Archivio annuale: 2017

Torta alla carota

Torta alla carota

Torta alla carota

La torta alla carota mi riporta indietro di un bel po’ di anni… Alla mia vita da studentessa universitaria quando, con le mie coinquiline, ci divertivamo a cucinare e a inventare cibi e pietanze varie. E più difficile o terribile era l’esame… E più noi cucinavamo complicato. Il top l’abbiamo raggiunto quando la notte prima degli esami (statistica per me e anatomia patologica per la mia coinquilina/amica), le altre due ragazze ci hanno trovate che, a notte fonda, friggevamo gli intrigoni di carnevale. ? La pazzia era compiuta! I dolci davvero buoni ma l’esame? Passato per tutti e due per fortuna!

Le nostre specialità erano le torte: la paradiso, con cocco, con carota, la torta di mele e così via. Penso che in quegli anni ne abbiamo inventate e preparate davvero tante! Ogni mattina la colazione era una bontà!

Chissà perché mi è venuto in mente in questi giorni… Sarà perché è periodo di esami? Sarà un po’ di nostalgia per quei bellissimi anni? Saranno gli anta che bussano prepotentemente alle porte? Non lo so! Però la torta alla carota è venuta buonissima! ?

La torta alla carota è una torta semplice, buona leggera e perfetta per colazione. Nei suoi ingredienti non è presente lattosio (nemmeno in tracce), quindi noi intolleranti possiamo mangiarla senza problemi.

Io stavolta ho voluto preparare la torta alla carota in modo un po’ diverso… Ho preparato delle tortine che ricordano le “Camille” della Mulino Bianco.

Ecco la ricetta!

INGREDIENTI:

  • 4 uova
  • 300 gr di farina 00
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 200 gr di carote tritate
  • 100 ml di succo d’arancia
  • 100 ml di olio extravergine d’oliva
  • 1 bustina di Lievito per dolci
  • Noce moscata un pizzico
  • 1 cucchiaino di cannella

PREPARAZIONE:

Accendere il forno a 175 °C statico (o seguite le istruzioni del vostro forno). Lavare e pelare le carote. Dovrebbero bastare 3 carote medie. Tritarle e mettere da parte 200 gr.

In un tegame capiente rompere le uova, aggiungere lo zucchero e frullare bene per circa 5 minuti.

Aggiungere l’olio extravergine d’oliva e continuare a frullare. Spremere due arance medie e ricavare 100 ml di succo d’arancia (il resto l’ho bevuto io! W la vitamina C). Aggiungere il succo d’arancia all’impasto e continuare a frullare.

Incorporare la farina 00 a poco a poco, stando attenti affinché non si formino grumi e continuare sempre a frullare. Ora aggiungere il lievito e frullare bene.

Aggiungere le carote tritate, la noce moscata e la cannella e mescolare bene con movimento dal basso all’alto in modo che le carote vengano incorporate nell’impasto. Io ho utilizzato un cucchiaio di legno che uso esclusivamente per preparare i dolci.

Foderare con la carta da forno una tortiera (se volete preparare la torta alla carota classica) oppure spennellare con un po’ di burro fuso a ridotto contenuto di lattosio le formine per le tortine. Spolverare con un po’ di farina 00 e versare dentro u po’ di impasto che non deve mai superare i 2/3 della formina. Ogni tanto ricordarsi di dare una mescolata generale.

Infornare a 175°C in forno statico per circa 20 minuti o mezzora. La torta alla carota sarà pronta quando sarà bella dorata. Fare sempre la “prova dello stecchino” e pungere le tortine: quando lo stecchino fuoriesce completamente pulito allora son pronte.

