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Gyoza (ravioli giapponesi)

Gyoza (ravioli giapponesi)

Adoro cucinare (e questo lo sapete già?), ma la cosa in assoluto che mi piace di più è impastare. Quando si tratta di realizzare delle ricette con la pasta fresca mi trovo davvero a mio agio e posso finalmente sprigionare tutta la mia fantasia (se lo facessi col mio lavoro di sicuro o diventerei ministro o finirei in galera per finanza creativa e propendo più per la seconda???) .

Qua nel blog son presenti tante ricette di ravioli (carne, pollo e bietole, mela e noci, ricotta senza lattosio, salmone e erba cipollina, zucca e noci), i tortellini bolognesi (ricetta di mia zia bolognese doc) e gli gnocchi di patate e di zucca. Appena possibile pubblicherò le ricette de sos culurzones (ravioli sardi) e de sos maccarrones curzos (gnocchi sardi) della mia famiglia, ricette a cui tengo davvero tantissimo. ?

Stavolta, complice un fine anno non proprio bellissimo (anzi esattamente l’opposto), avevo bisogno di staccare una mattina intera e mi son cimentata nella preparazione dei gyoza, i ravioli giapponesi. Son simili ai tradizionali ravioli cinesi cotti al vapore anche se non del tutto uguali. Ad esempio questa versione prevede una cottura in pentola con un fondo dei gyoza croccante che, devo ammettere, ci sta davvero molto bene.

Gyoza ravioli giapponesi cotti 2

Ho seguito la ricetta di Chef Hiro, che è il portavoce della cucina giapponese in Italia e l’ho adattata in base al mio gusto personale (e agli ingredienti che ho trovato qua). Vi lascio anche il link della sua videoricetta dove spiega la preparazione dei gyoza in maniera molto dettagliata e simpatica (adoro il suo “accento italiano”). Seguitela tutta perché merita sul serio e potete scoprire dei trucchi interessanti per preparare i ravioli giapponesi o stendere la pasta in forma tonda. ?

I ravioli giapponesi gyoza son buonissimi e totalmente senza lattosio, adatti a tutti gli intolleranti al lattosio come me. ?

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Ingredienti

Pasta

  • 120 g di farina 00
  • 90 g acqua bollente
  • Fecola di patate q.b. (per stendere la pasta)

Ripieno

  • 100 g di macinato di maiale
  • 80 g cavolo verza
  • 30 g porro o cipolla
  • 10 g salsa di soia
  • 10 g di sake
  • 10 g di olio di semi di sesamo
  • 1 pezzetto di zenzero fresco
  • pepe nero q.b.
  • Sale fino q.b.

Salsa

  • 25 g salsa di soia
  • 20 g aceto di riso
  • Olio piccante al peperoncino q.b.

PREPARAZIONE:

Pasta

Mettere la farina 00 in un tegame capiente e aggiungere l’acqua bollente (che, come dice Chef Hiro, serve per avere un impasto elastico). Mescolare con un cucchiaio e, appena l’impasto raffredda un pochino, impastare a mano per circa 10 minuti. Si deve formare un impasto elastico e omogeneo. Coprire con pellicola da cucina e lasciar riposare per circa mezzora.

Ripieno

Nel frattempo che l’impasto riposa, preparare il ripieno. Lavare e asciugare il cavolo verza e la cipolla e tritarli molto sottili. Aggiungere il macinato di maiale, lo zenzero fresco grattugiato, la salsa di soia, il sake, l’olio di semi di sesamo, il sale e il pepe e mescolare bene in modo che il ripieno risulti umido e omogeneo.

Realizzazione dei gyoza (ravioli giapponesi)

Chef Hiro utilizza un metodo diverso per stendere la pasta e ricavare dei cerchi (io avrei preparato la sfoglia e poi avrei dato forma tonda con il coppapasta) e stavolta ho seguito il suo metodo quasi alla lettera.

