Oggi è una giornata un po’ “X”. E’ iniziata l’estate, fa caldissimo e ho una voglia matta di scappare al mare ma… Invece dovrò passare una giornata da desperate housewife. Ufffaaaaa!!! ?
Ho deciso di prenderla con filosofia, ho liberato la mente da pensieri di lavoro, cose da terminare cercando di dimenticare vicissitudini amorose e private non proprio avvincenti e lineari (tanto per cambiare 🙁 ) e mi son trasformata in una casalinga. Mentre cercavo di far sparire la montagna “imbarazzante” di biancheria accumulata durante la settimana, mi son posta la domanda che si fanno tutte le casalinghe dalle nove del mattino in poi… “COSA PREPARO A PRANZO???”.
Di solito non programmo pranzi o cene (almeno che non abbia ospiti ovviamente ? ), apro il frigo e mi organizzo in base a quello che c’è.. Oggi visto che son a casa ho deciso di pianificare il pranzo. Ed ecco qua il risultato. Devo dire che ‘sta ricetta mi è piaciuta davvero tanto… Spero piaccia anche a voi!
Ecco la ricetta! ?
INGREDIENTI:
(per 2 persone)
un mazzo medio di bietole
7 – 8 noci (o pinoli)
160 gr di pasta tipo “mezze maniche” o del tipo che preferite
100 gr di farina 00 (per la besciamella)
100 gr di burro senza lattosio (per la besciamella)
400 ml circa di latte senza lattosio (per la besciamella)
pepe nero q.b. (per la besciamella)
Formaggio grattugiato a lunga stagionatura (lattosio in tracce)
sale q.b.
PREPARAZIONE:
Lavare bene il mazzo di bietole e metterlo a bollire con acqua e sale.
Ora dobbiamo preparare le noci. Tagliare il guscio ed estrarre il frutto, facendo molta attenzione a non lasciare in mezzo dei pezzi del guscio che risulta essere davvero duro.
Quando le bietole sono cotte, scolarle, metterle nel bicchiere del frullatore ad immersione, aggiungere le noci e frullare per bene. Ricordatevi di non buttare l’acqua di cottura delle bietole che servirà per cucinare la pasta.
Bene! Ora prepariamo la “besciamella” o meglio la salsa. Ho stravolto la ricetta originale della besciamella aromatizzandola al pepe nero e non con la noce moscata. Le bietole sono dolci di per sé, quindi cercavo una spezia più decisa e meno dolce che staccasse come gusto e desse un sapore più deciso; in questi casi il pepe nero è perfetto! Fatte sciogliere il burro senza lattosio e aggiungete la farina 00 e un pizzico di sale.
Mescolate bene e poi aggiungete il latte senza lattosio e il pepe nero. Fatte assorbire il latte e cucinare la besciamella sino a quando non ha una consistenza cremosa.
Ora non dimenticate di buttare la pasta! Io di solito la scolo circa 2 o 3 minuti prima del tempo consigliato nella confezione, in modo che una volta messa in forno non risulti troppo cotta, stile pappetta! Che orrore!
Aggiungete le bietole e noci frullate e girate bene finché il composto non risulta omogeneo.
Ora non ci resta che scolare la pasta, versarla sulla nostra salsa, aggiungere il formaggio grattugiato a lunga stagionatura e mescolare bene.
Versare il composto dentro una pirofila da forno, guarnire con qualche scaglia di formaggio grattugiato a lunga stagionatura, aggiungere delle noci di burro senza lattosio e infornare a 180° con forno statico per circa 20 minuti o sino a quando non si è formata la crosta dorata.
Ecco qua!!! Pronto per esser portato in tavola! Buon appetito! 🙂
CONSIGLI:
Ho utilizzato le noci perché mi piace molto il loro sapore; le uso anche per fare il pesto. Son buonissime e ho un albero di noci in giardino! Meglio di così! Però potete sostituirle tranquillamente con i pinoli.
Ho scelto le mezze maniche per la loro forma; nei timballi e nei pasticci di pasta secondo me sono le migliori! La salsa penetra bene e non si creano dei “vuoti” all’interno. Ovviamente potete utilizzare qualsiasi formato di pasta che vi trovate sotto mano! ?
