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Ravioli di carne

Ravioli di carne

Ravioli di carne…

Dopo un sabato pieno di sole, la domenica è stata piovosa e uggiosa. Cancellato ogni pensiero di gita fuori porta (o di cariche di lavatrice in stile desperate housewife 😀 ) ho passato la giornata ad aiutare mamma e zie nella preparazione dei pizzudos (la versione salata delle più conosciute sevadas sarde, preparati con una pasta all’uovo violata con lo strutto e un ripieno di formaggio fresco acido e patate lesse macinate). Ovviamente, vista la mia intolleranza al lattosio, non ho potuto assaggiarne nemmeno un pezzetto… E allora grazie alla pasta all’uovo avanzata e al macinato che avevo in frigo, ho deciso di preparare dei ravioli che andassero bene anche per me. Ho rispolverato una vecchia ricetta di mia mamma e insieme a lei abbiamo preparato i ravioli di carne.

Son deliziosi… Dal sapore particolare e delicato. Io li mangio conditi con olio extravergine di oliva e pochissimo formaggio grattugiato molto stagionato. Mia mamma (che non è intollerante al lattosio) li preferisce con prosciutto cotto e panna (dovrei provare con una panna vegetale o a ridotto contenuto di lattosio). Nel ripieno dei ravioli di carne c’è un po’ di formaggio grattugiato a lunga stagionatura che contiene tracce di lattosio. Non dovrebbe creare problemi a chi è intollerante al lattosio ma magari state attenti se siete ancora in disintossicazione.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 2 dosi di pasta all’uovo violata
  • 1 kg di macinato di manzo
  • 500 gr di patate lesse macinate
  • 120 gr circa di formaggio grattugiato a lunga stagionatura
  • 1/2 spicchio d’aglio
  • 1/2 cipolla piccola
  • 3 – 4 pezzetti di sedano
  • 2 – 3 carote
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • Noce moscata q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Lavare bene le verdure per il soffritto (sedano, carota, cipolla e aglio) e tritarle bene. Soffriggere insieme alla carne macinata. Aggiungere il sale fino e, quando il macinato è quasi cotto, aggiungere il vino bianco e lasciar sfumare. Lasciar raffreddare la carne e poi tritarla ancora con l’ausilio di un robot da cucina (questa operazione è molto importante e la carne deve essere ben tritata e morbida in modo che non vada a bucare la pasta).

Mentre la carne macinata raffredda, preparare la pasta all’uovo violata (cliccare sul link per vedere gli ingredienti e il procedimento).

In un recipiente mettere la carne macinata tritata e fredda e aggiungere le patate lesse macinate, la noce moscata e il formaggio grattugiato a lunga stagionatura. Aggiustare di sale e mescolare bene il tutto.

Stendere la pasta all’uovo violata in sfoglie molto sottili e mettere dei tocchetti di ripieno in metà delle sfoglie (l’altra metà vi servirà per coprire). Sigillare bene i ravioli di carne in modo che non resti aria dentro (questo fa si che non si spacchino durante la cottura). Adagiare nei vassoi a strati e usare la carta da forno per dividere uno strato da quello successivo. Mettere da parte quelli che verranno cucinati subito e congelare il resto dei ravioli (in buste alimentari ben sigillate).

CONSIGLI:

  • Raviolamp: son delle formine che aiutano nella preparazione dei ravioli. Io li uso da sempre. Mi facilita il tutto e i ravioli vengono molto carini e tutti uguali.
  • Condimento: come vi ho già detto, li preferisco semplici e in bianco ma si possono fare anche con burro a ridotto contenuto di lattosio e salvia o con panna (a ridotto contenuto di lattosio o vegetale e prosciutto cotto). Con sugo semplice dovrei provarli, poi vi dirò!
  • Forma: stavolta ero di corsa e li ho preparati come ravioli semplici ma mi piacciono anche come tortellini o agnolotti.
  • Ripieno: io l’ho preparato in modo semplice ma si può fare un mix di carni macinate (maiale, manzo e pollo) o aggiungere prosciutto crudo o mortadella, così si ha una ricetta simile a quella dei tortellini.

Pasta all’uovo violata

Pasta all’uovo violata…

La pasta all’uovo violata è una pasta all’uovo particolare che si prepara qua in Sardegna e viene utilizzata per le sevadas e per la preparazione di alcuni dolci tipici (lorighettas). L’impasto è quello della pasta all’uovo ma successivamente si “viola” la pasta aggiungendo strutto o olio extravergine d’oliva.