Con l’impasto formare un “serpentone”, dividerlo in due parti e continuare ad allungare il serpente di pasta. per stendere meglio l’impasto ed evitare che si appiccichi, utilizzare la fecola di patate. Tagliare a tocchetti di circa 10 g. Fare la stessa cosa con il restante impasto. Da ciascun pezzetto formare una pallina e poi con l’ausilio di un mattarello da cucina, dare la forma tonda. Mettere il ripieno al centro del cerchio di pasta (abbondare perché i ravioli devono essere belli “cicciosi”) e poi chiudere formando i gyoza con la caratteristica forma di mezza luna. Io per quest’ultimo passaggio ho utilizzato delle formine apposite che mi erano state regalate tempo fa. 

Cottura

Riscaldare un tegame antiaderente e poi aggiungere l’olio di semi di sesamo. Disporre i gyoza (ravioli giapponesi) a raggiera e soffriggere a fiamma alta in modo che si formi la crosta croccante nel fondo dei ravioli). Aggiungere acqua calda che ricopra i gyoza per poco più della metà, tappare e cucinare a fiamma medio/bassa per circa 10 minuti. Controllare che l’acqua non si asciughi e, se fosse necessario, aggiungerne un pochino in modo che i ravioli giapponesi non si attacchino al fondo della pentola. Trascorsi i 10 minuti, levare il tappo, aumentare la fiamma e lasciar evaporare l’eventuale acqua in eccesso. Aggiungere un pochino di olio di semi di sesamo e soffriggere per qualche minuto in modo da insaporire ulteriormente i gyoza.

Salsa

Nel frattempo che i gyoza cucinano preparare la salsa di accompagnamento mescolando l’aceto di riso, la salsa di soia e l’olio piccante al peperoncino.

Presentazione

Gyoza ravioli giapponesi presentazione

Rovesciare i ravioli giapponesi sul un piatto per pizza o un vassoio tondo e servire accompagnati con la salsa.

CONSIGLI:

  • Aceto di riso: questo è l’ingrediente che io ho avuto più difficoltà a trovare. Stavolta l’ho sostituito con aceto di mele e mi son ripromessa di cercarlo la prossima volta che vado a fare la spesa in un grande centro.
  • Olio piccante al peperoncino: la ricetta originale prevede il rayu che è l’olio di semi di sesamo aromatizzato con peperoncino piccante. Non avendolo a disposizione e poiché ne serve pochissimo,, ho utilizzato il mio olio di oliva al peperoncino.

Culurzones (ravioli sardi)

Culurzones_ravioli sardi

Culurzones (ravioli sardi)…

Sos culurzones è forse una delle ricette più famose della mia terra. I “ravioli sardi” si preparano in tantissimi modi e ingredienti e preparazione differiscono da zona a zona ma anche da famiglia a famiglia. 

La ricetta che vi presento oggi è quella tradizionale di casa mia, così come la preparano mia mamma e le mie zie e come la preparavano le mie nonne.  ?

Prima di iniziare però, mi sembra doveroso fare alcune precisazioni e spiegare alcune cose sulla pasta e sul ripieno:

  • ricetta originale: questo lo dico per i puristi o per chi è convinto di essere l’unico portatore vivente di questa ricetta. La verità è che non esiste un’unica ricetta originale ma tante varianti quanti sono i paesi e le famiglie sarde. Essendo una ricetta povera, di derivazione contadina (i miei nonni erano agricoltori), gli ingredienti erano quelli che offriva il periodo storico e spesso ci si arrangiava con quelli o si “aggiustava” la ricetta con quello di cui si disponeva al momento.
  • Pasta di semola e pasta di semola all’uovo: per alcuni la ricetta originale della pasta è solo semola, sale e acqua. Che è sicuramente buona e antica ma entrambe le mie nonne allevavano le galline e avevano a disposizione uova di giornata. Loro hanno sempre aggiunto le uova all’impasto perché così non si sfalda in cottura e sos culurzones vengono più buoni, con una consistenza più soda e tengono meglio la cottura. E io li ho sempre preparati seguendo la loro ricetta e i loro preziosi consigli. ?
  • Ripieno: ci son tantissimi modi di preparare il ripieno. Formaggio fresco e patate oppure con ricotta, bietole e uova. In Ogliastra ne preparano un tipo buonissimo con la menta. Tutti ripieni ottimi ma che con la mia intolleranza al lattosio mi son preclusi, purtroppo.???. Però se non siete intolleranti al lattosio, potete andare a scoprirli tutti quanti. Io vi presento quello tra i ripieni che abbiamo sempre preparato a casa e che mi crea meno fastidi: hazau acru sotto sale e patate.
  • Hazau acru sotto sale: è l’ingrediente fondamentale e quello che dà il sapore particolare a sos culurzones. La traduzione letterale è “cagliato acido”. E’ un tipo particolare di cagliata che si fa in Sardegna (qua si usa il termine maschile cagliato) che si consuma fresco oppure, per preparare il ripieno dei ravioli, viene messo a stagionare in salamoia perdendo gran parte della parte acquosa e quindi anche gran parte del lattosio. Su hazau acru sotto sale ha un sapore molto sapido e intenso e nel ripieno se ne usa davvero poco. Purtroppo non mi è possibile misurare la percentuale di lattosio residuo de sos culurzones ma ad oggi, con la mia intolleranza al lattosio, questi son gli unici ravioli che riesco a consumare senza problemi.
  • Patate: vanno bene tutte ma meglio se utilizzate quelle rosse perché assorbono meno acqua in cottura e restano più sode.
  • Quantità: in questa ricetta troverete delle quantità abbondanti. Qua in Sardegna è cosa normale fare parecchi culurzones. Una piccola parte si consuma fresca e il resto viene congelato e tenuto pronto per utilizzo. Vengono serviti al posto della pasta ed è il piatto tipico quando si hanno ospiti in casa o per le festività più importanti. Ovviamente potete ridurre gli ingredienti in maniera proporzionale. ?.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

(Per la pasta)

  • 2,5 kg di semola
  • 10 uova medie
  • 1000 – 1100 ml di acqua a temperatura ambiente
  • 75 gr di sale fino

(Per il ripieno)

  • 2,1 kg di patate rosse lesse e già macinate
  • 500 gr di grana padano stagionato grattugiato
  • 500 gr di hazau acru sotto sale (circa 5 fette)

(Per la lavorazione)

  • Farina 0 q.b.

PREPARAZIONE:

Mettere le patate lesse macinate in un recipiente ampio e lasciarle raffreddare. Nel frattempo mettere su hazau acru in un recipiente pieno d’acqua in modo che perda parte del sale. Metterlo in un canovaccio da cucina pulito e strizzarlo bene. Aggiungere alle patate lesse insieme al grana padano grattugiato e amalgamare bene gli ingredienti. Suddividere il ripieno in piccoli pezzi di forma ovale e arrotondata.

Preparare la pasta all’uovo seguendo la ricetta indicata qua nel link.

Stendere la pasta all’uovo in sfoglie sottili di forma rettangolare. Se la pasta all’uovo è molto morbida, mentre si stende aggiungere la farina 0.

Raviolamp

Mettere una sfoglia sopra la formina per ravioli.

Preparazione culurzones

Riempire i buchi delle formine con pezzetti di ripieno e poi coprire con un altro pezzo di sfoglia. Passare molto bene un mattarello da cucina su tutta la superficie per sigillare bene sos culurzones.

Preparazione 2

Capovolgere sul tavolo o su unu tazzeli (è un enorme tagliere di legno di forma ovoidale che qua in Sardegna si utilizza per stendere il pane o per gli impasti) e sigillare bene tagliandoli con sa rossonita (è un altro attrezzo tipico sardo. E’ come se fosse un tagliapizza in versione più piccola. A casa ne abbiamo ancora uno antico ricavato da una moneta). Si può utilizzare una rotella per dolci o un tagliapizza.

Culurzones

Adagiare sos culurzones in un vassoio ricoperto con un telo da cucina. Aggiungere sempre la farina 0 in modo che non si attacchino al telo. Si possono fare più strati senza esagerare altrimenti si schiacciano.

Tenere i rimasugli di pasta dentro una busta trasparente per alimenti (quelle che si utilizzano per congelare) in modo che non si asciughi.

Procedere sempre nello stesso modo finché non si consuma la pasta. Mettere i rimasugli di pasta nella impastatrice e impastare per circa 5 minuti in modo che la pasta si ricompatti. Solo se fosse necessario, aggiungere un pochino di acqua a temperatura ambiente. Stendere la pasta in sfoglie sottili e continuare a preparare sos culurzones nello stesso modo sino ad arrivare alla fine del ripieno.