CONSIGLI:

  • Zucchero a velo: ci sta benissimo sopra per guarnire e di sicuro la torta alla carota così è più bella da vedere. Io non l’ho messo perché la mattina son particolarmente imbranata e rischio di sporcare i vestiti.
  • Torta intera: se avete poco tempo potete preparare una torta singola, il gusto della torta alla carota non cambia! Io ho optato per le tortine perché anche se perdo un po’ di tempo nella preparazione poi son più facili da ritirare e congelare. Tenete presente che con queste dosi son venute circa 26 tortine.
  • Immagine di copertina: è la versione del 07/12/2020. Ho utilizzato delle formine particolari per dare quella forma.

Polpettone

Polpettone…

Lo ammetto… Era da un po’ di tempo che ci pensavo… Non lo mangiavo da almeno 10 – 15 anni (vecchi ricordi legati alle leggende delle mense universitarie) ma ultimamente,chissà perché mi ispirava.

Poi è tutta colpa del mio amico, compare nonché macellaio di fiducia. Son passata li a prendere la carne e ho visto un bel pezzo di prosciutto cotto da affettare e anche formaggio a ridotto contenuto di lattosio… Non potevo lasciarli lì, giusto?

E infatti eccomi qua ad aspettare che il polpettone cucini! ? Vi sto scrivendo in diretta dalla mia cucina mentre guardo intensamente il forno sperando che faccia prima… Ma non funziona…

Nel frattempo ecco la ricetta!

Per il lattosio ne ha davvero poco, solo quello che è contenuto nel formaggio a ridotto contenuto di lattosio… Quindi noi intolleranti non dovremo avere nessun problema. Magari è meglio che lo eviti chi è in disintossicazione! ?


INGREDIENTI:

Per il polpettone:

  • 25o gr di carne di manzo macinata
  • 1 uovo
  • Sale fino q.b.
  • Pane grattugiato q.b.
  • 1 cucchiaino di menta secca tritata
  • Noce moscata q.b.


Per farcire:

  • 2 fette di prosciutto cotto tagliate sottili
  • Un pezzo di formaggio Mila a ridotto contenuto di lattosio
  • 3 foglioline di salvia


Per contorno:

  • 1 melanzana media
  • Olio extravergine d’oliva q.b.



PREPARAZIONE:

In un tegame mettere la carne di manzo macinata, l’uovo, il sale fino, la menta secca e un po’ di pane grattugiato. Amalgamare bene gli ingredienti con l’aiuto di una forchetta.

Aggiungere altro pane grattugiato finché l’impasto non è compatto (attenti a non esagerare!).

Stendere l’impasto sopra la carta da forno.

Farcire con le fette del prosciutto cotto, il formaggio a ridotto contenuto di lattosio e le foglioline di salvia tagliate a pezzetti.

Con l’aiuto della carta da forno, girare il polpettone su se stesso e sigillarlo bene. Spennellare con un po’ d’olio extravergine d’oliva e chiudere il polpettone dentro la carta da forno.

Tagliare le melanzane a cubetti, condirle con olio extravergine d’oliva, origano e un pizzico di sale fino. Adagiarle in una teglia da forno insieme al polpettone e cuocere a 200°C per circa 20 minuti. Togliere la carta da forno dal polpettone e lasciar cuocere a 220°C per altri 10 minuti.

Cavolfiore stufato

Cavolfiore stufato…

Se seguite almeno un po’ il mio piccolissimo blog, ormai avrete capito che prediligo i prodotti di stagione. Siamo in pieno inverno e le verdure che troviamo son soprattutto finocchi, broccoli e cavolfiori. Io adoro tutti i tipi di cavoli (si si, pure i cavoletti di Bruxelles) e trovo che siano saporiti e contengano molta vitamina C che in questo periodo ci aiuta con influenze e malanni di stagione.

Di solito i broccoli li riservo per preparare primi piatti:

mentre il cavolfiore bollito è tra i miei contorni invernali preferiti per i secondi piatti.

Stavolta per variare un po’, ho ripreso una ricetta buonissima che di solito prepara mia mamma: il cavolfiore stufato. E’ una pietanza che si prepara molto velocemente e senza nessuna difficoltà ed è molto molto buona. Si compone di 4 soli ingredienti (cavolfiore, olive, pancetta e olio extravergine di oliva) e non contiene lattosio, quindi è perfetta per noi intolleranti al lattosio.