Ci tengo a precisare che questa non è la pasta all’uovo tradizionale che si prepara in Emilia Romagna, ma una variante propria della Sardegna. Differisce sia per gli ingredienti che per la lavorazione.

INGREDIENTI:

  • 1 kg di semola
  • 4 uova
  • 100 gr circa di strutto o olio di oliva
  • Sale q.b.
  • 300 – 400 ml circa di acqua a temperatura ambiente

PREPARAZIONE:

La preparazione è quella tipica della pasta all’uovo: si versa la semola nell’impastatrice e si aggiungono gli altri ingredienti (uova, acqua e sale) e si fa impastare per circa dieci minuti. E’ importante aggiungere l’acqua a poco a poco in modo da “misurare” la durezza della pasta. A volte ne bastano 300 ml, a volte qualcosa in più. Dipende dalla semola che viene utilizzata.

Successivamente si aggiunge lo strutto o l’olio extravergine di oliva e si impasta per circa altri 15 – 20 minuti.

Con l’ausilio della “nonna Papera” o di una qualsiasi sfogliatrice stendere la pasta in sfoglie sottili pronte per le diverse ricette.

Orzotto radicchio e zucchine in vasocottura

Orzotto radicchio e zucchine in vasocottura…

Anche ieri sera son arrivata a casa tardissimo e con una fame pazzesca… Avevo poco tempo per preparare la cena e ho optato per una poco sana pancetta di maiale grigliata e, per zittire la mia coscienza, una bella insalata mista lattuga, radicchio, sedano e pomodoro. La mia cellulite ha fatto la hola contenta e io mi son ripromessa di mangiare più leggero stasera. ???

Il problema era organizzare il pranzo per il giorno dopo e vi giuro che ero davvero stanchissima… Mentre lavavo la verdura mi è venuta l’idea dell’orzotto radicchio e zucchine in vasocottura. Mi è bastato prendere un vasetto da 500 ml, pesare gli ingredienti, buttarli dentro e azionare il microonde per circa 7 minuti. Et voilà, il pranzo di oggi era pronto! ?

L’orzotto radicchio e zucchine in vasocottura è completamente senza lattosio, adatto agli intolleranti e anche a chi è ancora in fase di disintossicazione. ?

Ora due righe sulla tecnica della vasocottura e poi subito la ricetta! ?
IMPORTANTE. La tecnica della vasocottura è molto bella e interessante ma deve esser seguita in sicurezza, rispettando tutte le regole contenute nel Blog “Nel tegame sul fuoco” e studiando bene la tecnica originale così come spiegata da Rosella Errante. Mi raccomando, non sperimentate senza aver studiato bene il tutto.

Cliccate su questo link e trovate tutte le indicazioni e le regole da seguire per una VASOCOTTURA in sicurezza e senza rischi.

INGREDIENTI:

  • 65 gr di orzo perlato
  • 120 ml di acqua
  • 1 cucchiaino di dado vegetale
  • 1 pezzetto di radicchio
  • 1 pomodoro medio – piccolo
  • 1/3 circa di zucchina
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • Curcuma q.b.
  • Sale fino q.b.
  • Peperoncino q.b.

PREPARAZIONE:

Pesare l’orzo e lavarlo molto bene.

In un vasetto da 500 ml apposito per la vasocottura (io Korken – Ikea) versare l’orzo, il dado vegetale e il radicchio precedentemente lavato, scolato e tagliato a pezzetti.

Aggiungere la zucchina e il pomodoro precedentemente lavati e tagliati a cubetti. Il vasetto deve essere pieno per 3/4, questo è molto importante.

Aggiungere il peperoncino, la curcuma, un pizzico di sale fino e l‘acqua tiepida e mescolare bene. Pulire bene il bordo e tappare il vasetto inserendo i gancetti. Cuocere al microonde per 7 minuti alla potenza subito inferiore a quella testata (per testare la potenza adatta cliccate qui). Lasciare riposare il vasetto per 20 minuti circa così l’orzotto radicchio e zucchine in vasocottura continua a cuocere e si forma il sottovuoto.

Prima di servire, sganciare il vasetto e mettere in microonde per circa 3 minuti (o finché il vasetto si stappa da solo).