Oggi diciamo addio alla dieta e per una volta concediamoci una vera e propria prelibatezza: la quiche con ricotta, peperoni e pancetta. Non oso nemmeno pensare a quante calorie ha questo piatto e sinceramente non mi interessa. Dopo due anni di astinenza da ricotta grazie alla mia intolleranza al lattosio, dovevo festeggiare degnamente la comparsa della ricotta senza lattosio tra i prodotti del bancofrigo! Voi mi direte, ma mangiarla da sola col pane non bastava? Naturalmente no… Dovevo fare qualcosa di più ed eccoci qua! 🙂 🙂 🙂
INGREDIENTI:
1 dose di pasta brisée
250 gr di ricotta vaccina senza lattosio
1 peperone rosso bello grande (o due di medie dimensioni)
2 uova
70/100 gr di pancetta
un po’ di grana padano grattugiata rigorosamente senza lattosio
sale q.b.
PREPARAZIONE:
Preparare la pasta brisée. Ecco il link alla ricetta: pasta brisée
Prendete un peperone rosso bello grande, tagliatelo a metà, privatelo dei semi e della parte bianca e tagliatelo a julienne. Fatelo soffriggere con un po d’olio e aggiungete il sale in cottura. Oppure se preferite una ricetta più leggera, potete cucinarlo al forno microonde.
Nel frattempo tagliate la pancetta a pezzi piccoli e fatela cuocere in un tegame antiaderente con pochissimo olio finché non diventa croccante.
Ora mischiate la pancetta con i peperoni.
Mettere la ricotta senza lattosio in un recipiente, lavorarla con la forchetta aggiungendo le uova e per finire un po’ di parmigiano grattugiato senza lattosio (eventuale). Io di solito lo aggiungo per il sapore ma anche per “asciugare” l’impasto qualora la ricotta risultasse troppo liquida.
Unire i peperoni e la pancetta all’impasto di ricotta.
Stendere la pasta brisée con il mattarello da cucina e mettere la base della nostra quiche dentro una teglia da forno precedentemente foderata con carta da forno. Ricordatevi di stendere la pasta di forma tonda (in questo caso) con un diametro maggiore della base della teglia in modo da lasciare un po’ di pasta per i bordi della quiche.
Riempire la base di pasta brisée con il ripieno e cucinare con forno ventilato a 180°C per circa 20-25 minuti, o comunque finché la torta non risulta bella dorata.
Oggi vi presento un impasto base molto utilizzato in cucina: la pasta brisée. Come potete immaginare (visto il nome 😉 ) è una ricetta originaria della cucina francese e, rispetto alla sua sorella pasta sfoglia, è molto più semplice da preparare!
INGREDIENTI:
100 gr di burro senza lattosio (lattosio <0,01%)
200 gr di farina 00
70 ml di acqua gelata
1 pizzico di sale
PREPARAZIONE:
Mettere la farina 00 e il burro senza lattosio freddo nel contenitore del robot da cucina e azionare a velocità massima. Quando è pronto, il burro deve essere invisibile e impasto deve avere una consistenza “polverosa”. Versare il tutto in un recipiente in metallo (così impasto resta più freddo). Aggiungere l’acqua molto fredda e impastare finché si ottiene una pasta elastica.
Coprire la pasta con del cellophane da cucina o metterla dentro un sacchetto trasparente per alimenti (vanno benissimo quelli che si usano per congelare i cibi) e lasciarla riposare in frigo per almeno 40 minuti.
Et voilà! Votre pâte brisée est préte!!!
CONSIGLI:
Mi raccomando, l’acqua e il burro devono essere sempre molto freddi!
Non ho fatto in tempo a poggiare il piumino che è già arrivata l’estate col caldo. Ieri le temperature hanno superato i 30°, quindi oltre a metter via i vestiti invernali, ho voglia di mangiare qualcosa di fresco. Ho pensato ad un secondo fresco, leggero e soprattutto veloce da preparare! Ovviamente con gli ingredienti a lattosio zero perché la mia simpaticissima amica intolleranza al lattosio non va mai in vacanza, purtroppo… 🙁
In un recipiente fondo versare un po’ di olio extravergine di oliva, sale, uno spicchio d’aglio tagliato a metà, peperoncino in polvere, del vino bianco e un cucchiaino di aceto (per chi preferisce un gusto più forte, può metterne un cucchiaio).
Mettere la carne di pollo e lasciare marinare per circa mezzora.