Ecco la ricetta!

 

INGREDIENTI:

  • 2 cavolfiori di medie dimensioni
  • 150 gr di pancetta tagliata a dadini
  • 1 pugno di olive verdi
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva

 

PREPARAZIONE:

In un tegame soffriggere velocemente la pancetta tagliata a dadini e le olive verdi. Tagliare i cavolfiori a pezzi non troppo piccoli, lavarli e metterli nel tegame insieme alla pancetta e alle olive, senza scolarli troppo bene (l’acqua che resta serve per stufare la pietanza). Cuocerli a fiamma medio bassa e tenere sempre il tappo nella pentola per circa 20 minuti o finché non diventano morbidi. Ricordarsi di mescolare ogni tanto. A fine cottura assaggiare per il sale anche se, grazie alle olive e alla pancetta, non dovrebbe esser necessario.

 

CONSIGLI:

Il cavolfiore stufato è ottimo come contorno per accompagnare le carni e il pesce (soprattutto quello meno saporito come la sogliola o la platessa), oppure con un pezzo di parmigiano reggiano a lunga stagionatura.

 

Torta vegana al cioccolato

Torta vegana al cioccolato

Torta vegana al cioccolato

Era da un sacco di tempo volevo fare la Sacher ma accidenti! Tutto quel burro non fa per me! ? Allora ho pensato che potevo accontentarmi con una torta vegana al cioccolato che poi avrei farcito con marmellata di albicocca; sopra una bella glassa di cioccolato fondente et voilà! Ecco la torta vegana al cioccolato in versione Gavinedda!?

La base della torta vegana al cioccolato è molto leggera: senza burro, latte, uova e lievito. Ho voluto fare un esperimento e vi posso dire che come sapore e consistenza non ha nulla da invidiare alle torte tradizionali, più corpose e di sicuro più caloriche.

Ho farcito la torta col succo di arancia e con la marmellata di pompìa, un tipo di agrume simile all’arancia amara che cresce solo in Sardegna nel territorio di Siniscola.

Per completare il tutto, ho preparato una glassa con cioccolato fondente.

Ecco la ricetta! ?

INGREDIENTI:

Per la base:

  • 180 gr di farina 0
  • 200 gr di zucchero
  • 3 cucchiai colmi di cacao amaro
  • 230 ml di bevanda di riso
  • 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 5 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
  • 1 cucchiaio di aceto bianco
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere
  • Sale fino un pizzico

Per farcire:

Per la ganache:

  • 100 ml di bevanda di riso
  • 200 g di cioccolato fondente

PREPARAZIONE:

Per prima cosa accendere il forno in modalità statico a 175°C e foderare la tortiera.

In un tegame versare gli ingredienti solidi (farina 0, zucchero, bicarbonato di sodiocacao amaro) e mescolare bene.

Aggiungere l’aceto, l’olio extravergine di oliva, la cannella in polvere e mescolare bene.

Aggiungere la bevanda di riso poco per volta (così non si formano grumi) e continuare a mescolare.

Versare l’impasto in una tortiera (precedentemente foderata) e cuocere in forno statico a 175°C per circa 40 – 50 minuti o finché è pronta. Qua più che mai è necessario effettuare la prova dello stuzzicadenti: pungere la torta sono in fondo e solo quando lo stuzzicadenti fuoriesce completamente pulito, la torta è pronta.

Lasciar raffreddare la torta al cioccolato e poi dividerla in due parti uguali. Distribuire la marmellata di pompia (o confettura di albicocche) uniformemente senza tralasciare i bordi. Coprire con il secondo strato di torta.