CONSIGLI:

  • Utilizzo: sos culurzones si cucinano come gli altri tipi di pasta fresca. Vanno buttati dentro l’acqua che bolle e scolati appena nell’acqua che bolle si forma la schiuma. Si servono conditi con sugo di pomodori freschi e pecorino grattugiato stagionato o con sugo di salsicce. Son buonissimi anche in bianco con un olio evo e formaggio grattugiato stagionato.
  • Conservazione: si mantengono in frigo per 2 giorni circa. Ma se li preparate in grosse quantità, vi conviene congelarli subito. Si utilizza un vassoio e si possono congelare a strati. L’unica accortezza è di non usare i teli da cucina ma dei fogli in plastica simili a quelli che si utilizzano per suddividere gli insaccati tagliati a fette sottili. Il vassoio poi deve essere infilato in una busta da congelatore che poi va chiusa bene. 

 

Ravioli mela e noci

Ravioli mela e noci…

Oggi 25 ottobre di celebra la giornata della pasta, una giornata dedicata a questa meravigliosa invenzione che è il simbolo dell’Italia nel mondo.

Era già conosciuta ai tempi degli etruschi ma la vera evoluzione, soprattutto con i metodi di cottura (con l’introduzione della bollitura) si ha nel Medioevo con la nascita delle prime botteghe della pasta. Con la nascita delle Corporazioni dei Mastri Pastai poi, si scopre l’importanza della essicatura e allora la pasta si è diffusa in tutta Europa e nel resto del mondo.

Ma la pasta non è solo questo… La pasta è la prima cosa che un italiano vi offre se siete suo ospite, davanti ad un piatto di pasta ci si siede per stare insieme e per socializzare, per parlare di lavoro o della vita privata, si fanno o si disfano accordi… La pasta è il simbolo della cultura e della vita italiana e ci accompagna in ogni momento della nostra vita, bello o brutto che sia.

Oggi in onore della pasta vi voglio presentare una ricetta un po’ particolare ma davvero molto buona: i ravioli mela e noci. Per realizzare questa ricetta mi son ispirata ai piatti della mia simpaticissima amica Silvia; con lei condivido una buona dose di sana pazzia e allegria, la passione per le birre e per le ciccionate in cucina e anche l’intolleranza al lattosio (che in effetti non è che limiti granché il nostro modo di ingrassare! ?). Tempo fa aveva realizzato una pasta buonissima utilizzando le mele come condimento e io, seguendo la sua idea, ho messo le mele nel ripieno dei ravioli. Il risultato è stato decisamente buono: i ravioli mela e noci hanno un sapore piacevole e delicato. Unico rammarico è non averne preparati di più ma su questo rimedierò a breve. ?

Nel ripieno dei ravioli mela e noci ho aggiunto 20 gr di grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) che non dovrebbe dare fastidi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio. Se volete lo potete omettere tranquillamente o sostituire con una alternativa vegetale.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Per la pasta:

  • 500 gr di semola
  • 2 uova
  • 150 ml circa di acqua a temperatura ambiente
  • Sale q.b.

Per il ripieno:

  • 100 gr di polpa di mele grattugiata
  • 100 gr di patate bollite macinate
  • 50 gr di noci tritate
  • 20 gr di grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%)
  • 1 pizzico di cannella
  • Pepe nero q.b.
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Pasta all’uovo.

Nella impastatrice versare la semola, le uova, il sale e l’acqua e lasciare impastare per circa un quarto d’ora o finché la pasta non si compatta. Per l’acqua vi consiglio di iniziare con 100 ml e poi aggiungere successivamente se la pasta vi sembra troppo asciutta o se non lega bene. Quando la pasta all’uovo è pronta, coprirla bene in modo che non si asciughi.

Ripieno.

In un tegame mettere la polpa di mela macinata, le patate bollite macinate, le noci tritate e il grana naturalmente privo di lattosio. Aggiungere la cannella, il sale fino, il pepe nero e mescolare bene.