Nel frattempo mettere la rucola in ammollo nell’acqua per farle perdere polvere e impurità. Io di solito aggiungo un po’ di bicarbonato di sodio per disinfettare le verdure, soprattutto quando non so la loro provenienza. 😉
Asciugare bene la rucola con un tovagliolo da cucina rigorosamente pulito e tagliarla a pezzi (io adoro il sapore della rucola e per non pestarla troppo, di solito la taglio a pezzi grandi).
Preparare anche la grana senza lattosio tagliandola a listarelle.
Ora possiamo cuocere il pollo. Potete farlo in due modi: soffriggerlo con liquido della marinatura e cucinarlo per bene oppure a metà cottura potete buttare il liquido e farlo rosolare e “arrossire” bene dentro la padella antiaderente. Io sinceramente preferisco questa seconda possibilità. Mi piace il sapore “abbrustolito” del pollo e il fatto che resti molto croccante.
A fine cottura dovrebbe risultare così! Lasciamolo intiepidire un paio di minuti e poi possiamo completare il nostro piatto. 😉
In un piatto da portata sistemiamo la rucola e la grana, aggiungiamo un po’ di olio extravergine di oliva a crudo e poi adagiamo il pollo. Copriamo con altra rucola, poi grana e poi olio e il nostro piatto è pronto!
Buon appetito! 🙂
CONSIGLI:
Come ho già accennato all’inizio, è un piatto molto estivo, leggero e veloce da preparare. Si può mangiare caldo cucinato al momento ma è sfizioso anche da mangiare freddo; una variante della insalata di pollo che a breve preparerò e pubblicherò nel blog.
Oggi parliamo dell’impasto base per pizza e focaccia, perfetto da utilizzare in tantissime ricette.
E’ il frutto di tantissime ricerche e prove e questa che vi lascio sotto è la versione aggiornata al 2020, ma non garantisco sia l’ultima! ?
IDRATAZIONE DELL’IMPASTO:
Prima di passare alla ricetta, devo fare una precisazione importante sulla idratazione dell’impasto che è data dal rapporto che c’è tra il quantitativo d’acqua e di farina utilizzati. Con una idratazione maggiore si hanno prodotti più alveolati e leggeri anche se son di gestione più delicata nella fase di impasto e pieghe. L’idratazione dell’impasto dipende anche dai tipi di farine utilizzate, soprattutto per la loro capacità di assorbire l’acqua. Solitamente una pizza al piatto ha un livello di idratazione che oscilla tra il 55% e 65% mentre la pizza in teglia può arrivare a idratazioni più alte, 70 – 80% o anche maggiori. Ad esempio:
utilizzando 300 ml di acqua avrete un impasto circa al 55%, bello sodo e facile da lavorare;
con 350 ml avrete un impasto con idratazione al 63%, più morbido
e con 400 ml l’idratazione sale al 72%. L’impasto si presenta appiccicoso e più difficile da lavorare (ma è quello che mi ha dato le soddisfazioni maggiori ?)
Io vi consiglio di impastare a mano e di aggiungere l’acqua piano piano. Potete dosare 300 ml di acqua e poi, da parte, altri 50 o 100 ml e aggiungerla a poco a poco così riuscite a rendervi conto della consistenza dell’impasto. Un altro consiglio che vi posso dare, soprattutto se siete alle prime armi, è quello di partire con impasti poco idratati che son i più facili da gestire e poi aumentare gradualmente l’idratazione. Io son partita così e, ancora adesso, son in fase sperimentazione. Più impasti provo, migliore è il risultato. Son molto soddisfatta degli ultimi ma devo ancora capire e imparare parecchie cose. E continuo a sperimentare. ?
UTILIZZO DI DIVERSI TIPI DI LIEVITO:
Nella preparazione dell’impasto base per pizza con farina integrale possiamo scegliere tra diversi tipi di lievito: lievito di birra fresco, lievito di birra secco e lievito madre. Vi lascio qua sotto la tabella di conversione dei lieviti. Vi ricordo che se utilizzate il lievito madre, dovete parametrare e modificare sia il quantitativo della farina che quello dei liquidi che son entrambi compresi nel peso della pasta madre: se ad esempio si utilizzano 150 g di pasta madre dobbiamo togliere 150 g dal totale della farina e 75 ml di acqua.