GANACHE

Per preparare la glassa, mettere la bevanda di riso in un pentolino riscaldare. Spegnere prima che inizi a bollire e aggiungere il cioccolato fondente tagliato a cubetti. Mescolare molto bene in modo che si sciolga. Lasciar intiepidire per qualche minuto e poi cospargere la torta con la grassa non dimenticandosi dei bordi.

CONSIGLI:

  • Bevanda di riso: per una versione ancora più light si può sostituire con acqua a temperatura ambiente.
  • Marmellata: io ho utilizzato la marmellata di pompìa fatta secondo la ricetta inglese/scozzese della bitter orange marmalade ma viene buonissima anche con la marmellata alle albicocche.
  • Ganache: per me è la cosa più semplice da preparare. Potete sostituire anche con una glassa al cioccolato

Risotto light con curcuma, zucchine e menta

Risotto light di curcuma, zucchine e menta…

Oggi son ispirata così! ? Un po’ per tamponare le mangiate di questi giorni… Un po’ perché ho bisogno di mangiare qualcosa di più leggero e non ho voglia di friggere o soffriggere. Oggi era giornata di riso in bianco ma ho deciso di renderlo più saporito.

Il risotto light con curcuma, zucchine e menta è leggero, ipocalorico, semplice da preparare e (devo ammettere) davvero buono. Sulle zucchine non vi dico altro, sapete che le amo per la loro semplicità di cottura e versatilità; la curcuma mi piace per il sapore particolare che rilascia sui cibi e perché li colora di un bel giallo; la menta dona quel tocco di leggerezza e freschezza che fa la differenza.

Il risotto light con curcuma, zucchine e menta non contiene lattosio e può essere consumato senza problemi da noi intolleranti. C’è solo un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura come condimento; a me non fa male ma si può omettere senza problemi.

Ecco a voi la ricetta per due persone.

INGREDIENTI
:

  • 200 gr di riso
  • 2 zucchine medie
  • 2 cucchiaini di curcuma in polvere
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura
  • 1 cucchiaino di menta secca
  • Sale fino q.b.

PREPARAZIONE:

Lavare bene le zucchine, tagliarle a rondelle e cuocerle al microonde con un po’ di sale fino per circa 10 – 12 minuti (dipende dalla potenza del vostro forno a microonde)

Mettere l’acqua a bollire con un po’ di sale fino e, appena inizia a bollire, buttare il riso e mescolare bene. Aggiungere la curcuma e mescolare. Io metto poca acqua perché mi piace la consistenza del risotto (meglio se c’è bisogno la aggiungo durante la cottura).

Frullare metà delle zucchine e aggiungerle al risotto. Mescolare bene. Spegnere il risotto a 2/3 della cottura e aggiungere le restanti zucchine, la menta secca tritata. Mescolare bene e lasciare riposare col tappo per 5 minuti circa (in questo modo il risotto finisce di cuocere e assorbe i sapori).

Condire con l’olio extravergine di oliva, il parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura e servire caldo.

CONSIGLI:

Olio extravergine di oliva: oggi son ispirata in versione light e ho usato quello. Ma potete sostituire con una noce di burro a ridotto contenuto di lattosio, così il risotto light di curcuma, zucchine e menta risulta più cremoso.

Curcuma: è una spezia che io adoro. Dona ai cibi un sapore e un colore particolare. Se non l’avete a disposizione, potete sostituire con lo zafferano (gusto diverso ma molto buono lo stesso).

Lorighette

Lorighette

Lorighette…

Sas lorighettas” son dei dolci di carnevale che si preparano nel paese di mia mamma e son in assoluto tra i miei tre dolci tradizionali preferiti! 

È una pasta all’uovo violata che viene stesa molto fine e lavorata dando delle forme rotondeggianti o allungate. Le lorighette, a differenza delle frappe e delle chiacchiere, vengono cosparse di miele e servire tiepide o fredde.

Sono belle da vedere, molto molto buone (si sciolgono in bocca) e non hanno lattosio, quindi noi intolleranti al lattosio possiamo mangiarle senza problemi. Unico difetto… Le calorie! Ma vi giuro che vale davvero la pena assaggiarle.