CONSIGLI:

  • Sicurezza: il metodo della vasocottura è un metodo collaudato e sicuro a patto che si seguano delle regole (che son quelle che trovate all’inizio della ricetta o nella pagina apposita). Il consiglio che io vi do’ è sempre lo stesso… Usate i vasetti appositamente creati per la vasocottura e seguite le regole del Blog “Nel tegame sul fuoco”. Non improvvisate!
  • Dosi: il quantitativo di radicchio, zucchine e pomodorl dipende dalla grandezza del cespo o dei singoli ortaggi. Voi attenetevi sempre all’altra regola fondamentale che è quella di riempire il vasetto per 3/4.

Crostata di patate

Crostata di patate…

Domani 8 marzo è la Giornata Interazionale della Donna. Chi mi conosce bene sa quanto io ami poco questa ricorrenza e ancor meno i suoi festeggiamenti. Devo ammettere che tutto questo furore, pazzia, donne che si strappano i capelli davanti ad uno spogliarello maschile o che rientrano a casa in condizioni pessime mi mette tristezza… Non so perché ma non mi è mai piaciuta questa “festa”. Sinceramente per me è sempre stata una giornata come le altre e da passare un po’ in sordina. Ma quest’anno ho deciso di fare una eccezione e di aderire alla campagna “la patata non si baratta“, campagna contro i ricatti sessuali che subiscono ogni giorno le donne. E non potevo che farlo con una ricetta che ha come ingrediente principale la patata. La crostata di patate è tonda, morbida ma soprattutto allegra, colorata, solare. Rappresenta la donna nel suo aspetto più radioso e positivo. Cari maschietti vi ricordo che la patata va coltivata, non pretesa e soprattutto #nonsibaratta 😀 😀

Per la ricetta, ho preso spunto dal blog della bravissima blogger Misya e qua vi lascio il link alla sua crostata di patate. Io ho modificato gli ingredienti rendendola adatta agli intolleranti al lattosio ma stavolta ho utilizzato dei delattosati tutti a ridotto contenuto di lattosio, quindi non è adatta a chi sta seguendo la disintossicazione (da lattosio). Trovate le alternative completamente senza lattosio giù tra i consigli. 😉

E ora, ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 900 di patate pasta gialla
  • 40 gr di burro a ridotto contenuto di lattosio (Granarolo o Latteria Soresina – lattosio pari allo 0,01%)
  • 2 uova
  • 100 gr di parmigiano reggiano molto stagionato (lattosio in tracce) grattugiato
  • 1 peperone
  • 1 zucchina
  • 1 pezzetto di formaggio Dolomitenkönig di Mila (lattosio <0,1%)
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.

PREPARAZIONE:

Lavare bene le patate e lessarle con la buccia (io utilizzo la pentola a pressione per fare prima). Sbucciarle e passarle nel pelapatate. Nel frattempo che le patate cucinano, lavare bene il peperone e la zucchina, tagliarli a julienne e metterli al forno con un goccio di olio extravergine di oliva, sale fino e pepe nero.

In un recipiente versare le patate lesse macinate e aggiungere le uova, il burro a ridotto contenuto di lattosio già fuso, il parmigiano reggiano stagionato grattugiato, aggiustare di sale fino e di pepe nero e mescolare tutto.

Ungere uno stampo (io ho utilizzato lo stampo furbo perché comodo e carino) con del burro a ridotto contenuto di lattosio fuso, cospargere con il pangrattato e versare l’impasto di patate. Cuocere in forno statico a 175°C per circa mezzora o quando la superficie è dorata.

Rovesciare l’impasto di patate in un altro stampo, aggiungere un po’ di olio extravergine di oliva, sale fino e pepe nero e adagiare le verdure grigliate. Tagliare il Dolomitenkönig a cubetti, aggiungere e infornare un paio di minuti affinché il formaggio si sciolga. Servire la crostata di patate calda.

CONSIGLI:

  • Ripieno: io ho scelto verdure grigliate ma ci sta bene un po’ di tutto… La crostata di patate è un po’ come la pizza, la potete condire come preferite voi.
  • Lattosio: se volete diminuire ulteriormente il quantitativo di lattosio (o avere la versione vegana) potete sostituire il burro con la margarina vegetale (a me non piace granché), il formaggio grattugiato stagionato con lievito alimentare inattivo in scaglie e il Dolomitenkönig con una qualsiasi alternativa vegetale al formaggio (a me sinceramente non piacciono).