Questa è la regola generale, anche se molto dipende dal tipo di farina utilizzata, dall’umidità dell’aria e dal grado di idratazione dell’impasto. Io tendo sempre a utilizzare un quantitativo d’acqua superiore o leggermente superiore (vedi sopra IDRATAZIONE DELL’IMPASTO), come tendo ad impastare a mano; solo così mi rendo effettivamente conto dell’acqua necessaria. Se cliccate sul link lievito madre, trovate la spiegazione dettagliata sull’utilizzo della pasta madre e sulla conversione delle ricette in base all’utilizzo dei diversi lieviti. E sotto, tra i CONSIGLI, la prossima volta che preparo l’impasto base per pizza con farina integrale e con l’utilizzo del lievito madre, vi riporto le quantità che uso io.
E ora ecco la ricetta. ?
INGREDIENTI:
500 gr di farina 0 o farina Manitoba
300 ml circa di acqua a temperatura ambiente
10 gr di lievito di birra fresco (o 3 gr di lievito di birra secco)
40 gr di olio extravergine d’oliva
15 gr di sale fino
un pizzico di zucchero (mia nonna lo metteva sempre dappertutto per aiutare la lievitazione e io continuo a fare così. ?
PREPARAZIONE:
Setacciare la farina e metterla in una ciotola. Aggiungere un pochino di acqua e iniziare a mescolare. Aggiungere il lievito di birra sciolto in 2 cucchiai di acqua e impastare aggiungendo l’acqua a poco a poco.
Impastare aggiungendo poco per volta l’olio extravergine di oliva. Io lo aggiungo sotto l’impasto e prima di aggiungerlo nuovamente, aspetto che l’impasto abbia assorbito tutto l’olio. Per ultimo aggiungere il sale fino e continuare ad impastare. Lasciar riposare l’impasto in un recipiente coperto con pellicola da cucina per circa mezzora.
PIEGHE DI RINFORZO:
Servono per dare più consistenza e rinforzare la maglia glutinica degli impasti di pane, pizza e focaccia. Una volta impastato, lascio riposare circa mezzora e poi procedo con cinque pieghe di rinforzo con intervalli di 20 minuti tra l’una e l’altra piegatura. Stendere la pasta con i polpastrelli dando forma rettangolare. Ripiegare a libro la parte superiore e la parte inferiore. Fare la stessa cosa con la parte destra e la parte sinistra e poi capovolgere l’impasto dando una forma tonda e lasciar riposare venti minuti coperto da pellicola alimentare (così l’impasto non si secca né si forma la crosticina in superficie).
Per la ricetta della pizza, la sua lavorazione e le pieghe, mi son ispirata alla ricetta della pizza in teglia della bravissima Federica del Blog Mambo Kitchen. Lei è fantastica! Non ho mai trovato difficoltà o “sorprese”: i dosaggi son esatti e le spiegazioni, accurate e dettagliate, rendono l’esecuzione delle sue ricette semplice e alla portata di tutti. Andate a visitare il suo Blog! ?
Negli impasti con maggiore idratazione, è più difficile fare le pieghe come descritto sopra. Ho trovato un metodo alternativo che permette di effettuare le pieghe di rinforzo direttamente nella ciotola: inumidisco le dita con poca acqua a temperatura ambiente e, prendendo l’impasto dai bordi, lo rovescio verso l’interno ruotando sempre la ciotola e facendo due volte il giro. Lascio riposare venti minuti coperto da pellicola e poi rinizio (Il numero di pieghe è sempre pari a cinque e l’intervallo è sempre di venti minuti).
PRIMA LIEVITAZIONE:
Ora l’impasto deve lievitare sino al suo raddoppio. I tempi di lievitazione variano in base alla stagione, all’umidità e alla temperatura che abbiamo in casa. Per accelerare la lievitazione mettere la ciotola con l’impasto nel forno da cucina con la sola luce accesa e una ciotola di acqua calda di fianco (serve per anche per tenere la giusta umidità mentre l’impasto lievita). Per rallentare la lievitazione ed avere una lievitazione più lunga, attendere mezzora e poi mettere la ciotola sigillata dentro il frigo per circa 24 ore o tutta la notte. Togliere l’impasto dal frigo e lasciarlo acclimatare per tre o quattro ore e comunque fino al raddoppio.
PREPARAZIONE DELLA PIZZA:
Una volta raddoppiato l’impasto, ungere le teglie da forno, suddividere l’impasto in panetti e stenderli nelle teglie con i polpastrelli (se l’impasto fa resistenza, vuol dire che non è ancora pronto). Coprire con pellicola alimentare e lasciar lievitare ancora un pochino. Stendere nuovamente l’impasto e coprire con la pellicola alimentare.
SECONDA LIEVITAZIONE:
Lasciar lievitare, coperto da pellicola da cucina, per altri 40 minuti o 1 ora.
COTTURA DELLA PIZZA:
Condire con passata di pomodoro e origano e infornare alla temperatura massima per circa 10 – 15 minuti (dipende dal tipo di forno). Condire a piacere, infornare per altri 5 minuti circa finché gli ingredienti son cotti o sciolti e servire calda.
RICETTA CON UTILIZZO DEL LIEVITO MADRE:
Per la versione dell’impasto per pizza con farina ho utilizzato questi ingredienti:
200 g di farina 0
300 g di lievito madre rinfrescato
150 ml circa di acqua a temperatura ambiente
40 g di olio extravergine di oliva
15 g di sale fino
Sciogliere il lievito madre in un terzo dell’acqua. Aggiungere la farina 0 e impastare aggiungendo l’acqua a poco a poco (per un impasto più idratato, aggiungere ancora acqua). Impastare per circa 10 – 15 minuti e poi aggiungere l’olio extravergine di oliva, continuando ad impastare finché non viene assorbito. Per ultimo aggiungere il sale fino e impastare. Per il resto, seguire la ricetta qua sopra.
CONSIGLI:
utilizzi: potete utilizzare questo impasto per la classica pizza, focaccia, calzone o per preparare dei piccoli panini.
Questo antipasto è molto carino da servire in tavola e vi assicuro che la sua preparazione è davvero facile! 😉
INGREDIENTI:
crostini di pane o fette di pan carré abbrustolite
prosciutto crudo tagliato a fette molto sottili
formaggio Emmentaler o Bela Badia senza lattosio
pomodorini ciliegina
olive nere meglio se già denocciolate
foglie di insalata verde
olio extravergine di oliva
origano
sale q.b.
peperoncino a piacere
PREPARAZIONE:
Lavare l’insalata e mettere le foglie a scolare in modo che perdano più acqua possibile. Se utilizzate il pan carré, dovete tagliare le fette in triangoli e metterle ad abbrustolire in una bistecchiera. Quando sono pronte, lasciatele in un piatto così si raffreddano.
Ora lavate i pomodori, fateli scolare e tagliateli a metà togliendo i semi che ci son all’interno. Preparate anche il formaggio che deve essere tagliato a fette sottili. Lavate e mettete a scolare le olive nere.
Ora siamo pronti a guarnire il piatto! 🙂
Per prima cosa adagiate le foglie di lattuga nel piatto di portata; ora preparate la “base” su cui poggeranno le coccinelle con i triangolini di pane abbrustoliti sui quali metterete il prosciutto crudo e il formaggio tagliato sottile. Ora dovete poggiare la metà del pomodoro per formare il corpo della coccinella, con metà o 1/4 di oliva nera denocciolata (dipende dalla grandezza!) formate la testa; infine con 4 pezzi di olive nere tagliate molto sottili, fatte le zampette. Dai resti delle olive, che io ho tritato, potete fare i puntini neri e poggiarli sopra il pomodoro.
Per finire, in un bicchiere dovete mettere un po di olio d’oliva, aggiungere il sale, l’origano e un pizzico di peperoncino (facoltativo) e versare il pinzimonio sopra le coccinelle.
Ecco un primo leggero e molto fresco per festeggiare l’arrivo della primavera! 🙂
INGREDIENTI (per una persona):
1 zucchina media;
100 gr di Fusilli Barilla “piccolini”;
2 o 3 cucchiai di Philadelphia senza lattosio;
2 cucchiai di grana senza lattosio Bella Lodi;
olio extravergine di oliva;
sale q.b.;
pepe nero q.b.
PREPARAZIONE:
Lavare bene la zucchina, tagliarla a spicchi, aggiungere il sale e farla cuocere in microonde per circa 7 minuti. Ricordatevi di riempire una pentola d’acqua bollente e metterla al fuoco, servirà per cucinare la pasta. 😉
Una volta cotta, la zucchina va frullata con l’aggiunta di un paio di cucchiai di olio d’oliva. Io per comodità ho utilizzato un frullatore a immersione. 😉
Mettere la zucchina frullata in una padella capiente (che poi utilizzeremo per far saltare la pasta in modo che si insaporisca) e aggiungere due o tre cucchiai di formaggio Philadelphia senza lattosio e aggiustare di sale e di pepe.
Mescolare il tutto in modo da ottenere una crema densa.
Quando i fusilli sono cotti al dente, versarli nella padella con la crema e girare il tutto con un cucchiaio di legno.
Mettere la padella nel fuoco e aggiungere due o tre cucchiai di grana senza lattosio Bella Lodi.
Mescolare, togliere dal fuoco e servire!
Buon appetito!!! 🙂
CONSIGLI:
io ho preparato le zucchine utilizzando il microonde per un pranzo più leggero e un gusto più delicato; si possono soffriggere anche direttamente in padella aggiungendo sale e pepe;
ho utilizzato i fusilli piccoli della Barilla perché son buoni e cucinano in 6 minuti, il tempo giusto per preparare la salsa di zucchine, ma va bene qualsiasi tipo di pasta! 😉
Reduce da un sabato sera movimentato 😉 con tanto di concerto di musica cubana dal vivo. Una di quelle tipiche sere della serie “esco un attimo, una birra e a casa presto” che si concludono sempre non prima delle quattro del mattino. Avete presente vero? 🙂 🙂 🙂 In più domenica pomeriggio decisamente uggiosa e voglia di uscire ridotta ai minimi termini. Che fare? Avevo bisogno di rilassarmi un po’ e ho deciso di preparare questa semplicissima torta per la merenda.
Per la torta con mirto e cioccolato fondente ho utilizzato un burro senza lattosio (lattosio residuo <0,01%) che non dovrebbe dare problemi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me. Se vi crea problemi o per una versione vegana potete sostituire con alternative vegetali o con 100 ml di olio.
Ecco qua la ricetta!
INGREDIENTI:
200 gr di farina tipo “0”
125 gr di burro senza lattosio (lattosio residuo <0,01%)
100 gr di zucchero semolato
100 ml di latte di riso
60 ml di liquore mirto più 1 cucchiaio per la glassa
1 bustina lievito per dolci
2 uova
80 gr cioccolato fondente da ridurre in scaglie
un pizzico di sale
Zucchero a velo q.b. (per la glassa)
1 tortiera di circa 22cm di diametro
PREPARAZIONE:
Sciogliere il burro a ridotto contenuto di lattosio a bagnomaria o utilizzando il forno a microonde (in questo secondo caso stare molto attenti a non farlo surriscaldare), aggiungere lo zucchero e frullare finché il composto non diventa cremoso.
Incorporare le uova e continuare a frullare. Aggiungere la farina 0, mescolare bene e successivamente aggiungere il latte di riso continuando a frullare. Aggiungere il mirto e continuare a frullare.
Ridurre in piccole scaglie il cioccolato fondente (io stavolta ne ho approfittato per consumare quello dell’uovo di Pasqua).
E per finire aggiungere il lievito per dolci all’impasto, mescolare e incorporare il cioccolato fondente. Mescolare per l’ultima volta e versare nella tortiera precedentemente foderata con la carta da forno.
Infornare per circa 20 – 30 minuti alla temperatura di 175° con forno statico. Non aprite il forno durante la cottura. Dopo circa 20 minuti pungete la torta con uno stuzzicadenti: se quando viene estratto resta pulito, la torta è pronta! ?
Lasciar raffreddare la torta e poi guarnire con la glassa preparata con mirto e zucchero a velo.
CONSIGLI:
Glassa: se la preferite più scura, aggiungete anche un po’ di cacao amaro.
Mirto: secondo me è quello che dà profumo e sapore alla torta; se non lo trovate o non vi piace, potete provare a sostituire con il Cointreau o qualcosa di aromatizzato all’arancia. In questo caso, aggiungete anche le scorze d’arancia grattugiate all’impasto.
Li avete sentiti nominare? Quante volte vi siete posti la domanda “quale enzima per digestione lattosio devo prendere”?
Cosa son questi enzimi? Cosa contengono di così miracoloso? Niente “popodimenoche”… La Beta-galattosidasi o, in termini più semplici, la lattasi, cioè quell’enzima che permette di scindere il lattosio in glucosio e galattosio e che manca a noi intolleranti.
Qua sotto trovate le tabelle comparative dei principali enzimi in commercio; se c’è qualcuno che utilizza enzimi non compresi in queste tabelle o se notate delle inesattezze (o avete maggiori informazioni), vi chiedo cortesemente di commentare l’articolo. Vorrei tenerlo sempre aggiornato!
Grazie a tutti! 🙂
NOME
PREZZO
QUANTITA’
Beta-galattosidasi
MODO E TEMPO ASSUNZIONE
Silact Fast
€ 17,90*
30 compresse masticabili
4.500 U.I.
assumere subito prima di mangiare cibi che contengono lattosio
Lacdigest
€ 15,20*
50 compresse masticabili
2.250 U.I.
Le compresse vanno masticate, od ingerite intere, subito prima di mangiare o bere il cibo contenente lattosio
Sinaire Combi
€ 13,90*
30 compresse masticabili
4.500 FCC
Assumere al momento dell’assunzione di alimenti contenti lattosio o carboidrati non digeribili
2 capsule prima o durante l’assunzione di cibi contenenti lattosio.
Ingerire la capsula con un’adeguata quantità di acqua. In caso di difficoltà a deglutire, aprire la capsula e sciogliere il contenuto in acqua o altri liquidi a temperatura ambiente (non gassati né alcolici).
TABELLA 1: comparazione degli enzimi sulle unità di Beta-galattosidasi contenute, sul prezzo, numero di compresse contenute in ogni singola confezione e in base a modo e tempo di assunzione. Ho indicato le unità di lattasi come le ho trovate scritte nei vari foglietti illustrativi e ho scoperto che alcuni riportano il quantitativo di lattasi espresso in UI e altri in FCC. Per ora li lascio così. Li aggiorno appena capisco bene come funziona l’equivalenza tra le due unità di misura.
NOME
PRO
CONTRO
NOTE
Silact Fast
Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio
Meno unità di lattasi e prezzo superiore rispetto a Milk Digest.
effetto 1 compressa dura 30-45 minuti; dopo è necessario assumere nuova compressa
Lacdigest
Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio
Poche U.I. di lattasi
bisogna stare lì a quantificare i grammi di lattosio ingeriti
prezzo elevato: 50 compresse di Lactigest equivalgono a 25 compresse di Silact Fast.
1 compressa masticabile ogni 5 g di lattosio ingerito (corrispondente alla quantità contenuta in circa 100 ml di latte ).
Dose massima per pasto 6 compresse; dose massima giornaliera 12 compresse.
Sinaire Combi
Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio contiene alpha-galattosidasi
Meno unità di lattasi rispetto a Milk Digest.
Contiene anche alpha-galattosidasi che previene la formazione di gas intestinale dovuto alla fermentazione batterica dei carboidrati non digeribili
Lactoint
Contiene più lattasi rispetto a molti enzimi in commercio (7.500 FCC contro una media di 4500 – 5000 FCC). Contiene coriandolo e fibra d’acacia (utili per l’eliminazione dei gas intestinali, per le coliche e per il benessere intestinale).
Le compresse devono essere assunte intere 30 minuti prima dei pasti.
Una capsula permette la digestione di circa 16 grammi di lattosio. “Contiene VITAMINA D3 (500 UI) utile a prevenirne la carenza in caso di diete privative di latte e derivati e per il corretto assorbimento di calcio – CORIANDOLO (90 mg) – utile per l’eliminazione dei gas intestinali e coliche e la digestione dei carboidrati – FIBRA D’ACACIA (100 mg) – utile al recupero del benessere intestinale.”
Lactosolv
Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio
Una capsula degrada circa 30 g di lattosio nell’intestino,
l‘equivalente di circa un bicchiere (500 ml) di latte
Milk Digest
Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Mediamente contiene più unità di lattasi degli altri enzimi in commercio.
Contiene Lecitina di soia.
Lactease
Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio
Meno unità di lattasi rispetto a Milk Digest e prezzo superiore rispetto a tutti gli altri enzimi.
Esiste la versione Junior con 3000 FCC
Pergill Kombo
Contiene anche alpha-galattosidasi che previene la formazione di gas intestinale dovuto alla fermentazione batterica dei carboidrati non digeribili
Nolact plus
Contiene ilCAOLINO (argilla bianca) è un minerale che non viene assorbito e che svolge una forte azione antiacida, antidiarroica e carminativa.
L’OLIO ESSENZIALE DI FINOCCHIO che espleta una potente azione adsorbente dei gas e delle tossine che si sprigionano nei casi in cui il lattosio non viene digerito.
Le compresse devono essere assunte un’ora prima dei pasti.
Prolife Lattosio Zero
Assunzione in contemporanea alla ingestione del lattosio.