Ecco la ricetta! 

INGREDIENTI:

  • 1 kg di semola
  • 8 uova
  •  120 gr di strutto
  •  2 bustine di vanillina
  •  1 arancia (succo)
  • 1 pizzico di sale 
  • 2 cucchiai di liquore all’anice
  • Strutto (per friggere)
  • Miele e buccia arancia grattugiata secca (per guarnire)

      PREPARAZIONE:

      Nella impastatrice (o nella planetaria) mettere tutti gli ingredienti (semola, uova, strutto, vanillina, succo della arancia, sale e il liquore all’anice) e impastare bene. 

      Lasciare riposare la pasta per un quarto d’ora e poi stendere in sfoglie sottili. Con una rondella per pasta (s’orrossonita), tagliare delle striscioline di pasta. Con ogni strisciolina formare le lorighette (come si vede nella foto qua sotto).

      Friggere le lorighette con lo strutto. Lo so che fa male per il colesterolo ma se si usa l’olio extravergine di oliva o, peggio, quello di semi, il sapore non sarà lo stesso. Sistemarle nella carta da pane e lasciarle raffreddare.

      In un pentolino far sciogliere il miele con la buccia d’arancia secca grattugiata. Immergere le lorighette (una alla volta) e girare due o tre volte con l’aiuto di un cucchiaio e di una forchetta e lasciare intiepidire.

      Servire tiepide o fredde.

      CONSIGLI:

      Miele: in base al tipo di miele utilizzato, le lorighette avranno un sapore diverso. Solitamente si utilizza il miele millefiori anche se a me piacciono anche col miele di castagno che è un po’ più amaro.

      Gnocchi di patate

      Gnocchi di patate

      Gnocchi di patate…

      Mia mamma ha deciso “oggi gnocchi!” e chi sono io per contraddirla? ?

      La ricetta è quella originale di mia nonna materna e viene preparata ancora senza pesare gli ingredienti (ad occhio come si dice qua). Ho cercato di riportare le dosi ma vi chiedo perdono se non son precise.

      Sul lievito di birra secco ci son diverse scuole di pensiero… Pare li rendano più digeribili. ma non è un ingrediente fondamentale. Lo si aggiunge se lo si ha in casa, altrimenti si preparano senza.

      Il quantitativo della farina 00 varia in base al tipo di patate e all’umidità dell’impasto. Quindi in alcuni casi sarà necessario aggiungerla.

      Posso sinceramente dirvi che son strepitosi e nemmeno tanto difficili da fare… Mezzora di preparazione e voilà! Son pronti! Non hanno lattosio. (basta non esagerare con il formaggio quando si condiscono).

      Ecco a voi la ricetta! ?

      INGREDIENTI:

      • 1,8 kg di patate lesse macinate
      • 2 uova
      • 400 gr di farina 00
      • 400 gr di semolato rimacinato
      • 1 bustina di lievito di birra liofilizzato (eventuale)
      • Sale q.b.

      PREPARAZIONE:

      In un tegame adagiare le patate lesse macinate (che devono essere tiepide o fredde), aggiungere il sale fino e mescolare bene con un cucchiaio di legno.

      In un altro recipiente mescolare la farina 00 con il semolato rimacinato. Aggiungere un po’ delle farine, il lievito istantaneo e continuare a mescolare. Ora bisogna lavorare l’impasto nel tavolo o in un tagliere di legno. Il segreto degli gnocchi di patate sta proprio nel metodo di lavorazione. Bisogna mettere le farine sul tavolo (poco per volta) e lavorare l’impasto in modo che le farine vengano assorbite sempre da sotto.

