamo quel che produciamo noi o vicino a casa!
  • Io stavolta non l’ho messo ma se vi piace potete aggiungere un po’ di aceto balsamico o succo di limone.
  • Gamberetti: messi al posto delle uova rendono questa insalata davvero saporita!
  • Quantità: non le ho messe perché così vi regolate in base alle vostre necessità.

Insalata di riso

Cosa c’è di meglio di una bella insalata di riso per combattere caldo e fatica?

Siamo a luglio… In piena estate! Qua in Sardegna “sas dies de Santu ‘Antine” (i primi giorni di luglio) sono i giorni più caldi dell’estate! E anche quest’anno tale previsione non è stata smentita!  😉
Ormai ci siamo quasi… Si lavora con la stanchezza accumulata in un anno di lavoro e con un occhio si pensa già alle ferie estive! Che sono lì dietro l’angolo ma ancora non arrivano (almeno le mie!  😥 ). Sogno di arrivare al mare e di spiaggiarmi come una balena sul bagnasciuga! Ok ok… Vorrei scrivere sirena ma sarò sincera con voi! Il termine balena si avvicina più alla mia realtà!  😆 😆 😆 Prima o poi arriverò in spiaggia con un sorriso stampato sul viso… La mia cellulite in evidenza (insomma ragazzi! Mica roba da poco… Ci ho messo quasi 40 anni a coltivarla così!  😆 ) e un bel libro in mano!
Mentre vaneggio e sogno il mare… Sto guidando e mi rendo conto che ormai è tardissimo e devo organizzarmi per la cena… Sigh! Brusco risveglio!
Di cucinare non se ne parla proprio… Troppo caldo! Questa settimana ho già esaurito il mio jolly mozzarella a ridotto contenuto di lattosio (non ne mangio mai più di una alla settimana di solito!)… E allora che fare?

Insalata di riso è la risposta a tutte le mie domande!  🙂
Veloce e semplice da preparare! Buonissima e (almeno la mia versione) totalmente senza lattosio! Adatta per noi intolleranti!
E il problema cena è risolto!  😉

 

INGREDIENTI:
(per 2 persone)

  • 160 gr di riso
  • 1 barattolo di verdure “condiriso”
  • 1 uovo
  • rucola a piacere
  • 1 rametto di basilico fresco
  • maionese (facoltativa)
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • sale fino q.b.

 

PREPARAZIONE:

Mettere l’acqua a bollire e aggiungere il sale. Quando l’acqua inizia a bollire, aggiungere il riso e mescolare. Sciacquare l’uovo e cuocerlo in un pentolino ricoperto d’acqua. Io di solito lo faccio bollire per 7 minuti perché lo preferisco ben cotto e sodo. Scolare il riso al dente e sciacquarlo nell’acqua corrente in modo che raffreddi e perda la patina vischiosa.
Scolare anche l’uovo sodo e sciacquarlo in abbondante acqua corrente per raffreddarlo. Quando è freddo, bisogna sbucciarlo e tagliarlo a pezzetti sottili. Adagiare il riso in una insalatiera e aggiungere le verdure condiriso. Mescolare bene e aggiungere la rucola e il basilico tagliati sottili. Aggiungere l’uovo sodo a pezzetti e l’olio extravergine di oliva e mescolare bene. Lasciar riposare mezzora in frigo.

Al momento di servire, si può aggiungere un po’ di maionese.

 

 

CONSIGLI:

  • Verdure condiriso: stavolta ho ceduto e le ho acquistate. Di solito, quando ho più tempo a disposizione, preferisco prepararle da me! Facci grigliare zucchine, peperoni e melanzane; le carote le grattugio fresche e utilizzo le verdure che ho nell’orto. Io non posso mangiarli, ma voi potete aggiungere anche i pomodori freschi. In questa stagione son una vera delizia!
  • Tonno sott’olio e/o prosciutto cotto: molti li aggiungono e devo ammettere che insaporiscono l’insalata di riso. Io ho optato per una versione più light e genuina ma se li volete aggiungere sicuramente sarà buonissima! Stessa cosa vale per i wurstel (anche se io li evito! Non mi piacciono).
  • Maionese: anche questa è facoltativa. Io la utilizzo ma non ne vado particolarmente matta! Stavolta ho ceduto… Ma l’insalata di riso è buona pure senza!
  • Mozzarella e/o formaggi freschi: alcuni li aggiungono. Vista la mia intolleranza al lattosio, io ne faccio volentieri a meno! L’insalata di riso è già abbastanza saporita e calorica senza formaggio.
  • Mozzarella e pomodori vanno aggiunti al momento di servire l’insalata di riso, mi raccomando! Se la fate per più giorni aggiungeteli solo quando siete pronti a mangiarla.