Stendere la pasta all’uovo in sfoglie molto sottili, distribuire il ripieno formando delle palline. Coprire con un’altra sfoglia e chiudere pressando molto bene e in modo che non resti aria all’interno del raviolo. Sistemare i ravioli mela e noci in un vassoio a strati, coprendo con un telo da cucina. Tenere in frigo se vanno cotti in giornata o congelare se verranno cotti nei giorni successivi.

CONSIGLI:

  • Condimento: i ravioli mela e noci hanno un sapore particolare e non andrebbero conditi con sugo o pesto perché tendono a coprire il sapore dei ravioli. A me piacciono semplici con un filo d’olio e poco grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) oppure il classico burro (senza lattosio) e salvia.
  • Grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%): non ne abuso ma lo utilizzo ogni tanto perché non mi crea fastidi. Se volete lo potete omettere tranquillamente nel ripieno o sostituire con una alternativa vegetale.
  • Patate: vanno bollite con la buccia e poi sbucciate, così assorbono meno acqua. Ricordatevi di macinarle quando son ancora calde! 😉

Ravioli zucca e noci

Ravioli zucca e noci…

Ma vi ho già detto che amo l’autunno e che è la mia stagione preferita??? ? Penso di averlo detto e scritto almeno un centinaio di volte. Temperature piacevoli, niente zanzare o insetti strani in giro e ottima frutta e verdura di stagione che ho la fortuna di avere a km zero. Quest’anno poi per la prima volta abbiamo provato a piantare le zucche; guardate che meraviglia!

E come potevo non utilizzare la zucca per fare i ravioli? Ho aggiunto le noci dell’albero di casa, un po’ di patate per legare, qualche spezia et voilà! Il ripieno era pronto! Come pasta ho utilizzato la pasta all’uovo secondo la ricetta di mia nonna (che è sempre una garanzia) e in un’oretta i ravioli zucca e noci erano pronti.

Nel ripieno ho aggiunto 10 gr di grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) che non dovrebbe dare fastidi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio. Se volete lo potete omettere tranquillamente o sostituire con una alternativa vegetale.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Per la pasta:

  • 500 gr di semola
  • 2 uova
  • 150 ml circa di acqua a temperatura ambiente
  • Sale q.b.

Per il ripieno:

  • 250 gr di polpa di zucca cotta e macinata
  • 100 gr di patate bollite macinate
  • 70 gr di noci tritate
  • 10 gr di grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%)
  • 1 pizzico di noce moscata
  • Pepe nero q.b.
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Pasta all’uovo.

Nella impastatrice versare la semola, le uova, il sale e l’acqua e lasciare impastare per circa un quarto d’ora o finché la pasta non si compatta. Per l’acqua vi consiglio di iniziare con 100 ml e poi aggiungere successivamente se la pasta vi sembra troppo asciutta o se non lega bene. Quando la pasta all’uovo è pronta, coprirla bene in modo che non si asciughi.

Ripieno.

In un tegame mettere la polpa di zucca macinata, le patate bollite macinate, le noci tritate e il grana naturalmente privo di lattosio. Aggiungere la noce moscata, il sale fino, il pepe nero e mescolare bene.

Stendere la pasta all’uovo in sfoglie molto sottili, distribuire il ripieno formando delle palline. Coprire con un’altra sfoglia e chiudere pressando molto bene e in modo che non resti aria all’interno del raviolo. Sistemare i ravioli zucca e noci in un vassoio a strati, coprendo con un telo da cucina. Tenere in frigo se vanno cotti in giornata o congelare se verranno cotti nei giorni successivi.

CONSIGLI:

  • Condimento: i ravioli zucca e noci hanno un sapore particolare e non andrebbero conditi con sugo o pesto perché tendono a coprire il sapore dei ravioli. A me piacciono semplici con un filo d’olio e poco grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%) oppure il classico burro (senza lattosio) e salvia.
  • Grana naturalmente privo di lattosio (lattosio <0,01%): non ne abuso ma lo utilizzo ogni tanto perché non mi crea fastidi. Se volete lo potete omettere tranquillamente nel ripieno o sostituire con una alternativa vegetale.
  • Zucca: sbucciate la zucca, togliete i semi, tagliatela a listarelle, condite con un filo d’olio e sale e cuocetela in forno ventilato a 200°C in modo che perda l’acqua.
  • Patate: vanno bollite con la buccia e poi sbucciate, così assorbono meno acqua. Ricordatevi di macinarle quando son ancora calde! ?