      Quando il panetto di pasta è pronto, lasciarlo riposare per 10 – 15 minuti e poi procedere a formare gli gnocchi. Durante la preparazione degli gnocchi, utilizzare solo la farina 00, essendo più sottile viene assorbita meglio dall’impasto. Tagliare delle strisce di pasta nel senso della lunghezza e lavorarle in modo da creare dei “serpentoni” di pasta. Tagliarli a cubetti. Bisogna stare attenti ad aggiungere sempre farina 00 in modo che gli gnocchi non si attacchino tra loro!

      Schiacciare i tocchetti di pasta con la punta del pollice in modo da creare la forma degli gnocchi. Se non avete voglia, potete saltare quest’ultimo passaggio e lasciare gli gnocchi così. Saranno buonissimi lo stesso! ?

      CONSIGLI:

      • Condimento: io stavolta li ho fatti saltare con burro a ridotto contenuto di lattosio, salvia e parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura… Ma sono ottimi al ragù o con sugo ai funghi e anche al pesto hanno il loro perché. Mio fratello li condisce con radicchio e Asiago, anche questa versione merita.
      • Lievito di birra: anche questa è una variante della mia famiglia. Mia nonna diceva che così son più digeribili. Comunque il lievito si può anche omettere.

      Marmellata di pompìa (arance amare)

      Marmellata di pompìa…

      Questa ricetta nasce dalla fusione di due avvenimenti casuali… Nel gruppo Facebook “la passione della cucina… e non solo” ho “conosciuto” un ragazzo di nome Andy Lox che ha pubblicato la ricetta originale inglese/scozzese della “Bitter Orange marmalade“. Come spiegato da lui: “Non tutti sanno che la marmellata di arance amare e’ stata inventata dagli scozzesi.Mentre tutta l’Europa non sapeva che farsene,di arance amarissime ed immangiabili,gli scozzesi, giusto per confermare la loro fama di tirchioni…

      In contemporanea mi hanno fatto dono di queste meraviglie:

      Il suo nome è pompía ed è un agrume particolare che cresce solo in Sardegna e solo nel territorio di Siniscola. È un agrume dal sapore amatissimo e viene consumato solo la sua buccia che va fatta candire col miele.

      Ero curiosa di provare a preparare la marmellata di pompìa con la ricetta inglese della marmellata di arance amare. E vi dico che il risultato è stato strepitoso! La marmellata è venuta buonissima (certo non è dolce) e ha un colore ambrato che mi piace molto. 

      Trovate la ricetta un po’ particolare, soprattutto nelle dosi ma è semplicemente perché è stata fatta la proporzione tra libbre e grammi e tra pinte e litri.

      La marmellata di pompìa è assolutamente senza lattosio, quindi noi intolleranti possiamo  mangiarla senza problemi. Per l’istamina invece non va bene, la pompìa è un agrume e la marmellata ha subito un processo di conservazione.


      INGREDIENTI:

      • 2 pompíe medie (680 gr)
      • 2,4 litri circa di acqua naturale non gassata (per stabilire esattamente quanta acqua ci vuole, nella preparazione spiego come lo calcolo)
      • 1,4 kg circa di zucchero semolato (vale la stessa cosa dell’acqua)

              PREPARAZIONE:
              Lavare bene la pompìa e pesarla (nel mio caso avevo a disposizione 2 frutti con un peso complessivo di circa 680 gr).

              Tagliare la pompìa a metà e poi a spicchi molto sottili. In un fazzoletto di cotone o di lino raccogliere i semi (gli scozzesi che hanno fama di tirchioni non buttano niente). I semi vanno raccolti nel fazzoletto che verrà sigillato bene (ho usato uno spago alimentare) e andrà messo all’interno della pentola durante la preparazione della marmellata.

              Ora va aggiunta l’acqua naturale non gassata e il tutto va lasciato riposare per una intera notte. La ricetta di Andy Lox prevede queste dosi: “per 450 gr. di arance amare circa 1600 ml d’acqua“. Facendo le dovute proporzioni, per 680 gr di pompìa son necessari circa 2400 ml di acqua (2,4 litri).