Crostata con bacche di gelso

Oggi ho preparato un dolce particolare: la crostata con le bacche di gelso!  😉

Giornata infinita… Arrivata a casa distrutta in modalità zombie… Ho parcheggiato la macchina in cortile e…
Ho notato che il gelso che c’è davanti a casa mia era pieno di bacche succulente! Cosa fare? Perché non assaggiarne qualcuna? Io le trovo davvero deliziose… Hanno un sapore “leggero”, delicato e non troppo dolce. Una volta saziata, mi è venuto in mente che potevo utilizzare le bacche di gelso (in sardo “sa murighessa“) per preparare una crostata per la colazione di domani.  🙂

Guardate che frutti meravigliosi!  😮

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Ormai se mi conoscete almeno un po’, avete capito quali son le mie fisse!
La prima è quella della cucina senza lattosio, vista la mia intolleranza abbastanza alta. Stavolta nella preparazione della pasta frolla ho sostituito completamente il burro a ridotto contenuto di lattosio con lo strutto che, prima o poi ucciderà le mie arterie, ma almeno per ora non mi da’ nessuna colica o problemi intestinali!  😉
La seconda fissa è utilizzare prodotti genuini e a km zero. Prediligo la frutta e verdura di stagione, meglio ancora se coltivata qua in loco o nei paesi vicini. Penso che la natura ci da’ quello di cui abbiamo bisogno stagione per stagione: frutti ricchi di vitamina C (come arance e broccoli ad esempio) per combattere l’inverno oppure frutti rossi (fragole, ciliege etc) pieni di antiossidanti che ci servono per il cambio di stagione e per l’arrivo dell’estate. Ammetto di essere molto fortunata; qua trovo sia frutta e verdura che cresce spontanea che quella coltivata dai miei genitori e dai miei zii che non usano nessun tipo di diserbante o concime chimico… Qua è tutto naturale e la differenza si sente! Nella qualità e soprattutto nel sapore!  😉

Beh basta chiacchiere! Ecco a voi la ricetta! Ve la posto in diretta dalla mia cucina; mentre scrivo la crostata è in forno!  😀

 

INGREDIENTI:

  • 1/2 dose di pasta frolla
  • 300 gr circa di bacche di gelso (murighessa) mature
  • 2 cucchiai di miele
  • il succo di 1/2 limone

 

PREPARAZIONE:

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Lavare bene le bacche di gelso e scolarle grossolanamente lasciando un po’ d’acqua per la cottura.

 

 

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Mettere in un tegame e aggiungere 2 cucchiai di miele, il succo di mezzo limone, mescolare bene e cuocere a fuoco moderato per circa un quarto d’ora o finché le bacche non iniziano a sciogliersi.
Nel frattempo preparare la pasta frolla (se cliccate nel link trovate la ricetta). Io stavolta ho sostituito il burro a ridotto contenuto di lattosio con lo strutto. Non ho nemmeno preso in considerazione la margarina perché non la digerisco… La trovo pesante e il sapore che da’ non mi entusiasma.
Una volta impastata la frolla va messa in frigo per circa mezzora che è anche il tempo necessario affinché le bacche di gelso si raffreddino. A questo punto bisogna foderare la tortiera con carta da forno e stendere la sfoglia sul fondo e sui fianchi della tortiera. Lasciare un po’ di pasta frolla per guarnire la crostata.

 

 

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Una volta stesa la pasta, adagiare il composto di bacche di gelso.

 

 

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Guarnire con la restante pasta sfoglia e infornare a circa 170-180 °C per circa mezzora o quando vi rendete conto che è ben dorata.

 

 

CONSIGLI:

  • Strutto: l’ho usato in sostituzione del burro a ridotto contenuto di lattosio. Potete usare quest’ultimo o il burro chiarificato o la margarina (anche se io vi sconsiglio quest’ultima perché il dolce cambia di sapore e consistenza).
  • Bacche di gelso: io le ho utilizzate per curiosità e perché ho l’albero sotto casa. Se non le trovate, va bene qualsiasi altro frutto! Ora trovate le prime fragole, le ciliegie o le albicocche… Una meglio dell’altra! Ricordatevi di usare frutta genuina e di stagione!
  • Crostata di more: ecco un’altra versione con ricetta!
    Crostata di more
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Dorayaki