Pasta zucchine e pomodorini in vasocottura

Pasta zucchine e pomodorini in vasocottura…

Ebbene sì! Ormai son una “invasata” e son entrata nel tunnel della vasocottura. Sto sperimentando un sacco di nuove ricette. La ricetta della pasta zucchine e pomodorini in vasocottura è talmente semplice da risultare quasi imbarazzante. Prendi un vasetto (io Ikea Korken) da 500 ml, pesi gli ingredienti, li butti dentro e metti al microonde per 6 minuti. Venti minuti di riposo et voilà! Pronta! Deliziosa! Profumata! Meravigliosa! Dovete provarla! 😉 Ed è pure completamente senza lattosio quindi perfetta per noi intolleranti al lattosio e per chi è in disintossicazione (da lattosio).

La vasocottura è un metodo innovativo che in soli sei minuti di cottura al microonde (più 15 minuti di riposo) permette di preparare tantissimi piatti. Io lo trovo assolutamente geniale e, nel giro di un’oretta o poco più, mi permette di organizzarmi quasi tutti i pasti della settimana (mangio fuori casa tutti i giorni e odio vivere di panini).
IMPORTANTE. La tecnica della vasocottura è molto bella e interessante ma deve esser seguita in sicurezza, rispettando tutte le regole contenute nel Blog “Nel tegame sul fuoco” e studiando bene la tecnica originale così come spiegata da Rosella Errante. Mi raccomando, non sperimentate senza aver studiato bene il tutto.

Cliccate su questo link e trovate tutte le indicazioni e le regole da seguire per una VASOCOTTURA in sicurezza e senza rischi.

E ora, ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

Ingredienti

  • 65 gr di ditaloni rigati (o pasta tipo “piccolini” Barilla)
  • 1/2 zucchina
  • 1 pomodoro piccolo
  • 80 ml di acqua a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • sale q.b.
  • pepe nero q.b.
  • curcuma q.b.
  • 1 vasetto da 500 ml adatto per la vasocottura (io Ikea Korken)

PREPARAZIONE:

Preparazione

Nel vasetto Ikea Korken mettere la pasta. Lavare e tagliare la zucchina e il pomodoro a dadini. Aggiungerli alla pasta facendo in modo che il vasetto sia pieno per 3/4. Successivamente aggiungere il cucchiaio di olio extravergine di oliva, l’acqua, il sale fino, il pepe nero e la curcuma. Pulire il bordo del vasetto, tapparlo e metterlo al microonde alla potenza da voi testata per sei minuti. Riempire il vasetto per 3/4 della capienza. Questo è molto importante. Rispettare la regola dei 3/4 mi raccomando! A metà o meno dei 3/4 risulta pericoloso. Se invece lo si riempie troppo, non si lascia al vapore lo spazio per formarsi e allora il vasetto sfiaterà fuori sporcando tutto il microonde (ed è comunque pericoloso).

Togliere dal microonde e lasciar riposare per 15 – 20 minuti. Prima di servire la pasta zucchine e pomodorini in vasocottura, rimettere il vasetto al microonde (senza agganciarlo) per circa 3 minuti o finché non si apre.

CONSIGLI:

  • Formaggio grattugiato a lunga stagionatura: potete insaporire la pasta aggiungendo un cucchiaio di formaggio grattugiato a lunga stagionatura (lattosio in tracce) o, se siete in disintossicazione, del lievito inattivo in scaglie.
  • Sicurezza: ricordatevi di utilizzare SOLO i vasetti adatti per la vasocottura e di riempire il vasetto per 3/4 circa.

Polpettine di salmone in vasocottura

Polpettine di salmone in vasocottura…

Stavolta ho voluto sperimentare un secondo piatto: le polpettine di salmone in vasocottura. Son davvero contenta del risultato. Son deliziose, facilissime da preparare e molto profumate. Di solito le lascio pronte e le riscaldo quando la sera torno dalla palestra e non ho voglia ne tempo di cucinare.

La vasocottura è un metodo innovativo che in soli sei minuti di cottura al microonde (più 15 minuti di riposo) permette di preparare tantissimi piatti. Io lo trovo assolutamente geniale e, nel giro di un’oretta o poco più, mi permette di organizzarmi quasi tutti i pasti della settimana (mangio fuori casa tutti i giorni e odio vivere di panini).
IMPORTANTE. La tecnica della vasocottura è molto bella e interessante ma deve esser seguita in sicurezza, rispettando tutte le regole contenute nel Blog “Nel tegame sul fuoco” e studiando bene la tecnica originale così come spiegata da Rosella Errante. Mi raccomando, non sperimentate senza aver studiato bene il tutto.

Cliccate su questo link e trovate tutte le indicazioni e le regole da seguire per una VASOCOTTURA in sicurezza e senza rischi.

Le polpettine di salmone in vasocottura son completamente senza lattosio, adatti agli intolleranti al lattosio e anche chi è ancora in fase di disintossicazione.

E ora, ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  •  130 gr di polpa di salmone (senza pelle e senza spine)
  •  1 patata medio-piccola bollita e macinata
  • 40 gr di zucchine
  • ‎3 cucchiaini di olio extravergine di oliva
  • ‎1 fogliolina di alloro
  • 1 fogliolina di salvia
  • ‎1 rametto di rosmarino
  • 1 rametto di prezzemolo
  • 1 pezzetto di peperoncino
  • 1 pizzico di sale fino
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva (per condire)
  • 1 cucchiaio di vino bianco (per condire)
  • 1 vasetto Weck da 500 ml

PREPARAZIONE:
Lavare le erbette (salvia, alloro, rosmarino, prezzemolo) e asciugarle bene. Privare il rosmarino della parte legnosa e tenere solo le foglioline. Con l’ausilio di una mezzaluna, tritare molto bene le erbette insieme al pezzetto di peperoncino.
Sempre con la mezzaluna, tritare bene la polpa del salmone e adagiarla in una insalatiera o altro recipiente. Aggiungere le erbette tritate, la patata bollita macinata e grattugiare la zucchina precedentemente lavata e asciugata. Aggiungere il sale fino e mescolare bene il tutto.

Con le mani formare delle palline (io ne ho fatte 12). Prendere il vasetto Weck e versare 1 cucchiaio rispettivamente di olio extravergine di oliva e di vino bianco. Riempire per 3/4 con le polpette e cuocere per 6 minuti alla potenza testata nel vostro microonde. Riempire il vasetto per 3/4 della capienza. Questo è molto importante. Rispettare la regola dei 3/4 mi raccomando! A metà o meno dei 3/4 risulta pericoloso. Se invece lo si riempie troppo, non si lascia al vapore lo spazio per formarsi e allora il vasetto sfiaterà fuori sporcando tutto il microonde (ed è comunque pericoloso).
Lasciar riposare per circa 20 minuti e poi rimettere in microonde senza ganci per circa 3 minuti o finché non si stappa.

CONSIGLI:

  • Salmone: con la stessa ricetta si possono fare delle buonissime polpette utilizzando altri tipi di pesce come sogliola, merluzzo, trota, etc.
  • Sicurezza: ricordatevi di utilizzare SOLO i vasetti adatti per la vasocottura e di riempire il vasetto per 3/4 circa.

Risotto radicchio e gorgonzola in vasocottura

Risotto radicchio e gorgonzola in vasocottura…

Un altro mio esperimento con questa nuova tecnica e vi dico che era delizioso… Il risotto radicchio e gorgonzola in vasocottura è sublime… Delicato. Pronto in soli sei minuti e poi conservato in frigo. Da quando ho scoperto la vasocottura la mia vita e le mie pause pranzo in ufficio son migliorate tantissimo. Riesco ad organizzarmi i pasti della settimana lavorativa nel giro di un’oretta al massimo e mangio decisamente meglio, potendo scegliere tra tantissime alternative.
IMPORTANTE. La tecnica della vasocottura è molto bella e interessante ma deve esser seguita in sicurezza, rispettando tutte le regole contenute nel Blog “Nel tegame sul fuoco” e studiando bene la tecnica originale così come spiegata da Rosella Errante. Mi raccomando, non sperimentate senza aver studiato bene il tutto.

Cliccate su questo link e trovate tutte le indicazioni e le regole da seguire per una VASOCOTTURA in sicurezza e senza rischi.

La ricetta originale da cui son partita è quella del risotto al radicchio del Blog “Nel tegame sul fuoco”. Io l’ho modificata leggermente in una versione più light (niente cipolla e niente soffritto) e ho sostituito lo stracchino (proibito per noi intolleranti al lattosio) con il Gorgonzola Igor piccante che, come certificato dalla AILI (Associazione Italiana Latto-Intolleranti), ha un “un contenuto residuo (di lattosio) inferiore a 0,01% (0,01gr per 100gr di prodotto)“. Il risotto radicchio e gorgonzola in vasocottura può esser consumato tranquillamente da chi, come me, è intollerante al lattosio.