              La mattina dopo si può preparare la marmellata di pompìa. Far bollire la pompìa con l’acqua e i semi per circa 20 minuti o una mezzoretta in modo che la pompìa diventi morbida. 

              Ora bisogna misurare il liquido e poi dosare lo zucchero necessario. A me risultano circa 1800 ml di acqua che, rispettando le dosi di Andy (“per ogni 560 ml di liquido dovrai usare 450 gr di zucchero“), equivalgono a circa 1,4 kg di zucchero semolato.

              In una pentola capiente mettere lo zucchero e mescolare bene aggiungendo a poco a poco il liquido in modo da non creare grumi; alla fine aggiungere tutto il liquido, la polpa e la buccia della pompìa e il sacchetto dei semi e portare ad ebollizione. Abbassare la fiamma e cuocere per circa 2 ore e mezza o 3 ore. Per capire quando la marmellata è pronta, fare la “prova del piattino“: mettere una piccola quantità di marmellata su un piattino e inclinarlo… Se la marmellata è densa e scorre lentamente, allora è pronta. Spegnere la fiamma e invasare subito la marmellata di pompìa in vasetti puliti e disinfettati.

              Chiudere molto bene i vasetti e metterli in una pentola capiente. Riempire di acqua calda (così non si rompono) e far bollire coperti per circa un quarto d’ora. Lasciare la pentola coperta finché l’acqua e la marmellata di pompìa non si raffredda. Ora la marmellata è pronta!


              CONSIGLI
              :

              Limoni: lo stesso procedimento può essere adottato per preparare la marmellata di limoni.

              Ricette: la marmellata di pompìa è buonissima come marmellata per la preparazione di crostate. Ecco qua la ricetta della pasta frolla.

              Ravioli di pollo e bietole

              Ravioli di pollo e bietole…

              Continua la mia sfida per cucinare cibi senza lattosio e con poca istamina… Tra gli ingredienti a disposizione nella mia rigida dieta ci sono anche il pollo e e bietole e oggi ho deciso di cucinarli in maniera diversa rispetto alla solita fettina ai ferri… Ed ecco qua la ricetta dei ravioli di pollo e bietole (ammetto che son un po’ alternativi ma son buonissimi!)

              Quella che trovate sotto è la ricetta completa preparata con la pasta all’uovo (così vedo un po’ se mi fa male)… Se avete problemi con l’istamina, potete preparare la pasta dei ravioli solo con semola, sale e acqua a temperatura ambiente. 

              Se avete problemi con in lattosio allora non preoccupatevi… Questa ricetta è totalmente senza lattosio se la condite con olio extravergine di oliva; al massimo potete aggiungere un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura (che contiene solo tracce di lattosio). 

              Potete anche condire i ravioli di pollo e bietole con burro a ridotto contenuto di lattosio, salvia e parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura (in questo caso anche se poco, il lattosio c’è!).

              Ecco la ricetta! 

              INGREDIENTI:

              Per la pasta all’uovo:

              • 1 kg di semola
              • 4 uova
              • 150 ml circa di acqua a temperatura ambiente
              • Sale q.b.

              Per il ripieno:

              • 500 gr di carne di pollo macinato
              • 300 gr di patate lesse macinate
              • Un mazzo di bietole bollite e frullate
              • 1 o 2 cucchiai di pane grattugiato
              • 1 cucchiaio di curcuma
              • Sale fino q.b.

              Per condire:

              • 1 noce di burro a ridotto contenuto di lattosio
              • 2 o 3 foglioline di salvia
              • 1 cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura (eventuale)

                  PREPARAZIONE:

                  Per la pasta all’uovo

                  Qua sotto trovate la ricetta completa

                  Pasta all’uovo

                  Per il ripieno:

                  Cuocere il pollo macinato in un tegame antiaderente con un goccio di olio extravergine di oliva e sale fino a.b.

                  In un tegame versare il pollo macinato cotto, le patate lesse macinate, le bietole bollite frullate, la curcuma e un po’ di sale fino. Mescolare bene tutti gli ingredienti in modo che il ripieno risulta ben amalgamato.

                  Se il ripieno risulta troppo “umido”, aggiungere uno o due cucchiai di pane grattugiato e mescolare nuovamente.

                  Con le mani, formare delle palline di ripieno e poi schiacciarle dando questa forma ovale (è comoda per prelevare pezzetti di ripieno quando si preparano i ravioli).

                  Tirare la pasta all’uovo molto sottile e, dopo averlo spolverato di farina 00, adagiarla su un raviolamp (o raviolante come simpaticamente lo chiamano mie zie) e riempirla con dei pezzetti di ripieno. Coprire con un’altra sfoglia di pasta all’uovo tirata molto sottile.

                  Schiacciare bene le due sfoglie in modo che fuoriesca l’aria e che le sfoglie aderiscano tra loro. Passare un mattarello e sigillare bene le due sfoglie. Rovesciare il raviolamp su un tagliere e tagliare i ravioli. 

                  Se vengono consumati subito, vanno adagiati su un vassoio coperto con un telo da cucina. Se si decide di congelarli, al posto del telo da cucina è meglio utilizzare la carta da forno e poi chiuderli dentro una busta di plastica per alimenti.

                  Mettere l’acqua a bollire, cucinare i ravioli. In un tegame antiaderente, sciogliere il burro a ridotto contenuto di lattosio e aggiungere le foglie di salvia. Scolare i ravioli di pollo e bietole al dente e farli saltare nel burro aromatizzato alla salvia. Aggiungere un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura e servire caldi.
                  CONSIGLI:

                  • Cottura: I ravioli di pollo e bietole son già saporiti. Si possono condire con burro e salvia oppure con olio extravergine di oliva e parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura. Vi sconsiglio di condirli con il ragù perché ci sarebbero troppi sapori.
                  • Ripieno: potete aggiungere anche un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato a lunga stagionatura.

                  Pasta all’uovo

                  Pasta all’uovo…

                  Ecco la ricetta della pasta all’uovo che usiamo a casa. È la ricetta di mia mamma e di mia nonna e noi la utilizziamo per tantissime ricette; per preparare tutti i tipi di ravioli, sos maccarrones de veta (fettuccine all’uovo sarde), per la sfoglia delle lasagne all’uovo e per gli gnocchi sardi (avete presente quelli della Barilla? La forma un po’ li ricorda ma il sapore è completamente diverso).

                  Ci tengo a precisare che questa non è la pasta all’uovo tradizionale che si prepara in Emilia Romagna, ma una variante propria della Sardegna. Differisce sia per gli ingredienti che per la lavorazione.

                  La pasta all’uovo è preparata con ingredienti totalmente senza lattosio; noi intolleranti al lattosio possiamo mangiarla senza problemi.


                  INGREDIENTI
                  :

                  • 1 kg di semola
                  • 4 uova
                  • 30 gr di sale fino
                  • 300 – 350 ml circa di acqua a temperatura ambiente

                  PREPARAZIONE:

                  Nella impastatrice versare la semola, le uova, il sale fino e i primi 250 ml di acqua e lasciare impastare per circa un dieci minuti o finché la pasta non si compatta. Se la pasta dovesse risultare troppo dura, aggiungere prima altri 50 ml di acqua e impastare ancora per altri 2 – 3 minuti. Aggiungere i restanti 50 ml di acqua solo se la pasta risultasse ancora dura.

                  Una volta pronta, si può stendere e lavorare per creare la ricetta che preferite.


                  CONSIGLI
                  :

                  • Acqua: il quantitativo d’acqua varia al variare del tipo di semola utilizzato. Aggiungetela sempre poco alla volta, mi raccomando! Qua a casa addirittura nemmeno la misurano ma vanno “ad occhio”!
                  • Ecco qualche ricetta da preparare con la pasta all’uovo!