Ravioli di carne

Ravioli di carne

Ravioli di carne…

Dopo un sabato pieno di sole, la domenica è stata piovosa e uggiosa. Cancellato ogni pensiero di gita fuori porta (o di cariche di lavatrice in stile desperate housewife 😀 ) ho passato la giornata ad aiutare mamma e zie nella preparazione dei pizzudos (la versione salata delle più conosciute sevadas sarde, preparati con una pasta all’uovo violata con lo strutto e un ripieno di formaggio fresco acido e patate lesse macinate). Ovviamente, vista la mia intolleranza al lattosio, non ho potuto assaggiarne nemmeno un pezzetto… E allora grazie alla pasta all’uovo avanzata e al macinato che avevo in frigo, ho deciso di preparare dei ravioli che andassero bene anche per me. Ho rispolverato una vecchia ricetta di mia mamma e insieme a lei abbiamo preparato i ravioli di carne.

Son deliziosi… Dal sapore particolare e delicato. Io li mangio conditi con olio extravergine di oliva e pochissimo formaggio grattugiato molto stagionato. Mia mamma (che non è intollerante al lattosio) li preferisce con prosciutto cotto e panna (dovrei provare con una panna vegetale o a ridotto contenuto di lattosio). Nel ripieno dei ravioli di carne c’è un po’ di formaggio grattugiato a lunga stagionatura che contiene tracce di lattosio. Non dovrebbe creare problemi a chi è intollerante al lattosio ma magari state attenti se siete ancora in disintossicazione.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 2 dosi di pasta all’uovo violata
  • 1 kg di macinato di manzo
  • 500 gr di patate lesse macinate
  • 120 gr circa di formaggio grattugiato a lunga stagionatura
  • 1/2 spicchio d’aglio
  • 1/2 cipolla piccola
  • 3 – 4 pezzetti di sedano
  • 2 – 3 carote
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • Noce moscata q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Lavare bene le verdure per il soffritto (sedano, carota, cipolla e aglio) e tritarle bene. Soffriggere insieme alla carne macinata. Aggiungere il sale fino e, quando il macinato è quasi cotto, aggiungere il vino bianco e lasciar sfumare. Lasciar raffreddare la carne e poi tritarla ancora con l’ausilio di un robot da cucina (questa operazione è molto importante e la carne deve essere ben tritata e morbida in modo che non vada a bucare la pasta).

Mentre la carne macinata raffredda, preparare la pasta all’uovo violata (cliccare sul link per vedere gli ingredienti e il procedimento).

In un recipiente mettere la carne macinata tritata e fredda e aggiungere le patate lesse macinate, la noce moscata e il formaggio grattugiato a lunga stagionatura. Aggiustare di sale e mescolare bene il tutto.

Stendere la pasta all’uovo violata in sfoglie molto sottili e mettere dei tocchetti di ripieno in metà delle sfoglie (l’altra metà vi servirà per coprire). Sigillare bene i ravioli di carne in modo che non resti aria dentro (questo fa si che non si spacchino durante la cottura). Adagiare nei vassoi a strati e usare la carta da forno per dividere uno strato da quello successivo. Mettere da parte quelli che verranno cucinati subito e congelare il resto dei ravioli (in buste alimentari ben sigillate).

CONSIGLI:

  • Raviolamp: son delle formine che aiutano nella preparazione dei ravioli. Io li uso da sempre. Mi facilita il tutto e i ravioli vengono molto carini e tutti uguali.
  • Condimento: come vi ho già detto, li preferisco semplici e in bianco ma si possono fare anche con burro a ridotto contenuto di lattosio e salvia o con panna (a ridotto contenuto di lattosio o vegetale e prosciutto cotto). Con sugo semplice dovrei provarli, poi vi dirò!
  • Forma: stavolta ero di corsa e li ho preparati come ravioli semplici ma mi piacciono anche come tortellini o agnolotti.
  • Ripieno: io l’ho preparato in modo semplice ma si può fare un mix di carni macinate (maiale, manzo e pollo) o aggiungere prosciutto crudo o mortadella, così si ha una ricetta simile a quella dei tortellini.