E ora ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 80 gr di riso
  • 170 ml di acqua
  • 1 cucchiaino di dado vegetale
  • 1/4 circa di radicchio
  • 30 gr di gorgonzola piccante Igor (lattosio <0,01%)
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:

In un vasetto da 500 ml apposito per la vasocottura (io Weck) versare il riso, il dado vegetale e il radicchio precedentemente lavato, scolato e tagliato a pezzetti. Il vasetto deve essere pieno per 3/4, questo è molto importante. Aggiungere il pepe nero, il gorgonzola e l‘acqua tiepida e mescolare bene. Pulire bene il bordo e tappare il vasetto inserendo i gancetti. Cuocere al microonde per 7 minuti alla potenza subito inferiore a quella testata (per testare la potenza adatta cliccate qui). Lasciare riposare il vasetto per 20 minuti circa così il risotto radicchio e gorgonzola in vasocottura continua a cuocere e si forma il sottovuoto.

Prima di servire, togliere i ganci e mettere in microonde per circa 3 minuti (o finché il vasetto si stappa da solo).

CONSIGLI:

  • Sicurezza: il metodo della vasocottura è un metodo collaudato e sicuro a patto che si seguano delle regole (che son quelle che trovate all’inizio della ricetta o nella pagina apposita). Il consiglio che io vi do’ è sempre lo stesso… Usate i vasetti appositamente creati per la vasocottura e seguite le regole del Blog “Nel tegame sul fuoco”. Non improvvisate!
  • Dosi: il quantitativo di radicchio (che può essere 1/4 o 1/5 o 1/2) dipende dalla grandezza del cespo. Voi attenetevi sempre all’altra regola fondamentale che è quella di riempire il vasetto per 3/4.
  • Versione tradizionale: la trovate cliccando sul link della ricetta risotto radicchio e gorgonzola.
  • Versione light: qua trovate il link della ricetta del risotto radicchio, gorgonzola e noci preparato in versione più leggera e con l’ausilio della vaporiera.

Melanzane alla parmigiana in vasocottura

Melanzane alla parmigiana in vasocottura

Melanzane alla parmigiana in vasocottura…

Le melanzane alla parmigiana in vasocottura son uno dei miei primi esperimenti con la vasocottura, un metodo innovativo che in soli sei minuti di cottura al microonde (più 15 minuti di riposo) permette di preparare tantissimi piatti. Io lo trovo assolutamente geniale e, nel giro di un’oretta o poco più, mi permette di organizzarmi quasi tutti i pasti della settimana (mangio fuori casa tutti i giorni e odio vivere di panini).
IMPORTANTE. La tecnica della vasocottura è molto bella e interessante ma deve esser seguita in sicurezza, rispettando tutte le regole contenute nel Blog “Nel tegame sul fuoco” e studiando bene la tecnica originale così come spiegata da Rosella Errante. Mi raccomando, non sperimentate senza aver studiato bene il tutto.

Cliccate su questo link e trovate tutte le indicazioni e le regole da seguire per una VASOCOTTURA in sicurezza e senza rischi.

E ora la ricetta! E iniziamo dalla fine… L’assaggio! All’apertura del vasetto la sorpresa! Un profumo pazzesco, buonissimo, sfizioso. Le melanzane alla parmigiana in vasocottura non erano insipide o lesse ma sembravano appena uscite dal forno. Mi son piaciute davvero tantissimo. Le rifarò a breve. E poi volete mettere la comodità di portarle con me in ufficio per la pausa pranzo?

Tra gli ingredienti è presente formaggio grattugiato a lunga stagionatura che contiene lattosio solo in tracce che non dovrebbe dare problemi alla maggior parte degli intolleranti al lattosio come me. Se siete in disintossicazione potete sostituire con del pane grattugiato abbrustolito e/o lievito di birra inattivo in scaglie. ?

INGREDIENTI:

  • 1 melanzana media
  • Ragù già pronto
  • Formaggio grattugiato a lunga stagionatura q.b. (lattosio solo in tracce)

PREPARAZIONE:

Lavare bene la melanzana, asciugarla e tagliarla a fette sottilissime. Prendere un vasetto da 500 ml adatto per la vasocottura e iniziare a comporre gli strati. Prima il ragù, poi il formaggio grattugiato a lunga stagionatura, uno strato di fette di melanzana e poi ripetere dall’inizio e riempire il vasetto per 3/4 della capienza. Questo è molto importante. Rispettare la regola dei 3/4 mi raccomando! A metà o meno dei 3/4 risulta pericoloso. Se invece lo si riempie troppo, non si lascia al vapore lo spazio per formarsi e allora il vasetto sfiaterà fuori sporcando tutto il microonde (ed è comunque pericoloso).