Dorayaki

Chi non ha mai sentito parlare dei dorayaki?
Vi ricordate il cartone animato di Doraemon? E che lui mangiava sempre questi dolcetti al cioccolato?
Ecco quelli son i dorayaki! Possiamo dire che son la versione giapponese dei pancakes americani. Mi incuriosiva il nome…Navigando nel web ho scoperto di cosa si trattava e mi è venuta la curiosità di provarli!  😉
Son preparati solamente con uova, farina, zucchero… Niente burro! Niente latte! Niente lattosio! Ma proprio niente niente! Nemmeno tracce! Immaginate la mia faccia contenta quando l’ho scoperto!  😀  😀  😀 Poi non vanno cotti al forno ma basta una padella antiaderente e un paio di minuti di tempo… Anche questa cosa davvero ottima (chi ha voglia col caldo di accendere il forno?).
E visto che in questo periodo avevo voglia di cambiare modo di fare colazione perché latte di riso e kellogs special K son buonissimi ma mi erano venuti un po’ a noia… Ma soprattutto perché col caldo la mattina ho bisogno di assumere più zuccheri altrimenti la mia pressione non sale e resto in modalità zombie tutto il giorno!
Quindi non vedevo l’ora di provarli e… Mi hanno conquistata! Ecco la ricetta!  😉

INGREDIENTI:
(per circa 9 dorayaki)

  • 2 uova intere
  • 15 gr di zucchero semolato o di canna
  • 40 gr di farina 00
  • 20 gr di miele
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 1 cucchiaino scarso di sale
  • 1 cucchiaino di lievito istantaneo per dolci Bertolini
  • 2 cucchiaini di acqua (per far sciogliere il lievito)

PREPARAZIONE:

Aprire le uova intere e metterle in un recipiente da cucina (io ne ho una insalatiera apposita che uso solo per i dolci) e aggiungere 2 cucchiai di zucchero. Mescolare bene con un cucchiaio di legno (io ne ho uno solo per i dolci così non prende altri odori o sapori) e aggiungere i 5 cucchiai di farina tutti insieme. Mescolare bene e aggiungere 1 cucchiaio di miele. Mescolare bene il tutto. Ora aggiungere 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva e 1 cucchiaino di sale e mescolare bene.

In una tazzina da caffé, versare 2 cucchiaini di acqua e successivamente 1 cucchiaino di lievito istantaneo per dolci Bertolini. Mescolare e, quando il lievito inizia a “friggere”, aggiungerlo al composto e mescolare bene.

Lasciar riposare in frigo per circa mezzora.

Scaldare una padella antiaderente e quando è ben calda, versare un cucchiaio dell’impasto per volta. Quando iniziano a formarsi le bollicine girare l’impasto. Adagiare in un recipiente con chiusura ermetica che va tappato quando i dorayaki son freddi (così non si forma vapore acqueo).

A questo punto io li ritiro e son pronti per la colazione! La ricetta originale prevede che vadano guarniti con una crema di fagioli rossi che mi guardo bene da utilizzare (I really hate fagioli!  🙁 ). In America usano lo sciroppo d’acero! Ma questo lo sapete già! Lo nominano in un sacco di film! Io invece preferisco la marmellata alle ciliegie! Buona, energetica e senza lattosio!  😉

CONSIGLI:

  • marmellata: potete sostituirla con nutella o crema alle nocciole ma anche col miele. Oppure con marmellata di arance o albicocche.
  • lievito istantaneo: mmmm è lo svantaggio dei dorayaki! Almeno per me… che son sensibile ai lieviti chimici! Pensavo di sostituirlo con un cucchiaino di bicarbonato… La prossima volta provo e vi dico cosa ne viene fuori!  😉

Frittata di zucchine

Frittata di zucchine

Frittata di zucchine…

Oggi ho preparato una frittata di zucchine al profumo di menta.
Ricetta sfiziosa, veloce e saporita.
L’idea della menta mi è venuta parlando con una signora originaria del Marocco. Mi ha spiegato che nella loro cucina la menta viene utilizzata tanto, anche per cucinare le verdure, e che conferisce ai cibi un sapore particolare. Beh! Ha ragione da vendere… La frittata è venuta davvero buona; la menta conferisce un sapore fresco, delicato e non copre gli altri ingredienti. Provate a farla anche voi!  ?

La frittata di zucchine, non contenendo nessun latticino, è adatta a tutti gli intolleranti al lattosio come me.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 1 zucchina di medie dimensioni
  • 2 uova
  • 2 foglioline di menta fresca
  • 2 cucchiai circa di pane grattugiato
  • Sale q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE:

Lavare le zucchina e grattugiarla.
In un recipiente versare la polpa grattugiata della zucchina, aggiungere le uova, il pane grattugiato, le foglioline di menta tritate sottili, aggiustare di sale e pepe nero e mescolare bene.
Cuocere le frittate (ne son venute due) in una padella antiaderente dove abbiamo fatto riscaldare due cucchiai di olio extravergine di oliva.
Girare la frittata aiutandovi con un coperchio in modo che risulti dorata in entrambe le parti.

CONSIGLI:

  • menta: molto meglio quella fresca; da un profumo particolare.
  • Basilico: è un ottimo sostituto della menta.
  • Zucchine: se non volete utilizzarle a crudo, potete tagliarle a rondelle e cuocerle nel forno a microonde.

Mezzelune con banane e cioccolato fondente

Quando ho preparato il tortino con salmone e asparagi, avevo dei rimasugli di pasta sfoglia che non mi andava di buttare e allora come consumarli?
Preparando le mezzelune con banane e cioccolato fondente!
Son dei dolcetti molto semplici da preparare e completamente senza lattosio, così anche io intollerante al lattosio li posso mangiare senza nessuna preoccupazione. Li abbiamo serviti a fine pasto insieme al caffè ma son ottimi pure per fare merenda! (Si ok lo confesso… Li ho mangiati pure a merenda col the… Vabbè io magra mai!  😆  )

Ecco la ricetta!  😉

 

INGREDIENTI:

  • 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
  • 2 banane mature
  • 200 gr circa di cioccolato fondente tagliato in scaglie
  • cannella in polvere
  • 2 tuorli d’uovo per spennellare
  • zucchero a velo per guarnire

 

 

PREPARAZIONE:

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Stendere la pasta sfoglia e lasciarla riposare per una mezzora circa.

 

 

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Con una formina ricavare dei cerchi di pasta sfoglia.

 

 

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Su metà sfoglia, adagiare le banane tagliate a fettine sottili (2 fette per ogni dolce), coprire con il cioccolato fondente a scaglie, aggiungere un po’ di cannella in polvere e chiudere le sfoglie dando la forma di mezza luna. Se la pasta sfoglia dovesse risultare un po’ secca, inumidire gli angoli con pochissima acqua.

 

 

Adagiare i dolcetti in una teglia di alluminio ricoperta con carta da forno e far cuocere a circa 180°C con forno ventilato per circa 20 minuti o quando vedete che son belli dorati. Controllare bene che siano cotti pure sotto.

 

 

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Lasciarli raffreddare un po’, adagiarli in un vassoio, guarnire con zucchero a velo e servire.

 

 

CONSIGLI:

  • Cioccolato a scaglie: mi raccomando utilizzate delle scaglie molto sottili o tritate bene il cioccolato fondente. Io stavolta non l’ho fatto per motivi di tempo e ho fatto male: il cioccolato a pezzi grandi è più difficile da maneggiare e si rischia di bucare la pasta sfoglia. Una alternativa può essere utilizzare la crema di nocciole (qua trovate la ricetta della nutella versione Gavinedda) o della marmellata. Io stavolta ho utilizzato anche la marmellata di mele cotogne totalmente biologica. Le mezzelune erano molto buone anche così!  😉
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Tortino di salmone e asparagi

Tortino di salmone e asparagi
Sabato scorso abbiamo organizzato un pranzo a base di pesce per degli amici che son venuti a salutarci (una addirittura da Napoli!  😉  )
Tutto bene… Pasta con sugo di gamberi, come secondo pesce arrosto e per antipasto che fare? Ero stufa dei soliti antipasti come cozze gratinate o cocktail di gamberi, che son buonissimi ma ultimamente mi son venuti a noia… Dal mio pescatore di fiducia ho visto dei tranci di salmone fresco e mi son ricordata che anni fa avevo trovato una ricetta semplice ma favolosa per fare la quiche di salmone e gamberetti. E se stavolta la preparo solo con il salmone e ci aggiungo gli asparagi selvatici raccolti da mio padre? Come idea mi è sembrata ottima. Poi ho pensato di preparare dei mini tortini da servire come antipasto. E vi dico che erano buonissimi!  🙂
Io ho utilizzato una panna da cucina a ridotto contenuto di lattosio (Granarolo), ma potete sostituirla con una panna di soia (se siete vegani o fortemente intolleranti al lattosio) o con la panna normale se non avete nessun problema del genere… In tutti e tre i casi, il sapore non sarà molto diverso!

Bene, ora iniziamo a preparare i tortini!

 

INGREDIENTI:
(per circa 7 tortini)

  • 1 confezione rettangolare di pasta sfoglia già pronta
  • 7 formine per dolci o tortini in alluminio usa e getta
  • carta da forno
  • 1 trancio di salmone di circa 250 gr
  • 1 mazzo di asparagi selvatici
  • 1 mazzetto di porri selvatici
  • 1 confezione di panna da cucina a ridotto contenuto di lattosio (circa 200 gr)
  • olio extravergine di oliva
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.

 

PREPARAZIONE:

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Per prima cosa, è necessario aprire il rotolo di pasta sfoglia e lasciarlo riposare in modo che il burro si sciolga un po’. Ho notato che usando la pasta sfoglia dopo una mezzora, le pizzette e gli altri preparati vengono più croccanti e in forno cuociono meglio.

 

 

 

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Tagliare gli asparagi e, tenendo da parte le punte (che poi useremo per la guarnizione), farli soffriggere per bene in olio extravergine di oliva. Quando hanno iniziato ad ammorbidirsi, aggiungere un po’ di sale e, se dovesse esser necessario, anche dell’acqua. Quando son pronti, lasciarli raffreddare.

 

 

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Tagliare i porri molto sottili. Lavare il salmone, togliere le spine, la lisca centrale e la pelle e tagliarli a cubetti. Far soffriggere con olio extravergine di oliva insieme ai porri e aggiungere sale e pepe nero. Lasciar raffreddare il tutto.

 

 

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Con una tazza (o una formina tonda), tagliare a cerchio la pasta sfoglia e metterla nelle formine di alluminio dopo averle ricoperte di carta da forno.

 

 

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In un tegame versare gli asparagi, il salmone e aggiungere la panna a ridotto contenuto di lattosio. Miscelare bene gli ingredienti, aggiungere sale e pepe nero e versare il composto nei singoli tortini. Utilizzare le punte degli asparagi per guarnire e infornare a 180°C  con forno ventilato per circa 20 minuti o comunque sin quando risultano belli dorati. Fatte attenzione che siano cotti anche sul fondo.

 

 

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Ed eccoli qua!  🙂  🙂  🙂
Semplici da fare e davvero buoni. Ai miei amici son piaciuti tanto… Unico rammarico è non averne fatto di più!

 

 

CONSIGLI:

  • Porri selvatici: io li utilizzo perché li trovo più saporiti e digeribili. Ma va bene anche uno spicchio d’aglio messo in cottura insieme al salmone.
  • Panna da cucina: io ho utilizzato quella a ridotto contenuto di lattosio ma va bene anche la panna normale (per chi non è intollerante al lattosio) o panna di soia (per chi è fortemente intollerante o vegano).
  • Rimasugli di pasta sfoglia: non mi andava di buttarli. Li ho stesi nuovamente e ho preparato dei dolcetti squisiti: le mezzelune con banane e cioccolato fondente che poi ho servito a fine pasto insieme al caffè.  😉

 

 

 

 

 

Filetti di sogliola all’arancia

Oggi vi presento una ricetta semplice semplice, i filetti di sogliola all’arancia.

Sta arrivando l’estate e visto che si sta avvicinando la tanto temuta prova costume, ho deciso di stare un po’ più attenta alle calorie… O almeno ci provo!  😉
Confesso di essermi abbuffata di pastiera napoletana (preparata insieme alla nostra amica napoletana) e quindi ora cerco (inutilmente) di correre ai ripari mangiando in modo più leggero e meno calorico. Però chi lo dice che la dieta deve essere per forza triste o con cibo insapore? La sogliola è un pesce dalle buone qualità: poche calorie e ha una buona consistenza, ma perché dobbiamo mangiarlo sempre in bianco o alla parmigiana?

Ho trovato un modo alternativo e molto saporito di cuocere la sogliola… E’ una ricetta semplice, ipocalorica (ho messo olio extravergine di oliva solo a fine cottura), colorata e allegra e non contiene assolutamente nessun cibo con lattosio. Quindi chi, come me, è intollerante al lattosio, può mangiare senza problemi.

Ecco a voi la ricetta!  🙂

 

INGREDIENTI:

  • 2 sogliole di medie proporzioni
  • 1 arancia
  • 1 cucchiaio di trito misto (aglio, cipolla, sedano e carota)
  • 1 cucchiaio di aceto balsamico
  • 2 cucchiai di pane grattugiato
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.
  • 1 cetriolo

 

PREPARAZIONE:

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Sviscerare e pulire molto bene le due sogliole. Con un coltello, tagliare le teste, le code e privarle delle parti laterali (contengono molte spine). Successivamente è necessario spellarle e sfilettarle. Le teste, la lisca centrale e i resti delle sogliole non vanno buttati. Io ne ho approfittato per preparare un fumetto di pesce, utilizzato per cuocere un risotto; ecco la ricetta del risotto al fumetto di sogliola con carciofi (basta cliccare sul link per vedere la ricetta)  😉
Adagiare i filetti in un contenitore di plastica col tappo ermetico.

 

 

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In un contenitore di plastica, iniziamo a preparare la salsina di marinatura. Lavare bene una arancia e ricavarne il succo; aggiungere l‘aceto balsamico, il trito di verdure crude, il sale e il pepe nero.

 

 

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Versare la salsina sopra i filetti di spigole, tappare bene in contenitore e lasciar riposare in frigo per almeno un paio d’ore (io le ho preparate dalla mattina e poi ho cotto i filetti di sogliola per cena).

 

 

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Foderare una teglia con la carta da forno e adagiare i filetti di sogliola.

 

 

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Versare un po’ di pane grattugiato sopra i filetti di sogliola e infornare a circa 200-220°C per circa 20 minuti o fino a che non risultano dorate. Nel frattempo lavare e sbucciare il cetriolo. Tagliarlo a rondelle e adagiarlo sul piatto.

 

 

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Togliere i filetti di sogliola dal forno e adagiarli nel piatto. Aggiustare di sale, condire i filetti e i cetrioli con l‘olio extravergine d’oliva e servire.

 

 

CONSIGLI:

  • Succo d’arancia: io lo utilizzo perché mi piace molto il sapore e resta più dolce del limone; però se preferite, anche col succo di limone vengono molto buone.
  • Aceto balsamico: potete sostituirlo con la salsa di soia.

 

 

Lievito madre

Lievito madre

Lievito madre…

Oggi nessuna ricetta… Ma vi voglio parlare di qualcosa di sano, genuino e antico: il lievito madre detto anche pasta madre o, in Sardegna. “sa madrighe” o “su framentu“.

Il nome mi riporta indietro nel tempo. Mi ricorda sapori e profumi di tempi antichi, dove la panificazione era un rito magico riservato alle donne e solo loro, in quanto portatrici di vita e di luce, sapevano come creare il pane partendo dalla farina. La tradizione della panificazione era tutta al femminile e a me piaceva tantissimo partecipare e ascoltare le voci, i racconti e i consigli delle donne riunite davanti al forno. Ricordo che noi bambine andavamo a casa di una donna “a faede sa missione” (fare la commissione) e ci veniva affidato questo panetto bianco sporco dall’odore acidulo; era un panetto magico che, unito alla farina e all’acqua, creava quell’impasto meraviglioso da cui poi veniva fatto il pane.

Ricordo ancora le donne sedute a semicerchio e con “su tazzeli” (tagliere di legno ovale molto grande che serve per fare il pane) e col mattarello in mano; partendo dalla palla di pasta lievitata, ognuna di loro stendeva l’impasto che arrivava già pronto e molto sottile all’ultima donna, quella vicina al forno che aveva il compito importantissimo di cuocere il pane. Poi c’erano altre due donne che, una volta cotto il pane, si occupavano di pulirlo dai residui di farina e di brace e di sistemarlo in una “hanistedda” (cesto enorme fatto di asfodelo usato per sistemare il pane e i dolci) e coprirlo con i teli rigorosamente in cotone per farlo raffreddare.


Noi bambine eravamo trattate come “piccole donne” e le “anziane” con pazienza ci spiegavano  i segreti del pane: come fare un buon impasto e come imparare a stendere la sfoglia a mano che doveva essere di forma rigorosamente tonda. Alle più grandi veniva riservato anche un posto speciale vicino al forno e si spiegavano i segreti per avere una buona cottura affinché il pane venisse saporito, bello rosso e “gonfiasse” bene. E poi ricordo l’odore ma soprattutto la fragranza e il sapore di questo pane appena cotto… Era davvero un pane magico che racchiudeva i misteri e le tradizioni di secoli di storia sarda. Che meraviglia aver conosciuto queste cose!  🙂

E poi come in ogni cosa c’è una fine… Oggi il lievito madre non si usa quasi più, sostituito quasi del tutto dal lievito di birra o peggio ancora dal lievito chimico istantaneo che son più semplici da utilizzare e, grazie a loro, il processo di lievitazione è molto più veloce, istantaneo. Badate bene, la mia non è una guerra contro il lievito di birra (che è comodo e uso in tante occasioni) però quando posso, preferisco utilizzare il lievito madre. Ha un tempo di lievitazione molto più lungo ma trovo che la pizza e gli altri lievitati impastati col lievito madre siano molto più leggeri e digeribili e quel sapore acidulo non mi dà fastidio, anzi! Mi piace di più.

Ecco perché quando la mia amica Natasha (una ragazza di origine russa ma ormai diventata una sarda doc) mi ha detto che aveva il lievito madre e me ne ha donato un po’, io ovviamente non ho detto di no. Ed ecco che è iniziata la mia avventura.

Qua sotto trovate dei consigli molto semplici per “rinfrescare” e utilizzare la pasta madre. Non posso aiutarvi nella creazione del lievito perché a me lo hanno donato già pronto per utilizzo ma, se cercate su internet, scoprirete un mondo tutto nuovo fatto di “spacciatori” di pasta madre e di scambio di informazioni e ricette!

CONSERVAZIONE:

Il lievito madre va tenuto in frigo in un contenitore ermetico. Io utilizzo dei barattoli di vetro medio grandi in modo che il lievito possa crescere ed espandersi. Il contenitore deve avere una chiusura ermetica per preservare il lievito dai sapori e dagli odori che gli altri alimenti lasciano nel frigo. Ricordatevi che i contenitori vanno cambiati dopo un certo totale di utilizzi (io lo cambio di media una volta al mese o dopo quattro o al massimo cinque utilizzi).

RINFRESCO:

Il processo di lievitazione è dovuto all’attività dei lieviti, dei microorganismi che trasformano la farina, l’acqua e il sale nell’impasto che conosciamo noi. Noi dobbiamo prenderci cura della pasta madre, dei lieviti che ne fanno parte e, per poterla mantenere viva e attiva, dobbiamo nutrirla, fare in modo che il processo di lievitazione non venga mai interrotto. Quindi una volta ogni 5 giorni o al massimo entro una settimana, l’impasto va nutrito con nuova farina e acqua.

Io di solito tengo il lievito in un barattolo di vetro grande (in modo che il lievito possa crescere ed espandersi) e prima di utilizzarlo, misuro la tara. Quando vado a rinfrescare il lievito per prima cosa lo peso e poi tolgo il peso della tara del barattolo; così ottengo il peso netto del lievito che mi serve come base di partenza per dosare la farina e l’acqua da aggiungere. Ad esempio se il peso totale del lievito madre è di 500 grammi e il peso del barattolo vuoto è di 300 gr, so già che devo rinfrescare circa 200 grammi di lievito madre.

Procedo cosi:

  1. peso il lievito per vedere quanta farina e acqua aggiungere;
  2. peso l’acqua che deve essere la metà del peso del lievito (ad esempio a 100 gr di lievito madre devono essere aggiunti circa 50 grammi di acqua);
  3. metto l’acqua così pesata dentro il barattolo di vetro e mescolo molto bene in modo che il lievito si sciolga nell’acqua;
  4. peso la farina che deve avere lo stesso peso della pasta madre (a 100 grammi di lievito madre corrispondono circa 100 grammi di farina);
  5. aggiungo la farina dentro il barattolo di vetro e mescolo molto bene in modo da creare un impasto;
  6. aspetto mezzora in modo che i lieviti si attivino e continui il processo di lievitazione e poi tappo il barattolo e lo rimetto in frigo.

UTILIZZO:

La pasta madre deve essere utilizzata quando è al massimo della sua potenza. Il che significa che va tolta dal frigo e lasciata acclimatare; di solito ci vogliono circa 4 ore e dipende dalla temperatura esterna. Io ad esempio d’inverno la lascio fuori tutta la notte. Al mattino effettuo il rinfresco prelevando un pochino di lievito che tengo in frigo come scorta per le volte successive (aspetto almeno mezzora prima di rimettere in frigo) e il resto, una volta rinfrescato, lo lascio lievitare a temperatura ambiente sino al raddoppio. e poi lo utilizzo nelle mie ricette.

DIFFERENZA TRA ESUBERO E LIEVITO MADRE RINFRESCATO:

  • Lievito madre rinfrescato: è la pasta madre che, una volta rinfrescata e lasciata riposare (deve raddoppiare) ha raggiunto il suo massimo di potenza e può venire utilizzata per tutte le ricette che prevedono la lievitazione dell’impasto (pizze, focacce, pane, grandi lievitati, etc).
  • Esubero di lievito madre: è la parte di pasta madre che “avanza” prima di effettuare il rinfresco. Mi spiego meglio: non sempre si ha il tempo per impastare e panificare ma la pata madre va nutrita/rinfrescata con cadenza almeno settimanale. Di solito io rinfresco circa 50 g di pasta madre (tanto poi continua a crescere in frigo). Il resto non lo butto mai ma lo utilizzo per delle ricette che non hanno bisogno di lievitazione come i crackers o i grissini. ?

CONVERSIONE TRA I DIVERSI TIPI DI LIEVITO:

Tabella conversione lieviti

Questa tabella è molto utile per convertire i diversi tipi di lievito: lievito di birra secco, lievito di birra fresco e lievito madre. Ho riportato il peso in grammi che si utilizza di più.

LIEVITO DI BIRRA SECCO/LIEVITO MADRE:
Se volete passare da lievito di birra secco a lievito madre, basta moltiplicare i grammi del lievito di birra secco per 40: infatti ad ogni grammo di lievito di birra secco corrispondono 40 g di lievito madre. Se invece volete passare dal lievito madre al lievito di birra secco, basta dividere i grammi del lievito madre per 40.

LIEVITO DI BIRRA SECCO/LIEVITO DI BIRRA FRESCO:
Se volete passare da lievito di birra secco a lievito di birra fresco, basta moltiplicare i grammi del lievito secco per 3: infatti ad ogni grammo di lievito secco corrispondono 3 g di lievito di birra fresco. Se invece volete passare dal lievito di birra fresco al lievito di birra secco, basta dividere i grammi del lievito di birra fresco per 3.

