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Papassinos

Papassinos…

Rispetto alla americana Halloween, in Sardegna la ricorrenza dei Santi è più sobria: niente maschere o travestimenti; i bambini vanno nelle case chiedendo “prugadoriu” (in alcune zone si dice “su mortu mortu”) e il loro “bottino” è costituito da melograni, frutta secca e papassinos. La zucca da noi è quella verde gigante e si chiama “Maria Tosta” e in passato il 31 sera prima di andare a dormire si apparecchiava la tavola per i defunti che in quella notte sarebbero tornati in visita nelle proprie case.

Sos papassinos”, dolci tradizionali sardi preparati per Ognissanti, son a base di uva passa (papassa) e frutta secca. Noi li facciamo ancora in casa con la ricetta originale di mia nonna e, visto che la ricorrenza dei Santi è alle porte, ieri con mia mamma ne abbiamo preparato una cesta piena.  😉

Ora non ci resta che preparare gli ultimi ravioli (anche loro tradizionali per Ognissanti e per le altre feste sarde), aspettare l’arrivo dei parenti e approfittare del giorno festivo (1 novembre) per stare insieme in famiglia e ricordare chi non c’è più.

INGREDIENTI:

(per circa 160 papassinos)

  • 1,5 kg di farina 00
  • 500 gr di noci tagliate a pezzetti
  • 500 gr di nocciole tostate e macinate
  • 500 gr di uva passa
  • 500 gr di zucchero semolato
  • 7 uova
  • 250 ml di latte senza lattosio
  • 200 gr di strutto
  • 150 ml di anice
  • 30 gr di ammoniaca per alimenti
  • 2 bustine di lievito per dolci
  • 3 arance (buccia grattugiata)
  • 2 limoni (buccia grattugiata)
  • 20 gr di buccia di arancia secca tritata
  • 10 gr di semi di anice tritati
  • Zucchero a velo q.b. (per decorare)
  • Diavolini di zucchero colorato q.b. (per decorare)
  • Cacao amaro q.b. (per decorare)

 

PREPARAZIONE:

Lavare bene l’uva passa e lasciarla in ammollo nell’acqua per circa 10 minuti e poi scolare l’acqua in eccesso.

Lavorare bene le uova con lo zucchero.

In un tegame alto sciogliere lo strutto nel latte senza lattosio. Aggiungere l’ammoniaca alimentare e il lievito per dolci e mescolare bene in modo che il composto si gonfi e formi delle bolle. Sempre mescolando, aggiungere questo composto alle uova con lo zucchero.

Successivamente aggiungere l’anice, i semi di finocchio, la buccia d’arancia, la buccia di limone, la buccia secca d’arancia e mescolare bene. Aggiungere le noci tagliate a piccoli pezzi, le nocciole tritate, l’uva passa e mescolare ancora una volta.

Ora non resta che aggiungere la farina 00. La particolarità dei papassinos è che la farina va incorporata al resto dell’impasto poco alla volta sempre mescolando. Bisogna aggiungere il tanto di farina (di solito 1 kg) in modo che l’impasto risulti solido ma un po’ colloso e appiccicaticcio. Il resto della farina (circa 500 gr) va aggiunto nel momento in cui si stende l’impasto.

In un tavolo da lavoro (noi utilizziamo “su tazzeli” che è un tagliere gigante in legno utilizzato anche per stendere e infornare il pane carasau) mettere un po’ di farina 00 e poi, con un cucchiaio o una paletta, prendere un po’ di impasto. Aggiungere un po’ di farina 00 e stendere l’impasto che dovrà avere una altezza di circa mezzo centimetro. Con una formina (o con l’aiuto di un coltello) ricavare dei rombi che vanno sistemati in una teglia da forno ricoperta da carta da forno. Infornare a 180°C ventilato con forno preriscaldato per circa 15 – 20 minuti o finché i papassinos son dorati.

Nel frattempo unire i ritagli di impasto già utilizzati con un altro cucchiaio di impasto e stendere nel tavolo da lavoro già ricoperto di farina 00 e ricavare dei rombi. Mettere in una teglia da forno e infornare. Continuare così sino ad esaurire tutto l’impasto che avete preparato.

Quando i papassinos son freddi, guarnire con una glassa preparata con acqua zucchero a velo e completare con dei diavolini di zucchero colorato. Io stavolta ho fatto una eccezione alla tradizione e, aggiungendo un po’ di cacao amaro alla glassa bianca, ne ho decorati alcuni al cacao. Lasciar asciugare la glassa per un paio d’ore (o tutta la notte) e poi conservare in un recipiente con chiusura ermetica.

 

 

 

 

Zeppole sarde

Zeppole sarde

Zeppole sarde…

Le zeppole sarde, che noi chiamiamo “zippulas de loriha” son delle zeppole salate che si preparano in Sardegna (almeno nella mia zona) durante il Carnevale. La ricetta che vi propongo è quella di mia nonna e di mia mamma.

Devo fare una piccola premessa sul carnevale sardo e le sue tradizioni visto che si discosta alquanto da quello che si festeggia nelle altre parti d’Italia e del mondo. Il nostro non è un carnevale colorato ma il colore dominante è il nero… Il buio. Si rifà ad antichi riti pagani propiziatori alla luce e al raccolto. In inverno c’è freddo, buio, la terra è ghiacciata e sterile e si attende l’arrivo della primavera, del caldo, della luce. E allora l’uomo si traveste da animale, si tinge il viso di nero e chiede alla Dea Madre che torni la luce, il caldo, il sole, che la terra sia feconda e dia un buon raccolto. Tutte le maschere del centro Sardegna come Mamuthones, Merdules, Urthos e Buttudos e le altre, ricordano animali come buoi, arieti, montoni, etc. Solo la donna, figura vivente che ricorda la Dea Madre, veniva esentata da questi riti perché già portatrice di vita e di luce. Il nero poi è simbolo di uguaglianza e somiglianza. Quando ci si tinge il volto di nero si è tutti uguali, simili, indistinguibili e per un giorno ci si dimentica di ciò che si è e dei propri problemi. È quello che succede a Ovodda per mehuris de lessia (mercoledì delle ceneri) dove, in barba al primo giorno di quaresima, va in onda uno dei carnevali più belli, originali, trasgressivi di tutta la Sardegna. Una giornata all’insegna di una allegra anarchia dove tutti si tingono il viso di nero e passano la giornata in giro a fare… Quello che vogliono!!! Io amo tantissimo su mehuris de lessia. Pensate che bello “dimenticare” la propria vita, i problemi, i doveri, le scadenze e per una intera giornata pensare solo a divertirsi, socializzare, stare con gli altri.

Con un carnevale così, non stupitevi se anche i dolci son un po’ diversi. Vi ho già parlato delle Lorighettas (di Ovodda pure quelle) e ora vi lascio la ricetta delle zeppole sarde (salate). Certo qua in Sardegna si preparano anche i parafrittus o le zeppole dolci ma io le preferisco salate, mangiate insieme ad un bel pezzo di salsiccia e a un bicchiere di buon vino rigorosamente nero. Provatele così! Non vi deluderanno!?

Questa ricetta prevede l’utilizzo di latte a ridotto contenuto di lattosio (lattosio residuo pari allo 0,01%). Le zeppole sarde son adatte alla maggior parte degli intolleranti al lattosio ma non a chi è in disintossicazione (da lattosio). In questo caso provate a sostituire con bevanda di avena o farro (restano corpose e son meno dolci delle altre).

Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

  • 1 kg di semola rimacinata
  • 1 patata bollita macinata
  • 2 uova
  • 50 gr di lievito di birra (2 panetti)
  • 400 – 430 gr circa di latte a ridotto contenuto di lattosio (0,01%)
  • 1/2 bicchiere di acquavite
  • 2 arance (scorza grattugiata e tritata)
  • Sale fino q.b.
  • Strutto q.b. (per friggere)
  • latte a ridotto contenuto di lattosio (0,01%) q.b.

PREPARAZIONE:

Nella planetaria impastare insieme la semola, le uova, la patata bollita macinata, il lievito di birra, la scorza d’arancia grattugiata e il sale fino. L’impasto avrà una consistenza sabbiosa.

Sempre continuando ad impastare, aggiungere a poco a poco l’acquavite e poi, sempre piano piano, il latte a ridotto contenuto di lattosio. L’impasto deve risultare morbido e elastico.

Ungere un recipiente molto capiente con il latte a ridotto contenuto di lattosio e adagiare l’impasto. Spennellare la superficie con il latte a ridotto contenuto di lattosio e coprire bene con un canovaccio da cucina. Lasciar lievitare per un’ora e mezza circa o sino al raddoppio.

In un tegame sciogliere lo strutto e, quando è ben caldo buttare dentro le zeppole. Per poterle cuocere, è necessario prendere un pezzetto di impasto e stirarlo bene tra le mani inumidite nel latte a ridotto contenuto di lattosio. Dorare da ambo i lati e, una volta cotte, adagiarle in un vassoio ricoperto con carta da pane o da cucina in modo che perdano l’olio residuo.

Servire calde o tiepide accompagnate da salsiccia secca e da un bicchiere di buon vino.

CONSIGLI:

  • Acquavite: è un superalcolico che si trova in Sardegna; il suo vero nome è abbardente. Potete sostituire con il brandy o col whiskey.
  • Conservazione: le zeppole vanno mangiate subito. Potete congelare quelle che avanzano.
  • Versione dolce: io le preferisco salate ma c’è chi spolvera con lo zucchero semolato e le serve come dolce.

Gelato con biscotto

Gelato con biscotto

Ad onor di cronaca devo ammettere che stavolta non è una mia idea ma della bravissima blogger (e cuoca) Benedetta di “Fatto in casa da Benedetta“.

Mi piace molto il suo blog e le sue idee… È geniale! Con pochi ingredienti o con lavorazioni semplici riesce a fare cose meravigliose e allora pure noi (ciorfe in cucina o donne superimpegnate) capiamo che con un po’ di impegno riusciremo a preparare una cena particolare o almeno decentemente presentabile.

Mi piace molto perché è sempre sorridente e alla fine assaggia (e si gusta) i suoi piatti. Poi una faccia simpaticissima e un’aria da vicina di casa… Avete presente quelle donne cordiali e simpatiche che bussano alla porta con una torta o una crostata in mano. Ecco Benedetta, se per caso (assurdo) leggessi questo articolo… Vicino a casa mia (in Sardegna) c’è una casa libera! Io e la mia cellulite ti aspettiamo! ?

Sto tessendo le sue lodi perché è stata geniale e ha risolto il mio problema con i gelati. Sapete che noi intolleranti al lattosio abbiamo difficoltà a trovare dei gelati decenti o delattosati… O delattosati e decenti. Io trovo quelli artigianali al mare e quelli confezionati (soprattutto quelli preparati con la soia) non mi piacciono… Quindi ci avevo quasi rinunciato. Finché ho visto la ricetta di Benedetta e ho capito che, sostituendo gli ingredienti, avrei finalmente trovato una ricetta di GELATO COMPLETAMENTE SENZA LATTOSIO ???da poter consumare senza problemi. Quindi nella mia versione della ricetta di Benedetta non c’è lattosio (nemmeno in tracce) e possiamo mangiare il gelato con biscotto senza problemi (a parte le calorie ovviamente!?).

Il gelato con biscotto si presenta molto cremoso e simile al gelato normale. Pure mia madre ha detto che era davvero buono (yuppiii!!). Ora basta papiri e… Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

Ingredienti

  • 300 ml di panna vegetale (Hoplà alla soia)
  • 75 gr di zucchero a velo
  • 3 cucchiai di cacao amaro in polvere
  • 1 confezione di biscotti Oro Saiwa (tracce di latte)
  • 1/2 bicchiere di latte di riso
  • 2 teglie medie

PREPARAZIONE:

Preparazione del gelato

Montare la panna vegetale a neve ferma insieme allo zucchero a velo. Dividere l’impasto in due parti e in una aggiungere il cacao amaro e frullare bene.

Preparazione

Inzuppare gli Oro Saiwa nel latte di riso e disporli sulla teglia (il primo strato va messo a rovescio). Spalmare sopra la crema e ricoprire con un altro strato di biscotti. Preparare una seconda teglia con la crema al cacao. Sigillare bene e lasciar congelare una notte nel freezer. Il giorno dopo basta tagliare i gelati seguendo la forma dei biscotti e son pronti da gustare. ?

 

CONSIGLI:

Per dare una maggiore cremosità si può aggiungere anche un uovo (come riportato nella ricetta originale del Blog “Fatto in casa da Benedetta”. Ricordatevi però di pastorizzarlo!

Marigossos (meringhe sarde)

È uno di quei dolci che fanno parte dalla mia vita da sempre. È un dolce tradizionale che viene fatto spesso a casa mia e in Sardegna in generale. Mia mamma in modo particolare lo fa spesso anche solo per utilizzare gli albumi che avanzano quando prepariamo la crema pasticcera. Ha pochissimi ingredienti (albume, zucchero, buccia secca di arancia, frutta secca e vanillina) ed è completamente senza lattosio. Vi confesso che quando ci son matrimoni o cerimonie è tra i miei dolci preferiti e lo posso mangiare senza problemi. ?
I marigossos non son difficili da preparare e il segreto sta nel montare molto ma molto bene gli albumi con lo zucchero; solo così il dolce resterà sodo all’esterno e morbido all’interno (come una crema) e assumerà la forma tradizionale col ricciolo in punta. Per questo vi consiglio di utilizzare una planetaria o un frullatore bello potente.

L’ho già scritto ma lo ripeto: i marigossos son completamente senza lattosio e noi intolleranti possiamo mangiarli senza problemi! ???

Ecco la ricetta! ?



INGREDIENTI
:

  • 6 albumi (180 gr circa)
  • 110 gr noci
  • 500 gr zucchero
  • 2 Vanillina
  • Buccia secca d’arancia
  • Diavolini o diavoletti per guarnire

      PREPARAZIONE:

      Albumi montati a neve con lo zucchero

      Lavorare (molto bene) a neve gli albumi d’uovo con lo zucchero; la loro consistenza deve essere molto soda.

      Noci spezzettate

      Tritare le noci in maniera non troppo sottile, a pezzetti piccoli.

      Buccia secca d’arancia e vanillina

      Aggiungere la buccia secca d’arancia e la vanillina e mescolare bene. Infine aggiungere le noci spezzettate e mescolare bene.

      Pronti da infornare

      Foderare una teglia con la carta da forno e, con l’aiuto di un cucchiaio o di una forchetta, versare un po’ di composto creando sulla punta un “ricciolo”. Questo è il metodo tradizionale che usa mia mamma. Io preferisco il sac-à-poche. Guarnire con i diavoletti (palline di zucchero colorato) e infornare a 120°C per mezzora o poco più. Son pronti quando son leggermente dorati e si staccano dalla teglia.

      Eccoli qua! ?

      CONSIGLI:

      Noci: io le uso perché tra la frutta secca son quelle che preferisco. Ma si possono usare anche le nocciole o le mandorle.

      Buccia secca d’arancia: è quella che da un sapore particolare ai marigossos; se non ce l’avete si può sostituire con quella fresca o con la buccia di limone.

      Colomba pasquale veloce

      Colomba pasquale veloce…

      Ebbene sì! Quest’anno ci ho provato pure io a farla! ✌️✌️✌️Sarà uno dei dolci del pranzo di domani insieme alla pastiera napoletana. Però visto che la pastiera l’ho preparata con ingredienti a ridotto contenuto di lattosio (senza ricotta non è pastiera…), per la colomba pasquale veloce ho voluto utilizzare ingredienti completamente senza lattosio. Stavolta non è farina del mio sacco ma ho modificato una ricetta che ho trovato su internet nel sito “Fatto in casa da Benedetta” e di cui vi lascio il link alla ricetta originale:

      Colomba pasquale facile e veloce di Fatto in casa di Benedetta

      Io ho sostituito il latte con il latte di riso e ahimè! Non avendo trovato il lievito istantaneo per torte salate e pizze ho utilizzato quello istantaneo per dolci… Speriamo di non avere fatto troppi danni.

      Ho chiamato questa ricetta colomba pasquale veloce perché la colomba pasquale tradizionale (così come il pandoro) fa parte della famiglia dei grandi lievitati e la sua preparazione e la sua lievitazione è complessa e abbastanza lunga. Purtroppo con i miei impegni di lavoro non mi è possibile stare a casa a seguire tutte le fasi della lavorazione e trovo che la colomba pasquale veloce tutto sommato sia un buon compromesso per gustarla in tutta tranquillità, soprattutto perché essendo preparata senza latticini, è adatta a tutti gli intolleranti al lattosio come me.

      Ecco la ricetta! ?

      INGREDIENTI:

      • 3 uova
      • 350g di farina
      • 90g di olio extravergine di oliva
      • 170g di latte di riso
      • 150 g di zucchero
      • scorza grattugiata di una arancia
      • scorza grattugiata di un limone
      • 1 fialetta di aroma mandorla
      • 1 bustina di lievito chimico istantaneo per torte salate (tipo Pizzaiolo)
      • 1 manciata di bacche di Goji
      • 50 gr di cioccolato fondente
      • 1 manciata di mandorle sgusciate (per decorare)
      • granella di zucchero (per decorare)

      PREPARAZIONE:

      Albumi montati a neve

      Separare gli albumi dai tuorli e montarli a neve ben ferma.

      Uova con zucchero, scorza di arancia e limone, olio evo, latte di riso

      Lavorare i tuorli con lo zucchero e aggiungere la scorza grattugiata di arancia e limone, l’aroma di mandorle e amalgamare bene. Aggiungere l’olio extravergine di oliva e mescolare aggiungere il latte di riso e mescolare.

      Farina 00, lievito istantaneo, bacche di Goji, cioccolato fondente

      Continuando a mescolare, aggiungere la farina 00 a poco a poco e infine il lievito in polvere e mescolare bene ancora una volta.

      Il nostro impasto base per la colomba pasquale è quasi pronto. In questa fase possiamo aggiungere i canditi o l’uvetta o quello che preferiamo. Io stavolta ho aggiunto il cioccolato fondente (tagliato a pezzetti piccoli) e le bacche di Goji.

      Albumi montati a neve

      Ora aggiungere gli albumi montati a neve mescolando delicatamente dal basso verso l’alto in modo da non sgonfiare l’impasto.

      Granella di zucchero e mandorle sgusciate

      Mettere l’impasto nell’apposito stampo (stavolta non bisogna nemmeno usare la carta da forno o imburrare la teglia) e guarnire con mandorle sgusciate e granella di zucchero.

      Infornare a 180° per circa 40 minuti.

      Eccola qua! ?

      CONSIGLI:

      • Lievito istantaneo: deve essere proprio quello perché la colomba pasquale lievita in forno. Meglio se quello per torte salate o pizze (che non è vanigliato) ma non va assolutamente bene quello di birra in polvere.
      • Bacche di Goji: a me piacciono più dell’uva passa anche se la ricetta tradizionale prevede si usi quella.
      • Canditi: io li detesto ma son tradizionali e nella colomba pasquale ci stanno bene.
      • Cioccolato fondente: è un optional ma è uno dei miei must. Come vedete, lo uso spessissimo!

      Lorighette

      Lorighette

      Lorighette…

      Sas lorighettas” son dei dolci di carnevale che si preparano nel paese di mia mamma e son in assoluto tra i miei tre dolci tradizionali preferiti! 

      È una pasta all’uovo violata che viene stesa molto fine e lavorata dando delle forme rotondeggianti o allungate. Le lorighette, a differenza delle frappe e delle chiacchiere, vengono cosparse di miele e servire tiepide o fredde.

      Sono belle da vedere, molto molto buone (si sciolgono in bocca) e non hanno lattosio, quindi noi intolleranti al lattosio possiamo mangiarle senza problemi. Unico difetto… Le calorie! Ma vi giuro che vale davvero la pena assaggiarle.

      Ecco la ricetta! 

      INGREDIENTI:

      • 1 kg di semola
      • 8 uova
      •  120 gr di strutto
      •  2 bustine di vanillina
      •  1 arancia (succo)
      • 1 pizzico di sale 
      • 2 cucchiai di liquore all’anice
      • Strutto (per friggere)
      • Miele e buccia arancia grattugiata secca (per guarnire)

          PREPARAZIONE:

          Nella impastatrice (o nella planetaria) mettere tutti gli ingredienti (semola, uova, strutto, vanillina, succo della arancia, sale e il liquore all’anice) e impastare bene. 

          Lasciare riposare la pasta per un quarto d’ora e poi stendere in sfoglie sottili. Con una rondella per pasta (s’orrossonita), tagliare delle striscioline di pasta. Con ogni strisciolina formare le lorighette (come si vede nella foto qua sotto).

          Friggere le lorighette con lo strutto. Lo so che fa male per il colesterolo ma se si usa l’olio extravergine di oliva o, peggio, quello di semi, il sapore non sarà lo stesso. Sistemarle nella carta da pane e lasciarle raffreddare.

          In un pentolino far sciogliere il miele con la buccia d’arancia secca grattugiata. Immergere le lorighette (una alla volta) e girare due o tre volte con l’aiuto di un cucchiaio e di una forchetta e lasciare intiepidire.

          Servire tiepide o fredde.

          CONSIGLI:

          Miele: in base al tipo di miele utilizzato, le lorighette avranno un sapore diverso. Solitamente si utilizza il miele millefiori anche se a me piacciono anche col miele di castagno che è un po’ più amaro.