Pulire il bordo del vasetto, tappare, sistemare i ganci e cuocere in microonde per 6 minuti alla potenza testata (per testare la potenza cliccare qui). Lasciar riposare per almeno 15 – 20 minuti. In questo lasso di tempo, i cibi continuano a cuocere e si forma il sottovuoto, fondamentale per la conservazione.

Prima di servire, togliere i ganci e rimettere al microonde per circa 3 minuti. Il vapore che si forma farà aprire il vasetto.

CONSIGLI:

  • Sicurezza: ve lo ripeto ancora. Non improvvisate ma seguite bene le regole e usate solo i vasetti testati per la vasocottura.
  • Varianti: al posto delle melanzane ho utilizzato le patate. Unica accortezza in questo caso è consumare il tutto entro due giorni.

Zeppole sarde

Zeppole sarde

Zeppole sarde…

Le zeppole sarde, che noi chiamiamo “zippulas de loriha” son delle zeppole salate che si preparano in Sardegna (almeno nella mia zona) durante il Carnevale. La ricetta che vi propongo è quella di mia nonna e di mia mamma.

Devo fare una piccola premessa sul carnevale sardo e le sue tradizioni visto che si discosta alquanto da quello che si festeggia nelle altre parti d’Italia e del mondo. Il nostro non è un carnevale colorato ma il colore dominante è il nero… Il buio. Si rifà ad antichi riti pagani propiziatori alla luce e al raccolto. In inverno c’è freddo, buio, la terra è ghiacciata e sterile e si attende l’arrivo della primavera, del caldo, della luce. E allora l’uomo si traveste da animale, si tinge il viso di nero e chiede alla Dea Madre che torni la luce, il caldo, il sole, che la terra sia feconda e dia un buon raccolto. Tutte le maschere del centro Sardegna come Mamuthones, Merdules, Urthos e Buttudos e le altre, ricordano animali come buoi, arieti, montoni, etc. Solo la donna, figura vivente che ricorda la Dea Madre, veniva esentata da questi riti perché già portatrice di vita e di luce. Il nero poi è simbolo di uguaglianza e somiglianza. Quando ci si tinge il volto di nero si è tutti uguali, simili, indistinguibili e per un giorno ci si dimentica di ciò che si è e dei propri problemi. È quello che succede a Ovodda per mehuris de lessia (mercoledì delle ceneri) dove, in barba al primo giorno di quaresima, va in onda uno dei carnevali più belli, originali, trasgressivi di tutta la Sardegna. Una giornata all’insegna di una allegra anarchia dove tutti si tingono il viso di nero e passano la giornata in giro a fare… Quello che vogliono!!! Io amo tantissimo su mehuris de lessia. Pensate che bello “dimenticare” la propria vita, i problemi, i doveri, le scadenze e per una intera giornata pensare solo a divertirsi, socializzare, stare con gli altri.

Con un carnevale così, non stupitevi se anche i dolci son un po’ diversi. Vi ho già parlato delle Lorighettas (di Ovodda pure quelle) e ora vi lascio la ricetta delle zeppole sarde (salate). Certo qua in Sardegna si preparano anche i parafrittus o le zeppole dolci ma io le preferisco salate, mangiate insieme ad un bel pezzo di salsiccia e a un bicchiere di buon vino rigorosamente nero. Provatele così! Non vi deluderanno!?

Questa ricetta prevede l’utilizzo di latte a ridotto contenuto di lattosio (lattosio residuo pari allo 0,01%). Le zeppole sarde son adatte alla maggior parte degli intolleranti al lattosio ma non a chi è in disintossicazione (da lattosio). In questo caso provate a sostituire con bevanda di avena o farro (restano corpose e son meno dolci delle altre).

Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 1 kg di semola rimacinata
  • 1 patata bollita macinata
  • 2 uova
  • 50 gr di lievito di birra (2 panetti)
  • 400 – 430 gr circa di latte a ridotto contenuto di lattosio (0,01%)
  • 1/2 bicchiere di acquavite
  • 2 arance (scorza grattugiata e tritata)
  • Sale fino q.b.
  • Strutto q.b. (per friggere)
  • latte a ridotto contenuto di lattosio (0,01%) q.b.