Ravioli di pollo e bietole

Ravioli di pollo e bietole…

Continua la mia sfida per cucinare cibi senza lattosio e con poca istamina… Tra gli ingredienti a disposizione nella mia rigida dieta ci sono anche il pollo e e bietole e oggi ho deciso di cucinarli in maniera diversa rispetto alla solita fettina ai ferri… Ed ecco qua la ricetta dei ravioli di pollo e bietole (ammetto che son un po’ alternativi ma son buonissimi!)

Quella che trovate sotto è la ricetta completa preparata con la pasta all’uovo (così vedo un po’ se mi fa male)… Se avete problemi con l’istamina, potete preparare la pasta dei ravioli solo con semola, sale e acqua a temperatura ambiente. 

Se avete problemi con in lattosio allora non preoccupatevi… Questa ricetta è totalmente senza lattosio se la condite con olio extravergine di oliva; al massimo potete aggiungere un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura (che contiene solo tracce di lattosio). 

Potete anche condire i ravioli di pollo e bietole con burro a ridotto contenuto di lattosio, salvia e parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura (in questo caso anche se poco, il lattosio c’è!).

Ecco la ricetta! 

INGREDIENTI:

Per la pasta all’uovo:

  • 1 kg di semola
  • 4 uova
  • 150 ml circa di acqua a temperatura ambiente
  • Sale q.b.

Per il ripieno:

  • 500 gr di carne di pollo macinato
  • 300 gr di patate lesse macinate
  • Un mazzo di bietole bollite e frullate
  • 1 o 2 cucchiai di pane grattugiato
  • 1 cucchiaio di curcuma
  • Sale fino q.b.

Per condire:

  • 1 noce di burro a ridotto contenuto di lattosio
  • 2 o 3 foglioline di salvia
  • 1 cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura (eventuale)

      PREPARAZIONE:

      Per la pasta all’uovo

      Qua sotto trovate la ricetta completa

      Pasta all’uovo

      Per il ripieno:

      Cuocere il pollo macinato in un tegame antiaderente con un goccio di olio extravergine di oliva e sale fino a.b.

      In un tegame versare il pollo macinato cotto, le patate lesse macinate, le bietole bollite frullate, la curcuma e un po’ di sale fino. Mescolare bene tutti gli ingredienti in modo che il ripieno risulta ben amalgamato.

      Se il ripieno risulta troppo “umido”, aggiungere uno o due cucchiai di pane grattugiato e mescolare nuovamente.

      Con le mani, formare delle palline di ripieno e poi schiacciarle dando questa forma ovale (è comoda per prelevare pezzetti di ripieno quando si preparano i ravioli).

      Tirare la pasta all’uovo molto sottile e, dopo averlo spolverato di farina 00, adagiarla su un raviolamp (o raviolante come simpaticamente lo chiamano mie zie) e riempirla con dei pezzetti di ripieno. Coprire con un’altra sfoglia di pasta all’uovo tirata molto sottile.

      Schiacciare bene le due sfoglie in modo che fuoriesca l’aria e che le sfoglie aderiscano tra loro. Passare un mattarello e sigillare bene le due sfoglie. Rovesciare il raviolamp su un tagliere e tagliare i ravioli. 

      Se vengono consumati subito, vanno adagiati su un vassoio coperto con un telo da cucina. Se si decide di congelarli, al posto del telo da cucina è meglio utilizzare la carta da forno e poi chiuderli dentro una busta di plastica per alimenti.

      Mettere l’acqua a bollire, cucinare i ravioli. In un tegame antiaderente, sciogliere il burro a ridotto contenuto di lattosio e aggiungere le foglie di salvia. Scolare i ravioli di pollo e bietole al dente e farli saltare nel burro aromatizzato alla salvia. Aggiungere un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura e servire caldi.
      CONSIGLI:

      • Cottura: I ravioli di pollo e bietole son già saporiti. Si possono condire con burro e salvia oppure con olio extravergine di oliva e parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura. Vi sconsiglio di condirli con il ragù perché ci sarebbero troppi sapori.
      • Ripieno: potete aggiungere anche un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura.