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Latte di nocciole

Ragazzi…
Ho provato a fare il latte di nocciole a casa… Una vera bontà… Da provare!!!  🙂
Sapore ottimo, senza lattosio, adatto per la prima colazione o per preparare le torte!
Una bella alternativa per chi è intollerante al lattosio.
Poi se avete la fortuna di trovare nocciole biologiche e a km zero, è ancora più saporito e genuino.

 

INGREDIENTI:
• 130 gr di nocciole sgusciate (che corrispondono a circa 300 gr di nocciole col guscio)
• 750 gr di acqua
• 2 cucchiai di miele

 


PREPARAZIONE:

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Sgusciare le nocciole e metterle a bagno nell’acqua per 8 – 10 ore (o per tutta la notte).

 

 

 

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Successivamente sciacquarle per bene e metterle nel robot fa cucina. Tritarle con con un po’ d’acqua e aggiungere l’acqua a poco a poco continuando a frullare.

 

 

 

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Aggiungere il miele, frullare per l’ultima volta e infine filtrare con l’ausilio di uno strofinaccio da cucina a maglie larghe e conservare in frigo per circa 4 gg.

 

 

CONSIGLI:
• la polpa di nocciole utilizzata per preparare il latte io la riutilizzerò per preparare una torta o dei biscottini
• i 750 gr di acqua sono di acqua pulita. Da non utilizzare assolutamente l’acqua dell’ammollo delle nocciole che va buttata!

 

Siamo tutti dei diversi!

 

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Oggi un articolo serio. Sono triste per tutto quello che accade intorno a me e per una volta non mi va di scherzare o di essere ironica! 🙁

 

A me questo clima di odio, scherno, violenza fisica e psicologica verso chi vediamo diverso da noi mi fa’ molta paura! Sul serio!

Mi riferisco al ragazzino di Napoli, alla manifestazione delle Sentinelle e a quegli atti di violenza fisica e psicologica che accadono tutti i giorni tra l’indifferenza di tutti noi. Anche occupare il parcheggio di un disabile è un atto di violenza anche se nessuno ci pensa!

Il concetto di normalità è relativo; ognuno di noi è diverso in qualcosa e racchiude dentro di se tutto un mondo fatto di cose belle e di sofferenza da cui abbiamo tanto da imparare!

Siamo tutti “diversamente …” qualcosa! Diversamente alti, bassi, magri, grassi, belli, brutti, neri, bianchi, gialli, rossi, intelligenti, scemi, abili, disabili, etero, gay, lesbo, cattolici, ortodossi, protestanti, mussulmani… e ancora diversamente simpatici, timidi, impacciati, estroversi etc.

Ognuno di noi deve vivere la propria vita come meglio crede e deve avere gli stessi diritti e le stesse possibilità! Perché io posso entrare in un negozio e a un portatore di handicap è vietato per barriere architettoniche? Perché io da etero posso sposarmi e chi è gay non lo può fare? Perché io vengo trattata bene in quanto magra e una persona sovrappeso ora giace in un letto di ospedale in condizioni gravissime?

Mi rivolgo a tutte quelle persone diversamente intelligenti, diversamente simpatiche e diversamente ragionevoli… Ma alla fine mi spiegate perché e di che cosa avete paura? Son persone come noi! Mica extraterrestri! L’acquisizione dei loro diritti non vi toglie nulla e di sicuro non limita i vostri diritti! Se li frequentate state tranquilli… Non mordono! Al massimo vi trasmettono un virus chiamato altra esperienza di vita che vi potrebbe finalmente ossigenare il cervello! E sarebbe pure ora!!!

Clafoutis alle pesche

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Oggi vi presento un dolce davvero semplice da preparare: il (o la) Clafoutis, originario della Francia, di Limoges. La particolarità di questo dolce alla frutta (davvero molto buono) è dovuta alla totale mancanza di lievito e di burro, quindi è un dolce molto leggero e con qualche caloria in meno. Buono a sapersi per chi è alle prese con dieta e prova costume! Io no ragazze! Ci ho rinunciato in partenza! 😀

L’impasto è liquido come quello delle crépes e nella ricetta originale viene preparato con le ciliegie. Io oggi vi presento una variante preparata con i prodotti delattosati, vista la mia bellissima intolleranza al lattosio (come ormai saprete già), ma ho anche un altro “barbatrucco”! Le pesche al posto delle ciliegie! 😉 Il mio cestino della frutta decide per me! E oggi non ho la forza di andare a farmi un giro dal fruttivendolo!

 

INGREDIENTI:

  • 500 gr di pesche ben mature (circa 4 o 5)
  • 150 gr di farina
  • 80 gr di zucchero (per l’impasto)
  • 3 cucchiai di zucchero da aggiungere alle pesche
  • 3 uova
  • 1 estratto di vaniglia ( o una bustina di vanillina)
  • 300 ml di latte senza lattosio
  • zucchero a velo per guarnire (eventuale)

 

PREPARAZIONE:

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Lavate bene le pesche, togliete la buccia e nocciolo e tagliate la polpa a pezzetti mediamente piccoli.

 

 

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Mettete la polpa delle pesche e il loro succo in un pentolino antiaderente, aggiungete lo zucchero e fatte cuocere.

 

 

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Io preferisco non esagerare con la cottura; ho fatto sciogliere e caramellare lo zucchero in modo che le pesche (spesso un po’ aspre) fossero più dolci ma non le ho fatte cuocere tantissimo perché non devono diventare come una marmellata, ma solo ammorbidirsi e sciogliersi un po’.

 

Ora imburrate e foderate la vostra tortiera (circa 24 – 25 cm di diametro) seguendo le istruzioni del mio precedente articolo.

 

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In un recipiente aprite le uova, aggiungete la vaniglia (o una bustina di vanilina in polvere) e il latte mescolando bene. In un altro recipiente dovete unire lo zucchero con la farina e girare in modo che le due polveri si miscelino per bene.

 

 

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Aggiungete lo zucchero e la farina alla parte liquida dell’impasto piano piano in modo che non si creino grumi. Non spaventatevi! Impasto finale deve risultare liquido come quello delle crépes. 😉

 

 

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Unite le pesche, girare bene e infornare con forno ventilato a 180° per circa 40 minuti o finché non la vedete dorata. Anche qua vale il consiglio di tutte le torte: basta pungerla con uno spiedino in legno, quando verrà estratto lo spiedino completamente pulito senza residui… Il dolce è pronto!!!

Buona mangiata!!! 🙂 🙂 🙂

 

CONSIGLI:

  1. la ricetta dice estratto di vaniglia; io stavolta ho usato una bustina di vanillina e il risultato è stato comunque buono;
  2. la ricetta originale prevedeva 125 gr di farina e 500 gr di frutta (ciliegie); io ho messo 25 gr di farina in più perché le pesche son molto più succose, quindi potete variare la farina in base alla frutta che utilizzate;
  3. il dolce per esser più bello e presentabile va guarnito con zucchero a velo; io ho fatto questo dolce per colazione e visto quanto son impedita la mattina per colpa del mio sonno cronico… Ho evitato lo zucchero a velo che tanto nel 90% dei casi sarebbe finito sui miei vestiti! 😉

 

 

 

Impasto base per pizza e focaccia

Impasto base per pizza e focaccia

Oggi parliamo dell’impasto base per pizza e focaccia, perfetto da utilizzare in tantissime ricette.

E’ il frutto di tantissime ricerche e prove e questa che vi lascio sotto è la versione aggiornata al 2020, ma non garantisco sia l’ultima! ?

IDRATAZIONE DELL’IMPASTO:

Prima di passare alla ricetta, devo fare una precisazione importante sulla idratazione dell’impasto che è data dal rapporto che c’è tra il quantitativo d’acqua e di farina utilizzati. Con una idratazione maggiore si hanno prodotti più alveolati e leggeri anche se son di gestione più delicata nella fase di impasto e pieghe. L’idratazione dell’impasto dipende anche dai tipi di farine utilizzate, soprattutto per la loro capacità di assorbire l’acqua. Solitamente una pizza al piatto ha un livello di idratazione che oscilla tra il 55% e 65% mentre la pizza in teglia può arrivare a idratazioni più alte, 70 – 80% o anche maggiori.
Ad esempio:

  • utilizzando 300 ml di acqua avrete un impasto circa al 55%, bello sodo e facile da lavorare;
  • con 350 ml avrete un impasto con idratazione al 63%, più morbido
  • e con 400 ml l’idratazione sale al 72%. L’impasto si presenta appiccicoso e più difficile da lavorare (ma è quello che mi ha dato le soddisfazioni maggiori ?)

Io vi consiglio di impastare a mano e di aggiungere l’acqua piano piano. Potete dosare 300 ml di acqua e poi, da parte, altri 50 o 100 ml e aggiungerla a poco a poco così riuscite a rendervi conto della consistenza dell’impasto. Un altro consiglio che vi posso dare, soprattutto se siete alle prime armi, è quello di partire con impasti poco idratati che son i più facili da gestire e poi aumentare gradualmente l’idratazione. Io son partita così e, ancora adesso, son in fase sperimentazione. Più impasti provo, migliore è il risultato. Son molto soddisfatta degli ultimi ma devo ancora capire e imparare parecchie cose. E continuo a sperimentare. ?

UTILIZZO DI DIVERSI TIPI DI LIEVITO:

Nella preparazione dell’impasto base per pizza con farina integrale possiamo scegliere tra diversi tipi di lievito: lievito di birra fresco, lievito di birra secco e lievito madre. Vi lascio qua sotto la tabella di conversione dei lieviti. Vi ricordo che se utilizzate il lievito madre, dovete parametrare e modificare sia il quantitativo della farina che quello dei liquidi che son entrambi compresi nel peso della pasta madre: se ad esempio si utilizzano 150 g di pasta madre dobbiamo togliere 150 g dal totale della farina e 75 ml di acqua.

Questa è la regola generale, anche se molto dipende dal tipo di farina utilizzata, dall’umidità dell’aria e dal grado di idratazione dell’impasto. Io tendo sempre a utilizzare un quantitativo d’acqua superiore o leggermente superiore (vedi sopra IDRATAZIONE DELL’IMPASTO), come tendo ad impastare a mano; solo così mi rendo effettivamente conto dell’acqua necessaria. Se cliccate sul link lievito madre, trovate la spiegazione dettagliata sull’utilizzo della pasta madre e sulla conversione delle ricette in base all’utilizzo dei diversi lieviti. E sotto, tra i CONSIGLI, la prossima volta che preparo l’impasto base per pizza con farina integrale e con l’utilizzo del lievito madre, vi riporto le quantità che uso io.

Tabella conversione lieviti

E ora ecco la ricetta. ?

INGREDIENTI:

  • 500 gr di farina 0 o farina Manitoba
  • 300 ml circa di acqua a temperatura ambiente
  • 10 gr di lievito di birra fresco (o 3 gr di lievito di birra secco)
  • 40 gr di olio extravergine d’oliva
  • 15 gr di sale fino
  • un pizzico di zucchero (mia nonna lo metteva sempre dappertutto per aiutare la lievitazione e io continuo a fare così. ?

PREPARAZIONE:

Setacciare la farina e metterla in una ciotola. Aggiungere un pochino di acqua e iniziare a mescolare. Aggiungere il lievito di birra sciolto in 2 cucchiai di acqua e impastare aggiungendo l’acqua a poco a poco.

Impastare aggiungendo poco per volta l’olio extravergine di oliva. Io lo aggiungo sotto l’impasto e prima di aggiungerlo nuovamente, aspetto che l’impasto abbia assorbito tutto l’olio. Per ultimo aggiungere il sale fino e continuare ad impastare.  Lasciar riposare l’impasto in un recipiente coperto con pellicola da cucina per circa mezzora.

PIEGHE DI RINFORZO:

Servono per dare più consistenza e rinforzare la maglia glutinica degli impasti di pane, pizza e focaccia. Una volta impastato, lascio riposare circa mezzora e poi procedo con cinque pieghe di rinforzo con intervalli di 20 minuti tra l’una e l’altra piegatura. Stendere la pasta con i polpastrelli dando forma rettangolare. Ripiegare a libro la parte superiore e la parte inferiore. Fare la stessa cosa con la parte destra e la parte sinistra e poi capovolgere l’impasto dando una forma tonda e lasciar riposare venti minuti coperto da pellicola alimentare (così l’impasto non si secca né si forma la crosticina in superficie).

Per la ricetta della pizza, la sua lavorazione e le pieghe, mi son ispirata alla ricetta della pizza in teglia della bravissima Federica del Blog Mambo Kitchen. Lei è fantastica! Non ho mai trovato difficoltà o “sorprese”: i dosaggi son esatti e le spiegazioni, accurate e dettagliate, rendono l’esecuzione delle sue ricette semplice e alla portata di tutti. Andate a visitare il suo Blog! ?

Negli impasti con maggiore idratazione, è più difficile fare le pieghe come descritto sopra. Ho trovato un metodo alternativo che permette di effettuare le pieghe di rinforzo direttamente nella ciotola: inumidisco le dita con poca acqua a temperatura ambiente e, prendendo l’impasto dai bordi, lo rovescio verso l’interno ruotando sempre la ciotola e facendo due volte il giro. Lascio riposare venti minuti coperto da pellicola e poi rinizio (Il numero di pieghe è sempre pari a cinque e l’intervallo è sempre di venti minuti).

PRIMA LIEVITAZIONE:

Ora l’impasto deve lievitare sino al suo raddoppio. I tempi di lievitazione variano in base alla stagione, all’umidità e alla temperatura che abbiamo in casa. Per accelerare la lievitazione mettere la ciotola con l’impasto nel forno da cucina con la sola luce accesa e una ciotola di acqua calda di fianco (serve per anche per tenere la giusta umidità mentre l’impasto lievita). Per rallentare la lievitazione ed avere una lievitazione più lunga, attendere mezzora e poi mettere la ciotola sigillata dentro il frigo per circa 24 ore o tutta la notte. Togliere l’impasto dal frigo e lasciarlo acclimatare per tre o quattro ore e comunque fino al raddoppio.

PREPARAZIONE DELLA PIZZA:

Una volta raddoppiato l’impasto, ungere le teglie da forno, suddividere l’impasto in panetti e stenderli nelle teglie con i polpastrelli (se l’impasto fa resistenza, vuol dire che non è ancora pronto). Coprire con pellicola alimentare e lasciar lievitare ancora un pochino. Stendere nuovamente l’impasto e coprire con la pellicola alimentare.

SECONDA LIEVITAZIONE:

Lasciar lievitare, coperto da pellicola da cucina, per altri 40 minuti o 1 ora.

COTTURA DELLA PIZZA:

Condire con passata di pomodoro e origano e infornare alla temperatura massima per circa 10 – 15 minuti (dipende dal tipo di forno). Condire a piacere, infornare per altri 5 minuti circa finché gli ingredienti son cotti o sciolti e servire calda.

RICETTA CON UTILIZZO DEL LIEVITO MADRE:

Per la versione dell’impasto per pizza con farina ho utilizzato questi ingredienti:

  • 200 g di farina 0
  • 300 g di lievito madre rinfrescato
  • 150 ml circa di acqua a temperatura ambiente
  • 40 g di olio extravergine di oliva
  • 15 g di sale fino

Sciogliere il lievito madre in un terzo dell’acqua. Aggiungere la farina 0 e impastare aggiungendo l’acqua a poco a poco (per un impasto più idratato, aggiungere ancora acqua). Impastare per circa 10 – 15 minuti e poi aggiungere l’olio extravergine di oliva, continuando ad impastare finché non viene assorbito. Per ultimo aggiungere il sale fino e impastare. Per il resto, seguire la ricetta qua sopra.

CONSIGLI:

  • utilizzi: potete utilizzare questo impasto per la classica pizza, focaccia, calzone o per preparare dei piccoli panini.

Silact fast, Lactigest o Lactoint?

Silact fast, Lactigest o Lactoint?

Li avete sentiti nominare? Quante volte vi siete posti la domanda “quale enzima per digestione lattosio devo prendere”?

Cosa son questi enzimi? Cosa contengono di così miracoloso? Niente “popodimenoche”… La Beta-galattosidasi o, in termini più semplici, la lattasi, cioè quell’enzima che permette di scindere il lattosio in glucosio e galattosio e che manca a noi intolleranti.

 

Qua sotto trovate le tabelle comparative dei principali enzimi in commercio; se c’è qualcuno che utilizza enzimi non compresi in queste tabelle o se notate delle inesattezze (o avete maggiori informazioni), vi chiedo cortesemente di commentare l’articolo. Vorrei tenerlo sempre aggiornato!

Grazie a tutti!  🙂

NOME PREZZO QUANTITA’  Beta-galattosidasi MODO E TEMPO ASSUNZIONE
Silact Fast € 17,90* 30 compresse masticabili 4.500 U.I. assumere subito prima di mangiare cibi che contengono lattosio
Lacdigest € 15,20* 50 compresse masticabili 2.250 U.I. Le compresse vanno masticate, od ingerite intere, subito prima di mangiare o bere il cibo contenente lattosio
Sinaire Combi € 13,90* 30 compresse masticabili 4.500 FCC

 

Assumere al momento dell’assunzione di alimenti contenti lattosio o carboidrati non digeribili
Lactoint € 17,50* 30 capsule gastroprotette 7.500 FCC Assumere intera, senza masticare, 30 minuti prima dei pasti
Lactosolv € 14,50* 30 capsule da ingerire intere 4.600 FCC Assumere una capsula tre volte al giorno con del liquido immediatamente
prima di un pasto.
Longlife

Milk Digest

€ 16,9* 60 ccompresse 5.000 FCC 1 compressa masticabile prima di un pasto contenente lattosio.
Lactease € 12,00* €18,00 20/30 compresse masticabili 3.000FCC

4.500 FCC 

Assumere subito prima di mangiare cibi che contengono lattosio
Pergill Kombo € 17,90* 40 compresse  4.500 FCC  Assumere subito prima di mangiare cibi che contengono lattosio
Nolact Plus € 19,50* 30 compresse 7.500 FCC Assumere intera un’ora prima dei pasti 
Prolife Lattosio Zero € 12,20* 30 capsule 4.500 FCC

(2 capsule)

2 capsule prima o durante l’assunzione di cibi contenenti lattosio.
Ingerire la capsula con un’adeguata quantità di acqua. In caso di difficoltà a deglutire, aprire la capsula e sciogliere il contenuto in acqua o altri liquidi a temperatura ambiente (non gassati né alcolici).
Lactojoy € 21,99** 80 compresse 14.500 FCC Assumere subito prima di mangiare cibi che contengono lattosio
Lactaid € 24,99** 120 compresse 9000 FCC Assumere subito prima di mangiare cibi che contengono lattosio
Digerlat € 20,00* 

€ 30,00*

30/60 compresse “Lattasi 15 mg (1500 ALU) Assumere 1 capsula al giorno al mattino a digiuno e 1 capsula prima del pasto a base di latte e/o latticini.
Lactosì € 18,00* 20 capsule 14.000 FCC Assumere 1 -2 capsule circa 30 minuti prima del pasto.
Lactosolution € 9,90*** 15 capsule 15.000 FCC  La compressa è masticabile ma si consiglia l’assunzione subito prima del pasto senza masticarla, per massimizzare l’effetto.
Lactrase da 1.500 FCC a 18.000 FCC
Elgasin € 13,90* 30 compresse 4.500 FCC Assumere subito prima di mangiare cibi che contengono lattosio

TABELLA 1 (19/11/2017)
* fonte: http://prontuario.eperto.com/index.php (SmartPharma)
**fonte: sito Amazon
***fonte: sito prodotto

TABELLA 1 comparazione degli enzimi sulle unità di Beta-galattosidasi contenute, sul prezzo, numero di compresse contenute in ogni singola confezione e in base a modo e tempo di assunzione. Ho indicato le unità di lattasi come le ho trovate scritte nei vari foglietti illustrativi e ho scoperto che alcuni riportano il quantitativo di lattasi espresso in UI e altri in FCC. Per ora li lascio così. Li aggiorno appena capisco bene come funziona l’equivalenza tra le due unità di misura.

 

NOME PRO CONTRO NOTE
Silact Fast Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio
Meno unità di lattasi e prezzo superiore rispetto a Milk Digest. effetto 1 compressa dura 30-45 minuti; dopo è necessario assumere nuova compressa
Lacdigest Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio
Poche U.I. di lattasi
bisogna stare lì a quantificare i grammi di lattosio ingeriti
prezzo elevato: 50 compresse di Lactigest equivalgono a 25 compresse di Silact Fast. 
1 compressa masticabile ogni 5 g di lattosio ingerito (corrispondente alla quantità contenuta in circa 100 ml di latte ).
Dose massima per pasto 6 compresse; dose massima giornaliera 12 compresse.
Sinaire Combi Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio contiene alpha-galattosidasi
Meno unità di lattasi rispetto a Milk Digest. Contiene anche alpha-galattosidasi che previene la formazione di gas intestinale dovuto alla fermentazione batterica dei carboidrati non digeribili
Lactoint Contiene più lattasi rispetto a molti enzimi in commercio (7.500 FCC contro una media di 4500 – 5000 FCC).
Contiene coriandolo e fibra d’acacia (utili per l’eliminazione dei gas intestinali, per le coliche e per il benessere intestinale).
Le compresse devono essere assunte intere 30 minuti prima dei pasti.  Una capsula permette la digestione di circa 16 grammi di lattosio. “Contiene VITAMINA D3 (500 UI) utile a prevenirne la carenza in caso di diete privative di latte e derivati e per il corretto assorbimento di calcio – CORIANDOLO (90 mg) – utile per l’eliminazione dei gas intestinali e coliche e la digestione dei carboidrati – FIBRA D’ACACIA (100 mg) – utile al recupero del benessere intestinale.”
Lactosolv Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio
Una capsula degrada circa 30 g di lattosio nell’intestino,
l‘equivalente di circa un bicchiere (500 ml) di latte
Milk Digest Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio.
Ottimo rapporto qualità/prezzo. Mediamente contiene più unità di lattasi degli altri enzimi in commercio.
  Contiene Lecitina di soia.
Lactease Compresse masticabili
assunzione quasi in contemporanea alla ingestione del lattosio
Meno unità di lattasi rispetto a Milk Digest e prezzo superiore rispetto a tutti gli altri enzimi. Esiste la versione Junior con 3000 FCC
Pergill Kombo Contiene anche alpha-galattosidasi che previene la formazione di gas intestinale dovuto alla fermentazione batterica dei carboidrati non digeribili
Nolact plus Contiene ilCAOLINO (argilla bianca) è un minerale che non viene assorbito e che svolge una forte azione antiacida, antidiarroica e carminativa.
L’OLIO ESSENZIALE DI FINOCCHIO che espleta una potente azione adsorbente dei gas e delle tossine che si sprigionano nei casi in cui il lattosio non viene digerito.
Le compresse devono essere assunte un’ora prima dei pasti. 
Prolife Lattosio Zero Assunzione in contemporanea alla ingestione del lattosio. 2 capsule di prolife corrispondono a 1 compressa degli altri enzimi con 4.500 FCC.  Conviene comprare/assumere 1 compressa da 4.500 FCC anziché 2 di Prolife Lattosio Zero.
Lactojoy Alto contenuto  di lattasi.
Assunzione contemporanea alla ingestione del lattosio.
Buon rapporto qualità/prezzo.
Comoda scatola in metallo per conservare gli enzimi.
Non venduto in farmacia. Non venduto in Italia.  Ho messo “non venduto in farmacia e in Italia” non perché non mi fidi di Amazon ma per il semplice motivo che tali enzimi non si trovano in Italia e non son accessibili a tutti.
Lactaid Alto contenuto  di lattasi.
Assunzione contemporanea alla ingestione del lattosio.
Buon rapporto qualità/prezzo. 
Non venduto in farmacia. Non venduto in Italia.  Ho messo “non venduto in farmacia e in Italia” non perché non mi fidi di Amazon ma per il semplice motivo che tali enzimi non si trovano in Italia e non son accessibili a tutti.
Digerlat
Lactosì  Alto contenuto  di lattasi. Le capsule devono essere assunte circa 30 minuti prima dei pasti. 
Lactosolution Alto contenuto  di lattasi.
Assunzione contemporanea alla ingestione del lattosio.
Comoda scatola in metallo per conservare gli enzimi. 
Prezzo troppo alto (€ 9,90 per 15 capsule).
Lactrase E’ quello che ha una maggiore scelta per il contenuto di lattasi (va da un minimo di 1.500 FCC ad un massimo di 18.000 FCC). Non venduto in farmacia. Non venduto in Italia.  Ho messo “non venduto in farmacia e in Italia” non perché non mi fidi di Amazon ma per il semplice motivo che tali enzimi non si trovano in Italia e non son accessibili a tutti.
Elgasin Assunzione contemporanea alla ingestione del lattosio.

TABELLA 2 (19/11/2017)

TABELLA 2: qua ci son le mie considerazioni assolutamente personali sui diversi enzimi. Usateli come indicazione ma poi ognuno di noi deve testare e trovare l’enzima che gli va meglio. Però è stato utile confrontarli. Tutte le riflessioni sul funzionamento e sul rapporto qualità/prezzo son soggettive e legate all’attimo in cui scrivo o aggiorno l’articolo. Siamo persone diverse e anche gli effetti degli enzimi son diversi. C’è chi si trova bene con enzimi da 4.500 FCC e chi preferisce non rischiare e prendere direttamente quelli da 14.500 FCC; dipende anche da cosa si mangia e da quanto tempo si sta a tavola.

 

CONCLUSIONI:

Nella mia carriera di intollerante al lattosio, ammeto di aver provato diversi enzimi con risultati non sempre entusiasmanti. Il Lactdigest ad esempio era troppo blando e mi faceva venire i vomiti; con Lactoint mi son trovata bene ma trovavo scocciante assumerlo un’ora prima dei pasti (e se poi mangiavo una fettina che lattosio non ne aveva? O andavo all’ultimo momento a mangiare fuori per un pranzo veloce di lavoro?); il Silact Fast è quello che mi ha dato i risultati migliori e lo uso ancora adesso.

Il livello di tolleranza al lattosio è diverso da persona a persona, quindi c’è chi tollera quantitativi più alti e chi sta male anche se ne assume piccolissime quantità. I farmaci sono molto utili soprattutto quando si deve mangiare fuori o se ogni tanto ci vogliamo togliere qualche sfizio, però dobbiamo comunque cercare di tenere un regime di dieta assumendo meno lattosio possibile. Io mi son resa conto che, nonostante i farmaci, dopo un periodo di “lattosio on” la mia intolleranza si fa’ di nuovo viva e devo tornare ad un regime di dieta a lattosio zero (o quasi). L’efficacia dei farmaci poi non è sempre esatta; ad esempio basta assumere un quantitativo inferiore di Lactdigest e si scatena l’inferno 🙁  !

Dalla mia esperienza ho capito che i farmaci sono utili per i casi di emergenza e per toglierci qualche sfizio, ma per stare davvero bene sto imparando a vivere senza assumere lattosio.  Tenete d’occhio il mio blog! Pubblicherò delle recensioni sui prodotti senza lattosio già testate da me e delle gustose ricette modificate utilizzando i cibi senza lattosio. Molto meglio che assumere farmaci, non trovate?  😉