PREPARAZIONE:

Nella planetaria impastare insieme la semola, le uova, la patata bollita macinata, il lievito di birra, la scorza d’arancia grattugiata e il sale fino. L’impasto avrà una consistenza sabbiosa.

Sempre continuando ad impastare, aggiungere a poco a poco l’acquavite e poi, sempre piano piano, il latte a ridotto contenuto di lattosio. L’impasto deve risultare morbido e elastico.

Ungere un recipiente molto capiente con il latte a ridotto contenuto di lattosio e adagiare l’impasto. Spennellare la superficie con il latte a ridotto contenuto di lattosio e coprire bene con un canovaccio da cucina. Lasciar lievitare per un’ora e mezza circa o sino al raddoppio.

In un tegame sciogliere lo strutto e, quando è ben caldo buttare dentro le zeppole. Per poterle cuocere, è necessario prendere un pezzetto di impasto e stirarlo bene tra le mani inumidite nel latte a ridotto contenuto di lattosio. Dorare da ambo i lati e, una volta cotte, adagiarle in un vassoio ricoperto con carta da pane o da cucina in modo che perdano l’olio residuo.

Servire calde o tiepide accompagnate da salsiccia secca e da un bicchiere di buon vino.

CONSIGLI:

  • Acquavite: è un superalcolico che si trova in Sardegna; il suo vero nome è abbardente. Potete sostituire con il brandy o col whiskey.
  • Conservazione: le zeppole vanno mangiate subito. Potete congelare quelle che avanzano.
  • Versione dolce: io le preferisco salate ma c’è chi spolvera con lo zucchero semolato e le serve come dolce.

Ciambellone arancia e cacao

Ciambellone arancia e cacao…

Continua il mio periodo di dieta… Son riuscita a trovare un equilibrio e vi giuro che, seppur lentamente, sto dimagrendo. E pure i cm iniziano a diminuire. Yuppi!!! ?

Volevo festeggiare questo momento andando a fare shopping… Ecco non fatelo mai! Gli specchi e le luci dei camerini son tremendi! ? Hanno messo in luce tutta la mia ciccia e la mia cellulite… Una tristezza assurda! ? Anche se poi di pantaloni me ne son presa ben due paia! ? Comunque visto che son in fase buoni propositi e devo calare ancora… Ho deciso di preparare un dolce per la colazione senza uova, burro, latte o bevande vegetali. Stavolta ho proprio dichiarato guerra alle calorie e ho scelto una torta all’acqua. Mi son concessa solo di sostituire una piccola parte della farina con il cacao amaro e ho insaporito con succo di arancia e cannella.

Il ciambellone arancia e cacao va benissimo per gli intolleranti al lattosio e per chi è in disintossicazione perché non contiene lattosio.

In questo articolo trovate la ricetta veloce. Per consultare la ricetta dettagliata cliccate su torta arancia cioccolato senza lattosio; il procedimento è identico, cambia solo qualche ingrediente.

Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 250 gr di farina 00
  • 50 gr di cacao amaro
  • 200 gr di zucchero semolato
  • Scorza grattugiata di una arancia
  • Succo di 2 arance
  • 150 gr di acqua tiepida
  • 100 gr di olio extravergine di oliva
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1 pizzico di sale fino

PREPARAZIONE:

Setacciare la farina 00, il cacao amaro e il lievito per dolci. Mescolare il tutto e aggiungere gli altri ingredienti solidi (zucchero semolato, scorza arancia grattugiata, un pizzico di sale fino). Mescolare bene e poi aggiungere il succo delle arance miscelando il tutto senza che si formino grumi. Piano piano aggiungere l’acqua tiepida e continuare a mescolare bene. Infine aggiungere l’olio extravergine di oliva sempre piano piano e mescolando in modo che non si formino grumi.

Oleare uno stampo per ciambellone, spargere un cucchiaio di farina facendola aderire in tutte le parti interne dello stampo e versare l’impasto.

Cuocere in forno statico a 175°C per 30-40 minuti. Ricordarsi di fare la prova stecchino prima di spegnere (il ciambellone arancia e cacao è pronto quando lo stecchino fuoriesce pulito).

CONSIGLI:

Il ciambellone arancia e cacao è ottimo per colazione o per merenda, servito insieme un the speziato (vi consiglio il Palanquin o uno di quelli di English Tea Shop). Deliziosi! ?