Archivio Tag: limone

Biscottini al limone

Biscottini

Biscottini al limone…

Piove… Piove incessantemente da giorni. Il sole non so più nemmeno che colore abbia. ???

Son appena tornata da un weekend al mare (si lo so che son stata una folle ad andarci) e ho voglia di caldo, di sole e di primavera. Guardo sconsolata la finestra e niente, solo acqua!

Che fare in questa domenica sera per scacciare la malinconia e questo freddo che si è impadronito di me?

Accendere il forno naturalmente! ?
E così ho fatto. Non c’è niente di meglio del profumo di limone e cannella per ritrovare calore e buon umore. La adoro! E poi avevo delle formine per biscotti che non avevo ancora avuto modo di provare… Son un omaggio alla mia vera isola: la Sardegna. Il cuore con scritto “ahiò” (carino e scherzoso), la pavoncella (simbolo della Sardegna e di cui non è rimasta traccia tra i biscotti cotti), la caratteristica forma di sandalo della mia isola e poi la mia preferita la pintadera.

La pintadera, simbolo di epoca nuragica,è fatta di argilla e di forma circolare con incisioni da un lato. Veniva utilizzata per decorare il pane (ci son dei bronzetti che lo testimoniano) che veniva offerto alla Dea Madre e le donne che panificavano avevano un ruolo importante all’interno della comunità. ❤️ (Saggi questi antichi eh! ?) Si presume fosse utilizzata anche per decorare i tessuti e qualcuno pensa sia un calendario lunare. Un sacco di ipotesi ma la sua reale natura è ancora avvolta nel mistero e questo la rende ancora più affascinante. Io la trovo bellissima! ❤️ Potevo non utilizzarla per decorare i miei biscotti? ???

I biscottini di questa ricetta son delle semplici frolle al burro aromatizzati con scorza di limone e cannella; son secchi e croccanti, si conservano per lungo tempo e son buonissimi bagnati nel the. Ho utilizzato un burro con lattosio residuo inferiore allo 0,01% che lo rende adatto alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me.

Per la preparazione dei biscottini al limone, l’impasto di presenta molto morbido. La farina va aggiunta piano piano mentre si stende nel piano di lavoro e si formano i biscotti, quindi non preoccupatevi. ?

E ora ecco la ricetta! 

INGREDIENTI:

Biscottini_ingredienti

  • 180 gr di farina 00 più quella necessaria per stendere l’impasto
  • 125 gr di burro senza lattosio (lattosio residuo inferiore allo 0,01%)
  • 80 gr di zucchero semolato
  • 20 gr di miele
  • 1 uovo
  • Scorza grattugiata di 1 limone
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere
  • 1 gr di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale fino

PREPARAZIONE:

Sciogliere il burro senza lattosio e lavorarlo con lo zucchero fino a creare una crema. Aggiungere il miele e continuare a mescolare.

Sbattere l’uovo con un pizzico di sale fino e aggiungere all’impasto di burro, zucchero e miele.

Setacciare la farina 00 e il lievito per dolci. Aggiungere la cannella e la scorza di limone e mescolare. Aggiungere all’impasto poco alla volta e mescolare bene.

Mettere la farina 00 in un piano da lavoro e rovesciare l’impasto. Lavorarlo leggermente aggiungendo ulteriore farina e creare un serpentone. 

Biscottini_forma 1

Prelevare 1/4 dell’impasto e, dopo aver aggiunto un po’ di farina 00, stenderlo con altezza pari a 2 – 3 cm. Formare i biscottini con le formine e adagiarli nella leccarda foderata con carta da forno.

Biscottini_forma 2

Unire i rimasugli di pasta con un nuovo pezzetto di impasto e stendere nuovamente sul piano di lavoro precedentemente cosparso di farina 00. Procedere in questo modo fino a terminare tutto l’impasto.

Cuocere i biscottini al limone in forno statico preriscaldato a 175°C per circa 10 – 15 minuti (dipende dal grado di doratura che preferite).

CONSIGLI:

  • Limone/cannella: li adoro e li avevo a disposizione ma potete sostituire anche con arancia o zenzero o cardamomo o vaniglia.
  • Conservazione: son dei biscottini secchi che si posso conservare per un po’ di tempo dentro un tegame con chiusura ermetica o nelle scatole di latta apposite per biscotti. 

 

Limoncello, liquore di pompia, liquore di calamondino

Limoncello-liquore-di-pompia-liquore-di-calamondino

Limoncello, liquore di pompìa, liquore di calamondino…

Ebbene sì! Questo inverno ho trovato un po’ di agrumi “strani” o comunque più particolari e rari rispetto ai soliti arancia, limone, mandarini e allora, incuriosita, son andata a vedere cosa fossero e come utilizzarli in cucina.