2 capsule di prolife corrispondono a 1 compressa degli altri enzimi con 4.500 FCC.
Conviene comprare/assumere 1 compressa da 4.500 FCC anziché 2 di Prolife Lattosio Zero.
Lactojoy
Alto contenuto di lattasi.
Assunzione contemporanea alla ingestione del lattosio.
Buon rapporto qualità/prezzo. Comoda scatola in metallo per conservare gli enzimi.
Non venduto in farmacia. Non venduto in Italia.
Ho messo “non venduto in farmacia e in Italia” non perché non mi fidi di Amazon ma per il semplice motivo che tali enzimi non si trovano in Italia e non son accessibili a tutti.
Lactaid
Alto contenuto di lattasi.
Assunzione contemporanea alla ingestione del lattosio.
Buon rapporto qualità/prezzo.
Non venduto in farmacia. Non venduto in Italia.
Ho messo “non venduto in farmacia e in Italia” non perché non mi fidi di Amazon ma per il semplice motivo che tali enzimi non si trovano in Italia e non son accessibili a tutti.
Digerlat
Lactosì
Alto contenuto di lattasi.
Le capsule devono essere assunte circa 30 minuti prima dei pasti.
Lactosolution
Alto contenuto di lattasi.
Assunzione contemporanea alla ingestione del lattosio.
Comoda scatola in metallo per conservare gli enzimi.
Prezzo troppo alto (€ 9,90 per 15 capsule).
Lactrase
E’ quello che ha una maggiore scelta per il contenuto di lattasi (va da un minimo di 1.500 FCC ad un massimo di 18.000 FCC).
Non venduto in farmacia. Non venduto in Italia.
Ho messo “non venduto in farmacia e in Italia” non perché non mi fidi di Amazon ma per il semplice motivo che tali enzimi non si trovano in Italia e non son accessibili a tutti.
Elgasin
Assunzione contemporanea alla ingestione del lattosio.
TABELLA 2(19/11/2017)
TABELLA 2: qua ci son le mie considerazioni assolutamente personali sui diversi enzimi. Usateli come indicazione ma poi ognuno di noi deve testare e trovare l’enzima che gli va meglio. Però è stato utile confrontarli. Tutte le riflessioni sul funzionamento e sul rapporto qualità/prezzo son soggettive e legate all’attimo in cui scrivo o aggiorno l’articolo. Siamo persone diverse e anche gli effetti degli enzimi son diversi. C’è chi si trova bene con enzimi da 4.500 FCC e chi preferisce non rischiare e prendere direttamente quelli da 14.500 FCC; dipende anche da cosa si mangia e da quanto tempo si sta a tavola.
CONCLUSIONI:
Nella mia carriera di intollerante al lattosio, ammeto di aver provato diversi enzimi con risultati non sempre entusiasmanti. Il Lactdigest ad esempio era troppo blando e mi faceva venire i vomiti; con Lactoint mi son trovata bene ma trovavo scocciante assumerlo un’ora prima dei pasti (e se poi mangiavo una fettina che lattosio non ne aveva? O andavo all’ultimo momento a mangiare fuori per un pranzo veloce di lavoro?); il Silact Fast è quello che mi ha dato i risultati migliori e lo uso ancora adesso.
Il livello di tolleranza al lattosio è diverso da persona a persona, quindi c’è chi tollera quantitativi più alti e chi sta male anche se ne assume piccolissime quantità. I farmaci sono molto utili soprattutto quando si deve mangiare fuori o se ogni tanto ci vogliamo togliere qualche sfizio, però dobbiamo comunque cercare di tenere un regime di dieta assumendo meno lattosio possibile. Io mi son resa conto che, nonostante i farmaci, dopo un periodo di “lattosio on” la mia intolleranza si fa’ di nuovo viva e devo tornare ad un regime di dieta a lattosio zero (o quasi). L’efficacia dei farmaci poi non è sempre esatta; ad esempio basta assumere un quantitativo inferiore di Lactdigest e si scatena l’inferno 🙁 !
Dalla mia esperienza ho capito che i farmaci sono utili per i casi di emergenza e per toglierci qualche sfizio, ma per stare davvero bene sto imparando a vivere senza assumere lattosio. Tenete d’occhio il mio blog! Pubblicherò delle recensioni sui prodotti senza lattosio già testate da me e delle gustose ricette modificate utilizzando i cibi senza lattosio. Molto meglio che assumere farmaci, non trovate? 😉
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