LIEVITO DI BIRRA FRESCO/LIEVITO MADRE:
Se volete passare da lievito di birra fresco a lievito madre, basta moltiplicare i grammi del lievito di birra secco per 13: infatti ad ogni grammo di lievito di birra fresco corrispondono 13 g di lievito madre. Se invece volete passare dal lievito madre al lievito di birra fresco, basta dividere i grammi del lievito madre per 13.
(Per essere più precisi, il coefficiente esatto è 13,33 ma va bene pure arrotondare). ?

PRECISAZIONI PER QUANDO SI FA LA CONVERSIONE DELLE RICETTE PER UTILIZZARE IL LIEVITO MADRE:
Bisogna ricordarsi che la pasta madre contiene già il peso in farina e la metà del peso come acqua; quindi quando si convertono le ricette è necessario modificare anche il peso totale della farina e dei liquidi presenti nella ricetta originale. Ad esempio se in una ricetta son previsti 500 g di farina, 250 ml di acqua e 5 g di lievito di birra, utilizzando la pasta madre dobbiamo utilizzare la tabella considerando che:

  1. a 10 g di lievito di birra corrispondono 200 g di lievito madre
  2. il lievito madre contiene già 200 g di farina e 100 ml di acqua
  3. nella ricetta dovremo usare 300 g di farina (500 g meno i 200 g di farina contenuta nel lievito madre)
  4. nella ricetta dovremo usare 150 ml di acqua (250 ml di acqua – 100 ml di acqua già contenuta nel lievito madre)

Ovviamente poi la ricetta va “aggiustata” perché la consistenza dell’impasto dipende anche dal tipo di farina utilizzata, umidità dell’aria, etc. Queste son indicazioni utili a convertire al meglio le ricette. ?

CONSIGLI:

Quando preparate l’impasto, ricordatevi sempre che il sale (che agisce sul processo di lievitazione) va aggiunto sempre per ultimo.

Io utilizzo la pasta madre per preparare focacce, pizze e panini. Molte ricette son state scritte con utilizzo del lievito di birra fresco. Per la conversione utilizzate il metodo che vi ho spiegato qua sopra. Cercherò di riscrivere le ricette con l’utilizzo del lievito madre sotto nella sezione CONSIGLI di ciascuna ricetta. Ecco un esempio di ricette preparate con utilizzo del lievito madre:

Focaccia con rucola e grana

Pizza o focaccia! Le mangerei sempre! A colazione, merenda, pranzo e cena! Che bontà!  🙂

Ultimamente per motivi di allergia, ho dovuto rinunciare al pomodoro quindi addio pizza… Che tristezza!
Però io mi consolo con la focaccia! E vi dirò che mi piace molto. E’ buona con olio sale e origano, ma anche con rucola e grana… Una delle mie preferite! Vi prometto che posterò anche le ricette delle altre varianti (con zucchine, peperoni, melanzane, etc).

E posso mangiarne a volontà! Gli ingredienti son assolutamente senza lattosio; quindi anche per la mia intolleranza al lattosio va benissimo!

Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

o in alternativa

  • Impasto base per pizza/focaccia con lievito madre
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 3 cucchiai di acqua naturale a temperatura ambiente
  • grana padano o parmigiano reggiano sopra i 36 mesi ridotto in scaglie
  • un rametto di rucola
  • sale q.b
  • origano q.b.

PREPARAZIONE:

Preparare l’impasto base secondo una delle due ricette che trovate nel link sopra. Io di utilizzo impasto con lievito madre perché lo trovo più digeribile anche se devo prepararlo il giorno prima. Se invece siete di fretta o avete poco tempo a disposizione, potete optare per l’impasto base con lievito di birra.

Stendere l’impasto base lievitato con l’aiuto dei polpastrelli, dare forma rettangolare e posizionarlo nelle teglie.

Adesso bisogna guarnire la focaccia. Con le dita fare delle fossette. Cospargere la focaccia col sale e poi aggiungere 3 cucchiai di olio evo e 3 cucchiai di acqua naturale (serve affinché la focaccia non si asciughi troppo durante la cottura al forno e infine l’origano. Infornare a temperatura massima e prima di toglierla, controllare che sia ben cotta, soprattutto nel fondo.

Ora non resta che condirla con rucola e le scaglie di grana e mangiarla!
Buon appetito!

CONSIGLI:

  • forno: vi consiglio temperatura massima ma anche di seguire le istruzioni del vostro forno. Ad esempio, il forno di mia mamma cuoce benissimo le pizze alla temperatura massima con la funzione ventilato. Il mio forno invece, le cucina bene alla massima temperatura con forno statico, salvo poi poggiarle due minuti nella parte bassa del forno.
  • spessore focaccia: io la faccio medio-fine però è buonissima anche lasciata più grossa e aggiungendo tanto olio e acqua stile focaccia genovese oppure lasciandola più fine e cucinandola con olio evo, pomodori tagliati a metà e olive (simile alla focaccia barese).