 

Pompìa:

Pompìa

E’ un agrume autoctono che cresce in Sardegna; per esser precisi nella zona costiera di Siniscola. Si presenta così! Ha le dimensioni di una arancia medio/grande, buccia ruvida e bitorzoluta e sapore amarissimo. Viene preparata candita oppure si prepara una marmellata dal sapore non troppo dolce e che io adoro. ?
Se cliccate sul link trovate la ricetta. ? Anche quest’anno ne ho preparato un bel po’. Solo dopo aver preparato la marmellata ho notato che ne era avanzata una ed era lì sola soletta che mi guardava. Visto che dovevo preparare il limoncello, perché non provare anche a preparare il liquore di pompìa? Sì, alla fine ho deciso saggiamente di chiamarlo così. Provate a fare assonanza con limoncello o nocino e vedrete che nome ne viene fuori! ??? 

 

Calamondino:

Calamondino

Chi di voi lo conosce? A me l’hanno regalato perché conoscevano la mia passione per gli agrumi amari. In realtà ci abbiamo messo un paio di giorni a capire cosa fosse e se si potesse utilizzare in cucina. ? Io vi confesso che non ne avevo mai sentito parlare. Si presenta come una via di mezzo tra arancia (la ricorda per la buccia liscia) e un mandarino (per le dimensioni). I suoi semi son enormi e numerosi, ha un profumo particolare e molto deciso e pure lui è amarissimo (ho avuto il coraggio di assaggiarlo).
Momento Quark: il calamondino è un ibrido tra il mandarino e il kumquat (mandarino cinese) ed è conosciuto come albero ornamentale. E’ molto comune nelle Filippine e in Asia e viene utilizzato per insaporire carni e pesce. Ha buccia dolce e polpa amara e viene utilizzato soprattutto per liquori e marmellate. (fine Momento Quark).  ???
Ed è l’uso che ne ho fatto io. A parte tagliarlo a cubetti e congelarlo per utilizzarlo in estate per aromatizzare l’acqua o preparare gelati o sorbetti. ? Anche qua per il nome del liquore non c’era molta scelta: calamondino è il nome del frutto e calamondinello è troppo lungo. E fu così che lo battezzai semplicemente liquore di calamondino.

Ho raggruppato i tre liquori in un’unica ricetta perché il procedimento è identico. Negli ingredienti vi riporto le varie dosi di ogni agrume, così non potete sbagliare. La preparazione non è complicata: bisogna solo aver un po’ di pazienza perché le scorze degli agrumi devono restare immerse nell’alcool per almeno 45 – 60 giorni. 

E ora ecco la ricetta! ?

 

INGREDIENTI:

  • Scorza di 3 limoni (o in alternativa scorza di 1 pompìa o scorza di 6 calamondini)
  • 500 ml di alcool puro per uso alimentare
  • 500 ml di acqua
  • 500 gr di zucchero semolato

 

PREPARAZIONE:

Tintura madre

Tintura madre

La “tintura madre” si ottiene lasciando macerare le scorze degli agrumi in alcool per circa 45 – 60 giorni. Lavare e asciugare accuratamente gli agrumi. Con l’ausilio di un pelapatate togliere la scorza. E’ importantissimo che la scorza non abbia anche la parte bianca perché darebbe al nostro liquore un sapore troppo amaro. Mettere la scorza dell’agrume in un barattolo di vetro e coprire con l’alcool. Lasciare in infusione per circa 45 – 60 giorni in un luogo buio e scuotendo il barattolo almeno una volta ogni due giorni.

Sciroppo

In un tegame mettere lo zucchero e aggiungere l’acqua. Mescolare bene e portare ad ebollizione. Abbassare la fiamma e cuocere per circa 10 minuti. Lasciar raffreddare.

Assemblaggio

Aggiungere lo sciroppo alla tintura madre, mescolare e lasciar riposare per qualche ora. Filtrare il liquido utilizzando un tovagliolo di cotone dalla trama molto sottile e lasciar riposare in una bottiglia di vetro per circa 2 – 3 mesi. Se fosse necessario filtrare nuovamente il liquore.

 

CONSIGLI:

I limoncello, liquore di pompìa e liquore di calamondino son ottimi come digestivi a fine pasto (soprattutto con pasti impegnativi. Io li utilizzo anche per la preparazione di dolci o per inzuppare la pasta frolla quando preparo la crostata di frutta. Ci stanno davvero bene anche nei gelati. ?

 

Baklava

Baklava

Baklava…

La baklava è un dolce di origine turca (qualcuno dice addirittura bizantina) che, con tante varianti, viene preparato in quasi tutti i paesi dell’Europa dell’est.

Ho mangiato per la prima volta la baklava in versione turca durante un viaggio di lavoro a Bratislava… Me ne son innamorata! Profumava di limone e cannella e aveva un sapore delizioso. Pensavo sempre di rifarla ma poi per un motivo o per l’altro (o per la difficoltà di trovare la pasta fillo) avevo sempre rimandato. Anzi era caduta quasi nel dimenticatoio. ?

Poi un po’ di tempo fa l’ho sentita nominare per caso e allora mi è venuta la curiosità di provare a farla. Tutta colpa della mia collega e amica Francesca che è arrivata in ufficio con tre rotoli di pasta fillo tutti per me! ??? E allora non avevo più scuse… Dovevo prepararla.
Ma com’è fatta la baklava? Ora ve la mostro! ?

E’ formata da tanti strati (pare debbano essere 33 come gli anni di Cristo) di pasta fillo che si alternano a strati di frutta secca e cannella e poi, una volta cotta, viene inzuppata ancora bollente con uno sciroppo preparato con miele o zucchero e aromi vari. Una vera delizia. ???

Per preparare la baklava son andata a studiare diverse ricette anche se poi ammetto di aver fatto un po’ di testa mia! ? Per la pasta ho utilizzato una versione (mi pare quella di Cipro) che spennellava gli strati di pasta fillo con l’olio anziché con il burro. Per il ripieno ho scelto un mix di noci tagliate grossolanamente, granella di pistacchi, un po’ di pane grattugiato (che ho fatto dorare sul fuoco perché mi piace il retrogusto che lascia) e la mia immancabile cannella. ? E miele (no zucchero), arancia. limone e cannella per lo sciroppo. Ne è venuta fuori una versione particolare, profumata e completamente senza lattosio, adatta a tutti gli intolleranti al lattosio come me. ✌

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:
Ripieno:

  • 250 gr di pasta fillo
  • 50 gr di noci tritate grossolanamente
  • 50 gr di granella di pistacchio più granella di pistacchio q.b. per guarnire
  • 25 gr di pane grattugiato
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere
  • 1 pizzico di sale fino
  • Olio extravergine di oliva q.b. per spennellare gli strati di pasta fillo

Sciroppo:

  • 200 gr di miele
  • 150 gr di acqua
  • 1/2 arancia
  • 1/2 limone
  • 1/3 di una stecca di cannella

PREPARAZIONE:

In un tegame antiaderente far dorare leggermente il pane grattugiato (spegnere appena inizia a diventare ambrato). Mettere in una ciotola e aggiungere le noci tritate, la granella di pistacchio, la cannella, un pizzico di sale fino e mescolare bene.

Spennellare il fondo e i fianchi della teglia con l’olio extravergine di oliva. Adagiare il primo strato di pasta fillo, poi spennellare nuovamente con l’olio extravergine di oliva e adagiare un nuovo strato di pasta fillo. Non importa se la pasta fillo esce dai bordi della teglia perché andrà ripiegata alla fine. Ora aggiungere un po’ del ripieno di noci e granella di pistacchio, un nuovo strato di pasta fillo, poi spennellare con olio evo, aggiungere nuovamente il ripieno e continuare così sino alla fine degli ingredienti. Mettere da parte un foglio di pasta fillo che servirà per coprire la baklava. Prima di coprire, spennellare la pasta fillo che fuoriesce dai bordi della teglia e ripiegarla sopra. Infine coprire con ultimo strato di pasta fillo, tagliare della forma della teglia e dare ultima spennellata con olio evo. Guarnire con la granella di pistacchio e mettere a riposare in frigo per circa mezzora. Assicurarsi che la baklava sia ben coperta così non assorbe gli odori del frigo.

Accendere il forno in modalità statica a 150°C e, una volta caldo, cuocere la baklava per circa un’ora.

Nel frattempo preparare lo sciroppo con il miele, l’acqua, il pezzetto di stecca di cannella e le metà di arancia e limone che vanno prima strizzate e poi tagliate a pezzi non troppo piccoli e aggiunte allo sciroppo. Portare ad ebollizione e cuocere a fuoco medio basso finché non è pronta la baklava.

Togliere la baklava dal forno, irrorarla con lo sciroppo (che prima va filtrato) e lasciarla raffreddare. Chiudere bene e lasciar riposare una notte in frigo prima di servire.

CONSIGLI:

  • Miele: molte ricette riportano zucchero o metà zucchero e metà miele. Io ho preferito utilizzare solo il miele perché lo adoro e gli conferisce un sapore molto più particolare.
  • Burro: in molte ricette viene utilizzato il burro al posto dell’olio. Il pregio di utilizzare il burro è sicuramente una maggiore morbidezza della baklava ma vi dirò che a me così croccante non dispiace, anzi l’ho trovata perfetta. Ovviamente se siete intolleranti potete sostituire con un burro delattosato che va fatto sciogliere appena prima dell’utilizzo.
  • Olio di oliva: io lo uso perché lo produciamo a casa e ha un sapore delicato. Potete sostituire con un qualsiasi olio a vostro piacimento. Se poi volete rendere l’olio di oliva più “leggero” e meno saporito (a molti dà fastidio il sapore più deciso) il trucco è riscaldarlo leggermente (in Albania fanno così!?).
  • Frutta secca: io ho utilizzato noci e pistacchi perché son i miei preferiti. Potete utilizzare anche solo noci o fare un mix noci e mandorle (a me queste ultime non piacciono e non le uso mai) o anche le nocciole, sole o in combo con le noci o con noci e mandorle.

Angulas, pardulas, casadinas, formaggelle sarde

Angulas, pardulas, casadinas, formaggelle sarde

Angulas, pardulas, casadinas, formaggelle sarde…

Sas angulas (chiamate anche pardulas, casadinas o formaggelle) son i dolci tipici che si preparano qua in Sardegna durante il periodo pasquale. Hanno la caratteristica forma a stella (con 5 o 6 punte), la pasta è quella all’uovo violata tipica di molti dolci preparati qua in Sardegna (come sas lorighettas) e il ripieno è preparato con ricotta, zucchero, tuorli e aromi. Un dolce che abbiamo sempre preparato in casa ma che io, ahimè, potevo solo guardare. ??? Ovviamente per me la ricotta è tabù e lo è pure quella con lattosio pari a 0,1% (mi crea sempre problemi ed evito di comprarla). Ma l’altro giorno, così per caso, ho scoperto l’esistenza della ricotta con lattosio residuo pari allo 0,01% ???e secondo voi me la son fatta scappare? Ovviamente no! E allora finalmente son riuscita a preparare sas angulas anche per me! ?

Sas angulas son semplici e veloci da preparare: ci vuole solo un po’ di dimestichezza per chiudere i bordi della stella e poi in questa versione son senza lattosio, quindi non dovrebbero creare problemi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me.

E ora ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

Per la pasta:

  • 250 gr di semola
  • 2 uova
  • 30 gr di strutto
  • 30 – 50 ml di acqua a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaino di liquore all’anice
  • Un pizzico di sale fino

Per il ripieno:

  • 500 gr di ricotta senza lattosio (lattosio residuo inferiore allo 0,01%)
  • 2 tuorli
  • 150 gr di farina 0
  • 150 gr di zucchero
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • Scorza grattugiata di 2 limoni
  • 30 ml di liquore all’anice
  • 1/4 baccello di vaniglia
  • Un pizzico di sale fino
  • Zucchero semolato (per guarnire)
  • Zucchero a velo (per guarnire)

PREPARAZIONE:

Angulas, pardulas, casadinas, formaggelle sarde

Mettere la semola, le uova, il sale fino e 30 ml di acqua a temperatura ambiente nella planetaria e impastare a bassa velocità. Dopo circa 10 minuti (o quando l’impasto si è già formato) aggiungere lo strutto e continuare ad impastare. Se la pasta risultasse eccessivamente dura, aggiungere i restanti 20 ml di acqua a temperatura ambiente. Mettere la pasta dentro una busta da congelatore per evitare che si asciughi.

Scolare bene la ricotta senza lattosio (deve perdere tutto il siero) e strizzarla dopo averla messa dentro un canovaccio da cucina. Metterla in un recipiente e mescolarla bene con lo zucchero in modo che si formi una crema. Aggiungere un tuorlo per volta e continuare a mescolare bene. Aggiungere la scorza grattugiata dei limoni e i semi del baccello di vaniglia. Incorporare piano piano la farina 0 senza smettere di mescolare (setacciare la farina) e successivamente il lievito per dolci setacciato. Infine aggiungere il liquore all’anice e amalgamare bene il tutto.

Riprendere in mano la pasta e stenderla in una sfoglia molto sottile (circa 2 mm). Con una formina per biscotti ricavare dei cerchi di circa 6 – 8 cm di diametro. Mettere il ripieno al centro e dare forma di stella pizzicando con le dita i bordi della pasta in modo da formare una stella a 5 o 6 punte. Livellare bene il ripieno e aggiungere un po’ di zucchero semolato.

Infornare con forno statico preriscaldato a 175°C per circa 20 – 30 minuti o finché la pasta non risulta ben dorata.

CONSIGLI:

  • Liquore all’anice: la ricetta originale lo prevede. Se non vi piace o non lo avete a disposizione, potete sostituire con il limoncello.
  • Conservazione: sas angulas vanno conservate dentro un recipiente con chiusura ermetica. Son dei dolci che vanno consumati nel giro di uno o due giorni perché poi tendono a seccarsi. Potete congelarli appena si son raffreddati e metterli a scongelare nel momento in cui vanno consumati.